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Autore: LadyMarauders    09/01/2014    4 recensioni
Tutti conosciamo la storia di Harry Potter. Di come è cresciuto in casa degli zii babbani, di come abbia vissuto i primi undici anni della sua vita, senza sapere di essere famoso. Ma prima di lui c'erano altri ragazzi, che sarebbero diventati, altrettanto famosi. Questa è la storia dei Malandrini, ma non solo,ai tempi in cui Hogwarts era ancora un luogo sicuro.
Genere: Comico, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, I Malandrini, Lily Evans, Un po' tutti | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Quando Sirius riprese conoscenza ci mise alcuni secondi prima di rendersi conto di non essere in camera sua. Sentiva dolore in molte parti del corpo ma era ancora in quel luogo tra il sonno e la veglia in cui i sogni e la realtà sono una cosa sola. Fu il dolore alla mano, quello più intenso di tutti, a ricordargli cosa era successo. Stevenson e i suoi amici Serpeverde, l'incantesimo della pastoia, il calcio allo stomaco e la mano rotta e poi il nulla. Si mise a sedere lentamente cercando di non utilizzare la mano destra che pulsava maledettamente.
- Sirius, finalmente ti sei svegliato. Iniziavo a preoccuparmi seriamente- Sirius si girò verso quella voce tanto familiare. James era seduto accanto a lui con il naso e la faccia pieno di sangue secco. Non aveva più gli occhiali.
- Che diavolo ti hanno fatto?- Sirius guardava il viso dell'amico che sembrava troppo diverso dal solito.
- Non lo so, mi sono risvegliato così. Si saranno divertiti un po' mentre eravamo fuori uso. Speriamo solo che si siano fermati ai pugni e ai calci- cercò di sorridere ma evidentemente il dolore al naso era troppo forte. - Guarda felpato, mi hanno distrutto anche gli occhiali.-
James aveva in mano la montatura fina e leggera dei suoi occhiali. Le lenti erano distrutte in più punti e le asticelle erano staccate dal resto della montatura. Sirius cercò istintivamente la bacchetta nella tasca della divisa ma, ovviamente, la trovò vuota. Dovevano avergli preso anche le bacchette.
- Dove diavolo siamo?- chiese all'improvviso Severus. Era seduto proprio difronte a loro, con la schiena poggiata alle pareti. Sirius si guardò attorno. La stanza era quasi completamente al buio, tranne che per quattro piccole lanterne. L'unica cosa che riusciva a vedere con una certa precisione erano le tre sagome dei ragazzi che erano con lui. Non sapeva ne quanto fosse grande la stanza ne se ci fosse qualcos'altro a parte loro.
- Secondo me- iniziò James - Siamo nella stanza delle necessità. Quelli sono apparsi all'improvviso e dal nulla. E guarda caso eravamo proprio accanto a quella parete. Ci scommetto che erano nascosti qui in attesa nel nostro arrivo.-
- La stanza delle necessità?- chiese Severus stupito – Credevo fosse solo una leggenda.-
- No caro Piton- disse James pulendosi il sangue dal viso con la manica della divisa – Esiste davvero. E noi ci siamo intrappolati dentro.-
- Non parlare con quello James- Sirius era furioso. Diede una gomitata all'amico per farlo stare zitto. - Non capisci che lui fa parte del piano? Lui sapeva che sarebbe successo. Altrimenti perché ci avrebbe portati fino al quinto piano proprio davanti alla stanza? È dalla loro parte.-
Severus rise piano. Era una risata sarcastica quasi isterica. - Certo Black. Se avessi fatto parte del piano mi sarei fatto pestare per divertimento? Sono stato il primo a dirvi di andarcene, ma voi no, avevate troppa fretta di farmi parlare. Ho pensato al quinto piano perché loro sono così pigri che non si spostano quasi mai dai sotterranei. E poi non sapevo neanche dell'esistenza di questo posto-
- Di quello che ti pare Piton. Tanto non mi fiderò mai di te-
I due ragazzi si fissarono in quella penombra. Sirius non si sarebbe mai fidato di un Serpeverde. Li conosceva bene, sapeva di che pasta erano fatti. Tutta la sua famiglia era Serpeverde e lui li odiava. Quindi per logica, odiava anche tutti gli altri.
- Fai come ti pare Black- Severus abbassò lo sguardo. - Pensi che sono felice di stare qui con voi? Di morire qua dentro con voi tre?-
- Non moriremo vedrai- Finalmente Peter parlò. Era rannicchiato in un angolo. Anche lui aveva il viso gonfio di chi era stato pestato. – Fuori c'è Remus e lui capirà dove siamo. È intelligente e ci troverà- dalla voce non sembrava molto convinto ma Sirius la pensava come lui. Remus li avrebbe tirati fuori da li.
