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Autore: jussmyeux    31/12/2013    10 recensioni
'Mancavano 72 giorni e tutto questo sarebbe finito.'
**
"Sempre con questa battuta? Cambia ogni tanto" distrattamente afferrai un cuscino e glielo lanciai. Lo fermò prima che il cuscino potesse colpire il suo corpo.
"Non vorrai mica metterti contro di me?" Fece una faccia seria mentre io scoppiai a ridere alzandomi.
"Vai, cosa vorresti fare?" aprii le braccia in segno di sfida mentre lui afferrò un cuscino per gettarlo nella mia direzione. Mi chinai e il cuscino finì sul muro dietro di me.
"Ha!" gridai non vedendo il secondo cuscino colpirmi dritto nello stomaco. Sentii Justin ridere come un bambino mentre disperatamente cercai un cuscino intorno a me da lanciare. Afferrai il più grande e glielo lanciai con tutta la forza che avevo.
"Headshot!" gridai quando il cuscino lo colpì in piena faccia.
**
'Mancavano 2 giorni e l'avrei perso per sempre'
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Caitlin, Chaz, Christian Beadles, Justin Bieber, Ryan Butler
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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~~Capitolo 1.

"Che cosa?"- risposi con un tono così alto da svegliare i vicini di casa visto le undici di notte,non riuscivo ancora a crederci!
 'Passerai l'estate da Ryan' queste parole mi davano così fastidio da non voler nemmeno crederci. Mio cugino, ovvero Ryan Butler, non era il mio cugino preferito,anzi. Mia madre non mi poteva fare questo,non poteva dirmi che avrei passato tutta l'estate da lui come se niente fosse. Sapeva benissimo che io e rayn,fin da piccoli, ci odiavamo a morte eppure aveva detto quelle parole "Passerai l'estate da Ryan".
 "Mamma, stai scherzando vero?"- chiesi sperando di aver sentito male anche se quelle parole erano arrivate al mio orecchio forte e chiaro. Lei scosse la testa, e si avvicinò come per rassicurarmi, senza dire parola. Io ero rimasta immobile, fissavo la parete e non riuscii nemmeno a contrabattere perchè già mi stavo immaginando la mia vita alla casa Butler. Sentii mia madre parlare con una voce bassa come se avesse paura di farsi sentire.
 "Tesoro, non fare  così, ti prego.Vedrai che ti divertirai!"- huh, certo come no.Sospirai rumorosamente senza far vedere la rabbia che avevo dentro, non volevo fare la bambina perciò decisi di non dire niente,rimasi in silenzio come sempre facevo quando ero arrabbiata. Perché si, ero arrabbiata.

 "E perchè dovrei passare l'estate a Stratford?"- sapevo già la risposta, avevo sentito mia madre mentre parlava al telefono di un lavoro che doveva svolgere durante l'estate in un altra città e sapevo che mi avrebbe mandata da qualche parte ma non immaginavo fosse proprio da Rayn.Pensavo, o almeno speravo, mi mandasse dalla mia migliore amica,Jade.Mi rattristai solo a pensarci.
 "Perchè mi hanno offerto un nuovo lavoro in un altra città, e visto che lo stipendio che ti danno è abbastanza alto ho pensato di non lasciar sfuggire questa opportunità. Sei grande ormai Ariel, capisci perfettemente la nostra situzione economica."-eh già, io e mia madre non eravamo ricche sfondate, anzi lei ha sempre lavorato da quando mio padre è andato con un altra donna e ci ha abbandonate, non so se sarò mai in grado di perdonarlo. Mamma ha sempre cercato di darmi tutto ciò di cui avevo bisogno ed è per questo che la amavo più di ogni altra cosa al mondo. Ma nonostante tutto in quel momento ero arrabbiata perchè avrebbe potuto benissimo farmi stare in un altro posto oppure portarmi via con se anche se ero sicura che l'avrebbe già fatto se fosse stato possibile. Non dissi niente, non sapevo che dire e non volevo litigare quindi decisi di andare in camera mia.
 "Ariel, non dici niente?"- sentii dire da mia madre ma non mi voltai per guardarla. 
"e cosa dovrei dire, tanto lo so che non cambierai idea"- continuai a salire le scale della nostra piccola casa. Lei rimase in silenzio, sapevo che non era stato una decisione facile anche per lei.Una volta in camera mia mi buttai nel letto cercando di trattenere le lacrime ma era più forte di me,le sentii pizzicarmi gli occhi e con un movimento fluido passai la mano sopra di essi per non farli rigare sul volto.Vidi la mia foto con Jade sul comodino, avevamo 6 anni. Pensai ai piani che avevamo fatto per l'estate e sfondai la faccia nel cuscino per non lasciare altre lacrime agli occhi. Presi il telefono dalla tasca e inviai un messaggio a Jade:

