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Autore: Liris    26/05/2008    11 recensioni
Una promessa
o forse semplicemente un desiderio
Un desiderio che una piccola ragazza piovuta da chissà dove potrà avverare con le sue stramberie.
L'importante è volerlo
Ben cinque anni son passati da quando i fratelli Elric hanno deciso di vivere nel mondo reale. Ma cosa succederebbe se una strana ragazzina tendesse loro la mano, aprendogli la via per riportarli di nuovo ad Amestris?
E se questo servisse a salvare loro la vita?
E se questo servisse ad un piccolo fagiolo ad aprire gli occhi su qualcosa che ha sempre celato nel suo cuore?
Se volete scoprire ciò che la mia mente ha sfornato, vi basta leggere
L'importante è volerlo, no?
Genere: Romantico, Commedia, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Altro personaggio, Edward Elric, Roy Mustang, Un pò tutti
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Desclaimers: Tutti i personaggi contenuti, a parte uno, non sono di mia proprietà ma di Hiromu Arakawa e la storia non è a fini di lucro
Genere: Romantico
Raiting:Giallo
Riassunto Capitolo: Cos’hai provato in quel momento?

-Promettimelo- la voce ridotta ad un sussurro sofferente.

Cos’hai davvero provato in quel momento?

Le mani aggrappate alla camicia, tremanti dal gelo della morte che avanzava inesorabile
-Non dimenticarmi….aspettami..-


Cosa eri disposto a rispondere?




-I Promise You-





1923, Central City
Casa Mustang/Elric
Lunedì mattina
Ore 09.00


-Edward Elric, aspetta che ti prendo e vedrai come tornerai ad essere un tappo altro un metro e due dita!- il grido di un uomo risuonò per tutto l’appartamento, mentre il biondino al quale apparteneva il nome stava rintanato sul balcone, imbacuccato nella sua bella sciarpa rossa, stretta intorno al collo, protetto da un bel maglione color panna e da jeans nero pece.
-Edward…dove ti sei nascosto?- continuò imperterrito Roy, sbucando dal corridoio che portava alla zona notte dell’appartamento, cercando il suo fagiolino bisbetico in ogni angolo, senza successo.
Questo cercava di nascondersi il più che poteva contro il muro, notando il profilo del suo amante sbucare nella sala, con solo l’asciugamano intorno alla vita, a coprirgli la parte inferiore del corpo, mentre il resto rimaneva nuda, esposta alla sua maliziosa vista.

Ecco, oltre a mettergli una certe eccitazioni addosso, il caro moro gli dava ancora più la sensazione di freddo addosso.
Come diamine faceva a starsene così bello come mamma l’aveva fatto, senza coprirsi, con il freddo che faceva fuori?
-Edward! Razza di idiota, vieni subito dentro! Non lo vedi che nevica??- affermò Roy, guardandolo perplesso, dopo essere riuscito ad individuarlo.
Il FullMetal sospirò rassegnato entrando in casa, e raggiungendo l’uomo aspettò la sua punizione.

Mustang lo guardò dall’alto al basso, notando come il giovane Elric rimaneva perfetto anche così intabarrato.
Ma togliendosi dalla testa certi pensieri, lo prese per un braccio e lo condusse in bagno.
-Spiegami questa..- borbottò Roy, mollandolo e incrociando le braccia al petto, mentre Edward, alzata la testa, faceva comparire un sorrisetto di vittoria sulle labbra ben modellate.
-Pensavo volessi rinfrescarti le idee..- disse candido, giocherellando con una ciocca di biondi capelli, mentre l’amante sbuffava, vinto.
Ormai erano di ruotine i piccoli litigi d’amore mattutini, fra i due, che Roy stava cercando in tutti i modi di non arrabbiarsi nemmeno più, cosa che dava fastidio al suo Edward, che si divertiva a vederlo furioso.
Anche perché, a guadagnarci, era sempre lui.

Quella mattina, poi, la scusa per far trasformate la calda e rilassante acqua della doccia di Mustang, in una bella valanga di neve, che ancora adesso continuava a scendere, riempiendo la vasca larga e comoda, era stato un piccolo sbaglio dell’uomo.

Capitava, perdinci, di nominare qualcun altro, un nome diverso, davanti al proprio amore….no?

-Così ci penserai due volte dal chiamarmi “Linda” mentre ti bacio alla mattina- affermò Edward, togliendosi la sciarpa, per tornare in sala, e lasciarsi scivolare sul divano.
Roy si grattò la testa, sconsolato, seguendo il suo Mame-chan.
-Suvvia Edward….stavo dormendo..che ne so cosa sussurrò nel dormiveglia- cercò di buttar li quella scusa, Mustang, avvicinandosi al viso dell‘altro.
Questo di tutta risposta gli fermò la mano, pronta ad andare ad accarezzargli i ciuffi ribelli, guardandolo con occhi pieni di risentimento.
-Vedi di programmare il cervello, allora, anche mentre dormi.- affermò tranquillo, girando il muso offeso dall’altra parte, mentre Roy sbuffava, senza una buona frase d’effetto sulle sue labbra sempre pronte.
-Non vuoi nemmeno aiutarmi a rimettere a posto la vasca?- domandò speranzoso, accucciandosi al livello delle ginocchia del suo Mame-chan, che di tutta risposta mise su un delizioso broncio.
Il grande eroe di Ishibal, vinto da quel demonio travestito da angelo, si alzò, tornando in bagno.
Dovette dunque arrangiarsi da solo per sistemare il casotto che aveva combinato l’altro.

