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Autore: live_in_books    10/01/2014    0 recensioni
Una Cappellaio/Alice ambientata in una Wonderland un po’ più dark e con molti OOC.
Tra fughe, animali parlanti, compagni di viaggio affascinanti e segreti svelati, Alice vivrà a Scaryland un’avventura indimenticabile!
Ho pensato molto a questa storia, e finalmente ho avuto il coraggio di pubblicarla. Spero vi piaccia!
Baci, Alice
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alice Liddell, Cappellaio Matto, Stayne
Note: Movieverse, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 12: EPILOGO
 
 
La mattina dopo Alice si svegliò che il cielo era grigio e cupo.
Dà proprio la carica giusta questo tempo “fantastico”
Pensò Alice amaramente, facendo una smorfia. Sulla sedia su cui il giorno prima c’era l’abito lilla, oggi si trovava un’armatura luccicante, senza elmo, ma comunque non sembrava esattamente comoda. Accanto c’era un arco e una faretra piena di frecce e una spada con la sua cintura per legarla alla vita. Alice si lavò e vestì e scese al piano di sotto per fare colazione. La sala da pranzo era vuota questa volta, c’era solo un piatto con qualche biscotto e una tazza di tè. Nonostante Alice avesse lo stomaco chiuso per la tensione si impose di mangiare almeno un po’. Sbocconcellò un biscotto e bevette qualche sorso di tè. Si diresse all’esterno. Lì la aspettava un intero esercito, ordinatissimo e pronto all’attacco. In prima fila c’erano la Regina bianca e Tom, che l’aspettavano. Alice salì sul suo cavallo bianco e aspettò. Non si dissero nulla, non ce n’era bisogno, sapevano già le emozioni degli altri solo guardandosi negli occhi. Poco dopo si sentirono degli zoccoli lontani e comparve l’esercito della Regina di cuori. Ad Alice balzò il cuore in gola. L’esercito piano piano si avvicinò fino a che Alice riuscì a scorgere le figure che lo capitanavano: erano la Regina e Stayne. Improvvisamente la paura di quel momento si trasformò in rabbia. Rabbia per ciò che le stavano facendo passare, per ciò che le avevano fatto e per ciò che avevano fatto a quel popolo. In quel momento, giurò a se stessa che avrebbe vinto quella guerra, per lei, per Tom, per tutti, anche a costo della vita, ma avrebbe fatto tornare Wonderland, scacciando il terrore si Scaryland per sempre. La Regina di cuori si mise di fronte a sua sorella, mentre Stayne andò davanti ad Alice. Lei fece indietreggiare il cavallo istintivamente, e giurò di aver visto la mascella di Tom serrarsi mentre guardava Stayne.
-Ho ricevuto il tuo messaggero- disse la Regina di cuori.
-Sapevo che prima o poi questa guerra sarebbe arrivata, ma non credevo che il tuo guerriero fosse- e qui fece una smorfia, schifata- tua figlia.-
Alice serrò i pugni.
-Non importa chi è. Ora, vogliamo finire questa storia una volta per tutte?- chiese la Regina bianca. L’altra sorrise.
-Ma certo. Schieriamo i nostri cavalieri. Ciciarampa!- il cielo grigio sulle loro teste si scurì ancora di più. Tutti alzarono lo sguardo. Sopra di loro stava volando una bestia enorme, una specie di serpente con le ali, non proprio un drago. Volteggiò un paio di volte per aria e poi si accucciò accanto alla Regina di cuori. Questa si rivolse ad Alice, mentre accarezzava il Ciciarampa.
-Sai che non le la farai mai vero?- Alice le porse uno sguardo di sfida.
-Vedremo- la Regina rimase un po’ interdetta, non si aspettava una reazione da parte sua, ma poi tornò ad indossare quella maschera glaciale che aveva sempre indossato.
-Basta chiacchere. È ora di iniziare a lottare.- entrambi gli schieramenti si allontanarono, lasciando il campo libero per Alice e il Ciciarampa. Alice smontò dal cavallo.
-Ma che stai facendo? Con il cavallo sarai più veloce!- le urlò Tom. Alice scosse la testa.
-Può darsi, ma mi bloccherà nei movimenti, quindi sarebbe solo d’intralcio.-
E la lotta iniziò.
