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Autore: Samik    10/01/2014    0 recensioni
'Devi prendere le occasioni al volo, non durano per l'eternità' mi sussurra Sara durante la lezione di Storia.
è la mia vicina di banco, nonché migliore amica. Si sta arrabbiando con me, lo vedo. Ha ragione. Ha ragione perché sono una stupida.
Sento vibrare il telefono, lo afferro. è un sms di mio fratello.
'Scoop del giorno: Marco si trasferisce a Milano. Mi dispiace sorellina'
Ecco. Aveva ragione Sara. Avrei dovuto cogliere le occasioni. Ora lui si sarebbe trasferito a 5 ore di macchina da me. Perfetto direi.
Non smette di guardarmi negli occhi. Non capisco cosa gli sia preso. Scuote di nuovo la testa e allenta la stretta al mio braccio, facendomi capire che devo tornare al mio posto.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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è il secondo Sabato.. Il penultimo in sua presenza. Più o meno le cose si ripetono.. Siamo all'entrata,questa volta rifiuto l'invito del titolare e dico che entrerò con le mie amiche. Il motivo principale è che 'il mio uomo' non è ancora arrivato. Il tempo di guardarmi in torno per l'ennesima volta che eccolo. Lo guardo bene. Indossa una camicia a quadri, dei jeans beige e la giacca grigia. Aspetta ma.. Sbaglio o barcolla? no.. Non mi sbaglio affatto. Si avvicina a noi e rivolgendosi a Sara dice : 'Sai quando cazzo aprono?' 'no' risponde lei ridendo mentre lui si avvicina a me. è a 5 centimetri dalla mia bocca 'te?' 'non lo so.' rispondo stizzita, non mi piace affatto quando è in queste condizioni.. E ultimamente è un po' troppo spesso ridotto così. 'quanto ti sei fatto?' domando con il medesimo tono 'troppo' risponde soddisfatto, poi si dilegua. Entriamo. Sinceramente lo prenderei a schiaffi volentieri. So già che la mia serata è rovinata. Rovinata da uno stronzo, che appena conosco e che si permette il lusso di venirmi a parlare quando preferisce. Manco fossi una puttanella a sua disposizione. Faccio un giro per il locale, vedo un amico nel privé. Decido di lasciare le altre per andare a salutarlo. 'Buonasera, posso entrare?' dico al buttafuori con un sorrisetto ammiccante. 'No signorina' dice sarcastico aprendomi la porta. è una delle tante persone che conosco in questa discoteca. Qui ho campo libero, purtroppo però non posso concedere i miei privilegi alle mie amiche. Vado a salutare Francesco. Come al solito ha preso il tavolo con altri amici. Mi offrono un bicchiere della loro vodka. Ci voleva proprio. Balliamo un po' poi decido di tornare in sala grande. Ritrovo Marco. Mi si avvicina con una sigaretta in bocca. Adesso decido di fare la sfacciata, tanto comunque vada non ricorderà nulla. Gli sfilo la sigaretta di bocca. 'Troia' mi insulta, 'stronzo' ricambio il gentile aggettivo. Mi porge l'accendino. 'Grazie' e me ne vado. Ritrovo le mie amiche e racconto loro gli ultimi avvenimenti. 'Vai e bacialo!' urlano in coro Mi volto, lo vedo di nuovo. Si sta togliendo la camicia. Oddio! Mi avvicino, comincia a ballare con me. Penso che se lo baciassi adesso non sarebbe male, però non è quello che voglio. Quello che ho sempre desiderato è stato un bacio vero e puro con lui, non una sveltina nel bagno di una discoteca,per giunta con lui completamente ubriaco. Mi allontano, sento qualcosa di bollente che mi riga le guance. Sono lacrime. Per fortuna trovo Sara che mi abbraccia e mi porta fuori. Parliamo un po', mi incoraggia e decidiamo che per stasera basta ragazzi, per stasera ci siamo solo io e lei pronte a divertirci. Torniamo in pista. Alziamo il gomito come al solito.. Forse un po' troppo, ma