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Autore: Angele87    24/11/2004    30 recensioni
Harry, Ron, Ginny, Hermione, Draco hanno terminato la loro scuola e adesso sono Auror... ma cosa accadrà... leggete e lo scoprirete... è la mia prima ffc siate clementi...
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: un po' tutti
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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DA AUROR A BABBANI XXV CHAP: “La calma(si fa per dire) prima…”

DA AUROR A BABBANI  XXV CHAP: “La calma(si fa per dire) prima…”

 

 

Tutti i personaggi della mia ffc sono di proprietà della Rowling (a parte qualcuno) quindi ringrazio questa grande donna per averci regalato con i suoi libri un mondo meraviglioso… quello di Harry Potter…

io ho terminato, buona lettura…

Angéle

 

 

* le parti in corsivo (come in tutte le ffc) sono ricordi…

 

 

 

*In questo chap, sono presenti alcune scene poco consone ad un pubblico non maggiorenne.

Ho cercato di trasmettere poesia e dolcezza, amore e passione. Se non ci sono riuscita, allora perdonatemi.

 

 

*Dedicato a tutti coloro che mi seguono dal principio di questa bella, stupenda

avventura. In particolare, a Marilia.

 

 

Draco Malfoy fissava l’oscurità fitta e misteriosa che si stagliava fuori dalla sua finestra. Il freddo pungente dei mesi invernali si era notevolmente diradato. Il vento della brutta stagione aveva ceduto il posto a quello, molto più allegro e rigenerante, della primavera.

 

Nonostante nell’ultimo periodo tutto si fosse risolto per il meglio, il giovane ed unico rampollo della famiglia Malfoy, si sentiva triste, inquieto. Tutte le strane voci  che, di tanto in tanto, gli arrivavano dal mondo dei maghi, per via Anne, non facevano altro che accrescere la sua ingiustificata preoccupazione.

 

Sospirò, passandosi una mano candida ed elegante tra qui bellissimi ciuffi biondi che, dispettosi, scendevano a giocare con la sua fronte. Sulla maglia bianca, in bella vista, un ciondolo scintillava nell’oscurità. Una “M” elegante e raffinata. Un ornamento prezioso e significativo, come del resto, lo era la ragazza che glielo aveva donato.

 

Anne.

 

Immediatamente, al solo pensiero del viso dolce di quella ragazza che molto l’aveva aiutato in quei mesi difficili,  il cuore del giovane auror prese a galoppare con uno strano ritmo veloce ed irregolare.  Se poi, la sua immaginazione, veniva occupata da quel sorriso sincero e da quelle guance rosa, un leggero porpora saliva a colorargli le sue.

 

Sorrise inconsciamente quando portò le sue dita a stringere quel ciondolo. Gli mancava. Non credeva che sarebbe arrivato a tanto. Ma quando, due settimane prima, aveva accompagnato la bruna alla stazione, aveva sentito l’irrefrenabile impulso di chiederle di restare, di non lasciarlo solo ancora una volta. Aveva taciuto, però, troppo timido ed introverso per dire un qualcosa di così compromettente.

 

Per giunta, in realtà, solo non lo era.

Hermione e Ron erano lì con lui, ma da quando il bel Weasley aveva capito di non poter vivere senza quella donna, l’aveva requisita nel vero senso della parola. Non permetteva più a nessuno di abbracciare Hermione in sua presenza. O di comportarsi in maniera affettuosa con lei. Così, Draco per lealtà ed amicizia nei confronti di Ron aveva preferito rispettare questo suo “capriccio”.

In quel modo, spesso e volentieri, il sensibile Draco, li lasciava soli. Liberi di intraprendere qualsiasi tipo di comportamento che, più per pudore di Hermione, avevano sempre evitato in sua presenza.  

Naturalmente, continuavano a giocare intorno alla vera e propria dichiarazione, mettendo spesso Draco in serio imbarazzo.

 

-Ehi!- la voce di Hermione lo riportò alla realtà. Si voltò senza alcuna vivacità, sorridendole appena.

 

La bruna era sulla porta.

I lunghi capelli mossi, illuminati dalla luce artificiale del corridoio, le scendevano dispettosi sulle spalle. Le labbra carnose contratte in un piccolo sorriso dispiaciuto.

Le lunghe gambe erano nude. Indossava una felpa degli auror, rubata sicuramente dall’armadio di Ron, ed un paio di shorts blue che evidenziavano magnificamente la curva aggraziata della sua coscia.  I piccoli occhiali trasparenti le conferivano un’aria strana. Professionale.

 

-Tutto a posto?- gli chiese con educazione entrando nella camera.

 

Draco le sorrise alzandosi dalla sedia che aveva trascinato fin sotto il davanzale. Si inumidì le labbra, infilandosi il leggero giubbotto di jeans.  Si preparava ad uscire.

 

-Sì, Hermione. Sto bene.- le rispose avvicinandosi quel tanto che bastava per darle un piccolo buffetto sulla guancia. Afferrò le chiavi dell’auto appese ad un piccolo gancio appena più sopra dell’interruttore della luce.

 

- Dov’è, Ron?- le domandò abbassando lo sguardo. Da quando aveva scoperto la verità sui loro sentimenti aveva sempre avuto un timore irrazionale nel guardare negli occhi Hermione. Gli sembrava quasi di tradire la fiducia di Ron.

 

-In palestra.- gli disse indicando con il pollice il lato sinistro del corridoio.

 

-Perché non sei con lui?- quella domanda non voleva essere pronunciata con quello strano tono di sarcasmo.

Hermione inarcò un sopraciglio incrociando le braccia sul petto.

 

-Non sono obbligata ad essere l’ombra di Ron!- ribatté sbarrandogli la via.

