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Autore: Sanae Nakazawa    18/11/2004    7 recensioni
Hermione parve intendere e afferrò il pacchetto. Seguì con lo sguardo lo sbattere di ali dell'uccello, poi si decise a scartare il suo primo regalo per i suoi tanto agoniati 16 anni. Era stata una giornata terrificante, e la lettera di Viktor appariva come un misero spiraglio di luce nel buio dell'indifferenza. Sia Harry, che Ron, che Ginny, che tutti gli amici più cari che aveva, si erano limitati ad un freddo augurio. Nè un'abbraccio, nè un bacio, nè tantomeno una piccola stretta di mano. Probabilmente questa era la punizione per aver sempre passato compleanni stupendi e ricchi d'affetto.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione Granger, Ron Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo Due

Fratellone!
Ti lascio questo bigliettino nella tasca per ricordarti che PRETENDO un regalino, anche un sacchetto di Api Frizzole va bene, basta che sia un regalo!
Ah poi volevo ricordarti che se ti azzardi a rovinare la giornata ad Hermione dirò alla mamma cosa nascondi nell'armadio, primo cassetto a destra, sotto un maglione incartapecorito bordeaux.
Davvero Ron, non fare il coglione, conto sul tuo buonsenso, ti voglio bene

Ginny.

I due proseguirono per la fitta boscaglia alberosa per circa quindici minuti. Nessun posto sembrava propizio per una chiacchierata intima ed Hermione cominciò a sentirsi nervosa man mano che la zona si faceva più isolata.
Tamburellò con le dita sulla bacchetta cominciando a riflettere sul da farsi nel caso in cui Viktor perdesse la ragione e le mettesse i tentacoli addosso.
Ron, con l'astuzia di una faina, fece in modo di farsi notare ad incamminarsi verso il castello. Ma appena si assicurò che Hermione fosse girata altrove indossò il mantello dell'invisibilità e li seguì a distanza ravvicinata.
Più volte, durante il tragitto, Viktor cercò di prendere la mano ad Hermione, ma lei, con grande soddisfazione di Ron, fece di tutto per allontanarsi il più possibile.
"Viktor...sono stanchissima...fermiamoci qui" esclamò esausta Hermione scongiurando che il ragazzo fosse daccordo. Lui le sorrise e le si parò di fronte osservandola attentamente "Va bene. Posso parlare allora?"
Ron si sistemò accanto ad un albero appena accanto a loro ed attese la risposta di Hermione.
"Si Viktor..." sospirò lei pesantemente "...parla pure. Sono pronta." Gli occhi nocciola di lei si puntarono sul volto del ragazzo. Ron sentì il cuore in gola e strinse forte il bigliettino della sorella nella tasca. Scongiurò mentalmente che l'amica rifiutasse quella bestia, che gli mollasse un bel ceffone e che gli tirasse anche dietro il suo stupido regalo.
Viktor continuò a sorridere ma un'espressione imbarazzata si confuse alla gaiezza. Infilò la mano in tasca ed estrasse un pacchetto di medie dimensioni.
Hermione alzò le sopracciglia "Non dovevi..."
"E' il tuo regalo, Herr-mioni. L'ho conservato per te." Lei lo guardò interrogativa e scartò col massimo garbo possibile il delizioso pacchetto blu notte che le era stato messo in mano quasi con forza. 
Al suo interno vi era qualcosa che la fece restare in contemplazione per qualche minuto a bocca aperta. Una bellissima rosellina azzurra, che emanava un bagliore surreale, poggiata su un piccolo fagottino di stoffa nella stessa tinta.
Hermione vi passò un dito sopra delicatamente e restò sorpresa della morbidezza del fiore.
"E' una rosa di Fonhag" spiegò lui compiaciuto della sua reazione "è molto rara, al mondo ve ne sono appena trenta esemplari. E' una rosa secolare, non appassisce mai."
Hermione non sapeva cosa replicare, così si limitò ad annuire. Ron, nel frattanto masticava rabbia sentendo il momento della dichiarazione sempre più vicino.
Viktor continuò "Sai Herr-mioni, questa rosa era famosa nel Medioevo..." le si avvicinò pericolosamente al viso, accarezzandole la guancia con un dito "...la si donava come pegno. Pegno di amore eterno. Herr-mioni..." lei cercò di ritrarsi ma notò che era quasi paralizzata "...ti amo. Diventa la mia ragazza."
Hermione mugolò qualcosa che il ragazzo non riuscì ad identificare come parole. Dopo aver atteso qualche secondo, riprese ad accarezzarle la guancia e avvicinò le labbra a quelle della ragazza.
Ma fu l'ultima cosa che fece.
Dopo neanche un secondo Viktor giaceva al suolo con la faccia soppiantata nell'erba umidiccia.
Hermione guardò terrorizzata davanti a se e, quello che più temeva, si materializzò ai suoi occhi.
Ron, col mantello dell'invisibilità ad una mano, ed un legnetto sudicio all'altra, guardava in un punto morto con una smorfia disgustata e rabbiosa.
"Co...Cosa diavolo hai fatto?" biascicò la ragazza mentre si accasciava su Viktor e lo scuoteva nel tentativo di farlo riprendere.
Ron non rispose ma la fissò negli occhi livido di rabbia. Il ragazzo a terra emise un gemito di dolore e alzò la testa, a fatica.
"Viktor...sorreggiti a me..." disse lei piazzandosi il suo braccio intorno alle spalle e facendo leva sulle ginocchia "...torniamo in paese, hai bisogno di un pò di ghiaccio."
Lui annuì debolmente e le si accasciò addosso. Ron li fissò entrambi inespressivo, cogliendo con rammarico lo sguardo pieno d'odio che la ragazza gli lanciava.
"E tu faresti bene a tornartene da dove sei venuto" digrignò lei tra i denti mentre si allontanava col bulgaro a seguito.