per una sera si può fare. Il mio cuore sanguina e ha bisogno di alcool per essere disinfettato. Non abbiamo più visto il biondo. Probabilmente se ne era andato. è già domenica, sto piuttosto male e le lacrime continuano a sgorgare senza sosta. Ho ricevuto diverse telefonate da amiche che vogliono sapere come sto. Ho risposto con sms perché non riesco a parlare. Le parole si bloccano in gola. è una giornata orribile, senza calcolare che stasera ho una cena con degli amici. Che palle! Vado a dormire, non ce la faccio a pensare ancora a quanto faccia schifo l'amore. Sono le 18.00, arriva mia mamma a svegliarmi. 'Tesoro devi andare a cena fuori, ricordi?' 'sì mamma, mi alzo subito' Deve aver capito che sto veramente male, un risveglio così dolce me lo sogno da secoli. Raggiungo gli amici in pizzeria, parliamo un po' e racconto le vicende del precedente sabato notte. 'Secondo me gli dovresti scrivere in chat, non hai nulla da perdere..' afferma una delle mie migliori amiche storiche, Irene. 'Non lo so Iry.. E se poi non mi risponde?' 'Se non ti risponde non ha risposto, dai guardiamo se è online!' 'è online..' dico terrorizzata 'SCRIVIGLI!' mi ordina la mia amica 'Ripreso da Sabato sera? ;)' '?' 'Che bella risposta! Ora che gli dico?' Chiedo appanicata 'Rispondi cretina!' la solita gentilezza 'Eh non ti reggevi in piedi al Grace..' 'Ah sì, mi hanno riferito, ma io non ho ricordanze della serata.. Ho combinato qualcosa?' 'Be'.. Nulla.. Tranquillo.' Non mi hai fatto del male, nono. 'Dai dimmi!' 'Nulla, stavi solo cadendo in pista..' 'Ahahah.. Altro?' 'Visto che insisti.. Mi hai dato della troia, ma sorvoliamo..' 'Chiedo scusa, ma non ero in me! Ahahah' Cazzo ridi? vorrei rispondere ma mi limito ad un 'tranquillo' Non ci siamo più detti nulla. Avrei voluto dirgli che sarebbe dovuto restare perché eravamo fatti per stare insieme, che nonostante tutto io l'avevo perdonato, ma forse tacere per sempre era la scelta meno dolorosa. Prima o poi lo avrei dimenticato. I giorni passano, non ho occasione di sentirlo. Fa sempre più freddo e non sto tentando di fare la meteorologa, sto solo parlando di quello che sento dentro. è l'ultimo sabato, altri due giorni e sarà finito tutto. Sono sinceramente disperata. Sto assillando tutte le mie amiche. è mattina, ma sono a casa perché i miei hanno deciso di andare a fare una passeggiata in campagna. Nonostante tutto sono serena, mi piacciono queste giornate. Mi piace l'aria fresca d'autunno, mi piace osservare come la natura cambia. Adoro le foglie cadute che scricchiolano sotto i piedi. I colori caldi del bosco durante l'autunno sono, inoltre, un soggetto perfetto per i miei scatti. Ci fermiamo a pranzo in una piccola locanda. è molto bella, in stile barocco, adorabile. Sono tranquilla, ma è come se mi stessi preparando ad un colpo fortissimo. Penso sia per Marco. Non credo di essere una sensitiva.. O forse sì. 'Ragazzi dobbiamo dirvi una cosa..' dice mio padre un po' titubante. Ecco. Il peggio sta arrivando. Le sfighe tutte insieme, mi raccomando! Io e mio fratello facciamo silenzio per ascoltare. Mia sorella come sempre non sta zitta, ma ha solo 3 anni è comprensibile. 'come vi sarete accorti io e la mamma non andiamo più d'accordo, quindi abbiamo deciso per il bene di tutti di separarci.' Dice con tono fermo l'uomo che pensavo non mi avrebbe mai ferita, ma che adesso sta infilando un milione di lame dietro la mia schiena. Mi gira la testa. Non riesco a respirare bene. Mi succede sempre così: credo sia la paura. Mi tremano le mani, le gambe. Batto i denti. Mi si appanna la vista. Sento il petto bruciare. I brividi corrono veloci lungo la schiena. Ho freddo. 