 

-Certo, lo so.- le rispose scostandola con dolcezza dalla porta. La superò con decisone voltandosi appena per continuare. –Tu lo fai molto volentieri.-

E senza aggiungere altro prese a percorrere a grandi passi il corridoio. Non sapeva il motivo di quel suo modo di fare. Non avrebbe voluto comportarsi così. Ron era il suo migliore amico e sapeva che non c’era alcun motivo di essere geloso di lui… ma la sua parte irrazionale aveva preso il sopravvento e non si era riuscito a controllare.

 

-Aspetta!- gridò Hermione correndogli dietro. –Io non ho finito di parlare con te!-

 

Draco fece finta di non averla sentita girando l’angolo del corridoio e precipitandosi giù dalle scale. Hermione gli fu subito dietro.

 

-Fermati!- gli gridò. –Dannazione, Malfoy!-

 

Quella parola lo fece bloccare. Sapeva che quando Hermione pronunciava il suo cognome con quel tono di voce incrinato, aveva qualche problema. Aveva qualche problema con lui. Si voltò lentamente andando a puntare i suoi occhi di ghiaccio, dopo tanto tempo, in quelli cioccolato della donna.

 

-Finalmente…- sussurrò la bruna togliendosi un ricciolo dagli occhi. –Noi due dobbiamo parlare.-

 

Draco alzò le spalle. –Io non ho niente da dirti.-

 

La donna si morse inconsciamente un labbro. Era nervosa. Lo si intuiva. Il piede tamburellava con frequenza sul pavimento.

 

-Io. Sì . Invece.- Hermione scandì con precisione ogni parola. –Puzzo?-

 

Draco rimase interdetto a quella domanda. La guardò stranito avvicinandosi a lei di qualche passo. Allungò il collo cercando di captare ogni minimo movimento del suono uscito dalle sue labbra.

 

-Puzzo?- ripeté più lentamente incrociando le braccia sul petto.

 

Il biondino rifletté un attimo. Non sapeva se ridere o rispondere con serietà a quella domanda stupida.

 

-Certo che no!- esclamò lui, grattandosi la nuca un po’ imbarazzato dalla situazione.

 

-Allora, perché mi eviti come se avessi la peste?- gli domandò seria.

 

Draco distolse lo sguardo da quegli occhi dolci e caldi che sapevano leggergli l’anima. –Io… io non ti sto evitando!- cercò di fingere guardandosi le unghie.

 

Hermione fece uno strano rumore col naso.  –Non sei bravo a mentire.-

 

Draco si strinse nelle spalle cercando una via di fuga. Era vero, non sapeva dire le bugie.

 

-Dimmi, cos’è successo.-  incalzò Hermione avvicinandosi di qualche passo. Non le piaceva il comportamento freddo e distaccato che lui aveva assunto nei suoi confronti.

 

-Niente, Hermione, davvero.- disse ancora una volta il biondo alzando per un breve momento la testa. Hermione era in piedi davanti a lui. Lo sguardo indagatore e la classica aria da chi non gli avrebbe dato pace.

 

-Ehi…- la voce di Ron li fece sobbalzare.  Si voltarono a guardarlo. Draco approfittò di quel momento di distrazione.

 

-Prenditi cura di lei, Ron.- esclamò avviandosi a grandi passi verso la porta.

 

Hermione si voltò appena in tempo, per vederlo afferrare la maniglia. Non riuscì a terminare la frase che lui era già andato via.

 

-Io non avevo finito…-

 

Ron le si avvicinò appoggiandole una mano sulla spalla. –Andiamo. C’è una festa a sorpresa da organizzare…-

 

Hermione gli sorrise. –Magari con l’arrivo di Anne ritornerà ad essere contento…-

 

***

 

Harry era seduto nel caffè della base. Era la prima volta dopo quasi due settimane che si lasciava convincere da Evelyn a lasciare la sua camera. Quella ragazza era diventata una costante nella vita degli ultimi giorni.

Lo andava a trovare spesso e volentieri. Gli teneva compagnia parlando di sé e dalla sua famiglia. Lo faceva ridere. E diciamolo, in quei momenti bui, in cui tutto sembrava sbagliato, lo aveva aiutato molto, tirandogli su il morale.

 

-Allora, Harry…- la voce di Evelyn lo riportò alla realtà. La bruna gli stava sorridendo gioviale. I lunghi capelli acconciati in piccole onde le conferivano un’aria molto più allegra e sbarazzina.

 

Potter si ritrovò a pensare che, in fondo, quella ragazza era davvero molto, ma molto bella.

 

Ma Ginny è più incantevole…” quell’antipatica vocina gli ricordò ancora una volta il nome del suo dolore.

 

-Cosa prendi?- Evelyn continuò a leggere il menù mordendosi appena le labbra lucide.

 

-Io… io- balbettò il moro afferrando, in quel momento, la carta dei dolci. Lesse febbrilmente i vari dessert cercando quello che più avrebbe gradito.

 

-Una mousse al cioccolato con mou e panna…- disse grattandosi la testa.

 

Evelyn rise. Anche James, aveva preso la stessa cosa, l’ultima volta. Si sorprese a pensare con un certo affetto al sottoufficiale e, prima che potesse rendersene conto, si ritrovò ad arrossire.

 

-E tu?- chiese con educazione Harry guardandosi in torno per trovare la cameriera. Una ragazza carina, dai tratti orientaleggianti.

 

Evelyn lesse ancora. Era indecisa.

 

-Prenderò…- tergiversò ancora per qualche momento sulla scelta fino a quando, un proverbiale occhiata di Harry, non la costrinse a sbrigarsi. –Crema al limone con praline tutti i gusti migliori.-

 

Il moro alzò un braccio richiamando, con un gesto, la giovane cameriera.

 

-Mi dica…- disse la donna afferrando taccuino e penna dalle tasche dei jeans.  Una piccola targhetta suggerì ad Harry il nome della giovane.

 

-Xandra?-

 

La donna sorrise annuendo.

 

-Una mousse al cioccolato con mou e panna, per me. Ed una crema al limone con praline tutti i gusti  migliori.-

 

Xandra sorrise di nuovo, prima di voltarsi ed avviarsi al bancone.

