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Autore: Ibelieve93    03/01/2014    2 recensioni
Stella Rossi è una hostess su uno degli aerei di lusso della compagnia Skyland .
Ama viaggiare ,volare , ma nonostante i suoi numerosissimi “avanti e indietro” per il mondo , non ha mai incontrato l’amore in vita sua .
Gabriel Gray , un poliziotto americano che non sopporta l'altro sesso per svariate ragioni , è costretto a proteggere Kevin , un sedicenne nonché testimone importante per un processo che si terrà in Italia .
Stella e Gabriel si incontreranno per caso durante un viaggio tutt’ altro che calmo da Los Angeles a Milano , e saranno costretti ad unire le forze per salvarsi la vita .
E se dovesse nascere l'amore ?
Il poliziotto e l'hostess cosa faranno ?
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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 Ho attraversato gli oceani del tempo per trovarti





Capitolo22. La fine di un incubo




Stella

 
 
Non capivo più nulla .
Ero sgomenta, confusa, spaventata .
Ciò che provavo , percepivo , vedevo con i miei occhi,  era come se non stesse accadendo realmente .   
Come in un sogno.
Non c’era ordine .
Ogni scena, movimento , era come se stesse accadendo in un’altra dimensione : ma io ero là .
Fisicamente ero lì .
E mentre proiettili e persone schizzavano via , in ogni angolo della sala , io continuavo a rimanere perfettamente immobile .
Come un’antica statua di marmo dimenticata sul fondo dell’oceano da secoli .  
Un proiettile passò proprio accanto a me , a distanza di due o massimo tre centimetri dalla mia testa , e fu in quel momento che ritornai in me .
Scossi la testa più di una volta, smarrita .
Un minuto prima i miei muscoli non erano stati in grado di muoversi di una spanna , un minuto dopo invece , ecco che avevano preso loro l’iniziativa, senza che io avessi ordinato di fare loro qualcosa.
Mi ritrovai rannicchiata dietro ad un divano nero a tre posti . 
Le orecchie coperte dalle mani , perché troppo infastidite da quei rumori assordanti , che riecheggiavano nell’aria come fossero dei tuoni durante un temporale .
Sbirciando cautamente da dietro lo schienale del divano , vidi Gabriel lanciare la pistola , che fino a quel momento aveva tenuto in mano , al giovane Kevin che la prese al volo , ma terrorizzato com’era , iniziò a farla saltellare da una mano all’altra , come fosse una patata bollente .
Sarei scoppiata a ridere in altre circostanze, ma non in quella .
In meno di un minuto Gabriel era riuscito anche a recuperare altre due pistole da un tavolino, non molto distante dal camino accesso e scoppiettante , e a lanciarne una al suo collega già in piedi pronto a difendersi .  
Mio zio.
Lo cercai con lo sguardo in mezzo a tutto quel trambusto , e l’individuai intento a sparare con una pistola color argento , il suo sigaro caduto ai suoi piedi… ormai sul punto di spegnersi insieme ai suoi loschi affari .
Luke e  Florenzo , al suo fianco, sparavano senza esitare ,con ghigni malefici sulle loro facce paffute, raffiche di proiettili contro i poliziotti , che indossavano giubbotti anti-proiettile e caschi ben robusti .
Entravano spalancando porte e finestre, ed invitavano tutti i presenti ad alzare le mani con la famosa frase : “ Mani in alto. Siete in arresto ”
Mi sembrava di guardare un film in 3D , ma avrei preferito di gran lunga la versione 2D .  
Nessuno osò obbedire a quel comando .
Figuriamoci !
Ovviamente l’orgoglio maschile ne avrebbe risentito  !
Mio zio ed i suoi continuarono a sparare a tutta forza, ed al contempo escogitavano un piano di fuga .
Ne ero del tutto certa.
Vidi cadere più di due persone sotto i miei occhi .
Le bocche spalancate, il sangue che fuoriusciva dalla labbra e dal naso , gli occhi sgranati .
Un colpo al petto , all’addome, alla testa .
Distolsi lo sguardo in tutta fretta , lo stomaco sotto sopra  .
Riuscii a trattenere un conato di vomito a stento coprendomi la bocca con una mano .
Non potevo sopportare oltre quel massacro privo di significato .
La ragazza , che fino a qualche momento prima era al fianco di Aileen , mi osservava da lontano mentre cercava di raggiugermi per trovar rifugio dietro al divano proprio come me .   
Oddio! Aileen!
Con lo sguardo cercai anche lei disperatamente , e la vidi correre verso di me assieme alla ragazza .
