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Autore: effe_95    21/01/2014    2 recensioni
[ STORIA IN FARE DI REVISIONE ]
Claudia Rossi è una ragazza di sedici anni, frequenta il terzo anno del liceo Classico insieme a Francesco, il suo migliore amico dall'infanzia, ha una madre non troppo presente, un fratello cresciuto troppo in fretta e un padre che sembra sparito.
Yulian Ivanov ha diciotto anni, un carattere ribelle e spensierato, un passato che non vuole essere ricordato, e un'altra nazione nel cuore, la Russia.
Le vite di questi due ragazzi si incontreranno quasi per caso, per raccontare una storia passata di due persone che hanno solo bisogno di essere salvati.
Genere: Generale, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
Capitoli:
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Salvami, ti salverò.
59.Don’t call me love anymore.
 
<< Cavolo, avevo studiato così tanto! >>
<< Andrà meglio la prossima volta >>
Nathan sospirò pesantemente, mentre se ne stava con la testa abbandonata sul tavolo a casa di Claudia, l’umore sotto i piedi per quel primo esame non superato e la voglia matta di piangere, solo che aveva diciannove anni e piangere non serviva poi a così tanto.
<< E’ come se tutti i miei sforzi non fossero serviti a nulla. Se l’avessi saputo, l’altro giorno sarei venuto io al cinema con te >>
Claudia appoggiò la faccia sulla schiena del fidanzato e prese ad accarezzargli i capelli, mentre lui sospirava in continuazione, come chiaro segno di rammarico.
<< Non dire così, può capitare anche se ci metti tutto l’impegno del mondo >>
<< Forse avrei dovuto scegliere un’altra facoltà, forse la mia formazione classica ha solo peggiorato la situazione. Mio padre l’ha presa malissimo, ha perfino smesso di parlarmi >>
Claudia poteva capire perfettamente cosa si provasse ad avere un rifiuto completo da parte di un genitore, poteva percepire benissimo la sensazione di quell’assenza, probabilmente sarebbe stata la persona più giusta per consolare Nathan, solo che lei non se la sentiva.
<< La prossima volta ce la farai >>
Nathan sospirò di nuovo, e allora Claudia gli accarezzò una guancia, avvicinando la sua faccia il più possibile a quella del castano, che profumava di mandorle.
<< Baciami >> Le chiese lui, con la faccia afflitta e stanca, lei lo accontentò, continuando a giocare con quei suoi capelli ribelli e morbidi.
Gli occhi verdi di lui erano fissi in quelli dello stesso colore di lei, straripanti di domande e aspettative, di cose che lei vedeva un tempo remoto per se stessa e che aveva perso per strada. Non avrebbe mai potuto sospettare che tutto sommato sarebbe andata avanti.
Claudia avrebbe amato Nathan, in quel momento.
Ma avrebbe amato Yulian tutta la vita.
Tutti i ricordi, tutte le cose affrontate insieme, li avevano resi diversi e capaci di guardare anche altrove, nessuno dei due, né Yulian, né Claudia avrebbero dimenticato quanto imparato insieme, e ciò che avevano, adesso potevano darlo anche a qualcun altro.
<< Claudia, tu sei stata sua vero? Insomma … >>
Nathan interruppe la domanda, chiedendosi forse se non fosse stato troppo sfacciato nel farla, ma era qualcosa che gli rodeva l’anima.
<< Ma tu lo sai, non c’è bisogno che io te lo dica >>
<< E allora staresti anche con me, in quel senso? >>
Claudia ripensò a quanto aveva litigato con Yulian per quel motivo, ripensò al suo pezzo di vestito nascosto sotto il letto in una scatola piena di polvere, ripensò alla sensazione che aveva provato ogni volta, ed era sicura di non poterla provare mai più.
<< Adesso no >>
Nathan prese a giocherellare con una ciocca dei suoi capelli rossi come il fuoco e più lunghi di un altro anno, in un certo senso si aspettava una risposta del genere.
Claudia non avrebbe sporcato niente.
<< Ma mi ami? >>
<< Questo si >>
Nathan sorrise afferrando saldamente la mano della fidanzata, certo che se Yulian non fosse tornato in quel momento, lei sarebbe stata sua.
