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Autore: Mojita_Blue    04/01/2014    1 recensioni
Alexandra e Caroline. Due ragazze così diverse tra loro, ma allo stesso tempo così uguali.
E se un giorno le loro strade si incrociassero formando un unico destino?
Riusciranno l'amore, l'amicizia e la famiglia ad aiutarle a superare le complicazioni della vita?
Genere: Commedia, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Era ormai un’intera settimana che si vedevano. Madison amava come la trattava Ethan e poi avevano un luogo comune  dove si potevano regolarmente incontrare: la palestra. Il ragazzo, dal canto suo, cercava di rimediare alla relazione passata cercando di essere sempre più disponibile e affettuoso. Ma lei ancora non sospettava nulla sulla sua vecchia storia con Chloe.
Meglio così…
Non voleva metterla in mezzo a qualcosa che probabilmente avrebbe compromesso il loro rapporto. Inoltre, aveva un certo pudore nel raccontarlo. Di sicuro per gli errori che avevano fatto; per quelli che aveva fatto. Ricordava benissimo come si erano entrambi comportati e non voleva che lei pensasse male di lui. Almeno per ora decise di tacere.
Quel giorno era poco nuvoloso e le previsioni non avevano previsto pioggia. Ethan uscì fuori dalla palestra, aspettando che Madison finisse di cambiarsi nello spogliatoio.
Attese per un po’, ma alla fine non poté non notare due volti conosciuti nella strada di fronte a lui.
Uno l’aveva riconosciuto come Christopher, che non gli stava dando alcuna importanza poiché era impegnato in una conversazione al cellullare, chissà con chi. Ci mise un po’ a riconoscere l’altra persona, poi si ricordò. Era Jonathan King, appoggiato ad un palo della luce, che a differenza dell’amico lo stava fissando con odio. Il ragazzo li aveva guardati solo con la coda dell’occhio, ma Jonathan sicuramente  sapeva che si era accorto di loro.
Ethan in un primo momento fece finta di nulla guardando distrattamente il telefono o la porta della palestra, nel caso Madison fosse uscita.
Improvvisamente, però, si sentì afferrare bruscamente per la felpa. Jonathan lo stava strattonando convulsamente, digrignando i denti per la rabbia.
“Tu, brutto pezzo di merda!” Urlò. Christopher interruppe la chiamata per correre da loro e dividerli.
Allontanò il compagno da Ethan trascinandolo a debita distanza e intimandogli di calmarsi. Ma Jonathan sembrava non ascoltare.
“Come osi giocare con i sentimenti di Madison? Fai schifo!”  Continuò ad urlare ostinato.
Cosa? Ancora con questa dannata storia?
Ethan era davvero al limite della sopportazione.
“Adesso ne ho davvero abbastanza di queste accuse infondate. Non impicciarti in cose che non ti riguardano King! ”
“Mi riguardano eccome invece! Per i miei amici… Per Madison!”
“Non essere ridicolo.” Sibilò Ethan sprezzante. “Madison è la mia ragazza, non la tua. Lei ama me, non te!”
Per Jonathan quelle parole furono come uno schiaffo in pieno volto. Frasi così dure, ma estremamente vere.  Fu come avere un mostro dentro di lui che cercava di uscire attagliandogli le viscere.
“Bastardo…” Sibilò accecato dalla rabbia. Tentò di scagliarsi su di lui, ma Christopher lo spinse contro il muro, immobilizzandolo.
 “Jonathan basta, non essere stupido! Non puoi comportarti così. Non puoi!”
“Ascolta il tuo amico. Ti conviene.” Disse con cattiveria Ethan avendo quasi perso del tutto la pazienza.
La voglia di andare da lui e picchiarlo era talmente forte che dovette stringere i pugni fortissimo per calmarsi. Fece dei lunghi sospiri.
“Che cavolo sta succedendo qui?!”
I ragazzi spalancarono gli occhi quando videro Madison fuori alla porta, totalmente turbata dalla scena.
La ragazza non capiva. Non appena aveva varcato la soglia, aveva visto il biondo spingere al muro Jonathan col viso colmo di odio.
“Si può sapere che succede?” Ripeté, più forte.
“Dovresti chiederlo al tuo amico.” Le rispose Ethan senza smettere di guardare il rivale davanti a se.
“J-Jonathan…” sussurrò lei sconcertata. Il ragazzo la guardava senza vederla. Cosa le avrebbe detto ora?
Si trovava in una situazione senza via d’uscita. Forse aveva aspettato per troppo tempo.
