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Autore: Faith Grace    07/01/2014    4 recensioni
Quando il re Roxas perde il controllo dei suoi poteri, il regno di Arendelle sprofonda in un inverno perenne. Sarà compito del tanto prode quanto idiota principe Sora e dello sfortunato Riku, incontrato per caso sulla strada, mettersi in viaggio per riportare indietro il re e mettere fine al suo incantesimo.
Genere: Avventura, Demenziale, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het, Shonen-ai | Personaggi: Axel, Riku, Roxas, Sora
Note: AU, Nonsense, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun gioco, Altro contesto
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frozen Disclaimers e premessa prima della lettura: questa è una parodia romanzata del nuovo film della disney e saranno presenti citazioni, chichés e personaggi di altre favole disney e/o film. Nulla di tutto ciò mi appartiene. Se avete visto il film bene, se non l'avete visto... MALE! Perché saranno presenti spoiler.




Frozen
Il Mondo di Ghiaccio



Quando io e te eravamo piccoli,
eravamo unitissimi.
Io ero felice che tu eri Sora
e tu eri entusiasta di me e ciò che ero,
finché non ho dovuto nascondere la mia magia
e porre fine alla nostra vicinanza.
Io ero sempre il tuo fratellone
ma non potevo più essere tuo amico

Capitolo 1

C'era una volta tanto tempo fa un regno lontano lontano di nome Arendelle.
Esso era ricco e prosperoso
, e sebbene fosse locato sul più estremo e dimenticato fiordo di tutta la Scandinavia qui nessuno sapeva cosa fosse l'inverno. Strano per un paese del genere vero? Giravano strane voci e legende legate a questo fantomatico inverno: c'era chi diceva che fosse qualcosa da mangiare, chi fosse una festività sottratta per far lavorare di più e chi diceva che fosse un mostro; ma a quanto pare, secondo studi più recenti effettuati da Riku, si è venuto a sapere semplicemente che i sovrani erano amici stretti del Mago Merlino, il quale in cambio di qualche favore e qualche giovane donzella, aveva accettato a far risparmiare tutto il regno sulle bollette dei riscaldamenti. Già, perché quei soldi preferivano spenderli per feste e festini. Mica scemi!
I sovrani, Zack e Aerith, erano stimati e amati dal proprio popolo e lo furono ancora di più quando diedero al mondo il primo erede, Roxas, perché era così carino e candido come la neve... in tutti i sensi eh! Era tanto carino ma allo stesso tempo destava tante preoccupazioni negli animi dei poveri sovrani: prima di tutto perché era biondo, e in quella famiglia nessuno lo era, (Zack più volte si era domandato se la sua bellissima moglie lo avesse corificato); punto secondo, era nato con la particolare dote di poter manipolare il ghiaccio e, infine, punto terzo durante la celebrazione della presentazione del piccolo principe, tra tutte le migliaia di persone invitate, si erano dimenticati di invitare l'acida e bisbetica Malefica (la quale era conosciuta per gettare malefici su principesse e interi regni solo perché non era invitata... non è mica colpa degli altri se lei era antipatica!) e lei, come di consuetudine, aveva gettato il suo incantesimo sul piccolo erede, augurandogli cordialmente tanta tristezza e solitudine. Tanta fu la paura del re e della regina che la esiliarono dal proprio regno e giurarono che non l'avrebbero più invitata in vacanza in futuro.
Ad un anno di distanza nacque il secondogenito, Sora, che fortunatamente non portò tanti problemi come il fratello, perché aveva i capelli castani come la madre, non aveva particolari doti in realtà non ne aveva nessuna e alle sue feste non erano state coinvolte streghe e/o malefici.