Quando riuscì a trasmutare la doccia e a sciogliere la neve che si era depositata nella sua perfetta vasca, si diede una veloce passata sotto l’acqua bollente, tanto per finire la doccia che, prima dell’interruzione, aveva iniziato. Uscito dal bagno e asciugatosi velocemente, aveva teso l’orecchio per sentire eventuali rumori provenire dalla sala.

Silenzio…

Chissà il suo fagiolo cosa stava combinando..
Sperò vivamente non un’altra delle sue; era già in ritardo per l’inizio del turno, e Hawkeye gli avrebbe come minimo scaraventato addosso tutto il caricatore della sua fedele pistola.
Un gemito di sofferenza uscì dalle sue labbra semi aperte.
Pensava che una volta Furher la vita sarebbe stata più facile…

Come si sbagliava.


Messosi addosso la sua impeccabile divisa, e lustratosi al meglio i guanti, se li infilò in tasca e tornò in sala, dove Edward era ancora fermo sul divano.
Rimaneva in silenzio, a guardare verso le finestre, mentre le gambe erano raccolte al petto, circondate dalle sue stesse braccia.
Osservava nel suo silenzio, quasi fosse una statua, tanto non si muoveva, i fiocchi cadere con lentezza, al di la del vetro e posarsi sul balcone ormai quasi pieno di neve.
Roy gli si avvicinò lentamente, cercando di non spaventarlo con la sua presenza, sedendosi delicatamente sul divano accanto a lui, circondandogli il corpo con le sue di braccia, lasciando che quelle del ragazzo si sciogliessero piano dalle sue gambe.

Non c’era bisogno di inutili parole, in quel momento, perché l’uomo sapeva cosa il suo angelo stava pensando.
Sapeva cosa stava ricordando, e sapeva che soltanto i suoi gesti potevano dargli un po’ di conforto.
Era strano pensare che tutte quelle cose successe solo un anno prima, erano avvenute tutte di lunedì.
L’arrivo di Huges (anche se questo era avvenuto 5 anni prima), il ritorno di Edward e Alphonse,…

La morte di Lilith..

Roy strinse a sei suo angelo personale, baciandogli la guancia con amore, mentre sentiva i minuti passare.
Al diavolo il lavoro.
Per Mame-chan sarebbe stato li anche tutto il giorno.
Come poteva solamente pensare di lasciarlo così, in quello stato? Sapeva che ne soffriva moltissimo, anche se il suo orgoglio tentava di nasconderlo, soprattutto a lui.
Si sarebbe preso le pallottole del Colonnello Hawkeye, ma lui di li, non si sarebbe mosso, finché non fosse passato quel momento.
Edward appoggiò la nuca sulla sua spalla destra, chiudendo gli occhi, con un sospiro a labbra serrate, sentendo la presenza di Roy allacciata alla sua, oltre che fisicamente anche spiritualmente.
Lui sarebbe sempre stato con lui..
Sempre.
Riaprì le palpebre, liberando quelle pozze dorate, in cui il più grande vi ci perse, scendendo poi a baciargli la fronte.
-Tutto a posto, Mame-chan?- domandò questo, accarezzandogli la guancia con gesti lenti, mentre Edward annuiva piano.

Lilith era apparsa dal nulla, un giorno, nelle loro esistenze, sconvolgendole.
Era entrata semplicemente nei loro cuori, lasciandovi un segno, soprattutto in uno di loro.
Forse era per la sua innata dolcezza o disponibilità.
Era presente, e si sacrificava per la felicità degli altri.

Si era sacrificata per Havoc

Aveva dato la sua vita a lui, in cambio di nulla.
Edward si girò, abbracciando il corpo caldo di Roy, nascondendo il viso contro il suo petto, mentre l’altro gli accarezzava con dolcezza la cascata di dorati capelli.
Mustang diede l’affetto e il conforto che in quel momento il suo angelo cercava, donandogli piccoli baci sulla testolina bionda.
-Vorrei poter portare almeno i fiori in un luogo dove riposa- sussurrò il ragazzo, sospirando piano, mentre Roy gli sollevava il viso con due mani.
-Vorresti una tomba su cui piangere, Mame-chan?- domandò questo, guardando i suoi occhi dorati.
Edward si perdette per diversi minuti nella profonda antracite che era l’unico occhio del suo amore.
Scosse poi la testa, alzandosi in ginocchio, sul divano.
-No…hai ragione..- mormorò di risposta, tirandosi su in piedi, con un piccolo sorriso, e il viso illuminato di nuovo da quella luce che Roy tanto amava.
Anche il Furher si alzò, sistemandosi la divisa, mentre aspettava che il FullMetal filasse in camera a prepararsi, visto che ormai era anche ora per lui di andare a lavorare.
Mentre lo vedeva sparire oltre il corridoio, dietro la porta che dava al bagno, incrociò le braccia al petto, socchiudendo gli occhi.
Non c’era bisogno di una tomba..
Averla, faceva perdere la speranza di poterla rivedere un giorno.
Meglio pensare che fosse viva, da qualche parte nei suoi viaggi misteriosi.

Come la storia sui gatti, infondo.

