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Autore: Rosebiffi    19/01/2014    1 recensioni
-Tu, James, tu non riesci proprio a vedere oltre la punta del tuo maledetto naso, vero? Gira tutto attorno a te! Non sei l’unico che soffre, qui! Come credi che mi sia sentito io?-
JamesxSirius, parte di Fill my Emptiness
Genere: Angst, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: James Potter, Sirius Black | Coppie: James Potter/Sirius Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
- Questa storia fa parte della serie 'Fill My Emptiness'
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Holaa!! E' passato davvero troppo tempo da quando ho postato qualcosa qui... chiedo umilmente perdono!! In ogni caso, devo ringraziare Ragazza Convinta, che con la sua recensione mi ha suggerito di scrivere qualcosina in più ambientato tra i capitoli 4 e 5 di Fill my Emptiness! Chi l'ha letta sa che è stata una delle mie ff preferite da scrivere, e per questo è stato così complicato partorire un'idea che mi sembrasse decente... comunque eccomi di nuovo qui!! Come al solito enjoy, ci vediamo in fondo!!


Sirius allunga il passo, il suono dei suoi piedi sulla pietra fredda che lo accompagna nel corridoio deserto. Sente le voci dei professori da dietro le porte chiuse, il rumore delle piume che sfregano sulla pergamena, le voci in coro degli studenti tra cui dovrebbe trovarsi.
Le ultime due settimane hanno ridefinito la sua personale idea di inferno.
James sembra essere ovunque. Ogni volta che si gira sente la sua risata, cattura una nota del suo profumo, lo vede camminare davanti a sé, e in genere è una sua maledetta allucinazione.
Sa che se ricominciassero a comportarsi come prima, a stare sempre insieme, non riuscirebbe a trattenersi. Un giorno semplicemente lo sfiorerebbe una volta in più e, prima che possa fermarsi, le sue labbra cercherebbero quelle di James, e la cosa lo ferirebbe. Probabilmente se ne pentirebbe subito. Sempre che Potter non abbia già cercato di dimenticare tutto. 
È per questo che, da quando hanno messo piede sull’espresso per Hogwarts, Sirius ha evitato James accuratamente, il più possibile. Per proteggerlo e non ferirlo, anche se così è lui che sta male.
È per questo che si sta infilando in un’aula vuota anziché nel bagno dei prefetti, o in quello di Mirtilla. Quelli sono tutti posti in cui James potrebbe trovarlo, se volesse, e Sirius sa che non ha ancora smesso di cercare di capire cosa succede.
-Alohomora.- mormora, e uno scatto soffocato lo avvisa che la porta è aperta. Scivola dentro e si chiude la porta alle spalle in silenzio.
Si appoggia a uno dei vecchi banchi di legno, seguendo con le dita il profilo di una scritta scavata tra le venature poco prima di accendersi una sigaretta tra le labbra.
Una volta fumare nella scuola era abbastanza per pompare nel suo sangue quantità disumane di adrenalina. Una volta. Ora spera quasi di essere trovato, magari di venire espulso, anche se non saprebbe dove andare una volta buttato fuori da Hogwarts.
Non si è mai reso conto di quanto dipenda da quella scuola.
-Potrei farti espellere.- una voce lo fa sobbalzare. Sirius si irrigidisce, riconoscendo il suo interlocutore anche se non può vederlo. E forse è proprio quel particolare a confermare i suoi pensieri.
-Sarei in buona compagnia. Silente sarà felicissimo di avere tra le mani il suo mantello. Lo adorerà.
Sente un fruscio e James appare. Sirius cerca di non guardarlo, di evitare i suoi occhi, sapendo di non essere capace di resistergli.
-Non dovresti essere in classe?
-E tu?
-No.
James lo guarda, trapassandolo con gli occhi socchiusi, e Sirius ancora una volta non riesce a sostenere il suo sguardo, il suo giudizio. Il senso di colpa lo sta divorando, e non riesce a soffocare la sensazione di averlo deluso, di aver distrutto tutto.