'io ho avuto un'importante offerta di lavoro, mi hanno proposto di aprire un altro ristorante in centro a Milano' Non riesco neanche a capire cosa sta dicendo. Lavoro. Milano. Mi torna alla mente Marco. Pensavo fosse l'uomo della mia vita e se ne andrà a Milano, va bene, lo accetto. Sono giovane, ho tempo per trovare almeno un milione di ragazzi che sembrino fatti per me, ma mio padre? Il mio cervello non riesce ad assimilare una cosa simile. Sono in uno stato di quasi incoscienza. Faccio tutto automaticamente. Non sento più cosa mi viene detto. Torniamo a casa, vado in camera ed accendo il computer. Trovo Sara online, le racconto l'accaduto. Ho bisogno di un suo abbraccio, le chiedo se posso andare da lei già dal pomeriggio. Avevamo deciso di trovarci direttamente nel locale in cui prendiamo l'aperitivo il sabato, ma in questa situazione non potevo restare a casa. 'Sei sicura di voler uscire?' mi chiede la mia amica accarezzandomi. 'Sì. Sai perché? Perché non sono incazzata con i miei poiché hanno deciso di divorziare, no! Se sono felici in tal modo lo sono anche io, ero stanca quanto loro dei litigi. Ma non sopporto il fatto che non ci abbiano provato fino in fondo ed io voglio provarci fino in fondo.' 'Vedere te che sei sempre la più forte piangere mi fa male, fortunatamente stai tornando in te!' esclama abbracciandomi. Ci prepariamo ed andiamo al locale per l'ultima grande notte. Trucco resistente all'acqua, o meglio, alle lacrime e via, si parte. Nel locale dove prendiamo l'aperitivo di solito non c'è molta gente, lo abbiamo scelto, oltre che per il bel barista, proprio per questo. Il pre-cena e pre-disco ce lo prendiamo solo per noi. Io e Sara. Per parlare, per scommettere sugli eventi della serata e per comportarci da cretine senza essere osservate da mezzo mondo. 'Stasera ci improvvisiamo infermieri' dice Sara al barista entrando nel locale 'abbiamo un cuoricino da curare!'Mi tiene a braccetto. 'Tesoro che hai fatto?' chiede con aria sconcertata Mateo, il barman. Racconto l'accaduto mentre lui mi prepara un mojito. Successivamente io e la mia amica ci accomodiamo ad un tavolo e sorseggiamo i nostri drink. La testa comincia ad alleggerirsi, così come il cuore. Il bruciore dell'alcool che mi disinfetta le ferite mi scalda. è una sensazione quasi piacevole, anche perché, a quanto pare, dovrò imparare a conviverci. Dato che non abbiamo molta voglia di vedere gente, cioè io non ho voglia, decidiamo di cenare nello stesso locale. Una piadina andrà più che bene. Mentre ceniamo comincia ad arrivare un po' di gente. Ci sono dei ragazzi che avranno più o meno la nostra età, ma che non ho mai visto. Sono seduti in un tavolo da sei, ma sono solo in cinque. Non so perché mi sono soffermata su tale particolare, sto proprio svalvolando. 'Oh, begli gnocchi eh!' Afferma la mia amica dandomi una gomitata. 'eh..' 'Se con Marchino non va.. Il morettino ti fissa!' 'Ahahah scema!' rido, lei sa sempre come farmi ridere. osservo meglio il 'morettino'. Ha gli occhi grigi, i capelli stile goku e le labbra carnose. Indossa una maglia blu con una felpa nera sopra. Nell'insieme.. Proprio un bel fico, come direbbe Elisa, un'altra delle mie migliori amiche. Parliamo un po' tra noi di scuola e stupidate varie, quando vedo che tutti i cinque ragazzi guardano l'entrata, deve essere arrivato il tanto atteso sesto ragazzo. Non riesco a vederlo poiché ho la porta alle spalle e non ho intenzione di fare brutte figure voltandomi a guardare. I ragazzi alzano il tono della voce e capisco dall'accento che sono milanesi. Mi blocco, il sangue si è gelato nelle vene. Il cuore non riesce più a pompare. 