***



-Sapevi che Rose ha avuto una bambina?- domandò Roy, mentre Edward sollevava il viso dai documenti che stava revisionando, con fra le labbra una brioche.
Il moro cercò di non scoppiare a ridere, a quell’espressione così infantile, mentre il più giovane prendeva il croissant che stava addentando per ingurgitare almeno qualcosa per colazione, osservandolo curioso.
-Davvero?- chiese questo, mentre proseguivano tranquilli, verso il Quartier Generale, senza fretta, visto che erano comunque in orario (almeno Edward).
-Alphonse ne sarà entusiasta. L’ultima volta che è andato a trovarla, qualche mese fa, le ha anche chiesto se poteva toccarle il pancione.- affermò Ed, sorridendo a Roy, mentre tornava con il viso su il plico di documenti che teneva in mano.
Rose, la loro cara amica, si era sposata con un baldo giovane, prima del loro ritorno, e proprio il mese che aveva deciso di andare a trovare Winry, aveva beccato anche Al, e da li si era fatto raccontare tutte le nuove che correvano in giro.
Sapere che era felice, ora con una bella famiglia, era una bella notizia, in fondo.
Il moro sorrise, portando una mano sulla sua spalla, mentre tornava a guardare davanti a se -è sempre bello sapere queste novità- affermò.
Il biondo annuì, alzando per un momento lo sguardo dorato sul loro cammino.


Si ritrovarono davanti alla cancellata del Quartier Generale solo pochi minuti più tardi.
Edward si fermò per un paio di secondi, a studiare tutto quel candore.
Il cortile era immerso completamente nella neve finissima che era caduta proprio quella mattina.
Ormai si sentiva l’aria frizzantina del natale avvicinarsi velocemente, manco fosse dietro le porte…o forse era meglio dire, che era proprio dietro l’angolo, visto che mancavano due settimane soltanto.
In quei giorni, gli uffici governativi erano in uno stato di catalessi completa, come del resto gli occupanti.
Il lavoro non mancava, certo, ma il morale era basso, visto l’imminente entrata in scena delle ferie; almeno un po’ di riposo ci voleva, no?
Lo scorso Natale, avevano passato una bella serata della vigilia in compagnia di tutti gli altri, a casa di Havoc, che si era gentilmente offerto di metterla a disposizione del gruppo di amici.
Edward, come gli altri, avevano trovato il Tenente Colonnello tranquillo e sereno, come del resto lo era in ufficio.
Nessuno si azzardava a domandargli nulla, per non disfare quella nota di pace che si era ristabilita dopo quel fatidico lunedì.

Ora il biondo alchimista strinse a se il plico di fogli, sospirando piano, mentre lo sguardo si perdeva davanti a lui, in quel cortile deserto, mentre i fiocchi riprendevano a scendere dal cielo, lenti e piccoli, posandosi silenziosamente sulla neve già a terra.
Quella vigilia avrebbero messo a disposizione il loro attico, tanto per fare un po’ a turno.
Era strano come ormai ogni cosa, a partire dall’appartamento, al singolo oggetto, fosse preso come il loro con tanta naturalezza.
Edward alzò il viso, cercando lo sguardo del suo perenne Taisa, sorridendo dolcemente quando incontrò l’occhio antracite puntato su di lui.
Roy gli fece un segno con il capo, indicando il Quartier Generale, con un sospiro -ci tocca ancora per qualche giorno- affermò, come stanco del già poco lavoro che arrivava.
FullMetal ridacchiò annuendo, mentre entrambi superavano il cancello, arrancando nella neve, che ancora nessuno si era degnato di ripulire.

Il biondino aveva fatto notare come il suo compagno potesse sforzarsi un pochino, e sciogliere lui stesso almeno il viale davanti a loro, ma questo aveva sospirato, indirizzandogli uno dei suoi soliti sorrisetti.
-Punizione, FullMetal. Così impari a riempirmi la vasca di neve- affermò, ridendo quando l’altro mise su il broncio.
Si bloccò poi, quest’ultimo, osservando una figura poco più avanti, ferma in mezzo alla neve.
Era accovacciata a terra, soppesando con la mano la consistenza di alcuni fiocchi appena cadutigli sopra il palmo.
Alzò il viso, incontrando gli occhi di Edward, che si fece per un momento serio, quasi malinconico, chiudendo le palpebre, mentre la ragazza si alzava, salutandolo con un gesto dell’altra mano e un sorriso sulle labbra.

Quando li riaprì, la figura non c’era più

Roy lo guardava curioso, poco più avanti, chiedendogli silenziosamente del perché si era fermato.
Edward sospirò debolmente, riprendendo a camminare, raggiungendo l’uomo, che proseguiva ad osservarlo curioso, mentre lui scuoteva la testa.

Un suono poi ovattato, dietro di loro, lo fece arrestare ancora una volta, seguito subito dal Furher.
Piccoli passi, lenti, ma comunque udibili.
Un incedere tranquillo, affondando di poco nella neve alta
Edward si girò, osservando la figura che avanzava con un sorriso sulle labbra, osservando entrambi.

-Era ora! Ce ne hai messo di tempo..- affermò, ridendo il FullMetal, notando le labbra su quel viso, aprirsi in uno dei suoi dolci sorrisi.