Lei doveva sapere la verità.
Scostò leggermente Christopher che, vedendolo più calmo, si fece da parte; poi andò da lei.
“Madison… T-Ti devo dire una cosa.”
“Io…” La ragazza fissava a turno preoccupata sia Jonathan che Ethan. Prese a tormentarsi le mani. Non l’aveva mai visto così serio. Andò da Ethan a passo incerto.
“Ethan… Io voglio parlare con lui.” Il ragazzo sbiancò. Se fosse andata le avrebbe di sicuro raccontato tutto.
“No, Madison…” Le sussurrò con l’intento di persuaderla a non andare. La ragazza accennò un sorriso rassicurante.
“Ehi… E’ solo una semplice chiacchierata tra amici, non ti devi di certo preoccupare. Cosa potrà mai dire di tanto sconvolgente?”
Tutto ciò che non dovresti sapere.
Ora però, non poteva fare altro che arrendersi all’evidenza. Abbassò il capo, rassegnato.
“D’accordo.”
“Ti chiamo stasera.” Gli disse lei accarezzandogli la guancia. Ethan l’attirò a se e la baciò a lungo.
Jonathan spostò la testa altrove. Non si era ancora abituato a tutto questo.
Ethan se ne andò, non guardando in faccia nessun’altro. Madison restò un po’ a fissarlo, poi seguì Jonathan al retro della palestra.  
Dissero a Christopher che poteva andare se voleva, ma lui preferì restare ad aspettare.
Jonathan rimase per un po’ silenzioso. Stava per confessarle tutto, anche i suoi sentimenti e la cosa non era affatto facile.
“Allora, si può sapere che cavolo vi è preso?” Fece Madison aggrottando la fronte.
“E’ complicato…”
“Mi stai facendo incazzare adesso.” sospirò.
“Perché lui Madison?!...Sei sicura di poterti fidare?” In un primo momento lei parve offendersi.
“Che cosa intendi dire sul mio ragazzo? Ethan mi dice tutto!”
Il mio ragazzo…
Quelle parole gli riempivano la testa offuscandogli tutto il suo buon senso.
“Ah, davvero?! E Ethan ti ha detto che in passato è stato il ragazzo di Chloe?” Scattò oramai innervosito. Madison rimase sconcertata da tale rivelazione. Aprì la bocca un paio di volte per dire qualcosa, ma dalle sue labbra uscì solo un flebile “Cosa?”. 
“Si, proprio così Madison! Il tuo dolce e bravo ragazzo è lo stesso che faceva soffrire Chloe. E litigavano! Litigavano così tanto da prendersi a parole a volte pesanti. Davvero è questo ciò che vuoi?”
Lei abbassò la testa. Non le aveva mai detto niente Chloe. Nessuno le aveva mai detto niente.
“Lui non mi ha mai trattato così.” Sussurrò sull’orlo delle lacrime.
“Lo conosciamo! Ascoltami ti prego.”
La ragazza si premette le mani sulle orecchie per non sentire.
“Basta Jonathan!” Urlò. Il moro si zittì immediatamente. Forse aveva esagerato. Era stato troppo brusco e precipitoso. Rimase per un po’ in silenzio, ascoltando i singhiozzi di Madison che man mano si facevano più forti. Gli si spezzava il cuore a vederla in quello stato.
“P-Perché mi stai dicendo questo?” Chiese lei d’un tratto. Chiuse gli occhi e fece un lungo respiro.
“Perché tu mi piaci Madison. E’…E’ da un po’ che ho cominciato a vederti con occhi diversi.”
Madison tolse le mani dal volto e lo guardò. Non si aspettava affatto una dichiarazione del genere da parte sua. Era sorpresa di certo, ma non gli disse nulla. Continuò solo a guardarlo intensamente.
Lui le si avvicinò incerto e un po’ titubante le prese il viso fra le mani. Le sue labbra incontrarono le sue toccandole con dolcezza. Le aveva soltanto sfiorate, nulla di più; Perché in fondo sapeva che quelle morbide labbra non erano sue. No. Appartenevano a lui.
Madison non ebbe nessuna reazione. Non ricambiò, non si scostò neanche. Non fece nulla. Lo guardava come prima, ferma al suo posto. Lui sorrise amaro.
“Ma tu non mi vuoi, lo so. Tu vuoi Ethan.” La ragazza si morse il labbro.
“I-Io ti ho sempre considerato come un fratello.”
Per Jonathan fu come se tutto il mondo gli fosse crollato addosso. Si aspettava una risposta del genere, ma non credeva che sarebbe stata così dolorosa.
