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Autore: valeriaspanu    21/01/2014    5 recensioni
"Si, questa è la mia vita… Non è perfetta e in parte è sempre incompleta ma, contando tutto ciò che ci è accaduto, devo ringraziare il cielo per avere Peeta e le sue braccia che mi stringono per farmi sentire il suo amore. Può essere questa la felicità dopo tutto ciò che abbiamo passato?"
La FIC si svolge 5 anni dopo la rivolta. Peeta e Katniss stanno insieme e cercano di lottare contro i propri incubi, ma una nuova minaccia creata da Capitol City incombe su di loro: riusciranno a superare le nuove prove?
Genere: Drammatico, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gale Hawthorne, Haymitch Abernathy, Johanna Mason, Katniss Everdeen, Peeta Mellark
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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POV Katniss

Ansimo.

“Benissimo, neanche il bambino ha subito alcun danno.”

Io non sono incinta. Non posso esserlo.

Siamo sempre stati attenti, abbiamo sempre usato quei…beh quei cosi che si chiamano preservativi. L’ansia si impadronisce del mio cuore in modo improvviso e violento: io non posso avere figli. Non sarei mai una buona madre, non riuscirei mai a proteggerli. Non dagli Hunger Games o dalla fame, non è più questa la scusa… Non riuscirei a proteggerli da me stessa, dalla mia depressione costante e dagli attacchi di Peeta.

Ci sarebbe una soluzione. C’è sempre.

-Beh, dalla sua espressione non mi sembra che lei fosse a conoscenza del suo stato. Congratulazioni. –

-Grazie…- riesco a mormorare poco convinta. Gli vorrei staccare la testa a morsi.

La voce del dottore mi ha risvegliato da quei pensieri assurdi. Come potrei mai uccidere il bambino di Peeta?

Ha sempre desiderato così tanto un figlio che ucciderlo sarebbe come uccidere lui, come perderlo di nuovo dopo Capitol City. E io non riuscirei più a rimettere i pezzi insieme, una volta lasciata da sola e senza Peeta. Questo bambino deve nascere… O comunque devo cercare di mantenerlo in vita… Per Peeta. Ma lui lo vorrà? Magari, a fatto compiuto si tirerà indietro. No, non è da Peeta.

Voglio vederlo. Ne ho bisogno.

Mi alzo dal lettino: sono sorda alle proteste del dottore che parla di riposo e di una crema da mettere nel collo 3 volte al giorno visto che, nel mio stato delicato, non posso di certo prendere dei medicinali. Sono all’ottava settimana.

Voglio vederlo.

Spalanco la porta e cerco disperata Peeta con lo sguardo. Fuori dalla stanza non c’è nessuno se non Gale. Dov’è Haymitch? Perché Gale è qui? Non lo voglio. O forse sì? Cristo, gli ormoni.

-Catnip, che ci fai fuori dal letto? Torna dentro.- mi intima lui, prendendomi delicatamente le spalle.

-No…- la mia voce rauca mi da i nervi – no, devo vederlo… Deve sapere che sto bene, mi deve vedere.-

-Lo sa che stai bene. Haymitch è da lui.-

Non è vero. Non sa tutto. E neanche Gale sa che ogni volta che ha un episodio, dopo ci sediamo l’uno accanto all’altro e io lo consolo, baciandogli ogni parte del suo viso e lui mi slega la treccia, una ciocca alla volta. E’ il nostro modo per far sì che Peeta possa fare di nuovo la pace con se stesso. E’ il suo modo per dire “perdonami” e “grazie di essere ancora qui”. Non può affrontarlo da solo, non può stare solo con Haymitch e lo stramaledettissimo Dottor Aurelius.

Sono terribilmente spaventata da tutta questa situazione. Capitol City non fa bene a Peeta e l’episodio ne è stato una chiarissima e terribile dimostrazione. Dobbiamo salvare due sedicenni da un branco di ragazzini inferociti che cercano di uccidersi a vicenda e… e io sono incinta. Anche se non lo voglio, non lo volevo e non l’ho mai voluto. Ma questa è la mia realtà. Scoppio in un pianto dirotto e quando Gale mi stringe tra le sue braccia  non ho sinceramente la forza di ritrarmi. Mi è mancato, dopotutto. Nel profondo so benissimo che non avrebbe mai voluto la morte di Prim. Non avrebbe mai pensato che quelle bombe sarebbero state destinate a dei bambini e medici innocenti. E penso che anche lui conviva con degli incubi e dei sensi di colpa terribili quanto i miei.