Dio, se avesse potuto avrebbe passato ogni istante della sua maledettissima esistenza accanto a lui, ma non è così che deve andare. James gliel'ha detto chiaramente. Lui si deve sposare, portare avanti il nome della famiglia e tutte quelle stronzate da purosangue.
-Mi vuoi dire cos’è successo?
Per un attimo Sirius considera l’idea di dirgli tutto. Togliersi quell’enorme peso dallo stomaco. Ma è solo un secondo, e la possibilità si dissolve nel nulla da cui si è presentata. Diciassette anni in casa Black insegnano un paio di cose, tra cui mentire sempre e comunque, soprattutto in situazioni delicate.
Non la soluzione migliore ai problemi, ma di sicuro è meglio della verità.
-Niente.- dice, trovando finalmente il coraggio di guardarlo negli occhi. Quello che vi legge lo fa rabbrividire di disgusto per sé stesso. Sul viso sempre sarcastico ed ammiccante di James è dipinta un’espressione di puro dolore.
Potter scuote la testa, deluso, mentre Sirius si sente del tutto nauseato da sé stesso. Guarda il ragazzo allontanarsi e raggiungere la porta e si morde il labbro, incapace di reprimere quello che vuole dire in fondo alla gola. Dovrebbe stare zitto e accettare la realtà, ma sa di non poterlo fare.
-Non è solo colpa mia.- dice, più ad alta voce di quanto avrebbe voluto.
James si blocca, congelato, e si gira di scatto verso di lui.
-E’ colpa mia quindi?- chiede, freddo, ma la voce si spezza sull’ultima sillaba, tradendolo. –Sono io quello che ti ha ignorato per settimane dopo aver scopato?
Sirius spalanca gli occhi, incredulo. Non ha capito niente.
-L’ho fatto per te, stronzo egoista!- grida, e il suo insulto sembra galleggiare tra loro, una bolla in attesa di scoppiare, e nessuno sa davvero quale saranno le conseguenze della discussione.
-Per me? tu mi hai completamente tagliato fuori dalla tua vita! per giorni e giorni non hai fatto altro che ripetermi quanto mi amassi, e poi sei sparito! Mi hai fatto sentire un verme e ora mi addossi la colpa di qualcosa che non ho fatto!
-Tu, James, tu non riesci proprio a vedere oltre la punta del tuo maledetto naso, vero? Gira tutto attorno a te! Non sei l’unico che soffre, qui! Come credi che mi sia sentito io?
-Hai fatto tutto da solo.
-PER TE!- grida Sirius. James indietreggia, scioccato dalle parole che riecheggiano tra le pareti spesse. –PER LILY! PER I TUOI GENITORI!
Potter lo guarda senza parole, immobilizzato dallo scoppio d’ira del suo migliore amico. Non l’ha mai visto così: gli occhi brillano di furia cieca, ansima, i capelli che cadono sul viso distorto dalla rabbia e le lacrime di frustrazione che scivolano lungo la sua mandibola, fino al colletto della camicia bianca.
-Tu non hai la minima idea di cosa sia stato tenerti lontano, soprattutto dopo quest’estate. Pensi di essere stato solo una scopata? Mi ero rassegnato all’idea di non poter essere nulla più di un amico per te, di guardarti sparire assieme a una ragazza dopo l’altra e a corrodermi dentro per la gelosia, e poi è successo tutto, e tu hai semplicemente sconvolto il fragile equilibrio che avevo creato. E io…- Sirius accenna una risata incredula, fredda. –Io sono stato così stupido da illudermi! Per un istante ho creduto di poter essere felice. Ma poi siamo tornati qui, in questa schifosa scuola, e tutto quello che ho potuto fare è stato proteggerti da me stesso. Vai da Lily. Ti prego.
-Stai scherzando. Non posso dimenticare tutto! Sirius, non puoi chiedermi davvero di farlo, non posso cancellare il fatto che ti amo!