<< Questo mi basta, mi basta davvero >>
Claudia sorrise, e proprio in quel momento nella cucina entrò Nicola.
Il ragazzo aveva i capelli scombinati di chi si era appena svegliato dal sonno pomeridiano, Nathan saltò su come una molla, un po’ imbarazzato per essersi fatto sorprendere così vicino al viso di Claudia. Non aveva molta confidenza con i suoi familiari, stavano insieme da pochi mesi, e poi era un tipo così timido che sarebbe stato difficile istaurare un rapporto forte.
<< Adesso torno a casa, va bene? >> Commentò il castano grattandosi la nuca, Claudia annuì velocemente, come se potesse capire la sensazione di Nathan, lei che non li conosceva nemmeno i suoi genitori.
<< Allora ciao Nicola >>
<< Ciao >> Replicò semplicemente il fratello più grande di Claudia, versandosi un bel bicchiere d’acqua fresca. Nathan andò via poco dopo, e la rossa raggiunse il fratello nella cucina sedendosi svogliatamente sulla sedia con il libro di greco tra le mani. << Timido il ragazzo >> Commentò Nicola, sedendosi di fronte a lei con una mela tra le mani, ultimamente lui sembrava essere molto più rilassato, più tranquillo.
<< Nathan è fatto così, piuttosto, quand’è che tu e Lara vi sposate? >>
Ci mancò poco che Nicola non si affogasse con un pezzo di mela al suono di quelle parole.
<< Ma chi si sposa! Vuoi liberarti di me?! Sappi che dovrai sopportarmi per un altro po’ di anni >> Claudia ridacchiò divertita, mentre sottolineava alcune cose con una matita azzurra sul libro.
<< Quando te ne andrai mi sentirò sola >> Nicola le regalò un sorriso affettuoso.
<< Non sarai sola, hai quel Nathan no? Non ha la risposta pronta come Yulian, ma mi sembra un tipo apposto, forse non troppo sincero, però … >>
Nicola si interruppe bruscamente osservando gli occhi della sorella, avevano cambiato tonalità in un battito di ciglia, come se fosse stato lo stesso tempo a condizionarli, un vento gelido.
<< Nico, nessuno sarà mai come Yul >>
 Nicola evitò di rispondere, si chiedeva se la sorella avesse davvero dimenticato quel ragazzo dalla pelle chiara e fredda, lui non le avrebbe mai rivelato che i due continuavano a sentirsi, le avrebbe fatto solo del male. Forse lui non le era stata abbastanza vicina, forse lei era cambiata troppo per poterla capire, forse lui aveva solo fallito.
<< Ma tu sei felice? >>
La rossa sollevò la testa e guardò il fratello negli occhi, consapevole di averlo preoccupato, ma lei era sempre stata sincera, e avrebbe risposto solo con sincerità.
<< Nei limiti della mia possibilità lo sono, ma senza di lui non lo sarò mai completamente >>
Un attimo dopo lei si alzò e lasciò la stanza, forse per studiare da sola, forse per non pensarci troppo, o per perdere un po’ di tempo con Francesco al telefono, parlare di cose stupide con quell’amico secolare e non piangere più la notte.
Il telefono di Nicola prese a squillare nel momento esatto in cui lei sparì sulle scale, il numero era quello di Yulian, ormai il castano l’aveva imparato a memoria.
<< Pronto? >>
<< Николай, come stai?>> Nikolaj …
Yulian aveva una voce così bassa che Nicola non fece affatto fatica a capire che stava male, ormai aveva imparato quella frase a memoria, l’aveva sentita così tante volte.
<< Quanto? >>
<< Quanto cosa? >>
<< Quanto stai male? >>
Quella sequenza di domande dette alla velocità della luce fece venire a galla così tanta verità da non poterla tenere nascosta ancora per molto.
<< La giusta dose, direi >>
Nicola ridacchiò, sapendo con consapevolezza che non c’era assolutamente nulla da ridere in tutta quella storia, ma piangere o lamentarsi non sarebbe stato meglio.
<< Ho preso la laurea triennale sai? Sono venuti tutti, anche Andrea Andreotti pensa >>
Yulian emise uno strano rumore dall’altra parte del telefono, come un riso strozzato o un singhiozzo trattenuto, era difficile dirlo, ma Nicola tendeva a pensare più per il primo.
<< Congratulazioni Nikolaj, io sono già al secondo anno, e ormai vado per il diploma che si ottiene dopo i primi due anni di studio >>