***



-Lavoro lavoro e ancora lavoro!- mugugnò Breda, abbattendo la testa sulla scrivania, sconsolato.
Riza proseguì a firmare tranquilla i documenti appena giuntigli dalla mano di Falman, accarezzando nel mentre il muso di BlackHayate, che si era appoggiato alla sua coscia sinistra.
Fury aveva preso a ricontrollare alcuni fascicoli, mentre Havoc..
Beh, lui era semplicemente appostato alla finestra, forse in attesa che qualcosa cadesse dal cielo.
O semplicemente che la sua sigaretta finisse, per potersene accendere un’altra.

-Mustang non si è ancora fatto vedere?- domandò Huges, apparso proprio in quel momento dalla porta lasciata aperta
Breda si sporse dalla sedia, appoggiando un piede sull’armadietto a quattro cassetti, vicino alla sua scrivania.
-Figurarsi. Se la prende comoda, LUI..- disse questo, imbronciato, mentre osservava con velato cipiglio le foto che stavano spuntando nella mano di Maes.
-Oh, va beh! Inizierò a farle vedere a voi! Guardate che bella la mia piccola bambina!- affermò il Generale di Brigata, partendo in quarta, a mostrare a tutti i sottoposti le foto di sua figlia.
Riza alzò il viso, perplessa, mentre notava un Fury e un Breda scappare terrorizzati dalla furia amorevole di Huges.
-Signore, non credo che Elycia possa essere ancora considerata una, ehm…bambina.- iniziò la donna, abbandonando le coccole al suo cucciolone canino, notando come avesse attirato l’attenzione di un paio di occhiali e dei due occhietti vispi dietro ad essi, su di se. -Sa, ormai sua figlia ha 12 anni…non crede che sia ora di trattarla con più riguardo?- domandò il colonnello Hawkeye, studiando il viso di Huges, iniziando a temere quando lo vide sorridere.
-Ma la mia Elycia amore puccia rimarrà sempre il tesorino di papà! Come posso pensarla già grande!- iniziò a piagnucolare, girando su se stesso con alcune perfette capriole.

Riza scosse la testa, sospirando sconsoltata.
Niente da fare….era un caso patologicamente perso.
Tornò quindi a firmare i documenti, disinteressandosi della faccenda, mentre Fury e Breda venivano sommersi dalle inutili chiacchiere di Huges.

-Avete finito di fare casino?- domandò la voce di Mustang, apparendo sulla porta dell‘ufficio, appoggiandosi con un gomito allo stipide, mentre Edward gli si affiancava, tenendo in mano il plico di documenti.
Nella sala tornò la pace solo per alcuni secondi, dopo i quali Maes tirò un lungo sospiro soddisfatto, saltando letteralmente davanti a loro e portandosi davanti al viso una gigantografia di Elycia, messa in posa da brava ragazza, con un bel fiocchetto sul codino formato a destra, e le mani dietro la schiena.
FullMetal scoppiò a ridere, mentre Roy si sbatté una mano sulla faccia, cercando di trattenersi dall’incenerire all’istante la foto e il suo proprietario.
Sotto Natale si è tutti più buoni, no?

Gli altri salutarono il loro Generale e il Maggiore Elric, con il segno militare, tornando poi ai loro affari.
-Ehi ragazzi, ho una cosa da dire- affermò d’un tratto Edward, lasciando che Roy spostasse con garbo, che consisteva in uno schiocco innocente di dita, il Generale di Brigata.
L’attenzione generale dei commilitoni fu puntato su di lui, mentre Havoc afferrava la sigaretta ormai consumata, schiacciandola con disinteresse nel posacenere, mentre portava i ceruli occhi sull’alchimista.



Un fruscio soltanto.

Una morbida consistenza a circondargli il collo

Un profumo intenso, di fiori di campo ad riempirgli le narici, prima sviate dal fumo

Un dolce nocciola a colorare gli occhi, grandi e allegri, ad incatenare i suoi.



-Ovvero che, per il Tenete Colonnello Havoc,…- continuò, tranquillo Edward, lasciando che il resto del gruppo rimanesse sconcertato alla scena



Un sorriso sincero a modellare le sue fini labbra, mentre due dita andavano ad afferrare il mento, e ad avvicinare il viso al suo



-..il regalo di Natale è arrivato prima- finì FullMetal, portando il peso del corpo sull’altra gamba, osservando la scena che si presentava proprio vicino a quella finestra.

Havoc, completamente imprigionato da un braccio di una ragazza, vestita con un bel maglione bianco e una gonna di lana nera, dai capelli perennemente scompigliati e sbarazzini, che gli teneva il mento con l’altra mano e il viso vicino al suo.
-Hai mantenuto la promessa?- sussurrò questa, a poca distanza dalle sue labbra, guardandolo negli occhi, mentre portava anche l’altro braccio a circondargli il collo.

Jean rimase ancora un po’ fermo, stupito di quello che stava accadendo, credendo di sognare.
Circondò piano il corpo della giovane, attraendolo ancora di più a se, mentre faceva incontrare le loro fronti, chiudendo gli occhi ed inalando il suo intenso profumo.
-Tu cosa ne dici?- domandò lui a sua volta, riaprendo le palpebre, per lasciare che i suoi ceruli occhi si scontrassero con quelli color nocciola.
La ragazza ci pensò scherzosamente su, per poi sorridere ancora di più.
-Direi di si..- mormorò, lasciando che Havoc annullasse la distanza delle loro labbra, sciogliendosi entrambi nell‘intenso bacio che si scambiarono, seguito dall‘applauso di commozione e felicità che riempì l‘ufficio amministrativo del Quartier Generale.