 

Evelyn alzò finalmente il capo andando a puntare i suoi occhi marroni in quelle profonde pozze di smeraldo di Harry. Sentì le guance infervorarsi e il cervello disconnettersi. Accavallò le gambe lunghe sotto il tavolo, strisciando leggermente contro la stoffa dura dei jeans scuri del moro. Sentì un brivido percorrerle la schiena. Come avrebbe voluto che anche Harry sentisse quella scossa.

 

-Attenta…- le disse solamente prima d’iniziare a giocare con la forchetta ed il tovagliolo.

 

-Ti sto antipatica?- la domanda di Evelyn arrivò dritta e senza indugio al centro dello stomaco di Harry. In effetti, lei non era una delle persone che maggiormente prediligeva, ma non gli stava antipatica, almeno in quel momento.

 

-No…- rispose il moro guardando oltre la sua spalla e sperando di scorgere velocemente la cameriera.

 

-Allora, perché continui ad essere imbarazzato?-

 

Harry riuscì finalmente a capire la sensazione che provava Ron ogni qual volta, in imbarazzo, le sue orecchie si coloravano di rosso acceso.

-Non sono imbarazzato…-

 

Evelyn sorrise appoggiando il capo sul palmo. I lunghi capelli scivolarono sulla spalla.

 

-Ah, no?- gli chiese mordendosi un labbro.

 

Harry annuì cercando di far raffreddare le orecchie più velocemente possibile.

 

-Beh… forse mi sbaglio…-

 

Prima che Harry potesse aggiungere qualche altra cosa, la porta del locale si aprì. Il vispo campanello risuonò nel medio locale. Quattro figure entrarono nel bar.

 

Il moro aguzzò la vista, mettendo a fuoco il più possibile i volti dei nuovi arrivati. Uno pareva di conoscerlo.

Era alto, bruno, imponente. Stava aiutando una ragazzina a togliersi il giubbino ed il cappello.

 

Harry sentì il fiato congelarsi in gola quando dei lunghi fili di rame si liberarono sulle spalle della giovane. La vide voltarsi e sorridere al ragazzo e finalmente la riconobbe.

 

-Ginny…- sussurrò rimanendo con la bocca socchiusa.

 

Evelyn si accigliò voltando la testa per scorgere cosa o chi avesse attirato l’attenzione del suo accompagnatore. Rimase senza respiro riconoscendo James. Non poté evitare alle sue guance d’imporporarsi e al suo cuore di perdere un battito.

 

Il gruppetto che sostava ancora sulla porta fu accompagnato ad un tavolo poco distante da quello di Harry ed Evelyn. Fu proprio quando James si accomodò che scorse i due seduti più in là.

 

Vide il capitano Potter sorridere sarcasticamente ed alzare una mano per salutarlo.

 

-Ma guarda che bella coincidenza…- sibilò prima di afferrare Evelyn per un polso e trascinarla verso gli altri.

 

***

Maggie era ancora seduta al tavolo del soggiorno. Un mare di libri sparpagliati intorno. Erano le 20,00 della sera eppure, nonostante stesse studiando da un paio di ore, non era riuscita a combinare niente. La sua concentrazione veniva sempre annullata dal continuo ricordare la bella sensazione che aveva provato nel baciare le labbra carnose di TJ.

 

Arrossiva continuamente, non riuscendo più a capire quello che stava leggendo. Si mordicchiava le labbra nel tentativo vano d’impedirsi di ridacchiare.

Persino, Lily l’aveva ripresa.

 

-Maggie?- anche in quel momento, la sorella minore la richiamava. –Maggie?!?- la ragazza però era partita per un altro, meraviglioso pianeta.

 

-MAGGIE!!- gridò con tutta la sua forza Lily, riuscendo, finalmente, a riavere l’attenzione della biondina.

 

-Dimmi…- disse sobbalzando e risvegliandosi dal torpore del fantasticare.

 

-Hanno suonato il campanello…- le suggerì appoggiando la testolina sul palmo della mano.

 

Maggie ridacchiò convulsamente, alzandosi con velocità dalla sedia. Attraversò la sala da pranzo e poi il salotto, arrivando finalmente alla porta di legno intagliato. L’aprì con tranquillità appoggiandovisi contro.

 

-Sì?-

 

Draco Malfoy, il bel ragazzo di cui sua sorella era innamorata, era in piedi davanti a lei. Le mani grandi e delicate nelle tasche dei jeans scuri. I capelli biondi, di solito, perfettamente pettinati, erano stati lasciati alla rinfusa. Vestito in quel modo, avrebbe potuto essere tranquillamente scambiato per un ragazzo dell’ età di Maggie, se solo il fisico e la voce calda non lo avessero tradito.

 

-Ciao, Mag.- la salutò con gentilezza.

 

Draco aveva avuto una strana sensazione nel ritrovarsi, all’improvviso, la copia spiccicata di Anne. Il suo cuore aveva fatto un brusco salto. Sorrise affondando ancora di più le mani nelle tasche. Perché era andato lì? Cosa pensava di trovare in quella casa?

 

-Ciao, Draco.- ricambiò Maggie scostandosi immediatamente dall’ingresso. –Vuoi entrare?-

 

Il biondo rimase in silenzio, si fissò le scarpe per un po’. Non voleva apparire un disperato agli occhi di una bambina, ma non voleva nemmeno tornare, di già, a casa sua. Alzò il capo incontrando gli occhi verdi di Maggie. Quel taglio così dolce e particolare, che l’aveva sempre affascinato in Anne, lo ritrovò con facilità nella sorella.

Non seppe rispondere e si limitò, quindi, ad un’alzata di spalle, prima di entrare  in casa.

 

-Cosa stai facendo?-le chiese seguendola in soggiorno.

