Caro diario,
oggi compio 16 anni. I miei genitori mi avevano promesso una festa indimenticabile, ma a quanto pare l'unica cosa che ho ricevuto fin ora è un regalo da Rosalie. Lei è l'unica che mi capisce, è l'unica che cerca di farmi vivere una vita da umana.
Mi ha regalato un bracciale con inciso il mio nome.
Subito dopo aver ricevuto il suo regalo, arrivarono i miei genitori. Avevano fra le mani quella che doveva essere la mia colazione.
*Violet questa è per te! Buon compleanno.E' una colazione speciale. L'abbiamo preparata solo per te.* disse con voce sottile e allegra Renesmee (Preferisco chiamarla per nome, la sento così distante che non riesco a pronunciare la parola 'mamma')
*Chi l'abbiamo preparata? Tu e nonna, ma certo! Scommetto che ha fatto tutto lei. Ma guarda, non sei capace nemmeno di preparare una colazione. Complimenti mamma, complimenti* urlai con voce arrabbiata.
Mi ero già pentita di quello che avevo detto perchè era comunque mia...madre e io le volevo un gran bene. Poi ad aggiungersi al mio senso di colpa è stato il suo pianto, ha pianto come una bambina e poi è corsa in bagno ad asciugare le lacrime che percorrevano il suo viso roseo. L'ho seguita, ma non sono entrata, però la sentivo ansimare. Riuscivo a percepire la sua tristezza. Pensava di essere una mamma inutile. E' così che io la facevo sentire, inutile.
Ad un tratto sentendola afflitta ho capito che non erano i miei genitori il problema, ma io! Non dovevo nascere. Così mi sono alzata da terra e tutta la mia malinconia si trasformò in rabbia, ero arrabbiata con me stessa.
Senza nemmeno pensarci sono salita su una specie di campanile abbastanza alto e con gli occhi chiusi mi sono buttata.
oggi compio 16 anni. I miei genitori mi avevano promesso una festa indimenticabile, ma a quanto pare l'unica cosa che ho ricevuto fin ora è un regalo da Rosalie. Lei è l'unica che mi capisce, è l'unica che cerca di farmi vivere una vita da umana.
Mi ha regalato un bracciale con inciso il mio nome.
Subito dopo aver ricevuto il suo regalo, arrivarono i miei genitori. Avevano fra le mani quella che doveva essere la mia colazione.
*Violet questa è per te! Buon compleanno.E' una colazione speciale. L'abbiamo preparata solo per te.* disse con voce sottile e allegra Renesmee (Preferisco chiamarla per nome, la sento così distante che non riesco a pronunciare la parola 'mamma')
*Chi l'abbiamo preparata? Tu e nonna, ma certo! Scommetto che ha fatto tutto lei. Ma guarda, non sei capace nemmeno di preparare una colazione. Complimenti mamma, complimenti* urlai con voce arrabbiata.
Mi ero già pentita di quello che avevo detto perchè era comunque mia...madre e io le volevo un gran bene. Poi ad aggiungersi al mio senso di colpa è stato il suo pianto, ha pianto come una bambina e poi è corsa in bagno ad asciugare le lacrime che percorrevano il suo viso roseo. L'ho seguita, ma non sono entrata, però la sentivo ansimare. Riuscivo a percepire la sua tristezza. Pensava di essere una mamma inutile. E' così che io la facevo sentire, inutile.
Ad un tratto sentendola afflitta ho capito che non erano i miei genitori il problema, ma io! Non dovevo nascere. Così mi sono alzata da terra e tutta la mia malinconia si trasformò in rabbia, ero arrabbiata con me stessa.
Senza nemmeno pensarci sono salita su una specie di campanile abbastanza alto e con gli occhi chiusi mi sono buttata.
Note dell'autore.
So che questo capitolo è piccino però ho pochissimo tempo.
Naturalmene il prossimo sarà molto, ma molto più lungo.
L'ultima gif che ho messo non è di 'Miranda Kerr' (Violet), bensì Nina Dobrev...non esistono foto di Miranda che si butta giu da un campanile.
Comunque vi do un grande bacio e alla prossima.