Prima sembrava che nessuno dei due lottatori volesse iniziare la prima mossa, e girarono uno intorno all’altra, esaminandosi. All’improvviso, Alice incoccò una freccia e centrò dritto l’occhio destro del Ciciarampa, così in fretta che nessuno se ne accorse finché un urlo mostruoso non squarciò la quiete che si era creata. Il Ciciarampa portò una zampa verso l’occhio ferito, e con quello buono fulminò Alice con lo sguardo. Fu allora che lei si mise a correre. Lo spazio della battaglia non era molto esteso, quindi alice decise per la direzione meno scontata: andò dritta verso il mostro. Gli passò sotto correndo, e una volta arrivata dietro di lui, gli tagliò la coda. Un’ondata di sangue nero sgorgò a fiotti dalla ferita, e Alice, mentre cercava di scappare, vi scivolò sopra. Il Ciciarampa cercò di morderla con i suoi denti aguzzi mentre lei era per terra, ma con scarsi risultati. Solo quando iniziò ad usare gli artigli inflisse delle ferite ad Alice. La prima le staccò il braccio dell’armatura, facendolo volare lontano. La seconda infierì su quel braccio, provocandogli tagli profondi per tutta la sua lunghezza. Alice urlò. Urlò con tutto il fiato che aveva in gola, ma si costrinse a sottrarsi a quella bestia. Impugnò la spada con l’altro braccio e tagliò un dito al Ciciarampa che cercava di ferirla ancora. Con non poca fatica si alzò e riprese fiato. Non sarebbe durata ancora per molto, lo sapeva. Quindi doveva approfittare di quel momento e colpire, colpire, colpire, finché il Ciciarampa non fosse stato distratto per fare in modo che lei potesse avere un chance di ucciderlo.
Ucciderlo… sì, ma come? È praticamente indistruttibile!
pensò Alice. Iniziò ad attuare la prima parte del suo piano. Iniziò a colpire il Ciciarampa più che poteva, quando le cadde l’occhio sulla Regina di cuori, che già sorrideva vittoriosa. La Regina, per spaventarla, le fece il segno del taglio della gola, come per dire che sarebbe morta.
Tagliare la gola… ma certo!
Alice le sorrise di rimando. In quel momento tutto svanì intorno a lei. Non c’era più sua mamma, Tom, Stayne, la Regina di cuori o tutto quel mondo, c’erano solo lei e il Ciciarampa. Perfino il dolore al braccio le passò, intorpidito dall’adrenalina che le scorreva nelle vene in quel momento. Diventò inarrestabile. Prese una freccia e colpì anche l’occhio sinistro del Ciciarampa, accecandolo del tutto. Buttò arco e frecce per terra, e raggiunse l’ala del suo nemico. Con difficoltà riuscì a salire sulla sua groppa, ed estrasse la spada. Sotto di lei, l’animale continuava a dimenarsi come una furia, cercando di scrollarsela di dosso, capendo che ormai era giunta la sua ora, ma Alice non mollò. Sollevò la spada in aria, perché tutti potessero vederla, e prima di infligger quel colpo, guardò la Regina di cuori con aria trionfante. Questa aveva una faccia su cui si leggeva un misto tra stupore e rabbia, ma Alice sapeva che sotto quello c’era la paura della punizione che le sarebbe spettata. Con un unico, secco colpo, tagliò la testa al Ciciarampa, che si accasciò sotto di lei senza un lamento. Alice lasciò cadere la spada e si mise a terra esausta. Il braccio le pulsava  la testa le faceva male da impazzire.
Ce l’ho fatta? Ce l’ho fatta davvero?
Tom le fu subito accanto.
-Sei stata davvero fantastica Alice. Non ti dico la paura che ho provato quando l’ho visto mentre ti graffiava il braccio, giuro… stavo quasi per intromettermi nella vostra battaglia, non riuscivo a vederti mentre soffrivi-
Alice alzò lo sguardo su di lui. Aveva le lacrime agli occhi e il viso rigato, segno che aveva già pianto, ma sul suo volto c’era un sorriso felice. Anche Alice gli sorrise.
-Non è possibile!- una voce odiosa sovrastò quella di tutti gli altri. Alice, con l’aiuto di Tom si alzò in piedi, mentre la Regina di cuori marciava verso di lei. Le puntò un dito sul petto.
-Non è possibile che tu sia riuscita ad uccidere il mio Ciciarampa! Devi avere per forza avuto qualche aiuto esterno o non ce l’avresti mai fatta!-