'Oh! Guarda chi c'è!' Sussurra colei con cui stavo cenando. Marco. mi giro lo vedo, mi guarda, sorride però poi il suo volto si spegne. Sembra quasi che abbia le lacrime agli occhi. Faccio un effetto così brutto? Mi rivolto. 'oddio' è l'unica cosa che riesco a dire. 'Oh, sei l'unico che abita a meno di 4 ore di macchina e arrivi in ritardo?' urla il morettino. Marco si mette a ridere, il suo volto ha cambiato di nuovo espressione. Si siede e anche noi torniamo alle nostre chiacchiere, anche se sono palesemente distratta. Goku due la vendetta non la smette di fissarmi, mi sento un po' a disagio, ma faccio finta di nulla, fino a quando si alza e si avvicina al nostro tavolo. 'Ciao ragazze.. Piacere Michele.' 'ciao, io sono Sara e lei è Natalia!' 'Mi scuso per l'indiscrezione, ma cosa farete dopo cena?' 'Only Grace Club!' esclamiamo entrambe all'unisono ridendo. 'Oh, ci siamo anche noi. Prima però andiamo a casa di quel ragazzo' dice indicando Marco 'volete venire? Non è niente di che, beviamo qualcosa prima di aprire le danze' 'Perché no!' Esclama entusiasta Sara. Io sto rincoglionendo, quindi lascio fare a lei. Successivamente Michele ci invita a sederci con loro, dato che noi abbiamo finito di cenare, mentre loro devono ancora iniziare. 'Allora direi che tu vieni vicino a me e tu vai vicino a lui' comanda il nostro nuovo amico tirando Sara a se e spingendo me verso Marco. Il mio cervello ormai è offline. Mi accomodo accanto alla bellezza in persona che mi guarda e sussurra: 'scusa, ma fa tutto lui, io non volevo neanche importunarvi' io riesco solo a sorridere. Michele intanto sta presentando gli altri ragazzi 'Lui è Andrea, lui Tony, Leonardo e Riccardo' Sono tutti bei ragazzi, ma la loro bellezza è in secondo piano rispetto all'essere che è al mio fianco. La rappresentazione della perfezione. Il tavolo è animato da molte chiacchiere, però io e Marco non abbiamo aperto praticamente bocca. Lui sta scrivendo un trilione di sms al telefono, molto educato direi, io mi sto torturando le mani. Ad un certo punto alza gli occhi e mi guarda. Sorride, ricambio. Ci stiamo guardando, è uno sguardo così intenso che vorrei potesse non finire mai. è come se fossimo all'apoteosi della nostra relazione. Finalmente vicini. Scuote la testa come a scacciare qualche pensiero e torna al suo telefono. Non ne capisco il motivo, fin quando non arriva il cameriere con le pizze. Porge all'uomo più bello del mondo una pizza solo pomodoro e origano. La mia preferita. Dalla parte opposta del tavolo Sara e Michele sembrano la coppia perfetta. Sono molto affiatati, ridono e parlano come se si conoscessero da una vita. Bene, almeno la mia depressione è servita a qualcosa. Siamo rimaste qui e Cupido ha concluso l'opera. 'Ne vuoi un po'?' Mi chiede Marco 'No grazie' rispondo 'Dai, è buona' mi dice mentre mi infila praticamente in bocca lo spicchio che aveva appena addentato. No, parliamone. Allora non mi consideri tutta la sera, poi mi imbocchi manco fossi tua sorella? Oh, poveri noi. 'Sapevo che era buona anche se non mi strafogavi eh!' dico sarcastica. 