 

Maggie si voltò sorridendogli. –Tentavo di studiare…-   

 

-Distratta da qualcosa?- le domandò con gentilezza arrivando in cucina e scoccando un bacio sulla testolina della piccola Lily intenta a disegnare.

 

-Ciao, Draco.- lo salutò.

 

-Sì. Un po’ distratta lo sono nell’ultimo periodo.- riprese Maggie accomodandosi al suo posto.

 

-Motivi?-

 

Prima che la biondina potesse rispondere la più piccola esordì. –TJ!-

 

Draco vide Maggie colorarsi delle varie tonalità del rosso. Da quello più accesso a quello più spento. In quel momento, la trovò adorabile  e con semplicità appoggiò il suo capo su una mano.

 

Aspettò che lei avesse il coraggio di alzare la testa e quando finalmente i loro occhi tornarono ad incrociarsi le sorrise incoraggiante.

 

-Ti va di raccontarmi qualcosa?-

 

***

 

Cassio osservò per la decima volta, il viso rotondo e perfetto di sua cugina, Tamiara. Le guance morbide e vellutate coperte da una leggera patina di sudore.

Erano più o meno cinque ore che erano rinchiusi nei sotterranei del castello. Ormai, Lord Voldemort, li aveva sollevati dal compito di ritrovare i tre fuggiaschi, lasciandoli liberi di dedicarsi alla loro ricerca, quella che stavano conducendo da quasi  5 anni.

 

Ricercavano le ultime traccia di magia che la piccola Lilialux poteva aver lasciato sospese nell’aria, dopo la sua ultima potentissima perdita di autocontrollo. Avevano cercato così tante volte di scovarla in questo modo che, ormai, erano degli esperti.

 

Tamiara strillò un breve momento, prima di ricadere senza più forze sui cuscini posti dietro di lei. Cassio le fu accanto. Le fece bere una pozione scura e maleodorante ed immediatamente la donna si riprese.

 

-Faticoso?- le chiese il bruno accarezzandole il viso con il dorso della mano. Tamiara sorrise mostrandogli così i suoi denti dritti e bianchi.

 

-Non puoi immaginare quanto…-si rimise seduta sul pavimento incrociando le gambe. –Ero molto vicino questa volta. Ho sentito il suo potere. Era ancora sospeso nell’iperuranio.

Sono sicura che la prossima volta…-

 

Cassio le baciò le labbra interrompendola. Tamiara sorrise prima di ricambiare.

 

-Bentornato…- gli disse quando si furono distaccati.

 

Cassio sorrise prendendole il viso tra le mani. –Sai che non possiamo…- le sussurrò respirando contro la sua pelle.  Tamiara fece scivolare le sue mani piccole sul petto dell’amato. –Lo so.-

Si allontanò tornando a concentrarsi. –Io non posso mai niente.- e prima che Cassio potesse ribattere era già caduta in trance.

 

***

 

-Hermione…- Ron era in bilico su una sedia. Il che voleva dire che un uomo di un’altezza intorno ai 189 centimetri era sospeso a mezz’aria, arrivando così a toccare una quota che si aggirava intorno ai tre metri. –Posso scendere?- le domandò allungandosi per poter tenere il festone con su scritto “Sorpresa”. Draco Malfoy, il loro amico, festeggiava il compleanno il giorno seguente. Ma per fargli una sorpresa come si doveva avevano deciso di anticiparlo. Avevano organizzato tutto nei minimi dettagli. Dal loro comportamento fino a chiamare Anne, per convincerla a raggiungerli.

 

-Un po’ più basso…- disse la ragazza osservando lo striscione con occhio critico. –Adesso spostalo più a destra…-

Ron eseguì gli ordini con una certa riluttanza era da quasi un’ora che quella storia andava avanti.

Draco era fuggito permettendoli così di ultimare l’opera. Ma la sua scomparsa aveva rattristato Hermione. Ron se n’era accorto e questo gli aveva dato fastidio.

 

-Uffa, Ron!- esclamò, all’improvviso, la bruna abbandonandolo per sedersi con uno sbruffo sul divano. – Ti ho detto di spostarlo a destra e non a sinistra.-

Ron appoggiò con un tonfo la sua testa contro il muro.

Lasciò perdere il festone e saltò giù dalla sedia. –Che hai?- le chiese mettendosi le mani sui fianchi.

 

Hermione si voltò appena. –Nulla.-

 

L’uomo sbruffò. Non la sopportava quando si comportava così. Sapeva bene che qualcosa che non andava c’era.  –Non mentirmi…- le disse mantenendo la sua posizione.

 

-Non ti sto mentendo!- esclamò Hermione con un tono che a Ron non piacque affatto.  Rimasero zitti, in silenzio.

 

-Vuoi litigare?- le domandò gettando sulla poltrona il festone di carta.

 

Hermione si alzò in piedi. –No. Certo che non voglio litigare….-

 

Ron inarcò un sopracciglio. –Allora, cos’hai?-

 

La giovane abbassò la testa cercando  qualsiasi scusa pur di non confessargli la semplice e pura verità.

Era arrabbiata con lui per colpa di Draco. O meglio ce l’aveva con se stessa per il modo sciocco ed infantile con il quale aveva affrontato l’ avvicinamento  a Ron. Aveva isolato Draco. Ferendolo. Facendolo sentire indesiderato.

 

-Sono arrabbiata…- sussurrò ritornando a guardarlo in faccia.

 

Ron si schiarì la gola. –E perché di grazia?-

 

Hermione sorrise. –Perché ho deluso una persona che mai e poi mai avrei voluto deludere.-

 

Il ragazzo si accigliò avvicinandosi a lei.  Le poggiò le mani sulle spalle e rimase un paio di minuti in silenzio. Hermione aveva la testa chinata e Ron le osservava la cima del capo.

 

-E’ un altro dei tuoi trip mentali?-

 

Quella frase rimase sospesa nell’aria. Hermione dovette riconnettere il cervello prima di capirla. Il senso di quelle parole, giocose, la ferirono più di quanto avesse potuto immaginare. Odiava sentirsi dire di essere complessata. Perché lo sapeva già di suo.

