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Autore: Torma    21/01/2014    7 recensioni
Immaginate i personaggi di Hunger Games in un contesto del tutto differente di quello di Panem. Niente guerra , niente dittatura, niente Hunger games come tutti noi li conosciamo. Solo semplice vita universitaria, amicizie, lezioni ,feste e amori. Una Katniss più aperta e socievole alle prese con un Petaa che le farà battere il cuore. Tutto condito con leggerezza e allegria. Buona lettura- Torma
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Finnick Odair, Katniss Everdeen, Madge Undersee, Peeta Mellark, Un po' tutti
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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Buonasera :) visto che qualcuno ha deciso di seguire la mia storia (cosa che ritengo incredibile e per cui non smetterò mai di ringraziarvi) questa sera pubblicherò per voi il quarto capitolo che spero leggerete volentieri. Detto questo abbraccio virtualmente tutti coloro che  hanno espesso le loro opinioni. Continuate a recensire. A presto- Torma

4.
Mi sveglio tutta intorpidita .Non capisco dove sono. Mi fanno male tutti i muscoli, credo di avere il torcicollo. Dopo qualche secondo riesco a mettere a fuoco l’ambiente che mi circonda. Sono in veranda rannicchiata sulla poltrona di vimini. Cavolo! Mi sono addormenta qui fuori . Ma che ora è? Lancio uno sguardo all’orologio con il cinturino in pelle al mio polso e per un momento mi sento mancare . 8.20. Cosa?! Tra dieci minuti dovrei incontrarmi con Peeta penso, precipitandomi in casa correndo su per le scale. Nel frattempo mi maledico. Mi ero fatta un bel programma . Mi sarei dovuta alzare alle sette, vestita, truccata e pettinata accuratamente e con calma diretta al chiosco di Sea . Ora l’unica cosa che riesco a fare invece è infilarmi shorts e maglietta, allacciarmi le scarpe, legare frettolosamente i capelli in una cosa informe che sembra una cipolla prendere la borsa e correre. Sento solo il mio cuore che batte all’impazzata mentre salto lo steccato della sede dei Sigma per accorciare la strada . Corro. E impreco mentre penso che il chiosco di Sea è dall’altra parte del campusArrivo ansimante. Guardo l’orologio . 8.42. Maledizione. Cerco di prendere fiato poggiando le mani sulle costole e piegandomi un po’ in avanti mi guardo in giro . Peeta non c’è. Ecco sono un’idiota ho fatto tardi e se n’è andato. Sento la suoneria del mio cellulare. E’ Peeta. Rispondo cercando di respirare in modo regolare –Eih- dico –Prendi fiato dolcezza- dice ridendo- Mi piace il tuo look “nonminteressacosapensalagente”- ride ancora più forte, mi guardo intorno cercandolo –Sai mi sa che però la maglietta sia al contrario.- smetto di guardare in giro e abbasso lo sguardo su di me. Arrossisco visibilmente. La stampa della mia t-shirt è sulla mia schiena. –Quando hai finito di diventare viola raggiungimi. Sono seduto ai tavoli alla tua destra.- riattacca senza smettere di ridere. Mi giro sentendo l’ imbarazzo crescere dentro di me e lo vedo seduto, maglietta azzurra, jeans corti risvoltati sopra al ginocchio, occhiali da sole sopra la testa e davanti a lui due tazze di caffè fumante e due brioche. Non so bene cosa fare vorrei tanto scappare o ,se potessi, tornare indietro nel tempo e puntare almeno la sveglia . Mi avvicino al tavolo senza distogliere lo sguardo da quel sorriso . Sembra essere divertito. Per me la situazione è tragica. –Eih ciao- dico abbassando lo sguardo e lasciandomi cadere sulla sedia –Buon giorno principessa . Dormito bene?- -Una favola- lo fulmino , vorrei prenderlo a testate, mi sta facendo sentire un’idiota.