<< Ne hai ancora per molto? >>
La domanda di Nicola sembrava essere legittima, dall’altro lato del telefono ci furono alcuni minuti di silenzio, che trattenne tutte le aspettative di un futuro ancora troppo lontano.
<< Se tutto va bene almeno altri due anni >>
<< Due anni eh? >>
Due anni in quelle condizioni potevano sembrare come una vita, due anni potevano cambiare tutto, ma non c’era altro da fare che l’attesa di quel tempo.
Probabilmente un giorno sarebbe passata e tutto sarebbe tornato come prima.
<< Ce la metterò tutta Nikolaj, te lo prometto >>
<< Non è a me che devi prometterlo, ma a te stesso Yulian >>
Il ragazzo dall’altro lato del telefono sospirò pesantemente, tacendo per alcuni minuti, Nicola fissò con occhi improvvisamente stanchi la sua mela mezza mangiata, che già stava cominciando a diventare scura.
<< Ho conosciuto una ragazza qui, adesso ci sto insieme >>
Nicola capì finalmente cosa pesasse sul cuore del russo e sorrise, infondo lui l’aveva sempre sospettato, e anche Claudia lo sapeva, anche se non l’avrebbe mai detto.
<< Anche Claudia ha un altro >>
Nello stesso momento in cui Nicola pronunciò quelle parole, Claudia si arrestò sulle scale, dalla posizione in cui si trovava non poteva vedere il fratello, ma poteva sentire benissimo.
Era scesa nuovamente giù perché aveva dimenticato l’astuccio sul piano della cucina, ma adesso non le importava più nulla, perché il cuore aveva preso a martellarle nel petto.
<< Davvero? E’ quel ragazzo con i capelli castani giusto? >>
La voce di Yulian era  carica di gelosia, aveva cominciato a parlare un italiano pessimo e l’accento stava peggiorando, chiaro segno che stava per perdere la concentrazione.
<< Si chiama Nathan, è un bravo ragazzo Yulian, saprà volerle bene >>
Quando sentì pronunciare quel nome, Claudia emise un suono strozzato e una strana fitta le invase lo stomaco, perché Nicola stava parlando al telefono con Yulian? Perché non gliel’aveva mai detto? E perché Yulian non parlava con lei?
<< Sarà meglio per lui, altrimenti lo ammazzo con le mie mani >>
Brontolò Yulian, Nicola rise debolmente.
<< Claudia non è più affar tuo adesso >>
Nel sentire quelle parole, fu come se una molla misteriosa le scattasse nel cuore, balzò in piedi e si fiondò nella cucina strappando il telefono dalle mani di Nicola, che rimase come imbambolato di fronte una terribile visione.
<< Yulian! >> Gridò la rossa al telefono, con le guance rosso fuoco e le mani bianche come il latte. Dall’altro lato non giunse risposta, come se la linea si fosse improvvisamente interrotta.
<< Parlami Yulian! Lo so che sei tu, parlami! >>
Nicola ebbe il forte impulso di alzarsi dalla sedia e strapparle il cellulare dalle mani, ma era inutile farlo, il danno era stato già fatto, così lasciò semplicemente la stanza, cercando di non pensare al dolore che poteva provare il quel momento la sorella.
<< Perché non rispondi?! Perché chiamavi Nicola di nascosto? Yulian! >>
<< Claudia, моя любовь? как красиво >> Moya lyubov’ … Kak krasivo … Amore mio … Che bello …
Le lacrime cominciarono a scendere dagli occhi verdi della ragazza.
<< No Yulian, non chiamarmi amore mai più. >>




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Effe_95

Salve a tutti :)
Scommetto che non vi aspettavate una cosa del genere vero? E nemmeno che io aggiornassi così presto giusto?
Beh, diciamo che ho approfittato di questo momento per postare prima della simulazione d'esame, e posso anche dirvi che mi sono anticipata la stesura di molti capitoli, quindi aggiornerò sempre il tempo per un po' ;)
Detto questo, spero che il capitolo vi piaccia e che siate contenti, Clo e Yul parleranno anche nel prossimo capitolo e poi ci sarà una bella scena a cui io tengo moltissimo, ma basta anticipazioni.
Grazie mille per il tempo che dedicate alla storia.
Alla prossima.
 
 
  
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