 

-Come scusa?- disse irrigidendosi. Si divincolò dalle mani di Ron e lo fissò negli occhi.

 

Il rosso sentì la tensione salire nella stanza. Sembrava che qualcuna avesse girato una manopola.

Rimase con la bocca socchiusa maledicendosi più volte dell’immane cavolata che aveva detto.

 

-Magari è solo un altro tuo problema inesistente…-

 

…Dalla padella alla brace…

 

Hermione  perse fiato. Fu come se qualcuno l’avesse schiaffeggiata. Le sue guance si colorarono così velocemente che Ron si preoccupò. La vide irrigidirsi ed elevarsi in tutta la sua esile figura.

In quel momento, un’ aura negativa aleggiava intorno ad Hermione.

 

-COME TI PERMETTI!- sbraitò colpendogli le braccia per toglierle dalle sue spalle. –NON SONO PAZZA!-

 

Gridava così tanto che la vena sul collo aveva preso a pulsarle. Odiava con tutta se stessa quando qualcuno le faceva capire di essere complessata e soprattutto quando si sminuivano le sue preoccupazioni. Ron aveva fatto entrambe le cose.

 

-IO NON MI FACCIO “TRIP MENTALI”!-

 

Ron indietreggiò di qualche passo. Non voleva risponderle ma, in quel momento, il ragazzino adolescente di qualche anno prima che non faceva altro che litigare con la sua migliore amica per attirare la sua attenzione, si fece risentire.

 

-INVECE, Sì!- ribatté Ron serrando forte i pugni. –NON FAI ALTRO! LA TUA VITA E’ COSTELLATA DA PROBLEMI INESISTENTI… -  si fermò a guardarla per qualche secondo. –PRIMA DI FARE UNA COSA, UNA SOLA FOTTUTISSIMA COSA, TI FAI DIECIMILA SEGHE MENTALI!-

 

Hermione s’inumidì le labbra in cerca di ossigeno. –MEGLIO ESSERE COME ME E NON UN IMPULSIVO CRONICO COME TE!-

 

Ron rise amaramente diventando ancora più rosso sul viso. Non riusciva a crederci di quanto la trovasse sexy in quel momento. Il viso rosso e leggermente sudato. Gli occhi grandi e caldi sprizzavano vitalità. I jeans a vita bassa e la maglia aderente le fasciavano il corpo snello e sinuoso.

 

-IO NON SONO IMPULSIVO!-

 

Hermione rise. –Sì, certo…-

 

Ron s’irrigidì. –SE DAVVERO FOSSI IMPULSIVO, IO…-

 

La ragazza rimase a  guardarlo mentre Ron abbassava la testa e faceva morire le sue ultime parole sulle labbra.

 

–TU COSA?- chiese con stizza. –COSA AVRESTI FATTO? MI…-

 

Ma le parole di Hermione si persero sulle labbra di Ron, che prepotentemente le aveva premute contro le sue. Sentì quella bocca calda ed esperta danzare sulla sua. Quella deliziosa sensazione di completezza e felicità la invase cancellando quel sentimento di tristezza che l’aveva imprigionata tutto il pomeriggio.

 

-Ecco…- sussurrò Ron  a pochi centimetri dalle sue labbra. Il fiato corto e gli occhi socchiusi, mentre la sua testa era ancora persa nel vuoto. –Ti avrei già baciato e tappato la bocca…-

 

Hermione aprì le sue iridi cioccolato e fissò il suo sguardo sul viso del ragazzo che le accarezzava le guance. Incerta sul da farsi, per la prima volta, diede retta al suo istinto e con una travolgente passione gli saltò letteralmente addosso.

 

Gli passò le braccia attorno al collo, circondandogli il bacino con le gambe mentre la sua bocca scendeva alla ricerca disperata di quella di lui.

 

Ron la strinse a sé iniziando a massaggiarle con dolcezza la schiena. Rimasero incollati per un bel po’ e solo quando Ron sentì il suo auto controllo andare a farsi una passeggiata, la rimise a terra allontanandola di botto.

 

Hermione rimase sorpresa. Le labbra ancora socchiuse e l’espressione stranita sul volto.

 

-Cosa c’è?- gli chiese senza fiato.

 

-Basta…- le rispose Ron passandosi una mano tra i capelli. –Se continuiamo, io non riuscirò a fermarmi… non voglio che tu faccia una cosa per cui non ti senti ancora pronta…-

 

Hermione gli sorrise. Si avvicinò a lui prendendogli una mano. Con dolcezza la condusse all’altezza del suo cuore che ormai batteva a mille. –Lo senti?-

 

Ron annuì incapace di fare altro.

 

-Io voglio fare l’amore con te, Ron. L’ho sempre sognato. Il mio cuore non mente e, adesso, ti prego non infrangere un mio desiderio…-

 

Ron fantasticava d’amare Hermione, fin da quando aveva scoperto che non sarebbe mai riuscito a controllare i battiti del suo cuore  ogni qual volta lei era nei paraggi. Molti, troppi anni addietro, questo era successo. In quel momento, vederla lì, davanti a lui, desiderosa di essere sua a tutti gli effetti, non faceva che aumentare i battiti già veloci del suo cuore.

 

Le prese il viso tra le mani baciandole le labbra con trasporto. –Non potrei mai infrangere un tuo desiderio…-

 

Hermione rise contro la sua bocca, gli saltò nuovamente in collo e presto divennero l’una parte integrante dell’altro.

 

(lo so che aspettavate questa scena dall’inizio della ffc… spero sia stata di vostro gradimento. N.D. Angéle)

***

 

Maggie guardò l’orologio della sala da pranzo. Segnava le 21, 00 della sera. Draco era seduto poco distante da lei. Stava colorando con Lily alcuni disegni fatti all’asilo.