A Jade: "Passerò l'estate da Rayn"
 Riuscii a scrivere solo questo per farle capire che ero arrabbiata. Mi conosceva troppo bene, quando mandavo messaggi di questo genere voleva dire che non ero di buon umore. Misi il telefono sul comodino e non feci in tempo nemmeno ad alzarmi che il cellulare cominciò a squillare: Jade. Non volevo rispondere, non ne avevo voglia o meglio, non ce la facevo a parlare. In quel momento l'unica cosa che avrei voluto fare era dormire e così feci, indossai il pigiama e mi misi sotto le coperte.

** 12.56 / 1st day /

"Hai messo tutto dentro?"- disse mia madre sorridendomi.
 "Si"- risposi secca. Aprii la porta della macchina e mi sedetti sul sedile posteriore. Dovevamo fare 5 ore di lungo viaggio. Sospirai e chiusi gli occhi per un istante, poi li riaprii e fissai per l'ultima volta la nostra casa. Il giorno precedente ero andata a dormire da Jade, e quella mattina le avevo chiesto di non venire a salutarmi.Non volevo piangere, perchè non stavo andando in guerra ma fa pur sempre male sapere che l'estate non sarebbe andata come avessi voluto. Pensavo di poter rendere quest'estate speciale, come nei film. Invece avrei dovuto aspettare la prossima. Sorrisi pensando alle cavolate che facevamo,io e jade, ogni volta che stavamo insieme.Mia madre, salì sulla macchina senza fare troppo casino e in silenzio partimmo. Mentre percorrevamo il vialetto del quartiere vidi la casa di Jade,il nostro parco, la casa di Josh.Josh...pensai a quanto mi sarebbe mancato. Chi mi avrebbe fatto ridere ogni santo giorno? Anche quando ero triste, arrabbiata o semplicemente stanca. Avevo una cotta per lui da quando avevo 15 anni anche se a dire la verità non ha mai smesso di piacermi.L'anno precedente mi diede un piccolo bacio, fu il mio primo bacio, un bacio a stampo ma che mi aveva fatta emozionare come nient'altro. Non lo sapeva nessuno,tranne Jade ovviamente.Io e Josh stavamo sempre insieme, ridevamo, scherzavamo ma non ci eravamo mai messi insieme. Io ero troppo timida per quanto riguarda a queste cose e lui temeva un rifiuto da parte mia,credo.

