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Autore: fra_eater    15/01/2014    4 recensioni
(...) “Ma si tratta pur sempre di un marine! Siamo certi di poterci fidare?”
“Dobbiamo tentare per salvare Rufy e Zoro!”
“Rufy è stato catturato per proteggere me”
“Non angosciarti Nami- swan, ci riprenderemo sia lui che il marimo”
“Il problema maggiore rimane convincere quella donna”
cosa succederebbe se Zoro e Rufy, idue combattenti più forti, fossero arrestati dalla Marina? ovviamente i loro compagni si lancerebbero al loro salvataggio, dovendo chiedere, però l'aiuto di due persone "particolari"
Genere: Azione, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Boa Hancock, Mugiwara, Tashiji, Un po' tutti | Coppie: Rufy/Nami
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Smoker trasalì sentendo il baccano. Anche i prigionieri rimasero sorpresi dalle urla provenienti da fuori.
“Che succede?” sbraitò l’uomo.
Improvvisamente la porta si aprì e un soldato entrò trafelato “Viceammiraglio!” urlò “Ci stanno attaccando”
“Merda!” borbottò Smoker “Tu resta qui a controllarli!” ordinò al soldato mentre si precipitava fuori. Era certo che si trattasse dei compagni di quei due. Era la sua occasione per catturarli tutti.
Appena si chiuse la porta, il marinaio, con il cappello calato sugli occhi, si avvicinò ai prigionieri.
“Ma come siete carini” disse togliendo una sigaretta da sotto il cappellino “quando siete calmi”
Sanji sorrise ai suoi compagni mentre accendeva la sigaretta.
“Era ora, cuoco da strapazzo” commentò Zoro mentre si toglieva le manette
“Già”convenne Rufy “Non ce la facevamo più a far finta di essere ammanettati”
I due avevano provveduto a liberarsi appena Hancock, Nami e i due ufficiali avevano abbandonato la cabina.Nami aveva nascosto le chiavi sotto la camicia di Rufy e dentro la panciera di Zoro nel momento in cui si era avvicinata a loro. Ovviamente la chiave della cella era nelle mani di Smoker.
“Per quanto io preferisca che tu sia dietro le sbarre” stava dicendo Sanji “devo pur liberare il mio capitano. Hai idea di dove siano le tue spade, marimo?”
“Nella cabina accanto a questa” rispose prontamente lo spadaccino stiracchiandosi la schiena “è la cabina di Tashigi”.
 
Tashigi mise gli occhiali ma la fitta nebbia le impediva lo stesso di vedere da dove provenissero quelle frecce.
“Che succede?” chiese ad un soldato lì vicino
“Ci attaccano, capitano” rispose questi “ma non riusciamo a vedere da dove arrivino”.
Tashigi scrutò una freccia arrivare nella loro direzione e si lanciò in avanti per impedire che il soldato potesse essere colpito. Quando caddero, il viso del capitano colpì il petto del soldato che era insolitamente stretto e morbido, come se si trattasse del petto di una donna. Sollevò lo sguardo. Gli occhi azzurri di Nico Robin la fissavano gelidi. “Grazie per avermi salvato” disse la donna pirata con un sorriso dolce. “Era una trappola” commentò Tashigi prima di alzarsi e correre verso l’interno della nave verso i prigionieri.
 
Sanji entrò nella stanza della ragazza. Il profumo di donna contrastava molto con l’arredamento da militare. Trovò le tre katana sul letto con accanto un kit completo per la manutenzione. Le afferrò velocemente, poi il suo sguardo cadde sulle ante dell’armadio: la taglia della testa muschiata era appesa su di una di esse. Provò l’impulso di strapparla perché, in quella foto, quel baka senza senso dell’orientamento aveva un’aria veramente figa al contrario della sua foto inguardabile, ma non voleva deturpare la stanza di una donna e uscì per tornare dai suoi nakama.
 
“Ma quanto ci hai messo?” commentò lo spadaccino sbuffando.
Sanji non rispose mentre gli passava le spade attraverso le sbarre.
Zoro, felice di riavere le sue compagne al fianco, non attese un momento per estrarre la sua Sandai Kitetsu e tagliò le sbarre come se fossero burro fuso.
“Finalmente” gridò Rufy correndo fuori dalla cabina “Andiamo ad aiutare gli altri”.
 
Appena si affacciarono sul ponte i tre fuggiaschi si trovarono faccia a faccia con il capitano di vascello.
“Siete liberi” commentò Tashigi; non era sorpresa, se l’aspettava.
 Il suo sguardo cadde sulle katana di Zoro. Lo spadaccino se ne accorse “Sei stata gentile a fargli la manutenzione” disse sfoderandone una. La ragazza sguainò la propria “Tu le maltratti, dovevo pur fare qualcosa”
“Non farle del male” disse Sanji mentre si allontanava, “Battila Zoro” lo incoraggiò Rufy correndo verso gli altri.
Quando Brook avvistò il suo capitano e lo spadaccino che era trattenuto dalla ragazza lanciò un urlo “MUGIWARAAAAA!”
 
Sentendo quel grido, Usopp fece segno alle guerriere di ritirarsi, qualcosa era andato storto.
Secondo il piano originario se Rufy e Zoro fossero riusciti ad uscire senza che nessuno della marina se ne fosse accorto, Brook avrebbe dovuto gridare MARINA nel momento esatto in cui fossero tutti al sicuro sul sommergibile. Se invece se ne fossero accorti avrebbe urlato Mugiwara e dovevano ricorrere all’effetto sorpresa.
Lanciò un occhiata a Nami e le diede il segnale. La ragazza fece diradare la nebbia e, insieme al cecchino, corsero via dai tetti.
 