-Ogni giorno vorrei uccidermi… ma non ne ho il coraggio.- mi sussurra all’orecchio.

Non rispondo, i miei singhiozzi si sono ormai calmati da qualche minuto.

-Non avrei mai voluto… quello. Sogno Prim ogni notte.- il mio cuore quasi si spezza quando lo sento pronunciare il nome di LEI- E so che lei avrebbe voluto che mi perdonassi e che andassi avanti con la tua vita, se questa si può davvero chiamare vita. Ma io non te lo chiedo, Catnip. Perché io sono come te e non ti avrei mai perdonato al posto tuo. Ma… senza di te è tutto così difficile. Io e te…-

-Gale…- mormoro roca, guardandolo nei suoi occhi grigi.

-No. Non pensare male. So che tra di noi non c’è niente. Forse un tempo, ma ormai…beh, lo sai. Sono andato avanti ma non averti più al mio fianco… E’ terribile e so che anche a te mancano certi momenti insieme. Come dicevi sempre tu: i buoni compagni di caccia sono difficili da trovare.-

Gli sorrido insicura. So che non ha colpa… E che dovrei perdonarlo perché mi manca terribilmente. Ma non puoi cancellare 5 anni di silenzio dal nulla. Non voglio neanche proporgli di ritornare al 12 perché sarebbe…imbarazzante e doloroso rivederlo lì. Dobbiamo ritrovare la fiducia l’uno nell’altro. E’ questo quello che dobbiamo fare.

-Ho una richiesta da farti.-

-Dimmi.-

-Portami da Peeta. Per favore. So come farlo stare bene, devo parlargli.-

Vedo Gale che esita. Non sa se darmi retta o meno. Ti prego rispondi di sì, fammi andare da lui. Vedo che sospira e che fa un lieve cenno d’assenso mentre mi conduce in una stanza non molto lontana dalla mia. Prima che possa bussare , gli blocco un braccio. Lui si gira verso di me.

-Mi sei mancato…- la gola fa male.

Lui mi sorride e poi apre la porta, facendomi entrare.

E’ lì, seduto su una poltrona, lo sguardo tormentato. Ma quando mi vede sembra per un attimo rasserenarsi: è di nuovo il mio ragazzo del pane.

POV Peeta

La vedo entrare e per un attimo mi tranquillizzo. Dimentico la preoccupazione e la rabbia contro me stesso. Ma poi li vedo. Vedo i maledetti segni delle mie dita sul suo collo esile e per l’ennesima volta penso che non guarirò mai.

Questi Hunger Games mi stanno distruggendo e non posso far altro che restare qui impassibile a farmi scuotere da questi episodi che la dipingono come un mostro. Un mostro che non è e che non è mai stata. Mi odio.

Ma lei mi ama.

Katniss Everdeen, la ragazza di fuoco e colei che aveva finto per le telecamere si era finalmente accorta di amarmi. Amava la persona sbagliata, colui che avrebbe potuto ucciderla da un momento all’altro in preda ad un attacco omicida. L’ennesimo. Questo era stato forte. Non ne avevo uno così da anni ormai.

-Peeta… Peeta, come stai? Sta tranquillo, sto bene, va tutto bene.-

La sua voce… Deglutisco a vuoto mentre accarezzo il suo collo livido e, per un momento, si ritrae per il dolore. Magnifico.

-Non va bene. Guarda come ti ho ridotta.- mormoro.

-Passerà. E’ sempre passata. E’ questo posto, è questa maledetta edizione che ti sta facendo male. Tu stavi bene e lo starai di nuovo. Una volta rientrati a casa.-

Sento il dottor Aurelius che si schiarisce la voce. Già, non siamo soli. Haymitch ci guarda scuro in viso, mentre prende un sorso di vodka.

