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Autore: ErZa_chan    11/01/2014    6 recensioni
[dal testo]
Erin avrebbe tanto voluto essere come loro: avrebbe voluto poter cambiare, continuando però a emanare luce e a essere felice. Da quando aveva scoperto di essere stata adottata, aveva sempre cercato le attenzioni altrui e, non essendoci riuscita in maniera normale, era ricorsa a metodi drastici. Tuttavia, ogni tanto, si sentiva molto combattuta, come se una parte di lei non desiderasse tutta quella violenza e quell'odio. La verità e che avrebbe semplicemente voluto essere normale. [...]
Erin ha 19 anni e, dopo aver scoperto di essere stata adottata, reagisce diventando turbolenta e prepotente. Fin da piccola presenta delle diversità fisiche, come la piccola pietra azzurra, che porta incastonata sul polso destro. Una sera, durante un litigio coi suoi genitori, la ragazza perde il controllo e si trasforma. Inizierà così il viaggio che la porterà a scoprire la sua vera identità grazie all'aiuto di uno strano dio dell'inganno e una squadra di supereroi..
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Natasha Romanoff/Vedova Nera, Nuovo personaggio, Tony Stark/Iron Man, Un po' tutti
Note: Movieverse, OOC | Avvertimenti: nessuno
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La terra tremò. Erano arrivati. La giovane incantatrice cercò di rimanere concentrata su quello che stava facendo: ci avrebbe pensato l'esercito a difenderli. Si chinò sulla donna: "Ancora uno sforzo.." le sussurrò. Poi un vagito e, immediatamente, un altro. Erano due gemelli ed erano nati decisamente nel momento sbagliato lì, su Jotunheim. Di nuovo un fremito fece tremare le pareti. Il terrore si impadronì della ragazza: e se l'esercito non ce l'avesse fatta?

"Salvali...." disse in un sussurrò la donna "salva i miei figli"

"Signora, non deve preoccuparsi, sono sicurissima che ben presto saremo tutti al sicuro e lei potra stringeli tra le sue braccia" rispose la giovane, cercando di convincere se stessa, più che la madre. "Sai bene quanto me che non ce la faranno: stanno perdendo e noi cadremo insieme al nostro popolo... ma i bambini non hanno colpe, possono ancora condurre una vita al di fuori di tutto questo...per cui, per favore, te ne supplico, scappa con loro: portali lontano dove non potranno mai essere trovati o perseguitati."

"Si, come desiderate" rispose l'incantatrice, abbassando lo sguardo e avvolgendo ogniuno dei gemelli in una coperta.

"Prendi queste con te" disse la madre, alzando il capo dal letto su cui era sdraiata. Cominciò a recitare qualca arcana formula che la ragazza riconobbe.

"Signora non lo faccia! Lei è già debole, sta consumando tutte le sue energie!" urlò l'incantatrice, con gli occhi colmi di paura.

"Sarei morta comunque in questa guerra: preferisco farlo così, piuttosto che trafitta dalla lancia del nemico." replicò quest'ultima, sorridendo. Sul palmo della sua mano comparvero due piccole pietre azzurre che l'incantatrice afferrò velocemente. "Sai cosa fare" sussurrò infine la donna, chiudendo gli occhi per sempre.

La ragazza avrebbe voluto piangere, ma non ne ebbe il tempo: aveva una missione da compiere. Si infilò le pietre in tasca e prese i due bambini. Cominciò a correre in quell'immenso palazzo, metà messo a ferro e fuoco, cercando una via di fuga: per fortuna si orientava abbastanza bene e, nonostante tutto, riuscì a trovare un'uscita secondaria. La vista della sua città straziata e dei suoi simili a terra la terrorizzava, ma la consapevolezza che due vite dipendessero da lei la faceva andare avanti. Cercò quel passaggio, tra le montagne, di cui le era stato raccontato da bambina: secondo i maestri era solo una leggenda, nulla di più, ma lei in quel momento voleva credere che esistesse. Purtroppo non fu abbastanza veloce: una freccia la colpì, vicino al costato, creandole un dolore lancinante. Mentre cercava di riprendersi, fu travolta dalla folla in fuga e uno dei due fagotti rotolò via. "NO!" urlò con tutto il fiato che aveva in corpo, mentre uno dei due gemelli si perdeva nella confusione. Avrebbe voluto arrendersi e piangere tutte le sue lacrime: la ferita le faceva malissimo. Ma si riprese: non era ancora finita, doveva salvarne almeno l'altro. Riuscì quasi miracolosamente a uscire dalla città e, trascinandosi a fatica, a addentrarsi nelle montagne. La ferita era terribile e, nonostante tutte le magie che provò per curarsi, nulla si rivelò efficace: molto probabilmente era un dardo stregato. Sarebbe morta di lì a breve e avrebbe, senza dubbio, fallito la sua missione. Fu sul fare della sera, quando aveva perso ogni speranza, che con la coda dell'occhio colse uno strano sbriluccichio: sperando con tutta se stessa che fosse il famigerato portale, si trascinò dentro, senza minimamente curarsi dove la stesse conducendo. Si ritrovò in una landa ghiacciata, totalmente ricoperta di neve, che ricordava moltissimo Jotunheim. Nemmeno lei sapeva se fosse ancora il suo paese e solamente un luogo simile ma era talmente stremata che non si pose il problema.

"Non ti preoccupare, qui sarai al sicuro...almeno credo." bisbigliò al fagotto, mentre delirava per la sofferenza. Raccolse le forze residue, estrasse una delle due pietre, la poggiò sul petto del neonato e recitò una formula. Poi fu solo buio.

 

Salve a tutti! Sono Erza_chan, l'autrice di questa storia! Questa è la mia seconda fanfiction, la prima è una one shot che ho pubblicato nella sezione di Thor :D

E' la prima volta che mi imbarco in un'impresa simile, quindi accetto volentieri le vostre critiche e i vostri pareri (anche i pomodori che mi lancerete, se necessari :') ) Non so ancora da quanti capitoli sarà composta la storia, visto che ancora non ho finito di scriverla! Cercherò di fare uscire un capitolo ogni volta che potrò, purtroppo non garantisco un'enorme puntualità, visto che sono piena di impegni XD. Comunque grazie a tutti per aver letto il prologo! A presto!

Erza_chan

(molti personaggi che compariranno sono di proprietà della Marvel e della Disney. La storia non è scritta a fini di lucro. Inoltre anche tutte le immagini per ritrarre Erin e gli Avengers NON SARANNO di mia proprietà. Non sono ovviamente usate nemmeno loro a fini di lucro. )

  
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