 Corsi verso di loro senza pensare , e afferrai una manina della piccola provando un enorme sollievo nel farlo .
“ Ferme donne. Siete mie ” urlò Luke da lontano , irato .
Lo ignorai.
Quel che non riuscii ad ignorare fu invece il dolore.
Un dolore indicibile , che si propagò per tutto il corpo come fosse una scarica elettrica .
“STELLA!”
Gabriel.
Era stato lui ad urlare il mio nome .
Quando andai nuovamente dietro al divano , questa volta in compagnia di Aileen e di quella ragazza magrolina tutta pelle e ossa , non riuscii a trattenere un lamento .
Scoprii di essere stata colpita di striscio al braccio sinistro .
La camicetta che indossavo era sporca di sangue in quel punto, e strinsi forte i denti.
Una lacrima rotolò giù , sulla guancia destra , per poi finire a terra… sul freddo pavimento  .
Il dolore era quasi insopportabile.
Quel bifolco avevo sparato senza esitare .
Sporco porco ! Anzi, no…non mi andava di offendere i maiali per lui !
Aileen mi fissava con occhietti preoccupati : “ Ti sei fatta male ?” mi domandò dando un’occhiata alla mia ferita.
Il cuoricino le batteva all’impazzata nel petto ! Respirava a fatica tanto era terrorizzata.
Le accarezzai una guancia. Per rassicurarla avrei fatto di tutto : “ Stai tranquilla, tesoro. Sto bene”
Ma non appena finii di dire quelle parole , qualcun altro pensò di farmi cambiare idea
“ Guarda fino a che punto siamo arrivati” esordì mio zio , con occhi pieni di lacrime.
La sua pistola puntata contro di me.
“Non avrei mai voluto farti del male , mai, mia piccola e dolce Stella”
Strabuzzai gli occhi , in allerta . 
“ Non farlo, ti prego.” Supplicai stringendo forte a me Aileen, per calmare i suoi singhiozzi che scuotevano il suo corpicino .   
Walter scosse la testa , asciugandosi una guancia bagnata dalle lacrime con una manica della giacca : “ Purtroppo non posso permetterti di parlare . Devo farlo io, oppure lo faranno loro chissà in che altro modo orribile . Lo faccio per il tuo bene, credimi. Non avrei mai voluto che finisse così . ”
“ Non ci faccia del male.” Disse con un filo di voce la ragazza al mio fianco.
Mio zio scosse la testa e fece partire un colpo in direzione della ragazza .
La vidi cadere di lato, senza produrre un minimo suono.
Il mio cuore si bloccò , fu afferrato dalla morsa del terrore: “ Non uccidermi” pronunciai con enorme fatica.
“ Basta così” sentenziò lui , parlando più con se stesso che con me.
“GABRIEL ,AIUTO!” urlai con tutto il fiato che avevo nei polmoni
Non sapevo nemmeno io come avessi fatto ad urlare quelle parole , a quel modo .
L’istinto aveva prevalso sulla ragione .
Mio zio fece per premere il grilletto , ed io chiusi gli occhi abbracciando la piccolina in modo tale che lei non potesse vedere mio zio compiere quell’orribile gesto su di me .
Tanto male, per poi finire tutto in quel modo ?!
“NO”
Un colpo.
Walter Rossi cadde supino davanti ai miei piedi con un tonfo .
Mi voltai verso sinistra e il mio cuore si sciolse come neve al sole.
Gabriel stava correndo verso di me, la sua pistola fumante in pugno .
Ci raggiunse e abbracciò me e sua figlia con forza .
“ Stai bene piccola?” chiese a sua figlia sfiorandole una spalla , le spalle che si alzavano e si abbassavano ad un ritmo frenetico .
Aileen annuì rapida , ma sotto shock .
“ E tu?” chiese a me , senza esitare un solo attimo .
“ Tutto bene” risposi prontamente , seppur anch’io scossa da questi ultimi eventi .
Non riuscivo a pensare, a capire…tutto era accaduto così velocemente.
Lo sbirro scosse la testa , e mi prese delicatamente il braccio ferito: “ Non dire idiozie, sei ferita” mormorò preoccupato
“ Davvero, non è niente di grave” sminuii io  “ è una ferita superficiale” , ma il dolore c’era, eccome!
“ Riesci ad alzarti?” chiese guardandomi dritto negli occhi.
I suoi occhi verdi che indagavano nei miei con insistenza : stavano perquisendo le mie emozioni, per capire se stessi dicendo il vero .   
