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Autore: _ F i r e    02/01/2014    2 recensioni
Santa Monica. California. Stati Uniti.
La vite di Aine White e Daniel O'Connel viene sconvolta da misteriosi omicidi.
Tre vergini.
Tre filosofi.
Tre combattenti.
Chi sarà il prossimo? Questo è sconosciuto sia a Daniel che a Aine.
Tutto cambia quando Aine viene rapita, e Daniel dovrà combatterla per riaverla. Tra miti celtici e poteri paranormali,
Daniel scoprirà di essere più di quanto immagina realmente.
Daniel è pronto a tutto, è pronto a rivare Aine. E' disposto veramente a tutto.
Dal Prologo;
-Ehm... Tutto a posto.- balbettò lui osservando le dita affusolate della ragazza strette con dolcezza intorno al dorso della sua mano, non era abituato a quel contatto, sopratutto quando si parlava di averlo con Aine, quella ragazza si teneva sempre a distanza da lui nonostante la profonda amicizia che li legava da quando erano in fasce.
Genere: Fantasy, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Contesto generale/vago
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Nonostante a Santa Monica facesse sempre caldo, Aine sentiva freddo.
Solo che non si trattava di un freddo dovuto al clima, bensì quello che aleggiava nella sua mente: il freddo glaciale che quell’incidente aveva lasciato intorno al suo cuore. Si guardò riflessa nello specchietto appeso nell’ armadietto, passandosi una mano all’altezza della giugolare dove il segno dell’intervento era rimasto indelebile.
Se qualcuno le avesse chiesto come era potuto succedere, Aine non sarebbe stata in grado di spiegarlo.
Pensare che tutto era accaduto in una frazione di secondo, un attimo prima stringeva la mano di Daniel e un attimo dopo si era ritrovata su un’ambulanza diretta in ospedale. Non riusciva ad elaborare, il suo cervello non voleva elaborare. Si rifiutava.
Nemmeno Daniel ne parlava più.
Daniel. Già Daniel.
Ormai lui non ne parlava più. Anzi si limitava a rispondere ogni tanto alle domande dei curiosi, e per curiosi si riferiva ai suoi compagni di classe.
-Sei invitata!- una voce particolarmente acuta la sollevò dai suoi pensieri, si voltò e incrociò lo sguardo di Emma, la ragazza dalla lunga capigliatura bionda e liscia le stava davanti con un sorriso enorme stampato sul volto.
-Scusa non ho capito- rispose Aine.
-Ho detto...- si schiarì la voce:-SEI INVITATA ALLA MIA FESTA DI COMPLEANNO- lo urlò talmente forte che per un attimo aveva creduto veramente di aver perso l’udito.
Aine non aprì bocca, era confusa. Non riusciva a capire perché proprio Emma, che non si era mai disturbata a rivolgerle la parola, ora le stesse parlando. Si conoscievano da quando erano bambine e non erano mai andate d’accordo, qualunque cosa facesse Aine veniva sempre contestata da quella testa calda di Emma che si ostinava ad essere tremendamente irritante solo con lei.
-Allora verrai?- Emma cominciava a perdere la pazienza, possibile che anche quando tentava di fare una buona azione veniva ignorata deliberatamente!?
-Ehm… Sì, credo di sì- Aine sorrise, non sapeva come descrivere quella sensazione, ma una strana morsa le strinse il cuore le aveva tolto il fiato dipingendole sul viso quell’espressione ebete che solo Daniel sapeva sfoggiare.
-Bene, allora a sta sera!- Emma le scoccò un bacio appiccicoso di lucidalabbra sulla guancia e raggiunse il suo fidanzato, Miles Evans.

 

Aine si buttò sul letto, Daniel se ne stava sdraiato dall’altra parte, un libro in mano e la mela appoggiata contro le labbra.
-La mangi?- domandò Aine.
-Sì la mangio!- borbottò Daniel continuando a leggere. Aine si soffermò a studiare il viso di Daniel, i capelli ricci e biondi, gli occhi di un azzurro tanto intenso da disarmare chiunque incrociasse il suo sguardo.
Aine saltò giù alla velocità della luce, e battendo le mani entusiasta propose:-Mi dai una mano a scegliere il vestito per la festa?-
Daniel sbuffò infastidito, era un maschio insomma! Lui non doveva preoccuparsi del tipo di vestito, lui doveva badare a toglierlo.
Aine sfilo con centomila abiti diversi, ma a lui non gliene piaceva nemmeno uno, andava da colori eccessivamente sfavillanti a tonatilà pastello. All’ennesimo cambio si ritrovò stremato, a penzoloni dal materasso, con le gambe ancorate al cuscino e la testa al pavimento.
-Eccomi!-
Quando la vide rimase senza parole. E questa volta veramente. Aine era tornata dal grande armadio con in dosso un vestito azzurro a mezze maniche, un fiocco nero al centro e delle perline sul colletto.
Non gli era mai sembrata più bella.
-Che hai Dan?- Aine inclinò appena la testa, inarcò un sopracciglio confusa:-Non mi sta bene ?-
Lui scosse il capo e le sorrise con dolcezza:-No Aine, stai veramente benissimo…- si sforzò di non dimostrare il suo imbarazzo, perché per la prima volta si era fatto un pensiero di Aine diverso dal normale “è solo mia amica”, sta volta aveva provato ad immaginarsi con lei, mano nella mano.
-Allora vada per questo?-
-Vada per questo- ripetè lui.

 

La musica rimbombava nell’enorme villa di Emma, Daniel guardò perplesso la ragazza che ubriaca accoglieva i suoi ospiti con un sorriso ebete dipinto sul volto, non avrebbe mai pensato di vedere proprio Miss. Autocontrollo in quello stato, così si limitò a confondersi con Aine tra le persone che entravano, sgusciando all’interno dell’abitazione senza rimetterci le scarpe. Ma all’improvviso perse la migliore amica nella folla.
Aine, nel preciso momento in cui mise in quella casa, sentì il cuore accelerare di un battito e la testa farsi più leggera, si mise a percorrere l’intera abitazione. Salì le scale lentamente, finché non si ritrovò in mansarda.
Un corpo insanguinato.
Occhi spalancati e labbra bianche e screpolate.
Un urlo che squarciò il silenzio della mansarda.

 

Daniel si voltò di scatto, un dolore lancinante al petto lo distolse dalla bionda con cui ci stava provando. Non sapeva come, non sapeva perché ma aveva la certezza che fosse successo qualcosa ad Aine.



Forza risveglia il tuo cavaliere.
  
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