-Sono parole come altre. Non significano nulla.
-Questo invece vuol dire qualcosa?- chiede James, afferrandogli il viso tra le mani e baciandolo con passione e rabbia, cercando di aggrapparsi a lui, di comunicare con lui attraverso quelle labbra e quelle lingue che si cercano e fuggono l’una dall’altra in una danza disperata, una lotta per il controllo di quel bacio caldo che Sirius combatte finché può, ma sa che è una battaglia persa in partenza. Si abbandona tra le braccia di James, piangendo per qualcosa che neanche lui riesce a definire.
-Ti prego, perdonami.- mormora James, affondando il volto nell’incavo del collo di Sirius. Lui solleva la testa, gli occhi chiusi. Si sente sconfitto, e si odia per questo. Potter chiede perdono per qualcosa che è stato lui stesso a chiedergli di fare, e sa che lo sta ferendo, che sta ferendo entrambi più di quanto avesse mai immaginato.
-James…- mormora Sirius a fior di labbra. Indietreggia, scostandosi da lui. si guardano in silenzio, entrambi consapevoli del fatto che qualcosa si è spezzato, e non per loro volontà.
Sirius solleva la mano, sfiorando il viso del suo migliore amico con le nocche, accarezzando la sua pelle e cercando di imprimersi quella sensazione nella mente il meglio possibile.
-Un giorno mi ringrazierai per questo.
Il giovane Black si allontana, il labbro inferiore intrappolato tra i denti con tanta forza da farlo sanguinare. Solo quando ritiene di essersi allontanato abbastanza da quell’aula opprimente si lascia andare contro il muro, sferrandogli un pugno che gli lascia dolorosi graffi sulla mano.
Si lascia cadere a terra e scoppia a piangere in silenzio.
Gli manca l’aria, l’energia, il fuoco che ha sempre bruciato nel suo sterno, dietro le costole. Si sente soffocare e vorrebbe solo poter chiudere gli occhi e sfuggire alla morsa della realtà.
Lascia che un leggero ringhio gli percorra la gola, facendo vibrare le corde vocalo.
Silente capirà. James capirà.
Sapranno che fine ha fatto. Ha bisogno di allontanarsi, di andarsene per un po’.
Un grosso cane nero sparisce nella nebbia autunnale, diretto verso Hogsmeade. James lo guarda venire inghiottito dal nulla grigio che avvolte la foresta, lacrime lucide congelate sulle sue guance.
Si siede accanto alla finestra, la testa tra le mani.
Sa che non c’è più niente da fare. La partita è finita, e per una volta non c’è un vincitore.
Ci sono solo ricordi, e tanti. Sa che si dovrà aggrappare a quei frammenti di vita quando le cose si faranno troppo opprimenti. Sono schegge di pura felicità, ma per ora tutto quello che fanno è pungerlo ripetutamente, strappargli il respiro dalla trachea.
Deve ricordare a sé stesso che sono soltanto ricordi. Sono solo aria rarefatta a cui la sua mente dà forma, capace di ferirlo molto più a fondo di quanto potrà mai ammettere.




Rieccomi nel mio angolino di follia momentanea e latente
Bene... allora, come sempre grazie mille per essere arrivati fin qui, per me vuol dire tanto sapere che leggete le mie storie, quindi se vi va lasciate una recensione, un commentino, qualunque cosa va bene, davvero! Non mangio e non mi offendo, quindi qualunque cosa abbiate da dire, fatelo!!
Spero di non avervi deluso, in ogni caso... bene, basta, non so che altro dire!!
Ah, può darsi che ci siano errori di battitura, ma le mie storie sono scritte e corrette da me, quindi è più che possibile che io faccia errori che non vedo e di conseguenza non correggo, quindi se ne trovate ditemelo e provvederò!!
Grazie ancora per essere arrivati fin qui!! 
S.

 
  
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