-Questo è per te- mi allunga il caffè -mi sa che ne hai più bisogno tu- dice osservandomi diventare arancione e poi rossa –Grazie- ma prima di prenderlo sfilo le braccia dalle maniche della maglietta e stando attenta a non mostrare nulla la giro –Ora posso fare colazione- affermo. Dopo un po’ l’imbarazzo scompare fino a quando Peeta non mi sfiora l’angolo della bocca con un dito –Sei sporca - dice pulendomi e leccando la crema dal suo dito. –Grazie- bofonchio  abbassando lo sguardo, ha degli occhi così belli . Mi sento impacciata e indifesa quando sto con lui ma allo stesso tempo provo una sensazione di calore irradiarsi nel petto. Credo di non essere mai arrossita cosi tanto in vita mia. Parliamo del più e del meno sorseggiando i nostri caffè. Mi chiede della confraternita e dei miei corsi, purtroppo oltre a quella di arte non abbiamo nessuna altra lezione in comune e un po’ mi dispiace, scopro che anche lui fa parte della confraternita dei Dtau , e questo non mi sorprende , è un ragazzo aperto e socievole ma avendo trascorso metà semestre in Italia l’anno scorso non ha partecipato a molte attività dopo l’inazione. In più Peeta non vive al campus –Sai in sede avrei dovuto condividere la stanza con qualcuno , non che questo mi provochi problemi, ma avevo bisogno di una stanza per i miei lavori.- dice. Peeta oltre essere un appassionato di arte è un pittore. Non so se sia bravo ma da quello che dice dovrebbe essere discreto –Lo faccio perché mi piace- mi ha detto. Alle nove e mezza mi accompagna davanti all’aula XI e mi saluta –Spero di vederti sabato, vieni vestita così mi raccomando- abbasso lo sguardo –Sei proprio un cretino Mellark!- cerco di dire sembrando offesa ma non riesco a trattenere un sorriso –Saresti comunque la più carina- afferma e con un sorriso a trentadue denti se ne va. Carina? Petaa mi ha fatto un complimento? Scuoto la testa velocemente e lo guardo allontanarsi, prima di svoltare l’angolo si volta e mi fa un cenno con la mano. Sono fregata.
 - Quindi avete un appuntamento?- chiede Madge facendo sbucare la sua testolina bionda dalla porta del camerino -No! Ha detto che magari ci vediamo li. Non mi ha invitato- dico sospirando mentre cerco di sfilarmi un vestito rosa, troppo audace, che Madge ha insistito che provassi -Secondo me è un appuntamento e tu non hai capito niente come al solito. Guarda, cosa ne pensi di questo?- fa una giravolta mentre mi mostra un abitino nero con le maniche a tre quarti molto attillato che lascia scoperta tutta la schiena poco più sopra delle fossette di Venere, sul davanti è semplice il dietro è molto sexy -Piacerà di sicuro a Gale- -Dici sul serio?- le si illuminano gli occhi verdi come smeraldi -Se poi metti le tue louboutin nere impazzirà - le dico sorridente. A volte non riesco a capire perché nessuno di quei due faccia il primo passo. Tengo moltissimo a loro ma mi chiedo come sarebbe avere i miei migliori amici fidanzati. - Perfetto allora prendo questo !- La guardo tornare dentro il camerino e focalizzo l'attenzione sui vestiti appesi alle grucce. Ho bisogno di qualcosa di speciale , un vestito che rimedi alla figura che ho fatto questa mattina e penso di averlo trovato. Mi rivesto e esco. Dopo aver pagato ci dirigiamo nel parcheggio alla macchina di Madge e torniamo al campus non prima di fare un salto alla mia panetteria preferita, all'angolo di Nelson street, dove fanno delle focaccine al formaggio strepitose . Madge una volta mi ha detto che anche a San Diego ce n'è una, infatti è una catena di negozi. –Fantastica!- mugugno addentando la focaccina mentre torniamo alla Brown -ne mangerei a milioni- .