***






Cos’hai provato in quel momento?

-Promettimelo- la voce ridotta ad un sussurro sofferente.

Cos’hai davvero provato in quel momento?

Le mani aggrappate alla camicia, tremanti dal gelo della morte che avanzava inesorabile
-Non dimenticarmi….aspettami..-


Cosa eri disposto a rispondere?

Forti braccia che stringono quel delicato corpo, attraversato da chissà quanto dolore, restio a voler lasciare posto al freddo
-Te lo prometto- voce ferma appena, occhi fissi, in quelli solo poche ore prima attraversati da una luce speciale


Cosa eri disposto a credere?

Luce che ora si spegne del tutto, lasciandoli opachi, senza vita.
Un debole sorriso, ancora dipinto sulle sue labbra ora gelate e ferme.
Le mani a liberare la tua camicia imbrattata ancora del suo sangue.
Il corpo a lasciar spazio al gelo della triste mietitrice.
Lo stesso corpo che prende un piccolo bagliore, e si trasforma in granelli di una polvere argentata
Sparita nel nulla, in pochi istanti, senza lasciar traccia.


Tutto…
Disposto a credere in tutto

Per lei.




***






Il profumo di biscotti si diffuse per tutto l’appartamento, mentre Elycia saltava vittoriosa, oltre la soglia della cucina, con in mano una teglia contenente il prezioso bottino.
Huges fu entusiasta della figlia, tanto che lasciò la sua adorata Glacer, per correre incontro alla sua bambina, a braccia aperte.
-Ohhh, tesorino mio, sei una cuoca provetta!!- affermò, tutto zucchero e melassa, lasciando che il gruppo d’amici dietro di lui se la ghignasse.
Edward si appoggiò sconsolato sullo stipite della porta della cucina, insieme a Lilith, osservando la scenetta davanti a loro; la ragazza, naturalmente, divertita per tutta quella eccessiva manifestazione d’affetto nell’uomo

La serata della vigilia era arrivata in un battibaleno, che quasi tutti loro se ne erano stupiti.
Dopo una buona cena, a base di carne, preparata da Alphonse, Winry e Edward, stranamente senza disastri nella preziosa cucina del Furher, si erano riuniti tutti in sala, ognuno su un divano o su una poltrona, accompagnati dalle luci dell’albero nell’angolo, e dalle canzoni stonate di Havoc e Breda.
Fuori la neve aveva continuato a cadere imperterrita, ma alla gente riunita nell’attico non importò granché, visto la calorosa aria di famiglia che aleggiava in quella casa.
Lilith e Elycia sistemarono per bene, su tre vassoi, i biscotti appena preparati, decorandoli con gocce di cioccolato e zucchero a velo, seguite da un attenta Winry, provvista di grembiule bianco, sporco di crema, e cucchiarella in una mano.
Edward aveva lasciato il resto alle tre, tornando dai ragazzi che attendevano in sala, nel suo posto preferito ovvero vicino a Roy, sul bracciolo della poltrona.

Osservò divertito un Huges alle prese con la moglie, mentre gli mostrava le nuove foto della figlia, e questa gli spiegava pazientemente che era in casa con loro, e che poteva benissimo vedersi Elycia senza bisogno di foto.
Davanti a loro, sul grande tappeto, appoggiati comodi al tavolino bianco, vi erano Fury e Falman che giocavano a carte insieme ad Alphonse, mentre Havoc e Breda, avevano abbandonato i canti, per andare a sbirciare cosa combinavano le donne cuoche provette, nella speranza di rubare qualche biscotto anticipatamente.
Quello che i due risolsero, furono solo due belle cucchiaiate sulla mano da parte di Winry, che li ricacciò in sala, sotto le risate dei presenti.
Sheska chiacchierava tranquilla con Riza, mentre BlackHayate si divertiva a fare finti attacchi a Den, controllati da zia Pinako.

Quell’attico, in parole povere, era diventato il rifugio di 17 persone, in cui mancava il Generale Armstrong, che grazie al cielo era tornato a casa a festeggiare il natale con la sua di famiglia.

Edward cercò il viso di Roy, che rimaneva perplesso alle manifestazioni di affetto di Huges, verso la figlia appena entrata con uno dei vassoi, sorridendo quando i propri occhi si persero in quello unico e antracite di lui.

Quello voleva dire avere una famiglia..
Essere tutti li riuniti per festeggiare la vigilia di Natale
Ridere, scherzare, combinarne di tutti i colori.
Stare uniti davanti ad un albero addobbato di tutto punto, e illuminato con luci colorate ad intermittenza.

Sentire il calore dei propri cari, amici e parenti, stringersi con affetto intorno a loro.

Quando anche Winry e Lilith fecero la loro comparsa in sala, furono rispettivamente afferrate dai loro fidanzati, che tolsero dalle loro mani i vassoi contenenti i preziosi biscotti natalizi, con la scusa dell’affaticamento da cucina.
Havoc e Alphonse furono degnamente puniti, per aver provato a rubare con false promesse il bottino, con un bel tiro d‘orecchie, che li rimise al proprio posto.

Tutti risero, e con loro Edward, che socchiuse gli occhi dorati, sentendo il tepore al cuore per la dolcezza che la loro grande famiglia ispirava, sentendo poi una delle sue bionde ciocche venir afferrata con delicatezza da Roy.
Giratosi notò il suo sorriso sornione, lasciando che accarezzasse con due dita, attorcigliando intorno al dito, in alcuni momenti, i suoi fili dorati.