-A proposito di questo, Katniss, pensavamo che per Peeta fosse più salutare tornare nel 12 e non continuare questo ruolo. Lo debiliterebbe ancora di più e, sinceramente dopo tutti i progressi fatti, sarebbe come tornare indietro ai primi tempi dopo la liberazione da Capitol.-

Vedo il terrore di Katniss nei suoi occhi. Stringe le sue mani nelle mie.

-Io non sono d’accordo, ovviamente.- dico io, duro. Non potrei mai lasciarla qui da sola. Mai. – Non stiamo separati. Dobbiamo sempre essere insieme. Chiaro?-

-Peeta…-

-Mi dispiace, Aurelius. Lo so che in questi anni ho sempre seguito i tuoi consigli e le tue terapie. Ma starei ancora peggio a saperla a Capitol City da sola a provare a salvare due ragazzini innocenti che, per qualche miracolo, sono ancora vivi dopo il bagno di sangue della Cornucopia. Sono d’accordo a prendere le distanze durante il nostro soggiorno qui. Niente condivisione della camera e tutto. Ma non posso accettare di tornare senza di lei. Non esiste.-

- Per me è un errore.-

-Suvvia, dottore. Sono stati soli nell’affrontare questi cinque anni. Se la ragazza è ancora viva, un motivo ci sarà- intima Haymitch, venendo in mio soccorso. Lui conosce bene le nostre grida notturne. Sa quanto io e Katniss dipendiamo l’uno dall’altra.

-Io… io posso aiutarlo.- mormora lei, insicura. Sembra quasi una bambina piccola non il simbolo della libertà e della rivoluzione.

Aurelius, stizzito, decide di uscire dalla stanza, ormai privo di idee.

-Stanze assolutamente separate. Su questo non transigo.- dice, uscendo dalla stanza.

Un silenzio quasi imbarazzante cala nella stanza e poi Katniss si risveglia, attirata da chissà quale pensiero.

-Haymitch… Jane e Matt…?-

-Sono vivi, tranquilla. Nonostante Matt sia sotto shock. A causa del.. beh, lo sapete. A causa del ragazzino che ha ucciso.-

-Per quello non si può fare molto. Nessuna medicina.- dico io, triste.

Sono diventati un bersaglio facile,allora. Jane starà cercando di convincere Matt ad andare avanti e spero che lo stia rassicurando sul fatto che lui non è un mostro e che le circostanze tendono a cambiarci. Soprattutto se queste circostanze vengono chiamate Hunger Games. O uccidi o vieni ucciso, non c’è altro modo. Così come io fui costretto a finire la ragazzina che aveva acceso il fuoco, durante la prima notte degli Hunger Games. Non potevo permettermi di farmi scoprire. E comunque era già spacciata: ma non dimenticherò mai l’espressione dei suoi occhi mentre la vita l’abbandonava.

Con la coda dell’occhio vedo che Katniss intima a Haymitch di andare via, visto che è tutto in ordine. Almeno per ora. Ho timore di stare vicino a Katniss, non voglio farle di nuovo del male. Non vorrei essere neanche qui… probabilmente non avrò più il coraggio di guardare lo show. Vedo che i capelli della mia fidanzata sono liberi dalla sua solita treccia e le ricadono sulle spalle.

-Niente treccia oggi, eh?- le dico, cercando di sorridere. Lei risponde dolcemente e si siede sulle mie ginocchia, arricciando i miei capelli con un dito.

-Puoi sempre accarezzarmeli, no?-

Non voglio che soffra per colpa mia. Per me lei è tutto e non riuscirei mai a perdonarmi se la uccidessi.

-Dobbiamo trovare una soluzione a tutto questo…- mormoro mentre lei annuisce. – Potrei rimanere a Capitol ma dovrò evitare di continuare a vedere i giochi. E comunque anche questa soluzione non mi piace, perché ti lascerei da sola a vedere quelle immagini.-

-Ce la posso fare. Ci sono Johanna e Haymitch a farmi compagnia. Magari ti chiederò qualche consiglio ogni tanto ma…riuscirò a farcela. Basta saperti qui, al sicuro e sereno.-

Sbuffo – Sereno lo sarò solamente quando torneremo al distretto 12, lo sai.-

Restiamo per un attimo in silenzio e io mi beo delle sue carezze: è rilassante. Katniss è mille volte meglio della terapia con Aurelius. Mi rassicura vedere che sta bene… ammaccata ma bene.