 Scacciai via quei pensieri per non piangere e mi misi le cuffiette.
 Dopo ben cinuqe ore di viaggio arrivammo a destinazione.La città era piccola ma niente male.
 "Allora? come ti sembra Stratford?- chiese mia madre, sorridendomi dallo specchio retrovisore.
 "Normale..."- risposi secca. Odiavo quando mi arrabbiavo con mamma ma in quel momento non riuscivo proprio a sorridere. A lei non piaceva vedermi in quello stato eppure non lo faceva vedere. Sorrideva sempre, mi dava sempre forza.Lei era la mia forza.Solo in quel momento mi resi conto di quanto mi sarebbe mancata,avevo solo pensato ai miei amici. Deglutii rumorosamente e cercai di mandare giù il nodo che avevo alla gola. Quando la macchina si fermò il cuore cominciò a battermi forte,non so il perchè. Forse perchè non sapevo come comportarmi con Ryan, chiusi gli occhi per calmarmi.
 "Siamo arrivate"- disse mia madre tutta  allegra. Cercai di fingere un sorriso, aprii la porta e vidi zia Grace venirmi incontro.
 "Ariel!"- urlò, abbracciandomi - "Ma come se cresciuta, tesoro.. e come sei diventata bella"
 "Grazie,zia" - dissi, sempre fingendo un sorriso e mentre ricambiavo l'abbraccio vidi rayn uscire dal portone. Mi regalò un sorriso ma io non feci lo stesso. Forse era stupido e infantile pensare che non volevo venire perchè da piccoli ci odiavamo, forse lui era cambiato. Cercai di trovare una cosa positiva in tutto ciò, me l'aveva insegnato mamma 'cerca di vedere la parte positiva' mi ha sempre detto.
 "Ma ciao sgorbietto"- disse rayn, e sentirmi chiamare in quel modo mi diede troppo fastidio. Ritiro assolutamente tutto quello che ho detto prima. Mi chiamava così quando eravamo piccoli e a quanto pare non era cambiato per niente, finsi ancora un altro sorriso. Ero già stanca di fingere, fingere e fingere.
 Mi abbracciò e ricambiai l'abbraccio per fare bella figura con zia Grace e fare contenta mia madre.

 Abbracciai forte mia madre sussurandole un "ti voglio bene" come se avessi paura di farmi sentire da Rayn e zia. Lei sciolse l'abbraccio guardandomi negli occhi, spostò una ciocca dei capelli e mi diede un piccolo bacio sul capo.
 Seguii con lo sguardo ogni suo movimento e in pochi secondi non c'era più. Mi aveva lasciata lì, da sola con questa gente quasi sconosciuta. Rayn mi aiutò a portare dentro le valige e io lo seguii. La casa era molto grande a differenza della nostra, la quale era piuttosto piccola.
 "Vuoi vedere la tua nuova stanza?"- chiese mia zia.
 "Certo"- risposi sorridendole e subito dopo io e rayn salimmo di sopra senza dirci una parola finchè decise di aprir bocca.
 "Allora, come stai sgorbietto?"- domandò sorridendomi per farmi arrabbiare ancora di più. Quella parola mi ha sempre dato fastidio e visto che zia non stava con noi in quel momento decisi di rispondergli.
 "Potresti non chiamarmi in quel modo? Grazie."- Lo sentii ridacchiare mentre apriva la porta di quella che sarebbe stata, per 3 mesi, la mia nuova stanza.
 "Perchè? Non ti piace? E' carino "- chiese sempre con quel sorriso fastidiosamente fastidioso.
 "No."- risposi secca alzando un pochino la voce, subito dopo mi ricordai che ero a casa sua.
 "uhu, che caratterino. Non sei cambiata per niente Ariel"- disse spostando la valigia dentro la camera, non facendo il minimo sforzo per sollevarla.
 "Tu nemmeno a quanto vedo"- lo sentii ridacchiare di nuovo.
 "Allora, cosa ne pensi della camera? Ti piace?"- cercò di cambiare argomento non sapendo che altro dire. Mi piaceva quella stanza, non era ne troppo grande ne troppo piccola, proprio come mi piaceva.
 "Beh si, carina"- mi limitai a dire guardano ogni singolo angolo di essa. Poi spostai lo sguardo verso Rayn e notai che era cambiato, non era più quel bambino di otto anni dallo sguardo furbo. Speravo con tutto il cuore di non litigarci molto con lui visto che dovevo stare lì per 79 giorni. Eh già, avevo contato i giorni...
 "Io vado giù, se hai bisogno di qualcosa chiamami"- disse chiudendo la porta, lasciandomi sola. Mi avvicinai alla finestra per dare un'occhiata al quartiere che era niente male. Vidi due ragazze che ridevano e scherzavano e pensai subito a Jade. Dio quanto mi mancava, eppure se sarei stata a casa in questo momento non avrei sentito la sua mancanza, ma l'idea di stare tanti chilometri distanti da lei, da mia madre e dagli miei amici mi faceva star male. Decisi di disfare la valigia per non pensarcie dopo che ebbi finito sentii bussare alla porta.
 "Si?"- sussurai sperando fosse mia madre, era venuta a dirmi che era uno scherzo e ritornavamo a casa.
 "Tesoro, è pronta la cena, se hai finito di disfare la valigia vieni giù. Immagino tu sia molto affamata"- disse gentilmente Grace. Lo era sempre stata con me, peccato che suo figlio non le somigliava per niente.E mamma che fine aveva fatto?
 "Certo, adesso vengo"- risposi alzandomi e mandai un messaggio a jade.