I soldati rimasero molto sorpresi, quando la nebbia si dissolse, nel vedere i due prigionieri e ben 4 altri pirati liberi e sfrontati sulla loro nave.
Lo spadaccino stava già incrociando le lame con il loro capitano e Smoker si era lanciato subito contro il cappello di paglia. Loro erano i pesci piccoli, ma i loro avversari, anche se erano un numero notevolmente inferiore, erano molto più forti e non li avrebbero risparmiati tanto facilmente.
 
Grazie all’haki, Rufy riusciva tranquillamente a colpire Smoker  anche quando il suo corpo diventava fumo.
“Preferisco che sia così” stava dicendo il viceammiraglio con un sorriso sadico “Non mi piace vincere facile”.
Rufy caricò il pugno “Sarai accontentato”.
 
L’effetto sorpresa aveva assortito il suo effetto: Sanji mise fuori combattimento ben dieci soldati senza neanche togliere le mani dalle tasche; Chopper ne spinse cinque in acqua con le sue possenti corna; Brook a suon di “Yohohoho-ho” ne affrontò diversi che erano più inquietati per il suo aspetto che per i suoi attacchi e Nico Robin spezzò il collo a tutti i militari che ebbero l’ardire di provarci spudoratamente quando era vestita da Kuja.
 
“Grazie per l’aiuto” Zoro sorrise maligno alla ragazza nel momento in cui parò il suo fendente.
Tashigi divenne rossa “Non ho fatto niente”
“E invece si” disse lui avvicinandosi temerario, stava usando una sola spada per avvantaggiarla. “Non hai chiama gli ammiragli e mi hai fatto sapere dove avrei trovato le spade”
“Non so che mi sia preso” rispose la ragazza mentre si lanciava in avanti per colpire il vuoto.
“Ma io lo so”. Zoro le afferrò il polso e la avvicinò a se per poterle sussurrare all’orecchio “Sei innamorata di me”
Tashigi si liberò subito da lui, rossa in viso “Ti sbagli!” disse “Tu sei un pirata ed io un capitano di marina”
“E con questo?” rispose il ragazzo mentre parava  un fendente.
 
“Ora mi dici perché ti sei fatto catturare?” Smoker si teneva il fianco dove era stato colpito da Rufy, il suo fidato jitte lo teneva stretto nella mano destra e lo fendeva contro il ragazzo di gomma che lo schivava senza alcun problema “L’ho fatto” rispose questi “per una persona”
“Scommetto che è la donna che è venuta con Boa Hancock” commentò il viceammiraglio
“E tu come lo sai?” chiese il capitano della Sunny allontanandosi velocemente dal militate.
Smoker, riprendendo fiato, sbuffò un’enorme quantità di fumo “Sei ancora un moccioso” commentò “Solo per una donna, un uomo compie simili pazzie”
“Allora” Rufy sorrise caricando il pugno “Sarà meglio che torni da lei” e colpì con tutta la sua forza Smoker in pieno petto lanciandolo lontano.
 
Tashigi si voltò sentendo il frastuono.
Zoro approfittò della situazione e le colpì la mano, facendole cadere lontano da lei la spada
“Non dovresti distrarti”.
La ragazza lo guardò con gli occhi carichi di rabbia e gli si scagliò contro con le braccia alzate “Maledetto!”
Zoro rifoderò velocemente la katana e la afferrò per i polsi “Non accetti il fatto di essere innamorata di me?”
“Taci!”
“Ti infastidisce tanto?” ripeté il pirata “O vuoi mentire a te stessa?”
Tashigi lo guardò negli occhi, ma non riuscì a vederlo bene nonostante portasse gli occhiali. Le lacrime le stavano solcando le guancie e non facevano segno di fermarsi.
“Mi fai male” riuscì solo a dire.
“Muoviti, marimo”  tutti i suoi compagni se ne stavano andando, avvicinandosi al parapetto.
Zoro guardò Tashigi “Ci rivedremo” disse freddamente prima di allentare la presa dai suoi polsi.
Ma mentre si allontanava, Tashigi lo afferrò per un polso, costringendolo a voltarsi e a lanciarsi con le braccia al suo collo “Ma che … ?” riuscì solo ad accennare prima che la ragazza lo baciasse.
Zoro la strinse leggermente tra le braccia ma si bloccò, doveva andare e non poteva portarla con sé anche se lo avrebbe voluto. Tashigi lo spinse improvvisamente lontano in malo modo “Vattene” sibilò per poi cadere all’indietro avendo perso l’equilibrio.
Zoro, rosso, obbedì, voltandosi ogni tanto per assicurarsi che stesse bene.
 
“Tutti in mare!” urlò Nico Robin e, insieme ai suoi cinque compagni si lanciarono giù dal veliero per salire sul sottomarino guidato dal cyborg.
 
“Ce l’hanno fatta!” Nami sorrise felice. I suoi compagni erano liberi. Rufy era libero. Ora doveva andare pure lei alla nave delle Kuja per festeggiare la buona riuscita del loro piano e per  poter ridare il cappello al suo capitano.
Improvvisamente Nami sentì una mano che le stringeva l’esile spalla  e trasalì quando sentì la voce di un uomo dirle “Signorina, permette una parola?”
  
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