Alice le sorrise. Un sorriso diverso dai suoi soliti dolci e gentili. Un sorriso malvagio, di chi sa di avere il coltello dalla parte del manico.
-Certo. Ha avuto un aiuto esterno. Vuoi sapere de chi?-
Lei incrociò le bracci al petto e la fissò. Il sorriso di Alice si allargò.
-Proprio da te, mia cara zietta. Quando mi ha fatto il segno di tagliare la testa, mi è venuta l’idea di come uccidere il tuo cucciolotto.- lei fece una faccia stupita, e fece per andarsene, quando la Regina bianca la fermò.
-Credo che tu mi debba dare qualcosa, vero?-
Malgrado non volesse separarsene, la Regina di cuori fu costretta a cedere la corona a quella bianca.
-E ora, portatela via- ordinò alle sue guardie. Alice la guardò interrogativamente.
-Che cosa le farai?-
-Nulla, sarà solo obbligata a vivere nel suo castello fino alla sua morte, senza mai poter uscire o avere contatti non autorizzati da me-
-Siete troppo buona maestà. Fosse stato per me, ora sarebbe già alla ghigliottina…-
-Tom!- lo riprese Alice.
-Che c’è? Sto dicendo la verità!- si difese lui.
La Regina guardò il braccio di Alice.
-Oh, tesoro, che brutta ferita. Tieni, bevi questa. Te la farà passare.- le diede una piccola ampolla piena di un liquido verde brillante, che Alice bevve tutto d’un fiato. In pochi secondi la ferita sul suo braccio si rimarginò, e lei si sentì subito meglio.
Sua madre la guardò con tristezza.
-Devi decidere cosa fare ora. Vuoi stare qui, o tornare indietro, nell’altro mondo?-
-Ma che domande sono? È ovvio che lei resterà qui con noi, no?- disse Tom, guardando Alice. Lei si fissò la punta degli stivali.
-Bè, a dire il vero… io vorrei tornare indietro…- sussurrò Alice.
-Cosa?! Ma sei matta? E che ne sarà… di noi?-
Alice lo guardò.
-Mi spiace tantissimo Tom, ma la mia vita è là, io… scusa se questo ti fa stare male, ma fidati, io sto male quanto te!-
-Allora perché non resti? Cosa te lo impedisce?-
Alice abbassò gli occhi.
-Davvero Tom, scusa. Vorrei poter stare con te, ma io devo tornare nel mio mondo-
-Allora verrò con te-
Alice lo guardò, sbigottita.
-Cosa?-
-Sì, hai sentito bene. Anche se la vita qui mi piace, so che non riuscirei a stare per il resto della mi avita senza di te. Io verrò nel tuo mondo.-
Alice guardò sua madre.
-E’ possibile?- lei annuì
-Sì-
-E Tom manterrà la memoria?-
-Sì, e anche tu-
-Bene-
La Regina le si avvicinò, con una fiala piena di un liquido viola nella mano. Gliela porse.
-Fate metà per uno. Dovrebbe bastare.-
Alice la abbracciò di slancio e pianse sulla sua spalla.
-Grazie mille mamma. non ti dimenticherò mai, lo sai?-
Lei la strinse e le sorrise
-Sì, piccola, lo so.-
La Regina strinse anche Tom a sé e poi si allontanò. Alice diede un ultima occhiata a quel mondo. Diede un’ultima occhiata a Wonderland. Tom le strinse la mano.
-Pronta?-
-Pronta- bevve la sua parte di fiala e la passò a Tom. Si sentì cadere e vide tutto nero per qualche minuto.
Quando si svegliò, era sdraiata a pancia in su, davanti a lei c’era Stella, e il sole era poco più spostato rispetto a quando era partita. Andò ad accarezzare la cavalla. A un certo punto, sentì un tonfo alle sue spalle. Si girò, e Tom era appoggiato ad un albero con il viso verdognolo.
-Tom!- Alice lo abbracciò, ed insieme caddero a terra. I capelli di lei solleticavano il viso di lui, che glieli mise dietro l’orecchio.
-Siamo davvero nel tuo mondo?-
-Sì-
-Bè, immagino di doverti delle scuse.-
-E perché?-
Tom le baciò la punta del naso
-Perché avevi ragione. Il vero amore esiste. Ed è quello che c’è fra noi due-
Quindi la baciò, un bacio lungo e passionale, il primo di una serie di baci che si sarebbero scambiati in quel mondo, nel loro Paese delle Meraviglie.
 
 
 
 
 
 
-Angolo Autrice-
Bè, lettori, questa storia l’ho finita!!!
*applausi entusiasti*
come vi è sembrata? Se vi è piaciuta grazie mille, e scrivetemelo nelle recensioni!
Per l’ultima volta,
Baci, Ali
 
   
 
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