 Prima di andare a dormire Johanna ha suddiviso i compiti delle consorelle e questa sera io Delly e Fancy dobbiamo pulire la sala da pranzo. Mentre spazzavo il pavimento sovrappensiero Delly ha attirato la mia attenzione o meglio non proprio Delly ma un nome detto da Delly - Guarda Fancy questo braccialetto me lo ha portato Peeta dall'Italia . Non è meraviglioso?- cosa? Peeta ? Quanti Peeta ci possono essere nel campus e essere andati in Italia?! . Mi irrigidisco non so cosa mi prende sento una strana sensazione e il sangue ribollirmi nelle vene. -Che ne pensi Katniss?- allunga il braccio verso di me facendo dondolare davanti alla mia faccia un braccialetto argentato con un ciondolo a forma di sole. -Bello- sbotto e torno a spazzare stringendo il manico della scopa. Delly conosce Peeta. Peeta fa dei regali a Delly . Sento di stare per scoppiare dalla rabbia. Quello scemo di Peeta é fidanzato con una mi consorella e si permette di fare il cascamorto con me? Non posso sopportarlo . Sono furiosa . Getto la scopa nello sgabuzzino e corro fuori dalla porta e inizio a camminare. Dopo un po' mi ritrovo davanti alla sede della Dtau entro sicura di non trovarci Peeta, lui vive fuori dal campus e cerco Gale. -Capnip?!- sembra sorpreso mentre  mi vede entrare nella sua stanza - Che ci fai qui?- mi chiede . Non rispondo mi getto solo tra le sue braccia nella conca del suo collo e inspiro il suo profumo . Sa di buono. Pino e muschio . E inizio a piangere. Piango. Sono lacrime di rabbia e frustrazione non so precisamente perché mi senta così ma non riesco a cacciarle indietro. Gale mi passa le mani tra i capelli e mi accarezza dolcemente .-Shh Capnip va tutto bene- sospira -cosa c'è che non va?- non ho voglia di raccontare di Peeta e del perché sia scoppiata a piangere dopo che ho scoperto che un ragazzo che ho visto tre volte è fidanzato. Mi sembra stupido. È stupido. Sono stupida.-Voglio passare la notte qui. Posso?- dico tirando sul il naso. -Ok- dice e si stende sul letto facendomi spazio accanto a lui. -notte Capnip--Notte- e mi addormento con lui.
 Sento una  sveglia suonare . A fatica apro gli occhi e guardo l'orologio . Le 6.00. Ma perché? -Buongiorno- Gale mi sorride ai piedi del letto mentre si sta infilando una maglietta da allenamento -Giorno- sbiascico -Perché sei già in piedi?—IO mi alleno alla mattina signorina- già gli allenamenti di football non avevo pensato che Gale si dovesse alzare presto alla mattina -Senti Gale, scusa per ieri sera, sono piombata qui senza darti una spiegazione..--tranquilla piccola non ci sono problemi ho spalle grosse su cui piangere- mi sorride . -però credo che non dovresti dire a Madge dove hai passato la notte, non vorrei che si facesse strane idee e che potesse fraintendere qualcosa- oddio Madge! Che egoista che sono stata! mi sono piombata nel letto del ragazzo per cui la mia migliore amica ha una cotta senza pensare che questo potrebbe ferirla in qualche modo. - ok...stupida Katniss- mi maledico sottovoce -Sarà meglio che vada magari se mi trova nel mio letto non sospetterà nulla . Infilo le infradito abbraccio gale e gli sussurro nell'orecchio -Sei il migliore amico del mondo- e corro in sede . Sgattaiolo silenziosamente in camera e mi infilo sotto le coperte prendendo ancora sonno. Dimenticandomi quasi del motivo per cui sono andata da Gale.
  
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