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Autore: fra_eater    12/01/2014    3 recensioni
(...) “Ma si tratta pur sempre di un marine! Siamo certi di poterci fidare?”
“Dobbiamo tentare per salvare Rufy e Zoro!”
“Rufy è stato catturato per proteggere me”
“Non angosciarti Nami- swan, ci riprenderemo sia lui che il marimo”
“Il problema maggiore rimane convincere quella donna”
cosa succederebbe se Zoro e Rufy, idue combattenti più forti, fossero arrestati dalla Marina? ovviamente i loro compagni si lancerebbero al loro salvataggio, dovendo chiedere, però l'aiuto di due persone "particolari"
Genere: Azione, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Boa Hancock, Mugiwara, Tashiji, Un po' tutti | Coppie: Rufy/Nami
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Non riesci a dormire?” 
Nami trasalì nel sentire la voce di Robin. Era immersa nei propri pensieri mentre contemplava la luna e non l’aveva sentita entrare.
Robin si sedette accanto a lei alla scrivania; si trovavano sulla Sunny per la notte e l’archeologa aveva appena finito di studiare il piano della navigatrice insieme ad Usopp e Franky.
“Pensavo a Rufy” ammise Nami, senza arrossire; a Robin poteva dirlo, con lei poteva essere sincera. E forse fu proprio per questo motivo che scoppiò in lacrime gettandosi tra le braccia dell’amica.
“Nami” cercò di calmarla l’archeologa “ che ti succede?”
“Lui” singhiozzò la navigatrice “lui si è sacrificato per me! E io sono rimasta a guardare senza fare niente!”
Robin le accarezzò i lunghi capelli, sapeva che quel momento sarebbe arrivato. Era un pensiero che vedeva tormentare troppo spesso l’amica per rimanere assopito a lungo.
“Nami, non è vero che non hai fatto niente!” le disse sorridendo “Hai organizzato questo magnifico piano! Hai coinvolto sia l’imperatrice pirata che una marine facendo leva sui loro sentimenti! Un piano ingegnoso che solo la tua mente poteva partorire”
“Molto ingegnoso” disse la ragazza, ancora singhiozzando.
“Cosa?” chiese l’archeologa.
“Molto ingegnoso” ripetè Nami “Sono le parole che mi disse Rufy dopo che l’ho baciato” e per la prima volta raccontò lo stratagemma del bacio.
Robin regalò un sorriso alla sua amica, commossa dall’imbarazzo che imporporava le gote della navigatrice nel raccontare la verità “Tu l’hai già salvato una volta” le disse dolcemente     “ riusciremo a salvarlo anche questa volta. Non sei sola. Ci siamo noi con te. Non vorrai arrenderti,vero?”
“Io non mi arrenderò” disse la ragazza, tirando su con il naso “ Lo sto facendo per lui.” Disse “dopo tutto quello che lui ha fatto per me non posso abbandonarlo. Lui ha toccato il mio cuore e la mia anima, non posso vivere senza vedere il suo sorriso. Non me lo perdonerei mai se non riuscissi a riprendermelo”
Disse queste parole tutte d’un fiato, come se non vedessero l’ora di uscire fuori.
Robin le accarezzò il viso, scacciandole una lacrima fuggiasca con un dito “Va’ a dormire ora” le disse “Domani è un grande giorno. Devi essere pronta”.
Al contrario della diretta interessata, l’archeologa aveva capito che la navigatrice si era innamorata perdutamente del loro capitano.
Nami annuì e obbedì all’amica.
“E poi” continuò Robin “si dice che i veri innamorati guardano la luna nello stesso momento”
“Cosa?”
“Niente, Nami. Buonanotte”.
 
“Che pensi?” chiese Zoro al suo compagno di cella che fissava imbambolato la luna oltre le sbarre del piccolo oblò “Perché guardi la luna?”
“Mi ricorda una forma di formaggio” rispose Rufy “e Nami” aggiunse con un sospiro.
“Nami? La mocciosa?”
“Già, mi chiedo se stia bene”
“Perché non dovrebbe?”
“La conosci. Ora si starà facendo problemi per non essere riuscita a salvarci”
Zoro trattenne una risata. Il loro guardiano si era addormentato sulla sedia e temeva di svegliarlo.
La cosa che lo fece ridere era pensare che Nami fosse preoccupata per loro “Quella pensa solo a se stessa” disse al suo capitano “Figurati se pensa a noi”
“E invece ti sbagli” sbottò Rufy, indignato “Lei è il tipo che si sacrifica per gli altri, che si preoccupa anche se non lo fa vedere”
Zoro lo guardò: sembrava che Rufy fosse veramente infuriato, come se non volesse che qualcuno parlasse male della sua navigatrice. Forse per lo spadaccino  quello era il momento giusto per provare una sua teoria che il tempo aveva maturato nella sua testa.
“La conosci bene, eh?”
Rufy giocherellò con le manette prima di rispondere: “Conosco le sue paure e lei le mie. I nostri sogni sono complementari: ho bisogno di lei per poterlo esaudire. I miei dubbi gli ha sempre dissipati e mi è stata di sostegno in molti momenti” fece una pausa.
Zoro tacque, voleva vedere se andava avanti.
Conosceva il suo capitano: se non veniva interrotto era anche lui in grado di formulare un discorso serio, ovviamente se venivano colpite le corde giuste.
  E così fu.
“La conosco così bene che riconoscerei il suo profumo tra mille.” Continuò “ L’ho vista piangere, l’ho vista sorridere e anche dormire beatamente. Fa la forte ma in realtà è fragile.” Si morse le labbra, come a voler sentire il sapore che ci aveva lasciato sopra la ragazza quel mattino. Non si aspettava che lo facesse. L’aveva piacevolmente sorpreso.
 In quel momento, per lui, il tempo si era fermato. Le ferite non gli facevano più male.
 Erano solo lui e lei.
 Il resto, anche la loro libertà, in quel momento, per lui, non contavano.
“Perché le hai lasciato il cappello?” chiese Zoro, interrompendo il ricordo dolce della sensazione delle labbra di Nami sulle sue.
Rufy piegò il capo “Perché voglio che me lo riporti.” Rispose semplicemente “Lei ha toccato il mio cuore e anche la mia anima. So che verrà da me. Manterrà la promessa  e me lo ridarà”
Zoro sorrise “Ti sei forse innamorato di lei?”
“Eh?!?” fece Rufy arrossendo “N-no, ti sbagli!” balbettò imbarazzato.
 Era un pessimo bugiardo .Zoro sghignazzò.
Vedendo il suo vice così divertito, Rufy corrucciò il labbro. Non gli piaceva essere preso in giro. “E tu e Tashigi?” disse sorridendo perfido.
Zoro ammutolì “Che vuoi dire?” grugnì.
“Quello scambio di sguardi” rispose il capitano in una perfetta imitazione di Usopp quando cerca di prendere in giro qualcuno.
Zoro arrossì per la rabbia “Dormi che è meglio!” borbottò.
Ma Rufy ricominciò a guardare la luna “Ti sto aspettando, Nami
  
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