- E come farebbe scusa?- chiese sprezzante Severus - Se lo inventa che siamo qui rinchiusi?-
Peter guardò lui e James. Non poteva dirgli della mappa così guardò loro nella speranza che fossero più pronti ad inventarsi una scusa.
- Remus ha i suoi assi nella manica. Ringrazio il cielo che non c'era oggi pomeriggio con noi.- disse salvando la situazione James.
- Lily si sarebbe accorta della nostra assenza, almeno della mia non credi?- Severus guardò James con sfida. Se non fosse stato per la mano rotta e per il corpo dolorante, Sirius gli avrebbe spaccato la faccia. Ma studiandolo bene notò che l'aveva fatto gli altri per lui.
James scoppiò in una grossa risata – Certo. Ovviamente si sarebbe accorta della tua assenza e non di quella del suo ragazzo. Ti piacerebbe.-
- Mi viene la nausea quando dici che è la tua ragazza. Lei non è tua-
- Ma neanche tua caro Piton. Perché non ti metti l'anima in pace? Lei vuole me, vuole stare con me e non con te. È così difficile da comprendere?-
Piton non rispose.
- E comunque- continuò a parlare James - Sono contento che Remus sia fuori da questo posto perché almeno ci sarà qualcuno a proteggerla da Stevenson.-
- Anche se capisce che siamo qui, come farà a far aprire la porta?- chiese Piton senza guardarli in faccia.
- Per aprire la stanza delle necessità bisogna volerlo davvero- spiegò James.- Quindi siamo fortunati. Lily vorrà rivederci entrambi o no Piton? Io so essere sincero con me stesso e so che lei ci tiene a te. Non so assolutamente il perché ma so che ti vuole bene. Quindi ci vorrà vedere entrambi.-
Calò il silenzio. James chiuse gli occhi per farli riposare un po'. Peter era ancora nello stesso punto, sempre raggomitolato e non guardava in faccia nessuno. Teneva la testa tra le ginocchia. Sirius cercava di non muovere la mano perché per ogni piccolo movimento il dolore diventava sempre più forte. E anche Severus non sembrava di molte parole. Sirius guardò Peter nell'angolo. Erano amici da tanti anni eppure aveva la sensazione di non riconoscerlo più. L'aveva visto mentre rivelava a Stevenson la posizione di Piton. Aveva fatto la spia. Perché? Certo Piton non era il loro migliore amico ma lui non l'avrebbe mai fatto. E invece Peter si. Sperava di essersi sbagliato ma sapeva bene che ci aveva visto benissimo.
- Pensate che ci abbiano buttato le bacchette?-
- Non lo so Peter- disse James – Sarebbe una mossa molto astuta, quindi ci credo poco.-
- Li abbiamo sottovalutati anche troppo direi- disse Sirius sospirando -Ci siamo creduti chissà chi e guardaci adesso. Buttati come bestie in questo stanzino, tutti ammaccati e con le ossa rotte-
- Pensate che Stevenson l'abbia fatto sotto gli ordini di quel-quel Voldemort?- La voce di Peter tremava. Tutti e tre si girarono verso di lui.
- Peter ma che dici?- James sembrava turbato da quell'insinuazione.
- Fidati – aggiunse poi Severus – Il signore oscuro non sta pensando di certo a quattro ragazzini in una scuola. Ha cose più importanti da fare-
James passò lo sguardo sconvolto da Peter a Severus.
- Il Signore Oscuro? Davvero? Anche tu sei uno di quei suoi seguaci?-
- È inutile parlarne con te Potter. Non capiresti.- la voce di Severus era quasi un sussurro.
- Cosa non capirei?- James stava urlando - Le idee da pazzo che ha? Lo sai con chi se la prende si? Con i nati-babbani. E sai chi è nata da due genitori babbani?-
- Pensi che farei fare del male a lei?- Anche Severus stava urlando, forse anche più di James.
- Non so cosa faresti tu caro Mocciosus. Ma sono sicuro di cosa farò io. La proteggerò sempre, qualunque cosa accada. Al contrario di te, io non mi metto in mezzo ad un gruppo di esaltati.-
- Certo, il grande James Potter. L'eroe di Hogwarts. Vorrei proprio vederti davanti a qualcuno di davvero potente. Sono sicuro che te la daresti a gambe lasciandoti dietro tutto e tutti. Anche Lily-
- Non mi stuzzicare Piton- Sirius sentiva l'amico accanto a se tremare dalla rabbia. Se James avesse attaccato Piton lui se ne sarebbe fottuto del dolore che provava in quel momento e avrebbe dato manforte all'amico.
- Davvero non farlo. Perché io mi sto trattenendo da un po'. Lily non vuole che mi avvicini a te ma se continui di questo passo giuro...-
- La volete smettere voi due?- Peter alzò la voce azzittendo i due ragazzi. – L'ultima cosa che ci serve è che vi sbraniate qua dentro. Aspettiamo che Remus ci faccia uscire e poi ammazzatevi pure. Ma non qui, non vi siete accorti che sta finendo l'ossigeno?-
 