I due fratelli crebbero uniti e spensierati e anche il potere di Roxas veniva visto come una simpatico e innocuo intrattenimento per i bambini, finché una notte...
"Roxyyy"
Un corpo sconosciuto, pesante come un macigno, finì improvvisamente sulla schiena del malcapitato biondino che stava beatamente dormendo e lo fece svegliare di soprassalto.
"Ma che cazz-" sbottò questo rigirandosi tra le coperte.
"Fratellone dai andiamo a giocare" esclamò il più piccolo con il suo solito tono squillante.
"Sor vai via, stavo sognando qualche metodo interessante con cui liberarmi della tua stupidità"
"Dai il cielo si è svegliato, non è più ora di dormire"
Lanciando un'occhiata all'aurora boreale chiaramente visibile dalla finestra, Roxas si chiedeva chi è che riempisse il suo fratello di tutte quelle stronzate "Sor... il cielo non può svegliarsi e noi non giocheremo"
Il castano contrasse l'espressione in un broncio infantile e iniziò a saltare sguaiatamente sul letto del povero bambino biondo e a dimenarsi come un pazzo in preda a crisi epilettiche. Sfinito da tutto quel baccano Roxas fu costretto a mettersi a sedere e mise una mano sulla bocca dell'altro "Zitto. Vuoi che mamma e papà si arrabbino?"
Sora lo guardò astuto e sorrise maleficamente.
"Che ne dici almeno di un pupazzo di neve?"
Se c'era una cosa a cui proprio Roxas non poteva rinunciare era la neve e Sora lo sapeva, era l'unica cosa che riusciva davvero a farlo divertire e a fargli dimenticare per un po' della monotonia della vita di corte. Nel giro di pochi minuti si ritrovarono entrambi a ridere e scherzare nel grande salone dei ricevimenti, il più grande si autocompiaceva delle proprie abilità con la neve (decantandosi come Re delle nevi) e il più piccolo correva entusiasta tra quelle montagne bianche.
"Guarda, questo è Stitch" esordì ad un tratto il più grande, mostrando al castano un pupazzo dalla forma alquanto strana.
Sora lo scrutò a fondo, lo analizzò da tutte le angolazioni, perché proprio pupazzo di neve non gli sembrava "Ha le antenne?"
"E quattro braccia" aggiunse l'altro, soddisfatto del proprio operato.
"Non è cattivo vero?"
Roxas si mise dietro la sua creazione e mimò una voce buffa
"Stitch no cattivo, Stitch coccoloso!"
Sembrava decisamente un alieno, ma poco importava perché subito Sora rise e manifestò il suo assenso con un "Mi piace" e si buttò addossi al pupazzo per abbracciarlo.
Quella notte giocarono e si divertirono più delle altre volte, forse perché non c'erano i loro genitori a controllarli o forse perché Sora era riuscito a coinvolgere talmente tanto il fratello da fargli dimenticare dei propri limiti, e fu proprio perché era troppo preso nel suo divertimento che Roxas colpì per sbaglio il fratellino con un getto di ghiaccio, il quale cadde riverso a terra e immobile.
"Sor?" provò a chiamarlo lui. Credeva che fosse uno degli scherzi di pessimo gusto del più piccolo ma, alla mancata risposta, i suoi occhi azzurri si riempirono di lacrime come una profonda tristezza invase il suo essere, e questa tristezza si manifestò esternamente sotto forma di neve e ghiaccio che invasero completamente l'ambiente.
Proprio in quel momento le porte della sala spalancarono e rivelarono i due sovrani che erano stati svegliati dal loro baccano.
"Che sta succedendo qui?" esclamò Aerith con tono dolce ma serio guardando la grande stanza ricoperta di neve, pronta a porre rimedio a qualche possibile litigio tra i figli.
"Mamma..." la richiamò Roxas ancora in piedi, nello stesso punto in cui era prima, con gli occhi incollati su un punto imprecisato del pavimento e con voce tremante "Credo di aver ucciso Sora"


"Dobbiamo portarlo da Yen Sid" Zack, accorso immediatamente accanto al corpicino gelato del più piccolo, aveva capito immediatamente cosa era successo "Dobbiamo sbrigarci o sarà troppo tardi"
"Mi dispiace... è stato un incidente" continuava a ripetere intanto Roxas, guardando dall'alto i genitori in preda al panico ma questi non lo ascoltavano. Per quanto fosse sveglio per la sua età ancora non riusciva a capire l'impellenza della situazione.
Seguiva sua madre che intanto racchiudeva Sora in una pesante coperta e il padre che stava dando indicazioni alla servitù, e quando arrivarono al portone d'ingresso vi erano già due cavalli.
Suo padre gli aveva raccontato tante volte che
, oltre a lui, c'erano tante altre persone nel mondo che coltivavano le arti magiche ma bisognava stare attenti perché non tutti erano buoni e il solo pensiero di dover incontrare Yen Sid gli metteva timore.
"Stai tranquillo, tutto si sistemerà" gli sussurrò Aerith dando una strigliata al cavallo per farlo andare più velocemente
Roxas si strinse di più al busto della madre e si sporse appena per lanciare un'occhiata al cavallo poco più avanti di loro, su cui vi erano il padre e Sora "Non volevo fargli del male... o almeno non così tanto"