*

"Sono davvero mortificata Vic..." il ragazzo le sorrise, anche se sembrava più una smorfia di dolore, e le accarezzò i capelli con fare rassicurante.
"Io tornerò, appena tu vorrai darmi una risposta. Mandami un gufo e dopo un minuto sarò da te"
Lei abozzò un sorriso e gli baciò la guancia con la tremenda sensazione che quella sua proposta null'altro fosse che un tentativo di metterla alle strette.
"Ah per la rosa..." si voltò a dirgli mentre si allontanava, tenendo il pacchetto bene in vista "...è stupenda! Grazie!"
Lui le sorrise per l'ultima volta e si avviò verso il gruppo di compagni che lo attendeva.
Hermione sospirò profondamente, ripose il regalo di Viktor in tasca e si allontanò in direzione del castello. Appoggiato ad un albero, con le mani infilate in tasca e l'espressione da cane bastonato, Ron la aspettava come se fosse sul patibolo di esecuzione, pronto ad essere ghigliottinato.
"Hermione..." cercò di dire mentre lei gli passava davanti trattandolo come se fosse invisibile "..cazzo Hermione, fermati. Parliamone, diamine!"
Ma lei rimase continuò ad ignorarlo ed accellerò il passo. Lui accellerò il passo a sua volta.
Tanto fecero quest'operazione che si trovarono a correre come due ossessi. 
"Fermati! Cretina, ho detto fermati!"
Ma la ragazza non ne volle sapere, continuò a correre sin quando non si trovò di fronte l'enorme portone di Hogwarts e sbandò. Ron approfittò della cosa per afferrarle il braccio con forza e costringerla a voltarsi.
"Ho detto che devi ascoltarmi! Quello..."
Ciaff.
Hermione colpì con tutta la forza che aveva in corpo il viso di Ron. Non una, ben due volte. Lui voltò la testa da un lato guardando il pavimento.
Se l'era meritato, e alla grande anche.
"Toglimi le mani di dosso. Io non ti conosco più. Puoi anche morire, non mi interessa!" urlò lei istetica.
La mano del ragazzo diventò molle e lei sgusciò via dalla sua presa.
Continuò a guardare l'erba umida mentre ascoltava il ticchettio delle sue scarpe farsi sempre più lontano.
Era finita. Lei non lo avrebbe perdonato per nessuna ragione al mondo.
Si sentì incredibilmente stupido, per l'ennesima volta l'aveva ferita nel tentativo di avvicinarla a se.

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CONTINUA

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I Pg della saga non sono miei, ma appartengono a JK Rowling!

Sanae
Hogwartstoryline


 

 

  
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