 
Remus, Luna e Lily uscirono di corsa dalla sala comune. Presero le scale verso il quinto piano. Non sarebbe stato facile arrivare li senza intoppi. Professori, altri studenti ma soprattutto Gazza avrebbero potuto rallentarli. Ma avevano già percorso metà strada e non avevano incontrato troppe persone.
- Quindi sei sicuro che sono in quella stanza?- chiese Lily cercando di rimanere al passo di Remus.
- Sicuro al novanta per centro. Se non sono li, non so dove possano essere. La mappa vede chiunque in tutta la scuola. Vede tutte le stanze e tutti i passaggi segreti, tranne la stanza delle necessità. Non credo che Stevenson conosca quei passaggi quindi credo sia impossibile che li abbiano portati fuori dalla scuola.-
Arrivarono alle ultime rampe prima del quinto piano. Remus rallentò il passo.
- Siamo quasi arrivati- disse quasi in un bisbiglio.
- Aspetta- Lily fermò Remus per il braccio – Controlla sulla mappa se Stevenson e gli altri sono da quelle parti. Magari stanno aspettando proprio noi. Sanno che li andremmo subito a cercare.-
- Dannazione hai ragione- Remus aprì la mappa e iniziò a studiarla. Li vide immediatamente. Due nomi camminavano avanti e indietro davanti la parete che celava la stanza delle necessità.
- E ora cosa facciamo?- chiese Lily agitata.
Remus ci pensò un po' su. Lui era il più intelligente dei quattro. Non poteva negarlo. Ma non era bravo con quel tipo di cose. James, Sirius, loro erano bravi a pianificare.
- Dobbiamo distrarli- disse Luna all'improvviso. – Posso fare qualcosa per distrarli mentre tu e Lily cercate di aprire la stanza-
- Non se ne parla- disse immediatamente Remus - è troppo pericoloso, non ti lascio li con quei due Serpeverdi-
- È l'unico modo. Io e Lily neanche la conosciamo questa stanza. Tu sai come aprirla e se davvero è come dici, chi più di voi due vuole rivederli sani e salvi? Qui c'è un passaggio che porta su quel corridoio giusto? Prendetelo io intanto li distraggo in qualche modo.-
- Come diavolo fai a distrarli?- Chiese Remus che sentiva, nel profondo che era una pericolosissima ottima idea.
- Non lo so. Mi inventerò qualcosa sul momento. Basta allontanarli giusto?-
Remus guardò Luna che ricambiò lo sguardo.
- So cavarmela da sola. Non ti preoccupare, cosa vogliono farmi per i corridoi della scuola? Poi li su quel piano ci sono ben tre alloggi dei professori. A costo di iniziare a correre arrivo almeno da uno di loro -
Per quanto sapesse che era un ottimo piano, Remus non voleva che fosse proprio Luna ad esporsi tanto. Avrebbe preferito tagliarsi un braccio lui stesso pure di mettere Luna al sicuro. Ma lei aveva ragione. Solo lui e Lily avrebbero potuto aprire la stanza.Arrivarono davanti ad un grande quadro che dormiva, e li si divisero. Da una parte Remus e Lily e dall'altra Luna. Remus accarezzò leggermente la mano di Luna. I due si sorrisero e poi lei iniziò ad avvicinarsi al corridoio.Il passaggio che portava al quinto era stretto e totalmente buio. Lily e Remus andarono avanti con le bacchette alzate per illuminarsi la strada.
- Pensi che stiano bene?- chiese Lily dietro di lui.
- Certo che stanno bene Lily. Sono più forti di quanto pensi.Staranno sicuramente bene-
Remus si ripeteva queste parole nella testa, per auto convincersi, da quando la professoressa McGranitt gli aveva detto che non si erano presentati a cena.Quando arrivarono dalla parte opposta del tunnel, Remus aprì piano il quadro per sentire cosa stesse succedendo. Erano proprio accanto al muro dove si nascondeva la stanza delle necessità e all'inizio non si sentì nulla, poi arrivarono delle voci.
- Ehi tu. Dove credi di andare bellezza?-
Ne Remus ne Lily potevano vedere il viso di chi stava parlando. Potevano solo ascoltare la voce.
- Ci hai sentito o no? Fermati.-
Non si sentì nessuna risposta da parte di Luna. Doveva essere per forza lei.
- Dove diavolo va quella stupida. Aspettami qui, vado a recuperarla e vediamo se poi si degna di parlarci.-
Remus sentì solo una persona andare via. Iniziava a pentirsi di aver accettato la sua proposta. E se le fosse successo qualcosa? Passarono pochi secondi e il piano fu riempito da un rumore sordo. Come se qualcosa di pesante fosse caduto nelle vicinanze. Poco dopo l'altro Serpreverde parlò.
- Che stai facendo? Giochi a nascondino? Guarda che ti prendo eh, dove diavolo scappi?-
Si sentirono i passi dell'altro Serpeverde andare via di corsa. Remus aprì di corsa la mappa e la illuminò. Vide che dietro l'angolo uno dei due ragazzi era fermo immobile. Evidentemente Luna l'aveva atterrato con un incantesimo. Vide il nome della ragazza schizzare veloce lungo i corridoi di quel piano e dietro di lei il nome di un ragazzo le era praticamente alle costole.
- Andiamo Lily, ci dobbiamo sbrigare.-
Uscirono dal passaggio e si misero davanti alla parete vuota. Lily continuava a toccarla con le mani, Remus invece era concentrato su piccoli mattoni che formavano il muro.
- Quindi dobbiamo solo pensare a James?- chiese Lily guardando Remus immobile accanto a se.
- No devi pensare a quanto hai bisogno di trovarlo, di trovare la stanza dove sono nascosti. Devi chiedere alla stanza il favore di rivelarsi.-
Lily non sembrava aver capito come funzionasse. Continuava a sbattere i pugni sui muri e urlare.
- JAMES, MI SENTI? JAMES?-
 