A Jade: /Già mi manchi idiota/ - subito dopo sentii il telefono vibrare. Rispondeva sempre subito ai miei messaggi.
 Da Jade: /Anche a noi manchi tanto. Sono al parco con Ash, Ally, Karmen, Josh e Thommas.Ti salutano tutti e ti mandano un bacio"
 A Jade: /Salutameli. Vado a mangiare,ciao. / Appoggiai il telefono sul comodino e scesi per fare cena. Andai in cucina e vidi che Grace stava già apparecchiando.
 "Ti aiuto zia"- dissi cercando di prendere i piatti che aveva in mano.
 "No lascia tesoro, faccio io." - mi arresi e mi sedetti sulla sedia aspettando che finisse di apparecchiare. Sentii dei passi veloci e decisi dalle scale e immaginai fosse Ryan.
 "Mamma"- urlò entrando in cucina- "oggi vado a cena da Justin, ha invitato tutti gli amici e.." non fece in tempo a finire che zia parlò: "No! Tu oggi resti a casa. Abbiamo un ospite se non l'hai ancora notato"- rayn spostò lo sguardo verso me ed io abbassai la testa per l'imbarazzo.
 "Mamma ci sono tutti oggi..."- si lamentò alzando le braccia.
 "E allora? tu oggi non esci di casa" - ribattè Grace mettendo la pasta sul mio piatto- "Mettiti seduto che la cena è pronta"- Mi sentii in colpa, poco m'interessava se restava con me o no, anzi era meglio se se ne andava.
 "Zia, non fa niente. Se è per me lascialo andare, tanto sono qui per tre mesi io.."- cercai di aiutarlo ma con scarsi risultati.
 "Ecco mamma visto? lo dice anche lei.."- disse rayn con un filo si speranza.
 "Non se ne parla proprio"- ribattè con un tono deciso- "Non è solo per Ariel che non puoi andare ma anche perchè ultimamente non stai mai a casa"- spostai lo sguardo verso ryan il quale non la smetteva di torturarsi le mani. Guardò altrove serrando la mascella e subito dopo sparì dalla cucina salendo le scale velocemente e sbattè la porta della sua camera. Mi sentivo terribilmente in colpa,tutto questo era successo per colpa mia e Rayn mi avrebbe odiato ancora di più. Abbassai la testa non sapendo che dire. Iniziava proprio bene 'l'estate'
 "Tesoro"- disse Grace con una voce rassicurante "non ti preoccupare, fa sempre così ma poi si calma."- annuii debolmente.