 

-Questo maglioncino?- chiese Draco alla bimba. –Lo facciamo rosso?-

 

Lily sorrise annuendo.

 

Il tempo era volato parlando con Draco di TJ. Era stato così comprensivo. Nemmeno Anne l’aveva mai capita così.

 

-Non so che fare…- gli aveva detto allungandosi sul tavolo.

Draco le aveva sorriso accarezzandole la testa. –Non c’è nulla di diverso. Lui è sempre TJ, tu sei sempre Maggie. Continuate a comportarvi come avete fatto… Adesso, però sarà più divertente.- le aveva fatto un occhiolino facendola arrossire…

  

Anne…

 

Era rimasta 10 minuti impietrita. A pensare perché il nome di sua sorella doveva farla riflettere.

 

All’improvviso era sobbalzata, facendo spaventare Draco e Lily.

 

-oh, mio dio!-

 

-Mi raccomando, Margareth. Alle 21, 30 puntuale. A casa nostra…- La sua insegnate, Hermione, glielo aveva detto con uno sguardo che non avrebbe permesso ritardi…

 

-No!- gridò alzandosi come un fulmine e precipitandosi di corsa di sopra.

 

-Cosa c’è?- chiese il biondino seguendola. –Mi sono ricordata che la professoressa Granger aveva organizzato un gruppo di studio dalle 21, 30….-

 

Draco si era accigliato -Non è un po’ tardino?-

 

Maggie era diventata rossa. Le bugie non le sapeva dire. –No, prima non poteva nessuno.-

 

Draco le sorrise.

 

-Beh, sbrigati allora.- e senza aggiungere altro la lasciò sparire dietro la porta della sua camera.

 

***

Harry continuava a fissare con rabbia lo strano comportamento affettuoso che intercorreva tra Ginny e James.

 

Evelyn aveva un viso scuro ed arrabbiato. Forse non si stava comportando molto bene nei suoi confronti. L’aveva trascinata, senza chiederle niente, prima a prendere un caffè con loro e, successivamente, a mangiare qualcosa.

 

-Perché ha scelto di diventare un Auror capitano Potter?- la voce di Joseph il ragazzo seduto accanto alla brunetta dai tratti orientali lo fece voltare.

 

Harry sorrise in imbarazzo. Nessuno gli aveva mai chiesto il motivo della sua decisone.

-Beh, Joseph.  Conosci la mia storia. Ho combattuto Voldemort fin da quando avevo 11 anni… non mi ci è voluto molto per capire quel era la mia strada.-

 

Ginny si voltò a guardarlo e dopo tanto tempo sentì l’imminente desiderio di abbracciarlo. Adorava quando assumeva quell’atteggiamento da falso divo. Era divertente.

Lo scrutò ancora prima di distogliere lo sguardo. I loro occhi si erano incontrati.

 

-Posso farle una domanda privata?-

 

Lucrezia diede un piccolo schiaffo sul braccio dell’amico. –Jo, non essere sgarbato.-

 

Il ragazzo si massaggiò prima di rispondere. –Ma scusa, Lu. Sai da quando voglio conoscerlo! Mi fai togliere lo sfizio di fargli qualche domandina che non ho mai visto sui giornali?-

 

Harry rise annuendo.

 

-Non preoccuparti, Lucrezia. Non c’è alcun problema.-

 

Ginny s’incantò a guardarlo. Ora, capiva perché, nonostante gli anni fossero passati, Harry rimaneva il ragazzo più amato dal popolo magico. Era gentile, dolce, sempre disponibile e con un passato alle spalle che avrebbe fatto rabbrividire chiunque. Vederlo parlare con Joseph le fece uno strano effetto. Finalmente, le tornò in mente il motivo che l’aveva spinta ad innamorarsi follemente di lui. Harry era sempre stato così. Anche con lei, fin da bambini.

 

-Ma con la tua fama… avrai avuto una vita felicissima con le donne?-

 

Tutto il tavolo scoppiò a ridere. Ginny in testa. Conosceva Harry e dire che avesse avuto una vita felicissima con le donne non era affatto vero. Prima di lei c’erano state un paio di ragazze ma nessuna d’importante. L’unica degna di nota era Cho, quella a cui Harry aveva dato il suo primo bacio. Ricordarlo le diede un immenso fastidio.

 

-Harry non ha mai avuto vita facile in nessun in campo…- le sfuggì. Immediatamente, le sue gote si colorarono di rosso, ed Harry non poté fare a meno di trovarla stupenda.

 

Annuì.

 

-Mai avuta pappa pronta, io!- continuò rincarando la dose.

 

Evelyn osservò quei due scambiarsi un rapido sguardo. Vide il trasporto ed il desiderio. La passione e l’amore ma anche rancore e diffidenza. Intuì, in quel momento, che forse né lei né James avrebbero potuto dividerli. Erano legati da un filo invisibili che inevitabilmente li riconduceva l’uno nella braccia dell’altra. Fu un attimo di lucidità di Evelyn che la fece rattristare.

Alzò lo sguardo e incontrò gli occhi espressivi di James. Sembrava le volessero dire la stessa cosa. Uno strano calore le salì dal cuore e, per la prima volta, si ritrovò piacevolmente imbarazzata sotto gli occhi di un uomo.

 

-Sembri stanca…- le disse in un soffio, James. Le chiacchiere di Joseph ed Harry coprirono la sua voce.

 

Evelyn sorrise appoggiando la sua testa su un palmo.  Non era abituata a quel tipo di trattamento da parte di un uomo. Non era il massimo essere completamente ignorata.

 

James allungò una mano sotto il tavolo, lontano da occhi indiscreti. Con incertezza l’appoggiò su quella di Evelyn e le sorrise.

 

-E’ solo uno sciocco.-

 

Evelyn sussultò a quel contatto arrossendo con discrezione sulle guance. Guardò Harry che continuava  a parlare con Joseph e, finalmente, capì. Harry non era destinato a lei. Non avrebbe mai avuto il suo completo amore. Ci sarebbe stata, per sempre, Ginny ad occupare un posto nel suo cuore e mai nessuno avrebbe potuto cancellarla.