Ancora nella sala ne stavano combinando di tutti i colori, soprattutto a Huges, mentre questo guardava la figlia, con adorazione, perché almeno lei lo difendeva da quei brutti ceffi che avevano come amici.
Il FullMetal era in cucina a sistemare almeno in parte e il casotto che vi regnava, fatto di ciotole sporche di cioccolato e crema, e zucchero a velo.
Almeno dargli una parvenza di ordine, o più che altro per rimanere un po’ da solo con i propri pensieri.

Ma alla vigilia, nessuno rimane mai solo.

Lilith comparve vicino a lui, intingendo un dito affusolato e delicato nella crema residua, rubando così il prelibato dolce, fatto da Winry, infilandoselo in bocca in un gesto sbarazzino.
Edward la guardò, sorridendo, mentre si appoggiava al bancone della cucina, studiando la ragazza, vestita di comodi jean, come lui, e un maglione blu scuro, attraversato da delicati disegni natalizi, di cui, a differenza Edward, indossava una camicia bianca.
Non di certo LA camicia bianca…

Quella era rigorosamente per momenti, come dire, intimi, fra lui e Roy.

-Come la storia dei gatti..dunque?- domandò Edward, portando le braccia incrociate al petto, e un sopracciglio alzato, trovando in quel momento in cui potevano stare soli, ottimo per parlare proprio di due settimane prima.
Lilith alzò gli occhietti vispi su di lui, togliendosi il dito dalle labbra, portando entrambe le mani dietro la schiena.
Il suo solito sorriso si aprì sulle sue labbra, mentre si appoggiava al muro dietro di lei.
-Ci sarà un motivo per il quale noi troviamo i gatti alquanto simili a noi, no? Perché li, diciamo, adoriamo.- disse tranquilla, inclinando il viso leggermente di lato.

Edward si ricordò del discorso che la ragazza gli fece l’anno prima, nel cortile del Quartier Generale, un giorno di sole.
-Era questo che avevi amabilmente nascosto con la scivolata sul discorso dei felini- affermò pensieroso il biondino, vedendo negli occhi di Lilith un brillio di allegria e mistero.
-Può essere..- disse, alzando le spalle, mentre picchiettava con le dita sul muro dietro di se.

Edward si fece serio, guardando il pavimento per un attimo.
-Pensavo non saresti più tornata….non avevi le coordinate, no?- mormorò, rialzando gli occhi su di lei, con il viso ora tranquillo e serio, anche se il sorriso tipico suo non era sparito.
-Per questo ci ho messo tanto..- sussurrò, con un tono di scusa, grattandosi una tempia, imbarazzata.

Il biondi si sedette sul bancone, studiando il viso di Lilith, mentre questa univa le mani davanti a se, appoggiandosi meglio con la schiena al muro.
-Diciamo che ho avuto alla fine un aiuto dai, piani alti, come li chiamereste voi- proseguì lei, sorridendo, mentre Edward scosse la testa.
-Pensavo ce l’avessero, perché avevi infranto per ben tre volte le regole.- affermò lui, aspettando una risposta da Lilith, che ridacchiò imbarazzata.
-Oh, beh…per Huges, alla fine non avevo cambiato chissà che. L’altro voleva morire, e io ho espresso il suo desiderio. Alla fine il nostro girovagare per i mondi, non ha permesso a Maes di tornare subito e cambiare il vostro destino, no?- spiegò, fermandosi un attimo, mentre Edward annuiva.
La ragazza sorrise, guardando il soffitto pensierosa. -Beh, per voi…è stata tutta un’altra cosa. Potevate benissimo morire li nell’altro mondo..ma poi riportarvi nel vostro, era la cosa giusta da fare….e infine, per Havoc..è stata un altro paio di maniche- sussurrò, tornando a posare i castani occhi in quelli dorati dell’alchimista.

-Con una buona dose di preghiere e la prova che il mio ultimo rifrangimento di regole era stato fatto per…un motivo ben valido, mi sono meritata solo il castigo di penare per un anno a ricordare le coordinate.- finì imbarazzata, abbassando il viso, sospirando.
Edward la osservò, scuotendo la testa.
-Sai che rimarrai sempre un mistero?- domandò, notando poi il sorriso allegro e spensierato tornare sul volto di Lilith, mentre questa lo rialzava su di lui.
-Un mistero della natura?- domandò, memore del loro vecchio discorso.
FullMetal annuì, risentendo la risata cristallina di Lilith uscire dalle sue labbra.

-Ehi Ed! Finiscila di provarci con la mia ragazza!- l’urlo intimidatorio di Havoc, seguito dalle risate degli altri, arrivò li in cucina, mentre la giovane si univa a loro.
-Non è che è il contrario? Lilith, mi spiace, ma FullMetal è di mia proprietà!- la voce di Roy si fece sentire.

Edward arrossì fino alla punta della sua antenna, guardando verso la porta aperta.
-Idiota!- gli gridò di rimandò, mentre si sbatteva la mano sana sul viso.