**8.30 a.m /2nd day/
 La luce del sole che entrava dalla piccola finestra fece si che mi svegliassi. Mi alzai di poco appoggiandomi con i gomiti sul letto e a posto della mia scrivania vidi un grande armadio. A destra vidi una finestra, non il grande poster di Micheal Jordan. Spostai lo sgurado a sinistra e vidi uno stupido quadro, non il mio grande specchio. Subito mi accorsi che stavo da Rayn e che tutto questo stava veramente accadendo. Chiusi gli occhi e sospirai rumorosamente per poi restare così per una decina di minuti, dopo di che mi alzai per farmi la doccia. Dopo che ebbi finito e asciugato i capelli scesi giù per fare colazione. Mi ritrovai Rayn di spalle, mangiando qualcosa. Zia doveva essere a lavoro a quanto pareva.
 "Buongiorno"- dissi a bassa voce come se avessi paura di farmi sentire. Come avrebbe reagito Rayn dopo quello che era successo ieri sera? Si girò si scatto e mandò giù l'ultimo boccone.
 "Buongiorno sgorbietto"- non era poi così arrabbiato come mi aspettavo. Adesso, seriamente.. quando l'avrebbe finita di chiamarmi in quel modo?
 "Ti ho già chiesto di non chiamarmi più così"- dissi seccata aprendo il frigo per prendere l'acqua.
 "Ah,giusto scusami.Dimmelo tu come ti dorvrei chiamare"- disse, mentre io continuavo a cercare un bicchiere.
 "In caso non lo sapessi, io ho un nome. Mi chiamano Ariel! Lo dovresti usare pure tu sai?- ridacchiò e si avvicinò per vedere cosa stessi facendo.
 "Ma che stai cercando?"- chiese perplesso.
 "Un bicchere"- lo sentii ridacchiare.
 "Ecco tieni"- mi porse un bicchiere.
 "Uh, grazie"- dissi fancendo finta di asciugare il finto sudore sulla fronte mentre lui rise e scosse la testa.
 "Vado a farmi la doccia"- disse poi lasciandomi sola in cucina. Non era poi così male stare con lui,se voleva sapeva essere simpatico...forse.
 "uhmm...Ryan? C'è qualcosa da mangiare?"- silenzio.
 "Ryan?"- silenzio.

 Mi autoconvinsi che avrei mangiato qualcosa dopo e mi diressi verso il salotto per guardare la T.V. Presi il telecomando e mi misi comoda sul divano. Il telecomando era piuttosto..complicato.
 "Come diavolo si accende la televisione?"- dissi tra me e me quando sentii suonare alla porta. Andai nel panico totale poichè non mi era mai piaciuto aprire la porta nella casa degli altri, neanche a casa di Jade, odiavo farlo. Zia non c'era e rayn stava facendo la doccia. Non volendo aprire decisi di salire le scale fino alla stanza di Rayn.
 "Rayn, stanno suonando alla porta, vai ad aprire"- gridai, senza entrare.
 "Ma non vedi che sto facendo la doccia?Vai ad aprire tu, sarà Justin sicuramente"
 "Chi è Justin?"- chiesi perplessa.
 "Un mio amico, adesso vai prima che va via"- scesi velocemente le scale facendo attenzione a non cadere e arrivata alla porta la aprii delicatamente. Mi ritrovai un ragazzo biondo, con gli occhi color nocciola, maglia nera a maniche corte, pantaloni rosse e supra nere.
 "mm...quindi tu saresti la cugina di ryan?- chiese sorridendo. Dovevo ammettere che avevo un sorriso meraviglioso, ma non ricambiai il sorriso.
 "..si"- dissi perplessa e sembrò quasi una domanda.
 "Piacere, Justin"- disse porgendomi la mano. Lo guardai stranita ma poi gli strinsi la mano.
 "Allora? mi fai entrare o no?"- disse con un aria da superiore, poteva anche essere carino ma non mi andava a genio.
 "Ah si scusa"- mi spostai facendolo entrare e chiusi la porta alle mie spalle.

  
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