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Autore: Sweetpeace    03/01/2014    4 recensioni
"Insomma, una giornata come le altre, o almeno così si era presentata, fino a quel momento."
Genere: Mistero, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Komachi Akimoto/Cure Mint, Nuts/Nattsu, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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-Komachi sta... bene?- 
Senza parole. Ecco come si sentiva la giovane atleta in quel momento. 
A bocca asciutta. Le sembrava di avere la gola così secca da sentire dolore anche se solo provava ad aprire bocca. 
Piena di gioia. Voleva saltare da un lato all'altro della Nattshouse gridando che la scrittrice era viva e che potevano ancora aiutarla.
Logorata. Perché sapeva che anche se era viva, bastava un attimo di follia di quel bastardo perché venisse imposto un punto prematuro alla sua vita.
Dovevano fare qualcosa, in quell'ultimo mese la giovane scrittrice l'aveva capita come nemmeno la sua migliore amica, Nozomi, aveva saputo fare. Si era sentita legata più che mai alla ragazza alla quale non avrebbe mai pensato di poter dare la sua amicizia, aveva persino provato a darle qualche spunto per il suo libro. Non ne era uscita proprio in una bella figura, anzi, avevano riso tanto insieme per come a volte lei sbagliasse a mettere l'accento invece dell'apostrofo, o cose così. Sottigliezze, alle quali però Komachi dava peso. Aveva un'ossessiva attenzione per quei maledetti dettagli e questo faceva scoppiare a ridere la giovane Natsuki. Sì, avevano riso tanto per delle stupidaggini.
Anche la giovane dai capelli verdi aveva provato ad aiutarla con gli allenamenti... Insomma, le loro figuracce si erano alternate.
Ora, però, aveva altri pensieri per la testa. Voleva andare con Madoka a cercare Komachi, non le importava di nient'altro. Voleva salvarla.
E si sentiva anche una stupida, perché sapeva benissimo che non era lei la vittima in quel momento, certamente, tutti avevano preso molto male il rapimento di Komachi, ma due persone in particolare stavano soffrendo più di chiunque altro. Karen, la presidentessa del consiglio studentesco, la migliore amica della responsabile della biblioteca scolastica, la fredda e razionale ragazza con la quale lei si era scontrata così tante volte da creare un rapporto di amore-odio. E poi, beh... Natsu. Lo stesso Natsu per cui lei si era presa una cotta all'inizio, lo stesso ragazzo tanto carino con quegli occhi scuri e i capelli biondi che aveva fatto girare la testa un po' a tutte all'inizio, ma che era riuscito a smentire il suo aspetto angelico con quel suo carattere distaccato e malfidente. Tutte si erano rese conto di non essersi innamorate nel giro di qualche giorno, ma Komachi no. Komachi era rimasta fulminata dal giovane principe. E il giovane principe pian piano si era innamorato di Komachi.
E pensare che l'avevano presa in giro tante volte quando arrossiva in sua presenza... Ah! Maledetti rimorsi! Non era il momento giusto per pensarci, ora dovevano agire.
-Che intendiamo fare?- disse con un impeto di coraggio che non pensava di avere.
-Aspettare che la polizia svolga le dovute indagini- lo sguardo di tutti i presenti si catapultò su Natsu. Era seduto sul solito divanetto color crema con un libro in mano. 
-Non credevo che proprio tu avresti detto una cosa del genere- disse il giovane postino con una punta di disgusto nella voce.
-Shiro... Non dire così!- proruppe Urara aggrappandosi al braccio del ragazzo e guardandolo con gli occhi arrossati e gonfi. Aveva da poco finito di piangere la piccola attrice.
-Non litighiamo! Non capite che è proprio ciò che vuole?! Quel bastardo vuole metterci gli uni contro gli altri!- Madoka sbatte violentemente le mani sul bancone e, con altrettanta violenza, scoppiò in lacrime. Invano la giovane Yumehara tentava di consolarla, accarezzandole la schiena e facendola poggiare al suo petto per avere almeno un piccolo sfogo, mentre anche lei lottava nuovamente contro le lacrime.
-Madoka ha ragione maledizione! Dobbiamo stare calmi-
-Zitto Kokoda!- detto questo, Natsu sbatté il libro sul tavolo, facendolo tremare, e si alzò andando verso l'appendiabiti. Da lì prese un cappotto beige e uscì, in balia del freddo che si era impadronito della terra giapponese in quei giorni.
Ecco di nuovo che quella sensazione di impotenza si faceva strada nel cuore di Rin. Non era riuscita a trattenerlo, e ora vedeva gli sguardi dei suoi amici, indecisi sul da farsi. Un misto tra l'attonito, lo scioccato, lo spaventato e il sorpreso.
Era nuovamente impotente, non poteva fare niente.
Inutile, si sentiva inutile.

Perché? Perché maledizione?! Non doveva succedere a lei, non doveva succedere punto a basta. 
Camminava senza una meta, tenendosi la mani in tasca, cercando di non congelarsi, anche se con quel cappotto così leggero, l'impresa era ardua. Si strinse ancora di più in quel maledetto cappotto, quel maledetto cappotto che aveva un significato così speciale per lui, un regalo di Komachi, per il suo compleanno...