“Sì, certamente” risposi, e per dar una conferma provai a mettermi in piedi.
Con mia grande sorpresa scoprii ben presto però , che le mie gambe non erano più in grado di sostenermi .
Sarei crollata sul pavimento se non ci fosse stato Gabriel ad afferrarmi in tempo .
Accompagnò la mia caduta dolcemente , e insieme ci ritrovammo seduti sul pavimento.
La mia testa contro il suo petto .   
Co…cosa non andava?
In quel momento mi accorsi che i miei pensieri venivano partoriti a singhiozzo dalla mia mente , ormai stanca, stremata.  Stressata.  
“ Non si direbbe che tu sia in grado di star in piedi ” mi rimproverò lui , con sguardo severo.
Mi guardava dall’alto mentre continuava a stringermi fra le sue braccia .
“ Questa ferita non è niente in confronto alla tua . E’ solo che…sono molto stanca e …confusa ” spiegai .
Lui mi mostrò un bellissimo sorriso, uno dei più belli che io abbia mai visto sulla bocca di un uomo : “ Non è colpa mia se tu fai parte del sesso debole ”
Inarcai un sopracciglio un po’  infastidita dalle sue parole: “ Sesso debole? Vedremo quanto sarò debole quando starò meglio” minacciai scherzosamente.
Incredibile.
Era riuscito a farmi sorridere, anche in quel momento .
“GIU’!” urlò qualcuno all’improvviso .
Gabriel mi coprì con il suo corpo, spingendo a terra con una mano anche la piccolina al nostro fianco .
Nell’aria riecheggiò il colpo di un altro sparo: l’ultimo .  
“ Potete stare tranquilli ora” avvisò sempre la stessa voce , un minuto dopo .
Era il collega di Gabriel , che aveva messo a tacere per sempre mio zio con un ultimo proiettile .
Il biondo si voltò verso ciò che restava di Walter Rossi , che era ormai ad un passo dalla morte .
Walter aveva tentato di separarmi da Gabriel e dalla mia vita ancora una volta.  
Lo vidi esalare l’ultimo respiro , lo sguardo fisso e rivolto verso il soffitto .
E ben presto scoppiai a piangere , come forse non avevo mai fatto in vita mia .
Piangevo per quella situazione assurda , per mio zio , che avevo tanto amato e con la quale ero cresciuta.
Piangevo perché nonostante tutto mio zio c’era sempre stato per me, non mi aveva rifiutata come mio padre o il compagno di mia madre. Mi aveva portato con sé, in casa sua. Amandomi come una figlia.
Walter Rossi era stato un padre , un nonno, uno zio formidabile per me.
Perché si era dovuto rovinare la vita a quel modo? Per cosa? Potere? Perché se aveva una moglie , figli ed una nipote che l’ammiravano ?
Credeva di non poter tornare indietro , ma non era vero…e per sfuggire alla sue paure voleva porre fine anche alla mia vita .
Aveva fatto del male, voleva far del male…tutto per i suoi scopi.
Due personalità nella stessa persona.
Chi era stato veramente mio zio ?
Poteva cambiare, poteva scegliere, ma aveva preferito non farlo .
Piangevo perché adesso non sapevo più cosa fare, stavo impazzendo .
In un mese e poco più la mia vita aveva subito cambiamenti radicali .
Mi afferrai i capelli con entrambe le mani mentre prendevo a singhiozzare .
“No, no…no!” urlai ribellandomi letteralmente davanti a tutto quel casino .  
Delle forti braccia mi cinsero i fianchi e mi strinsero con fare protettivo .
Il suo respiro regolare, assieme ai battiti decisi del suo cuore , riuscirono a farmi tranquillizzare un poco .
Caldi labbra mi sfiorarono i capelli , e la sua voce mi sussurrò : “ Ssshhhh , calmati. Io sono qui, accanto a te e non ti lascerò mai più. Calmati, va tutto bene…sei al sicuro ora ”
Mi coccolò , mi consolò , utilizzando tutta la dolcezza, la gentilezza di cui era capace.
Con gli occhi ancora inondati dalle lacrime , lo guardai con speranza, sfiorandogli una guancia con una mano .
Lui sarebbe stato il mio nuovo inizio.
La mia ancora di salvezza.
Per lui avrei continuato a lottare, con lui avrei superato quel momento , grazie a lui sarei sopravvissuta alle più terribili tempeste .
Era il regalo più bello che avessi ricevuto in tutta la mia vita.
Un dono dal cielo.
Gabriel…Gabriele, un angelo…il mio  
Mi addormentai fra le sue braccia  , senza neanche accorgermene .