-Peeta…-

-Mmm?-

-Ti devo dire una cosa. E’ importante.-

-Cosa succede? Stai male, devo chiamare il dott…- le chiedo, allarmato.

Lei mi mette un dito sulla bocca, per farmi tacere.

-No, non sto male.- vedo i suoi occhi grigi farsi un po’ preoccupati, le sue guance diventano lievemente rosse e continua a torturarsi le mani come prima. – Peeta, aspetto un bambino.-

E’ come se qualcuno mi avesse lanciato un secchio di acqua fredda in piena faccia.

Un bambino.

Mio e di Katniss.

Un sorriso mi si dipinge in volto. Il mio sogno più grande… è successo. Qualcosa non ha funzionato o ci siamo fatti prendere per un attimo dalla passione e non ho affatto pensato alle protezioni ma ho fatto un errore. Un bellissimo errore. Ma lei lo vorrà? Le prendo il viso tra le mani e lo avvicino al mio.

-Sei sicura?-

-Beh, a quanto dice il dottore ne sono abbastanza sicura.- mi dice lei, sorridendo per il mio entusiasmo.

-Ma tu non… non volevi un figlio. Cioè… vuoi tenerlo?-

Lei mi guarda, improvvisamente seria. Il mio cuore batte a mille.

-Non potrei mai uccidere il tuo bambino, Peeta. Ma mi devi promettere una cosa. Che quando io avrò le mie giornate brutte, quando non riuscirò neanche ad alzarmi dal letto, tu lo devi amare e proteggere… Tu lo devi amare per tutti e due, perché non so se io ci riuscirò. Ora come ora sono terrorizzata e se non fosse per il fatto che è il tuo bambino, sarebbe già un ricordo lontano e io sarei nell’altra stanza a implorare il dottore di farlo uscire da me. Promettimi Peeta che ti prenderai tu cura di lui.-

Che sciocchezze. Nella mia vita non ho mai visto qualcuno con più istinto materno e più protettivo di Katniss. Ha cresciuto Prim praticamente da sola, in questi anni si è presa cura di me, mi ha curato, mi ha amato… mi ha salvato dagli Hunger Games. Ma anche se sono sicuro che si sbaglia, visto che lei ha la tendenza a non capire proprio quanto straordinaria sia, le devo promettere questa assurdità. E’ nostro figlio, non mio.

-Te lo prometto.- sto per aggiungere mammina, ma non mi sembra davvero il caso visto che per Katniss questo è più uno shock che una gioia. La stringo forte a me. –Andrà tutto bene, Kat. Te lo prometto.-

Ma improvvisamente mi ricordo del mio episodio di prima e la guardo preoccupato.

-Sta bene, vero? Io ti ho… oddio ti ho attaccato e tu sei incinta!-

Lei mi guarda e mi fa cenno di calmarmi e mi blocca dal momento che io mi sono alzato di scatto e mi sono diretto dall’altro lato della camera, lontano da lei.

-No, no Katniss. Stai lontana. Potrei farvi del male.-

-Va tutto bene, Peeta stiamo bene. Prenderemo tutte le precauzioni mentre saremo qui. I giochi si stanno svolgendo in fretta. Andrà tutto bene.-

Ma non riesco ad ascoltarla, il terrore si è impossessato di me. Schivo il suo abbraccio, prendo la giacca e faccio per uscire dalla mia stanza. Vedo nei suoi occhi la tristezza.

 -Per favore, Kat. Ho bisogno di un momento. Tornerò presto.-

Promesso.

Si, lo so... avevo detto che avrei aggiornato tra una settimana ma ,alla fine, l'ispirazione è stata così tanta che non sono riuscita a trattenermi e ho scritto di getto il capitolo!

Spero che vi piaccia:) Su dai, scrivetemi almeno altre 5 recensioni :* un bacione ragazzi, grazie per leggere e per commentare^^

  
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