 
 
 
- Avete sentito?- James alzò la testa di scatto e si alzò.
- No cosa?- chiese Sirius accanto a lui.
- Senti Sirius, qualcuno mi sta chiamando- James si spostò a tentoni e si avvicinò al muro a lui più vicino e ci poggiò l'orecchio.
- Lily, LILY SEI TU?-
Silenzio.Non si sentì niente. Poi per un attimo tutti sentirono una voce chiamare James. Era lontana. Non proveniva da quel muro. Peter si alzò in piedi e appoggiò l'orecchio alla parete dove era seduto lui.
- è qui dietro, c'è qualcuno dietro questa parete.-
Severus e James corsero verso quel muro e iniziarono ad urlare il nome di Lily, e a battere i pugni sui muri.
 
 
 
- Remus non funziona, perché non funziona-
- Perché sei troppo agitata. Calmati Lily, calmati-
Remus tornò a guardare il muro e chiuse gli occhi. Poggio le mani sulle pareti fredde e pensò con tutto se stesso a quanto teneva ai suoi amici, a quanto gli sarebbero mancati. Ma qualcosa lo distrasse. Un rumore di passi. Si staccò dal muro e si guardò intorno.
- Bene bene. Ma voi Grifondoro siete tutti un po' cretini vedo-
Da un angolo del corridoio spuntò Stevenson con Luna accanto. La teneva per un braccio puntandole la bacchetta alla gola
- Questo vostro eroismo. Questa vostra ossessione di salvarvi a vicenda. Non avete notato che vi porta sempre e solo nei guai?-
- Stevenson lasciala andare, altrimenti...- Remus fece un passo avanti ma Stevenson strinse ancora di più Luna a se.
- Altrimenti cosa Lupin? Cosa mi fai? Avresti davvero il coraggio di farmi del male?-
- Tu continua a tenere così la mia ragazza e poi vediamo se ne sono capace oppure no.-
Stevenson puntò la bacchetta verso Remus che però fu molto veloce e riuscì a parare l'incantesimo che gli aveva lanciato Stevenson. Con la stessa velocità ne fece immediatamente un altro che colpì il Serpeverde dritto sul braccio. Quello lasciò la presa su Luna che corse verso Remus. Ma dallo stesso lato del corridoio da dove erano arrivati spuntò il ragazzo che aveva rincorso Luna per tutto il tempo. Tirò fuori la bacchetta e con un gesto veloce fece cadere la ragazza a pochi centimetri da Remus. Stevenson, che si era ripreso dall'incantesimo, corse verso di loro schiantando Remus sulla parete dove si trovava la stanza delle necessità e si buttò su Lily.
Luna cercò di rialzarsi ma la gamba non la reggeva. Evidentemente l'incantesimo l'aveva rotta. Così cadde di nuovo a terra. Alzò lo sguardo e vide Remus che tentava anche lui di rialzarsi. Lily si dimenava tra le braccia di Stevenson, e in un attimo tirò fuori tutta la voce che aveva e urlò forte il nome di James.
In un attimo si sentì un forte rumore, come di un grande meccanismo che si mette in moto. Tutti si fermarono per un secondo e una grande porta di metallo e legno comparve sul muro e piano iniziò ad aprirsi.



L'angolo di LadyM.
Chiedo umilmente perdono per la luunga assenza. Lo so...non ci sono scuse...ma alla fine sono tornata :D
Vi è piaicuto il capitolo? Fatemelo sapere in un commentino qui sotto ;) 
   
 
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