Sarebbe stata condannata ad una vita da seconda e lei, abituata a primeggiare in tutto, non poteva permetterlo.

Con un sospiro di rassegnazione afferrò che il suo piano, anche se fosse andato in porto, non l’avrebbe mai resa felice. Ritornò a guardare negli occhi James e provò una bella sensazione di calore invaderla.

 

-Io vado a casa…-e con quella frase suggellò la fine del suo inutile tentativo di conquistare Harry Potter, il bellissimo capitano.

 

***

Hermione e Ron erano abbracciati l’una all’altro, precipitati in un sonno profondo. Il plaid blue copriva i corpi dei due amanti. S’intravedevano, solamente, le lunghe gambe di Hermione, intrecciate a quelle di Ron.

I loro petti si abbassavano ed alzavano ad un ritmo regolare, non un solo rumore si udiva.

 Fu la camicia del rosso, finita per qualche motivo sulla lampada, a risvegliarli. Infatti, scivolò con grazia sul volto dell’uomo facendolo sobbalzare.

 

-Merlino…- bofonchiò ancora intontito e con i capelli arruffati.

Si stropicciò gli occhi dopo essersi tolto la camicia dalla faccia. Fu un breve secondo di smarrimento, poi, quando si accorse del peso che gli incombeva sul petto, non fu in grado di non sorridere.

 

Le accarezzò con dolcezza i boccoli bruni, che gli solleticavano la pelle del collo. Non riusciva a crederci a quello che era successo. Era così dannatamente felice che, senza volerlo, scoppiò a ridere.

Il suono della sua voce fece svegliare Hermione.

-Hm…- mugugnò rimanendo appoggiata sul suo petto.

 

Ron le accarezzò la schiena, disegnandole una scia di baci sulla pelle candida. Anche ad Hermione scappò un sorriso che andava da un orecchio all’altro.

 

-Hm…- ripeté, avvicinandosi maggiormente.

 

Ron sorrise contro la sua spalla. –Quelhm’ è una cosa positiva?-

 

-Hm…-

 

-Bene…- sussurrò prima di voltarla di scatto in modo d’aver il viso di lei a poca distanza dal suo. –Continuerai a mugugnare?- le chiese baciandole ogni centimetro della faccia senza mai sfiorarle le labbra.

 

-Può darsi…-

 

Ma proprio quando entrambi erano più che decisi a ricadere nel turbine della passione il campanello li fece sobbalzare.

 

 

-Oh, mio dio!- esclamò Hermione districandosi dall’abbraccio di Ron. Guardò l’orologio è si precipitò giù dal letto. –Anne!- esclamò portandosi dietro il lenzuolo. Ron rise. Era uno spettacolo guardarla cercare i suoi vestiti ed indossarli nel minor tempo possibile.

 

-Che ridi ?-  gli chiese abbottonandosi il jeans.

 

Ron la guardò ancora, prima di risponderle. –Ti ho mai detto che sei bellissima con i capelli stravolti?-

 

Hermione arrossì. Avrebbe voluto rimanere lì, con lui, ancora per tanto, tanto tempo, ma il campanello la riscosse anche allora.

 

Aprì la porta e, prima di chiudersela alle spalle, si fermò dicendo. –Mi piace quando mi fai i complimenti…-

 

Sorrise e poi svanì dietro la porta.

 

***

 

Maggie sorrise a Lily che si era arrampicata sulle spalle  di Draco. Mentre sorridevano rendevano molto l’idea di una famiglia felice.

 

-Ti piace la cioccolata, Lily?- chiese il biondo alzando gli occhi nella sua direzione. La bambina annuì stringendo le mani sulla maglia di Draco per aggrapparsi.

 

Il ragazzo sorrise. –Pensa che vicino Hogwarts c’è una paesino bellissimo, dove c’è un negozio strapieno di cioccolate e caramelle magiche. Le più buone sono le cioccorane. Devi stare attenta a mangiarle prima che scappino via…-

 

Lily rimase a bocca aperta. –Davvero?-

 

Draco guardò Maggie che lo contemplava stranita. –Cioccorane?- gli chiese.

 

Il biondo annuì. –Mai assaggiate?-

 

-No.- rispose Maggie infilandosi le mani in tasca.

 

A Draco ricordò incredibilmente Anne e una strana sensazione di nostalgia lo attanagliò di nuovo.

 

-Quando tornerò mago te ne manderò un pacco intero.- le disse attraversando la strada e infilandosi nel vialetto.

 

La casa gialla e blue appariva vuota e soprattutto silenziosissima. Draco si voltò verso Maggie. –Dove saranno quei due?- le chiese prima di far scendere Lily dalle sue spalle e tirare fuori dalla tasca le chiavi.

 

-Forse sono a scuola…- ipotizzò con non chalance la biondina. Draco si strinse nelle spalle.

 

 –Non credo.-

 

Infilò la chiave nella serratura e silenziosamente la girò. Aprì con lentezza la porta  e un buio totale lo accolse.

Cercò a tentoni l’interruttore della luce e quando finalmente riuscì a vedere, un boato lo stordì.

 

-AUGURI!-

 

***

 

 

 Harry si infilò il giubbino di pelle. La serata stava volgendo al termine e ben presto non avrebbe avuto più la possibilità di guardare Ginny.

 

Infilò le mani nelle tasche.

 

Evelyn era rimasta un po’ più indietro lo sguardo assorto e le labbra imbronciate. Non sembrava proprio l’immagine della felicità.

L’attese per affiancarla e farsi perdonare l’orrenda serata che le aveva fatto passare.

 

-Tutto bene, Evelyn?-

 

La bruna alzò di scatto lo sguardo. Era la prima volta che Harry si preoccupava per lei. Sorrise.