Cullata dalla sua sola presenza.
Ma prima che io chiudessi gli occhi , mi chiamò preoccupato sfiorandomi il viso.
“Stella, Stella…Amore ”  
Mi aveva chiamato…amore.
Che meraviglia
Il suono della sua voce era perfino risultata più dolce nel pronunciare quella parola
Ma ero troppo stanca per rispondergli , preferivo abbandonarmi a quel mondo senza sogni che per un po’ mi avrebbe tenuto con sé
                                                                                       *****
 Riaprii gli occhi di colpo .
Mi trovavo precisamente ?
In una piccola stanza del pronto soccorso , in ospedale .
Ero distesa su un lettino, la stanza era colma di ovatta, medicinali…e c’era anche una scrivania ricoperta da scartoffie di ogni genere .
Più in là un attaccapanni e una serie di armadietti con all’interno siringhe, cerotti, guanti in lattice
Una mano strinse forte una delle mie .
“ Come ti senti ?”
Sentii un piccolo sorriso danzarmi sulle labbra non appena i miei occhi si posarono sul mio bel principe azzurro , in piedi ed accanto a me
“ Bene , grazie ” risposi, ma avrei voluto aggiungere anche
-…quando tu sei con me –
Senza di lui…sarei stata molto, molto peggio.
Ma perché non l’ho ammesso davanti a lui ?
Gabriel mi fece un occhiolino , ed il mio cuore fremette .
Anzi a dirla tutta lo sentii sospirare…
Ma il cuore può sospirare? Oppure erano state le mie labbra a cogliermi di sorpresa?
Sentii quasi le costole scricchiolare e lamentarsi contro il mio “povero” organo pulsante.
 “ Lo so , di solito alle donne faccio questo effetto benefico” se ne uscì fuori, con un tono di voce così caldo e profondo da farmi sciogliere.
Presto, prendete secchiello e paletta perché se continuerà a sorridermi in quel modo non resterà niente di solido in me .
Provai a rimettermi in piedi , e lui si fece subito avanti pronto ad aiutarmi .
Il braccio ferito pizzicava appena.
“ Effetto benefico? Ma dai ! ” risposi inarcando un sopracciglio
Lui annuì mentre con occhi attenti si assicurava delle mie condizioni : “ Non sto mentendo ” rispose
Sospirai .
“ E’ tutto finito adesso?” domandai , all’improvviso .
Era inutile che cercassi di far finta di nulla . Dovevo sapere se tutta quella storia avesse trovato la sua fine .
Lui trasse un profondo respiro mettendosi le mani sui fianchi : “ Luke e Florenzo ci sono sfuggiti, ma la maggior parte sono stati catturati . La testimonianza di Kevin potrà attribuire loro ancora più anni di carcere di quanti già ne abbiano conquistati ”
“ Kevin, come sta? ”
Quel ragazzo mi stava veramente a cuore ormai .
Diciamo che era diventato una sorta di fratello minore , che avevo sempre desiderato di avere.  
“ Sta benissimo. Dovresti vederlo mentre smanetta con i suoi videogames .Si è del tutto ripreso dalla paura e dallo shock . In questo momento è al distretto sotto la stretta sorveglianza del mio collega  James e di altri poliziotti romani che sono stati affidati al nostro caso . Sono dei simpaticoni, presto ti presenterò tutti loro . Credimi , se ti dico che mangiano un quintale di panini al giorno. ”
Risi: “ Quando ripartirete per Milano, dunque?”
Il solo pensiero che presto o tardi avrei ancora una volta dovuto allontanarmi da lui , a causa del suo lavoro, mi faceva star male , malissimo. Anche se ormai ero del tutto certa , che dopo quell’avventura , non avrei perso i contatti con lui.
E poi…c’eravamo detti cose che non potevamo ignorare.
Quasi arrossii al ricordo.
Perché adesso che eravamo al sicuro , sapevo di non aver più il coraggio di dir parole come “Ti amo” , eccetera? Cosa mi tratteneva ?
“ partiremo ” mi corresse lui , con un meraviglioso scintillio negli occhi smeraldini  
Sgranai gli occhi: “ C…come?” balbettai , cercando di trattener la gioia che presto o tardi mi avrebbe fatta cantar come un gallo al levar del sole. Potevo andar con lui? Voleva portarmi con sé in quel viaggio ? Davvero , davvero ?
“ Dopo ciò che è successo, sarà necessaria anche la tua presenza al tribunale di Milano . Complimenti, sei ufficialmente stata nominata testimone ”
Mi mancò il fiato.