La giovane stava per lasciarlo di nuovo da solo, quando fu fermata da lui.
-Ehi, Lilith- la chiamò, notando come questa si fermò sulla soglia, una mano appoggiata sullo stipide della porta, mentre un anello fine e semplice si mostrava sull’anulare sinistro.
-E per questo, il motivo che volevi dirmi al tempo,…..che sei rimasta?- domandò Edward, sondando i suoi occhi color nocciola, mentre erano puntanti nei suoi. La ragazza sorrise, facendogli l’occhiolino.
-Se-gre-to- affermò, scandendo la parola, con un dito davanti alle labbra.
Il biondi rise, scuotendo la testa, mentre lei usciva dalla cucina, per tornare fra le braccia del suo geloso Havoc.

Si….solo per quello, e nient’altro.


Edward tornò poco dopo, venendo completamente sollevato da Roy, che incontrò a metà strada, pronto a venirlo a recuperare dalla cucina.
Manco fosse scappato dalla finestra!
Il biondino, ritrovatosi fra le braccia dell’amante aveva iniziato a dirgliene di tutti i colori, mentre gli altri ridevano come matti alla scena
Roy decisamente non era propenso a lasciarlo andare, e anzi, se lo caricò a sacco di patate in spalla, tornando sul suo “trono” e sedutosi sopra, si riportò Edward sulle gambe, dove il suo personale angelo, divenuto rosso per l’imbarazzo, lo guardava a braccia conserte.


L’unico mondo, dove si era sentita parte di una famiglia.


-Oh, dolce Edward, vuole concedermi la sua mano?- domandò, con enfasi Roy, mentre Edward chiudeva l‘auto-mail a pugno, alzandolo minaccioso.
-Ceeerto, come lo vuole, Signore? Un colpo diretto sul muso o altro?- chiese a sua volta il biondino, mentre Breda, Fury e Alphonse riprendevano a fare scommesse sul probabile scontro
-Suvvia, Mame-chan, ti voglio sposare, e tu mi domandi se voglio rovinare il mio meraviglioso viso con un tuo pugno?- disse, mesto Roy, portandosi una mano, in un gesto teatrale, sulla fronte.

Tutti risero della scenetta, che pendeva fra il romantico e il tragico, dei due innamorati.


Come abbandonarlo?



***




Si sistemò il vestito per la centesima volta, mentre il suo testimone gli dava una pacca sulla spalla, nel tentativo di calmarlo.
Certo, cosa sarà mai…
Si stava per sposare, accidenti!
Huges davanti a lui passava a rassegna ogni parola ed ogni gesto che avevano rifatto ormai una ventina di volte, nelle sere precedenti a quel giorno
Il fatidico giorno, per meglio dire

Nonono, non era pronto…o si?
Oh, perdiana!
Glie l’aveva chiesto lui no?
Proprio la sera della vigilia….
Aveva fatto una figura da idiota davanti a tutti, ma…come non poterne essere felice dopo la sua risposta?


“Oh, ecco….e adesso?” pensò, notando l‘agitazione salirgli di nuovo alle stelle.
Huges veniva portato via, finalmente aveva finito di ciarlare sulle possibilità della sua vita, e dei piaceri che il matrimonio portava.
Era stato un perdigiorno, e uno sciupa femmine, per quanto potesse dirlo, e ora era pronto per il grande passo.
“Ehi! Perché tutti si stanno voltando? Che succede, accidenti!”
La marcia nuziale iniziò, e sperò solo di non scivolare lungo e disteso come un idiota sul gradino che portava all’altare, mentre il sacerdote osservava in un rigoroso silenzio, nella sua veste perfetta, l’avanzare della figura in bianco.

Il testimone lasciò la sua spalla, mettendolo definitivamente nel panico, mentre posava lo sguardo su qualche figura calmante.
Cadde per l’appunto su Edward, che sorrideva tranquillo proprio davanti a lui, mentre la marcia era agli sgoccioli
Il sorriso rassicurante del biondino gli diede una buona dose di coraggio.

Sospirò piano, chiudendo per un secondo gli occhi prima di spostarli sulla figura affianco del FullMetal, che se ne stava a braccia incrociate, sereno nella sua pettinatura impeccabile, rigorosamente all’indietro.
Roy Mustang cercò di dargli un’altra buona dose di coraggio con un cenno della testa.
Servì, almeno, a rincarare quella che gli aveva dato Edward, mentre la musica si interrompeva sull’unica finale nota.
Si ritrovò davanti la figura in bianco, e con mani tremanti prese quelle di lei, attirandola con un leggero movimento, accanto a se.

Si perse nei suoi occhi, lasciando un momento di silenzio nella chiesa, prima di girarsi verso il sacerdote, e dare via alla cerimonia, mentre Breda si spostava, andando a mettersi al suo posto.


Cerimonia semplice….
Due vite finalmente legate fino alla fine dei loro giorni, che si prospettavano lunghi.
Un bacio, unico e pieno d’amore, per definire appieno la loro unione.

Trattenere Armstrong dall’abbracciare lo sposo fu dura, ma ce la fecero.
Huges fu convinto a lasciare gli anelli al primo figlio di Rose, mentre fu felice di vedere la sua piccola Elycia fare da damigella alla sposa.
Quando i due neo-sposini si affacciarono sulla gradinata della chiesa, furono accolti da una pioggia di riso, che li fece ridere felici, mentre tutti i loro amici, e altri conoscenti erano li riuniti al loro lati. Davanti a loro, un corridoio fatto di soldati in perfetta uniforme, aspettava il loro passaggio, mano sulle spade.