*Flashback*

Un ragazzo biondo e dalla pelle abbronzata si aggirava un po' spaesato per le corsie del supermercato, indeciso su cosa infilare nel carrello, dato che, come da copione in quegli ultimi giorni, aveva dimenticato la lista della spesa sul bancone della cucina, uscendo con la testa fra le nuvole.
"Ricapitoliamo, mancano le uova... Il latte... Komachi..." Le guance si colorarono di rosso, costringendolo a nascondersi con il viso rivolto verso i prodotti per non farsi vedere.
"Ma che mi prende?!" Si chiese, sbattendosi un pugno in fronte. Non poteva andare avanti così... Aveva già perso abbastanza della sua dignità il giorno prima, cadendo dalle scale mentre le ragazze lo guardavano ridendo, per non parlare di quei due imbecilli che si ritrovava come amici. Però... Un piccolo vantaggio in quella caduta c'era stato: Komachi si era alzata in un attimo per aiutarlo, chiedendogli se andava tutto bene e accompagnandolo in camera con dei cerotti per rimediare al taglietto che si era fatto per colpa di una maledetta scheggia. Poi, però, si era ricreduto, dato che aveva dovuto averla così vicina per farsi mettere un cerotto che poteva benissimo mettersi da solo. Ma no, lei aveva insistito, e lui non aveva saputo dirle di no. Morale della favola: era diventato viola, aveva cercato in tutti i modi di evitare quegli occhi verdi tanto belli e aveva finito per fare un'altra brutta figura. Perfetto.
Prese un pacchetto di dolci di riso e li buttò con malagrazia nel carrello, dirigendosi poi verso la cassa. Non lo avesse mai fatto.
Davanti a lui, all'entrata del supermercato, c'era la paladina della tranquillità, che lo salutava con un sorriso e gli andava incontro più raggiante che mai.
-Hei Natsu! Avevi dimenticato il biglietto alla Nattshouse e... Beh... Ho pensato di portartelo- disse la giovane con le guance leggermente imporporate, mentre un sorriso nasceva spontaneo sul volto del ragazzo.
-Grazie mille Komachi- disse poi, prendendo il biglietto dalla mano della ragazza, sfiorandola. Era solo una sua impressione o la ragazza aveva stentato a lasciarlo? 
-Ti... Ti andrebbe di aiutarmi con la spesa?- gli occhi della ragazza si illuminarono, dopodiché annuì felice.
Pochi attimo dopo i due si erano incamminati verso il negozio parlando del più e del meno, di certo Natsu non si aspettava ciò che stava per accadere.
Le luci all'interno della Nattshouse erano tutte spente è le finestre tutte chiuse, come se fuori non fosse stato abbastanza buio.
-Ma che diavolo...? Komachi?- il ragazzo si voltò, cercando di afferrare la figura esile della guerriera nel buio, ma senza successo, quindi a tastoni provò a cercare l'interruttore della luce. Sentì una risatina sommessa.
-Kokoda? Non è divertente, esci dai- involontariamente urtò contro qualcosa, o meglio, contro qualcuno. 
Mentre cadeva, anche nel trambusto, sentiva che qualcuno si aggrappava a lui. Komachi. Maledizione.
Fortunatamente il divano attutì la caduta. In pochi secondi le luci si accesero, rivelando la guerriera sul divano e il giovane principe sopra di lei. La frase "auguri Natsu" si bloccò, trasformandosi poi in una risata generale.
-Natsu! Tirati su!- riuscì a spiccicare Karen tra le risate. 
La situazione era abbastanza imbarazzante, ma non bastava, ci si dovevano mettere anche i ragazzi a cantare "tanti auguri". 
La paladina della tranquillità rise portandosi le mani alla bocca,  arrossendo e tirandosi su a sedere subito dopo il principe.
-Natsu! Auguri!- trillò poi Kurumi uscendo dalla cucina con una torta e dei dolci di riso.
Il volto del ragazzo si illuminò per un solo e fugace attimo, credeva che i suoi migliori amici si fossero dimenticati del suo compleanno! Come aveva potuto anche solo pensare ad una cosa del genere? I suoi amici non erano così. 
In pochi secondi fu sommerso di auguri e regali vari, tra i quali spiccava quello di Komachi: il cappotto beige con un bigliettino che lo fece arrossire.

*Fine flashback*

Pigiò la mano in tasca e ne estrasse un bigliettino spiegazzato e dagli angoli leggermente rovinati.

"Tanti auguri Natsu! Spero che il tempo trascorso finora sulla terra insieme a noi ti sia piaciuto. In ogni caso sappi che io mi sono molto affezionata a te e che per ogni genere di cosa ti possa servire io ci sono, non esitare a chiedere. 
Un ultima cosa... Ultimamente mi sembri un po' strano, ti va di parlarne? Io ci sono.
Ti voglio bene e ancora tanti auguri.
Con affetto, Komachi. :)"

Guardò ancora una volta il biglietto e lo rimise in tasca, sentendo una lacrima rigargli il viso, "È sempre stata così buona e disponibile... Pronta a proteggere il mondo con le suo sole forze, ma ora che era lei a dover essere protetta... Nessuno c'era, nemmeno io..." Pensò sentendo una fitta allo stomaco, dopodiché riprese a camminare, senza sapere dove andare, soltanto per stare solo, solo con le sue colpe.



Angolino della ritardataria:
*si inginocchia* perdonatemi! Imploro pietà! So che il mio ritardo è da far sclerare anche la più paziente delle persone... Ma vi chiedo scuuuusaaaaa!!!
*fa finta di nulla*
Allora? Che ne pensate dell'ultima schifezza che ho scritto? Se avete voglia recensite... Ma tranquilli, non vi obbligo, d'altronde non mi recensirei nemmeno io hahaha.
Alla prossima (sperando presto) ari amici e amiche!
Sweet-chan <3


  
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