“Lo avevo immaginato.” Sussurrò soltanto. Poi abbassò la testa e si girò. Madison gli prese il braccio singhiozzante.
“Jonathan, ti prego… Io non so cosa farei senza di te. Sei il mio migliore amico e non voglio perderti. Ti prego.”
“Vorrei poterti dire la stessa cosa anch’io.”
“La tua amicizia per me è importante.”
“Anche per me.”
“E allora ti prego non roviniamola così!” Urlò con la voce rotta dal pianto. Lo guadava supplichevole e Jonathan non osava voltarsi. Pensò che alla fine tutto quel pianto, tutto quel dolore era stato solo per causa sua. Eppure credeva di aver fatto la cosa più giusta. In fondo sapeva benissimo che, per quanto possa fare male, dirle la verità era stato più opportuno di una pietosa bugia o di un disonesto silenzio. Inoltre, confessare i suoi sentimenti gli aveva tolto un gran peso che si era portato con se per troppo tempo.
Tuttavia, ora aveva il bisogno di dimenticare. Se Madison non lo desiderava, allora si sarebbe messo da parte. Gli bastava vederla felice e doveva ammettere che voleva ancora starle vicino.
Si voltò abbracciandola forte. Madison affondò la testa nel suo petto.
“P-Perdonami Jonathan. Perdonami per tutto. Lo so che probabilmente ti sto chiedendo troppo, ma…”
“Ci proverò.” Lei alzò la testa, guardandolo con un misto tra il sorpreso e lo speranzoso.
“D-Davvero?”
“Si. Ci tengo a te e voglio continuare ancora a restarti vicino. Non importa come, io ti sosterrò sempre. E poi se tu sei felice lo sono anch’io.” La ragazza lo strinse forte a se, in un abbraccio pieno di gratitudine.
“Grazie, grazie. Grazie per tutto.”
Jonathan le accarezzò i capelli con un mezzo sorriso. Restarono in silenzio per poco, finché non si accorsero che Christopher li aveva raggiunti con Alex al seguito. La ragazza era passata di lì per puro caso e vedendo il suo amico si era chiesta cosa ci facesse in quel posto solo. Naturalmente si era fatta spiegare tutto l’accaduto tra Jonathan e Ethan.
Madison corse da loro.
“Christopher… Tu lo sapevi. Voi lo sapevate. Perché non mi avete detto niente?” Chiese con una punta di irritazione nella voce.
“Ecco… Sembravi così felice.” Rispose lui non sapendo cos’altro dire.
“E nessuno di noi voleva farti soffrire.” Aggiunse infine Alex abbracciandola. Madison annuì ricambiando il gesto. La mente però era altrove. Aveva il bisogno di parlare con Ethan; di sapere.
Ma come sarebbe andata a finire la loro storia adesso?
 
Madison aspettò dietro un angolo che la folla di persone si disgregasse. La campanella dell’ultima ora era ormai suonata e la calca di gente che cercava di uscire era enorme.
Aveva due libri tra le braccia poiché la borsa, lasciata a terra accanto a se, era ormai diventata troppo pesante. Improvvisamente sentì due braccia avvolgerle la vita.
“Ehi, bellissima.” Le sussurrò all’orecchio l’individuo. Madison riconobbe immediatamente la sua voce e abbasso la testa.
“Ciao… Ethan.”
“Non hai più richiamato ieri sera.”
“A-Avevo da fare…” Gli rispose lei seria. Ethan mise le mani sulle sue spalle e la voltò verso di se baciandola più e più volte. Madison però non ricambiò.
“Madison si può sapere cosa c’è?” Domandò vedendo la ragazza fin troppo seriosa. Lei sospirò.
“Ethan… Voglio parlarti.” Madison vide un lampo di terribile consapevolezza nei suoi occhi e capì che lui già sapeva di cosa avrebbero parlato. Ethan tolse le mani dalle sue spalle e si allontanò di qualche passo. Nonostante tutto, però,  preferì fare il vago.
“D’accordo. Ehm… Cosa vuoi dirmi?”
“No. Non qui.” Gli prese la mano e lo condusse fuori dalla scuola facendosi spazio fra la calca di gente che si era fermata a chiacchierare all’ingresso.  Si postarono fuori dal cancello, lontano da occhi indiscreti.
Lei poggiò la borsa e i libri a terra.
Si ritrovò faccia a faccia con lui mentre lo guardava con aria cupa.
“Voglio sapere la verità Ethan. E la voglio sapere adesso.”