Un ultimo, bacio fu rubato a Lilith da Havoc, mentre questo alzava la mano in segno di gratitudine a tutti i presenti, e fuggiva insieme alla sposa, davanti a se, attraversando il corridoio di soldati, che al loro passaggio alzava le spade in modo impeccabile, intrufolandosi nella macchina che li aspettava, guidata da Falman.

Edward afferrò la mano di Roy, mentre questo la alzava nella sua presa, baciandogliela poi, osservando insieme la macchina dove i due sposi si erano intrufolati, partire e venir seguita da un tratto dai bambini presenti.
-Se mai ci sposiamo, io non mi vesto da sposa- sussurrò Edward, guardando Roy di traverso, mentre intorno a loro i conoscenti festeggiavano ancora, troppo presi per dare loro peso.
Il moro rise, portando un braccio intorno alle spalle del suo angelo.
-Eh, chi lo sa, tutto è possibile FullMetal- affermò lui, ridendo ancora dello sguardo truce che il ragazzo gli tirò.

-Mame-chan, una cosa te la dico, però- sussurò Roy, attirandolo più vicino a se.
-Ovvero?- domandò questo, inclinando indietro la testa, per poter guardare il suo Furher.

-Prometto di amarti per sempre, anche senza vestito da sposa.- disse, osservando come gli occhi dorati si illuminarono di quella luce che amava.


Edward sapeva per certo che quella promessa valeva più di mille vestiti da sposa e matrimoni.



I Promise You

Perché questa è una storia di promesse

Dove l’unica cosa che conta

È l’amore che lega ognuno

In un filo indissolubile.


Fino e oltre, la fine della vita.







“Perché le scelte migliori
si fanno col cuore
Altrimenti l‘amore sarebbe solo
un miraggio per gli sciocchi”








Oh….bene……è finita ç_____ç
Oddio, non credevo davvero di riuscirci!
*-* più la rileggo e più mi sento soddisfatta del risultato finale!
Dai, pensavate davvero che fossi così infame da togliere di mezzo Lilith? (*annuisce* n.d.Ed)(<.< non dicevo a te n.d.me)
È stata dura con questo ultimo capitolo, perché avevo solo la prima parte descritta sul quaderno, mentre il resto l’ho messo oggi su, al momento A_A XD
ç.ç ringrazio tutti per i commenti e anche a chi ha solo letto ç__ç non credevo di riuscire ad attirare così tanta gente.
Ehh, anche se molte idee mi fanno pensare ad un seguito, non penso che arriverà tanto presto XD a meno che non mi venga l’idea folgorante XD
Bah, chii lo sa ghghghgh *-* vedremo cosa ne pensate e se lo volete^^ lasssio la volotà ai lettori^^
Un bacio enorme a tutti*-*


Piccole precisazioni: le faccio, perché magari il testo potrebbe confondere XD
Dunque, la piccola parte, fra il ritorno di Lilith e la Vigilia di Natale è come un Flash Back di quello che successe nel mentre che Edward e Alphonse correvano per raggiungere l’ospedale, nel precedente capitolo.
Lilith si riferisce, con “Hai mantenuto la promessa?“ proprio a quel punto li ^^
Poi, nel matrimonio dei due, Breda fa il testimone *annuisce* mentre Edward e Roy sono seduti nella fila davanti, quindi è impossibile che Havoc non li becca XD
Ero indecisa su dove mettere il matrimonio, se prima o dopo la vigilia, ma poi l‘idea del non sapere chi stava facendo il grande passo si legava perfettamente dopo alla vigilia di natale^^ e lo scambio di battute finali, fra Ed e Roy stava giusto a pennello come fine^^
Bene, spero di aver detto tutto^^ nel caso, aggiungo dopo questo un altro mini capitolo, tipo uno speciale, dove metterò i pezzi di ficcina, con le relative immagini con cui si lega XD
*-*ora ho davvero finito XD



Rignraziamenti:

Andromeda: uahauahauah mi sa che ho fatto morire un po’ di persone con la scena di Ed *__* ma era quello che volevo, ahah! XD ç.ç eh, shi, i due avevano la tresca ^^ ma come avrai notato, non finisce male, no?XD

Elmeren kun: O_O tu fai più paura di Minu XDD
Uahauahau siiiiii lo so *_* sono sadica! Ahahaha XD
A_A sono infame, ma vedi come è finita bene? V.v tsè, pensavi che i miei disegni fossero fatti per niente? ghghghgh

SakuraAshe: L’idea era proprio farvi prendere un colpo per quello^^
Non avrei mai ucciso Edward XD poverino, dopo tutto quello che gli ho fatto passare XD
Su su, dimmi cosa ne pensi del finale^^

Chamaedrys: ghghghg quando c’è in campo Al tutti fuggono XD ormai è stato preso dalle scommesse XD poveretto
Tranquilla cara^^ l’importante è che sei riuscita a rifarti ^_^

mua: ihihihiih son cattiva lo so*-* ma dimmi se non sei felice adesso del finale ^.^
Sarò sadica con i miei pg, ma gli voglio bene in fondo v.v…..molto in fondo v.v’’ (*.* n.d. Lilith)

Betta90: ehehehe *-* un’altra morta di infarto, yaahaaaaa *saltella segnando su una lavagnetta* XD
Ehh, lo sho, pensa che dovevano essere solo 5 e invece sono aumentati^^
Vedremo in futuro cosa ci attende XDD
   
 
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