'Yogurtino!' esclama lui 'Prego?' dico con fare interrogativo 'Sei acida!' dice ridendo 'Fanculo!' esclamo alzandomi, ma qualcosa mi impedisce di allontanarmi. Mi ha preso per il braccio. Io scoppio a ridere, per me era tutto molto ironico, ma lui aveva il terrore stampato negli occhi. Mi fa cadere sulle sue gambe. Non smette di guardarmi negli occhi. Non capisco cosa gli sia preso. Scuote di nuovo la testa e allenta la stretta al mio braccio, facendomi capire che devo tornare al mio posto. Mi riaccomodo nella mia sedia. Certo che uno più strano non lo potevo trovare. Di lì in poi non mi ha più guardata. è arrivato il momento di andare via. Andremo a casa sua.. Esaltante l'idea. Ci avviamo a piedi, l'appartamento dista poco, a quanto hanno detto. Durante il tragitto rimaniamo solo Sara, Michele, Marco ed io. Gli altri hanno deciso di fermarsi con degli amici che hanno conosciuto la prima volta che sono venuti in Toscana. è assurda come situazione. Sara e Michele si stanno baciando sul divano del tizio che mi piace, io sono seduta nella sua poltrona e lui sta rovistando in cucina per trovare qualcosa da bere. 'La roba c'è, ma io non so fare un cazzo' afferma tornando in salotto. Sussulta appena si accorge del fatto che i due stanno pomiciando e io sono lì a reggere il moccolo. 'Vieni di là..' mi invita mi alzo e mi dirigo verso la porta che da sulla cucina. Come appartamento non è affatto male, arredato in grande stile. Sul bancone della cucina noto che ci sono diverse bottiglie. Mi avvicino e riconosco redbull, vodka liscia, vodka alla pesca, vodka alla fragola, rum, succo di pomodoro, tabasco, succo di limone e sale. 'Se vuoi ci penso io..' dico incerta 'Sì, però mi insegni anche!' 'Come fai ad avere tutti questi ingredienti e non sapere cosa fare?' chiedo sconcertata 'Li usa mio fratello..' Annuisco e comincio a preparare. Decido di fare vodka redbull per i due piccioncini di la e bloody mary per noi. So che a Sofia non piace la roba troppo elaborata, è per quello che le preparerò qualcosa di semplice. 'Come faccio a fare dei drink se non mi dai dei bicchieri?' domando 'Oh, ma sei sempre così acida?' risponde stizzito 'Hai ragione.. Non è il periodo migliore della mia vita, scusa.' 'Vuoi parlare?' domanda avvicinandosi a me. 'No grazie, vorrei evitare di scoppiare in lacrime anche stasera.' 'Sei carina,anche quando piangi' sussura avvicinandosi al mio orecchio. 'Fai una visita oculistica..' controbatto 'Prima insegnami a preparare qualcosa da bere!' esclama dirigendosi verso il mobile con i bicchieri. 'che prepariamo?' 'Per i due innamorati vodka redbull e per noi bloody mary!' 'Ok, il primo è facile.. Il secondo.. Ma che è? E poi perché tutte queste differenze?' 'Il secondo è una cosa stupenda e le differenze perché a Sofia non piace tale cosa stupenda..' 'Capito maestra!' Esclama. Sembra veramente un alunno ansioso. Cominciamo a preparare, mi spiace ammetterlo ma è davvero scoordinato. Gli chiedo di versare il succo di pomodoro nel bicchiere e lui giustamente me lo versa sul vestito. Cazzo. 'Oddio scusa!' dice mentre si piega in due dal ridere Io non riesco a parlare, nella mia testa si è accesa la spia del 'cazzo mi metto ora?' Quando ha finito con le sue risa si avvicina a me spingendomi contro il muro. 'Sei carina anche col vestito sporco..' sussurra. Vorrei gridare che è un'incapace, ma è troppo vicino a me. I miei occhi sono persi nei suoi. I suoi due oceani. I miei due oceani, ormai sono miei. Non m'importa della lontananza, non m'importa di quanto sarà difficile. Ho scelto lui e lo voglio. Ormai sono pochi i centimetri che ci dividono. Siamo ormai consapevoli di cosa proviamo l'uno per l'altro. Ormai le parole non servono. Ci sfioriamo lentamente. Le nostre labbra si incontrano. è una sensazione strana. Anche se avessi scalato il monte Bianco non avrei avuto un'accelerazione così grande nel petto. è il paradiso. Non so cosa accadrà, non ho avuto modo di chiedere della sua partenza, non per adesso. Voglio godermi questo momento. Non m'importa cosa accadrà domani. Per una volta voglio fidarmi del destino. Deve andare bene, andrà bene.
  
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