Sapeva bene le vicende, ma preferì sentire la sua versione dei fatti. Era il momento di far venire tutti i nodi al pettine.
“Non so neanche di cosa tu stia parlando.” Le rispose lui con un mezzo sorriso e facendo finta di nulla.
“Tu sai benissimo di cosa sto parlando. Ho detto che voglio sapere la verità!” Scandì l’ultima frase, alzando di poco la voce. Silenzio. Quel sorrisetto sparì dal volto di lui lasciando spazio ad uno sguardo rassegnato.
Si allontanò di poco da lei strofinandosi il volto con le mani.
“Cosa vuoi che dica?”
“Tutto. Potresti cominciare raccontandomi della tua storia con Chloe magari.” 
Lui trasse un lungo respiro, non sapendo cosa dirle. Sviare l’argomento sembrava difficilissimo, anche perché Madison sembrava determinata più che mai a sapere ogni cosa.
“E’ difficile da spiegare. I-Io e Chloe non andavamo spesso d’accordo. Anzi, direi proprio per niente. M-Ma io non ero libero di fare nulla. Era gelosissima e la cosa era stressante…”
“Non mi dire. Adesso la colpa è di Chloe?”
Ethan non capiva che ne era stato della Madison che conosceva. Lo stava guardando con indifferenza e sarcasmo. Non si era mai comportata così con lui. Chissà cosa le avevano detto.
“N-No. I-Io… Anche io ho fatto degli errori. E molti anche. Ma devi capirmi, ero arrabbiato e…perdevo spesso la pazienza.”
“Oh. Quindi se perdessi la pazienza con me… Mi tratteresti allo stesso modo in cui hai trattato Chloe?!”
“No Madison, no!” Urlò. “Sono cambiato!” Madison lo guardò con rabbia.
“Come faccio a credere a qualcuno che non ha mai voluto raccontarmi niente?!”
Ethan tacque. Sapeva che aveva ragione e non poteva controbattere. Madison incrociò le braccia dandogli le spalle e allontanandosi di qualche passo da lui.
“Litigavate spesso?”
“Si.”
“L’amavi?”
“Credevo… Ma…”
“Ci sei andato a letto?”
“Perché tutte queste domande?”
“Rispondi!” Urlò lei. “Ci sei andato a letto?”
“Io… Si.”
Madison si morse il labbro cercando di trattenere le lacrime. Si era ripromessa di non piangere e credeva davvero di poterci riuscire. Invece sentiva già gli occhi inumidirsi. Le sfuggì un singhiozzo.
“N-Non  posso crederci…” Parlò lei con voce rotta dal pianto. “In ogni caso q-quella volta m-mi hai baciata solo per fare un dispetto a Chloe.”
Il ragazzo si passò una mano fra i capelli, sentendosi terribilmente in colpa.
“No…Io… Non lo so. Quando ho rivisto Chloe… ho ripensato a quando mi aveva mollato davanti a tutti e… Ed ero irritato… ”
“Mi hai usata!” Urlò Madison mettendosi le mani sul viso. Piangeva in modo incontenibile adesso e non poteva fare nulla per fermare la pioggia di lacrime che le rigavano il volto.
“No Madison. Ero arrabbiato certo, ma quello che ho provato… Quello che provo per te è vero! Tu sei speciale per me.”
Si avvicinò a lei mettendogli le mani sulle spalle, ma lei si divincolò con forza dalla sua presa allontanandosi di più da lui. Prese la borsa e i suoi libri in fretta e fece per andarsene.
“Vattene Ethan. Vattene dalla mia vita.” Sibilò con tutto il disprezzo che possedeva.
Ethan sembrava paralizzato. Non poteva perderla così. Non voleva perderla!
“I-Io ti amo!” Urlò in un tentativo del tutto disperato.
Lei si fermò un attimo, girandosi lentamente per guardarlo in faccia. Nei suoi occhi vi era solo il nulla.
“Che parola sprecata! Troppe persone la utilizzano senza saperne davvero il significato.” Disse con sarcasmo e spregio. Andò via senza avere il coraggio di voltarsi dietro. Trattenne le lacrime per un po’, alla fine scoppiò di nuovo a piangere.
Ethan era sconvolto e angosciato da ogni sua parola. Appoggiò la schiena al muro, scivolando lentamente  a terra. Cosa aveva combinato?
Aveva perso la persona che le stava più a cuore. Madison per lui era una ragazza sincera, gioiosa… speciale.
E l’aveva lasciata andare così.
Cosa avrebbe fatto adesso?  

  
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