Dopo un lungo viaggio i quattro giunsero alla casa del vecchio mago, nelle profondità della foresta. Questo li accolse con urgenza, in quanto aveva già avuto una visione a riguardo ma non poté fare a meno di mantenere uno sguardo di compassione per i due bambini.
"Re Zack"
"Per piacere, aiuti mio figlio" tagliò corto l'uomo ormai disperato, stringendo il corpo di Sora sempre più freddo.
"So giù tutto" lo bloccò il vecchio scrutando con attenzione il bambino "È stato il ghiaccio" e poi si voltò verso Roxas "Maestà...ci è nato con questo potere?" chiese a Zack senza però spostare gli occhi da dosso al primogenito.
"Sì e si intensifica"
"È una fortuna che non sia al cuore" il mago si avvicinò di più a Sora e gli accarezzò il voltò "Con il cuore non si ragiona facilmente ma con la testa si può provare"
"Fate tutto quello che potete" si intromise Aerith.
Lui guardò il voltò contratto della donna per un momento "Io consiglio di rimuovere tutta la magia..."
Una nuova voce si aggiunse a quella del vecchio, ma questa volta era più dolce e femminile "Persino i ricordi della magia, per sicurezza" una ragazzina bionda, avvolta in un vestitino bianco, e con in mano un album di disegni apparve all'improvviso "Ma non vi crucciate, lascerò il divertimento"
"E lei chi è?" chiese il re, squadrando per un po' troppo tempo, a detta di Aerith, la nuova arrivata
"Lei è Naminè... è incaricata di manipolare le memorie delle persone qualora ce ne sia bisogno"
"Sarà sicuro affidare mio figlio ad una ragazzina?" si informò Aerith a quel punto, stizzita dal modo in cui suo marito e Yen Sid la guardavano.
"Invidiosa" pensò il saggio Yen Sid "Mia signora, non si preoccupi. Naminè è una delle migliori, l'ho presa in mia custidia circa due secoli fa quando è nata, e le ho insegnato tutto quel che so"
Roxas assottigliò lo sguardo e si avvicinò a lei "Per essere una vecchia ti porti bene"
"Cafone!" diede il suo album di disegni in testa al bambino e si avviò dalla coppia per terminare il prima possibile e tornare alla sua maratona di anime al pc. "Dicevo... modificherò tutte le memorie di Sora riguardanti le magie del maleducato qui presente"
E detto questo fece qualche scarabocchio sul suo album e, appena terminato, toccò la fronte di Sora e dal palmo della sua mano si sprigionò una debole luce azzurra.
"Ma così non ricorderà più che ho i poteri?" intervenne allora Roxas, mantenendosi la testa dolorante.
"Rox.. è per il suo bene" mormorò Zack.
Il vecchio si avvicinò al bambino e gli posò una mano sulla spalla "Ascoltami Roxas, il tuo potere crescerà con te" parlava lentamente, come a fargli assimilare il significato di ogni parola "C'è grandezza in esso ma anche pericolo... devi imparare a controllarlo. La paura sarà tua nemica"
Il biondino, intimorito da quello sguardo penetrante e da quel tono imperioso, si aggrappò di più al vestito della madre.
"No... noi lo proteggeremo" affermò Aerith stringendo il bambino a sé.
Zack annuì e continuò deciso "Imparerà a controllarlo, ne sono sicuro. Fino ad allora chiuderemo le porte, ridurremo i domestici, limiteremo i suoi contatti con le persone e terremo nascosti i suoi poteri a tutti..."
"Compreso Sora" terminò Aerith e poi si girò di nuovo verso il castano che ora sembrava dormire pacificamene "Ma lui... se la caverà?"
Yen Sid studiò attentamente le facce gravi per un lungo momento e alla fine pronunciò con più leggerezza "Sì... l'unica controindicazione è che, dato che ha battuto la testa, potrebbe diventare solo leggermente più stupido"




Intanto in un luogo non meglio identificato, ma sempre in mezzo alle nevi, un giovane ragazzino leggeva sconsolato il giornale.
"Questo è plagio! Ero arrivato prima io" mormorò disperato buttando il quotidiano per terra e iniziando a colpirlo ripetutamente con il proprio bastone.
Quel ragazzino era Jack Frost.


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Se siete arrivati vivi fin qui complimenti!
Spenderò proprio poche paroline perché devo correre a studiare... innanzitutto la storia mi è venuta in mente improvvisamente l'altra sera quando sono andata al cinema ma non a vedere Frozen xD e mi son detta "Cavolo! Roxas è identico a Elsa e Jack Frost...devo fare una parodia di Kingdom Hearts!". Ad ogni modo è ormai da anni che non scrivo qualcosa di demenziale quindi non prendetemi a bastonate, il capitolo è abbastanza corto per i miei nuovi standard (dico nuovi perché quelli dell'altra mia storia sono molto eloquenti) ma cercate di capirmi, l'ho scritto oggi in un paio d'ore e non l'ho neanche revisionato. Che dire... spero che vi piaccia come idea, e so che non è stato nulla di che ma serviva un prologo di spiegazione. Presto avremo un Principe Sora in tutta la sua splendente idiozia, inoltre aderiranno al cast anche Riku, Signore dei Troll e Kairi, Principessa delle Isole del Destino.
Piccola nota sulla scelta dei sovrani: solitamente nel ruolo di genitori scelgo Aerith e Cloud perché li adoro come coppia ma in questo caso a Cloud ho preferito Zack, non solo perché è anche un precedente pretendente alla mano di Aerith ma anche perché sono entrambi deceduti come i genitodi di Anna e Elsa.
Mi raccomando fatemi un segno del vostro passaggio, leggere i vostri pareri per me è fondamentale.
Per chi invece segue l'altra mia fic Viva la Vida, il capitolo 4 è a metà della sua scrittura :3


   
 
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