“ Non sono molto felice di tutto ciò. Adesso sei doppiamente in pericolo di vita , ma…almeno ti porterò con me.” Concluse mettendosi le mani nelle tasche dei pantaloni
Mi passai la lingua sulle labbra per ammorbidirle: “ Sarai la mia guardia del corpo?”
Un’idea meravigliosa
Si avvicinò e sfiorò le sue labbra con le mie: “ oh, beh…io vorrei essere molto, molto di più”
Tremai per il modo in cui disse quelle parole.
 “ Avete finito voi due?” domandò una vocina ,che conoscevo molto bene.
“Aileen” la chiamai con gioia , appena la vidi .
Era entrata nella stanza senza far rumore quella birichina , chissà da quanto tempo ci stava spiando .
La biondina mi sorrise e corse verso di me , avvolgendomi le gambe in un abbraccio.
“ Stai bene?” mi chiese ansiosa
“Super bene” le risposi , anche se non era del tutto vero.  
“ Allora, può firmare e uscire se vuole” intervenne un infermiere comparso dal nulla “ ma si riguardi.” Consigliò come da prassi.
                                                                                       *****  
Appena usciti dall’ospedale, Gabriel si tolse la giacca per coprirmi le spalle dal freddo pungente , e prese a tenermi per mano intrecciando le sue dita con le mie .
L’auto che aveva preso in prestito da uno dei suoi colleghi, era posteggiata a qualche metro di distanza dall’ingresso del pronto soccorso.
La sua giacca calda ed impregnata del suo dolce profumo era...era...rassicurante 
Il suo era stato un gesto molto dolce , che mi aveva fatto arrossire non poco .
La sua vicinanza poi, era un vero toccasana per la mia salute .
“ Sicuro che… Tu. Non hai freddo?” gli domandai guardandolo di sottecchi , un po’ in imbarazzo .
Scrollò le spalle e aprì l’auto con un semplice click sul tasto sopra la chiave  : “ Non preoccuparti. Io sto bene così”
Aprì uno sportello posteriore ad Aileen, che fino a quel momento aveva trotterellato gioiosa intorno a noi, e lo richiuse non appena la piccola salì .  
“ Tutto bene con…lei ?” chiesi , consapevole del fatto che la biondina non potesse sentirmi… fortunatamente.
Lui non mi guardò , ma rispose : “ E’ voluta venir con me perché era molto preoccupata per te, ma ancora non ho avuto modo di…di parlar con lei ”
I suoi occhi non si mossero da terra.
Quell’argomento non era affatto facile da affrontare per lui, ne ero consapevole .
E sinceramente mi dispiaceva molto aver rotto quel clima di serenità , che si era creato poco prima.
Annuii: “ Avrei voluto dirtelo io di lei , ma non ne ho avuto il tempo” confessai torturandomi le dita
“ Capisco” tagliò corto lui , per poi aprire la portiera del passeggiero per farmi salire in auto .
Entrai senza dire un’altra sola parola , e quando si mise al posto di guida la sua rigidità ed il suo silenzio raddoppiarono .
Non abbandonarla , se stai pensando di lasciarla andare...non farlo.
Lei ha bisogno di te , chi meglio di me può capirla ?
Anzi, a dirla tutta… Noi abbiamo bisogno di te 



Angolo Autrice 


Ciaooooo a tutti e BUON ANNO :) 
Cosa ne pensate di questo nuovo capitolo ? 
*rullo di tamburi * il nostro Walter non darà più fastidio ! ^^ 
Ma Stella ha sofferto comunque dato era suo zio nonostante tutto :/ 
Eppure, i problemi non sono ancora finiti per i nostri due baldi giovani . 
Luke e Florenzo faranno di tutto per sfuggire alla polizia e di conseguenza alla galera !
Quel che posso dirvi è che nel prossimo capitolo Gabriel, Stella e Aileen faranno un interessante giretto per Roma <3 prima di ripartire per Milano assieme a Kevin, James e compagnia  ;) 
Mi raccomando, fatemi sapere cosa ne pensate ;)
Ringrazio infinitamente , come sempre, noemi_ST, Novalis e MaryGray per le loro recensioni <3 vi sono grata ragazze ^^
e ringrazio anche tutti voi che preferite, seguite e ricordate questa storia ^^ aumentate sempre di più <3 *____* 
Grazie di vero cuore :) 
Il prossimo capitolo l'ho già iniziato ;) 
Un bacione, a presto ;) 






 
   
 
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