 

-Non posso lamentarmi.- Guardò davanti a sé dove Ginny sorrideva con gentilezza a James. Un moto di gelosia la invase. “Vuoi rubarmi tutti gli uomini?!” si chiese incrociando le braccia scocciata.

 

-Ti accompagno a casa?- la voce di Harry la richiamò con educazione.

 

Evelyn scosse il capo. –No, preferisco tornare a casa da sola.- Allungò il passo superandolo. –ti ringrazio per la tua gentilezza. Ma non ho bisogno di un uomo che non riesce a dimenticare una ragazzina…-

 

Harry inarcò un sopracciglio. –Come, scusa?-

 

Evelyn rise attirando l’attenzione di un paio di passanti. –Nulla Harry. Corri dalla tua Amata Ginevra e per una sola volta sii cattivo e bastardo. Fai capire a James che quella lì è tua e solo tua.-

 

Harry non sapeva se ringraziarla per i consigli oppure dirle di farsi un bel pacco di affari  suoi.

 

Evelyn si voltò trovandolo ancora lì. –Perché mi guardi?- sorrise. –Io non sono la donna che fa per te, quindi sbrigati a raggiungere James e Ginny… Non vorrei avere sulla coscienza il tuo grande amore…-

 

Harry la raggiunse. –Sei gentile.- iniziò accarezzandole una guancia. –Ma Ginny ed io abbiamo avuto troppi problemi. Forse non è destino…-

 

Evelyn non seppe il motivo ma dopo tanto tempo nella sua evita si commosse per la sincerità e la disperazione con cui, Harry aveva pronunciato quelle parole. Senza che poté fermarle un paio di lacrime scivolarono giù da quegli occhi svegli ed intelligenti.

 

 -Il tuo destino è stare con lei, Harry. Ti sei visto come la guardavi? I tuoi occhi s’illuminano ogni volta che la vedi sorridere…-

 

Il bruno abbassò lo sguardo sentendosi imbarazzato. Pensava che non fosse così evidente.

 

-Io…-

 

Evelyn gli mise un dito sulle labbra.

 

-Muovi il culo, Potter e vatti a riprendere Ginny.-

 

Harry sorrise e senza sapere il motivo abbracciò con tutto se stesso Evelyn. –Grazie.- e senza aggiungere altro corse nella direzione in cui James e Ginny erano svaniti.

 

-Addio, Harry…-

 

***

Draco fu investito da un’esplosione di applausi e sorrisi. Aprì lentamente gli occhi che involontariamente aveva chiuso. Guardò i suoi amici e non poté fare a meno di sentirsi contento, per la prima volta, dopo tanto tempo.

 

Sentì un corpo snello e sinuoso schiacciarsi contro il suo. Il classico profumo di primavera e la morbidezza di quei boccoli. –Auguri Draco!- gli disse in un orecchio.

 

Quando si discostò Ron gli diede una pacca sulla spalla. –Buon Compleanno, anticipato vecchio mio…-

 

Draco sorrise voltandosi quando qualcuno gli tirò i pantaloni. –Auguri Draco.- Lily si sporgeva verso di lui per baciargli una guancia. Il biondo sorrise ancora prima di alzarla e farsi baciare. 

 

-Grazie Principessa…-

 

Per i seguenti 10 minuti sentì la stessa identica tiritera  e lo stesso identico trattamento.

Ad un certo punto, però, qualcosa o meglio qualcuno attirò la sua attenzione. In un angolo con lo sguardo basso e le guance rosse stava una bruna.

Una maglia aderente ed una gonna nera a più balzi le fasciava il fisico leggero e magrolino.

 

Il cuore di Draco perse un battito. Con lentezza, ignorando tutti, si avvicinò. Quando la ragazza alzò lo sguardo rivelandosi, il biondo non poté fare a meno di sorridere.

 

-Anne…- sussurrò scrutando quelle guance rosse e morbide.

 

-Auguri, Draco…- Il suo nome pronunciato da un filo di voce appena gli fece correre dei lunghi brividi su per la schiena.

 

Non seppe esattamente per quale motivo, ma, all’improvviso, annullò la distanza tra i loro corpi e con forza la prese tra le braccia.

Il profumo di pesca e mandorle gli invase i polmoni. Immediatamente sentì la necessità di continuare a sentire per sempre quell’ aroma. Era il suo preferito. Dolce ed intenso.

 

-Mi sei mancata…-

 

Anne trattenne il fiato. Draco Malfoy la stava abbracciando. Il ragazzo di cui era segretamente innamorata dai tempi di Hogwarts la stava abbracciando!

 

-Anche tu…- sussurrò con una voce stridula ed inusuale.

 

Quando si staccarono un braccio passò intorno alle esili spalle di Anne. –Ciao, Malfoy…-

 

***

 

-Stavo pensando che, se ti va, potremmo andare al cinema babbano….- James fissava il vuoto mentre con una voce tremante proponeva a Ginny un appuntamento.

 

La ragazza fissava le sue scarpe, assorta in qualche complicato pensiero. Camminava silenziosa lanciando di tanto in tanto occhiate alle sue spalle. L’espressione seria e quasi triste.

 

-Allora?- la spronò James quando dopo un paio di minuti non arrivò nessuna risposta alla sua domanda.

 

Ginny si riscosse guardandolo, all’improvviso, negli occhi. –Scusa… dicevi?-

 

James divenne rosso. Non gli andava decisamente di ripetere il suo invito… -Io…- ma le parole non vollero uscire dalle sue labbra.

 

-Sai, la tua amica, Evelyn, mi è parsa un po’ strana…-

 

James sorrise. Quella donna era sempre strana. Forse l’aveva trovata triste. Ma non di certo più “strana” del solito.

 

-Triste…- la corresse  facendo mente locale sui fatti avvenuti. Una piccola morsa gli si strinse intorno al cuore.

 

Rimasero in silenzio proseguendo sulla loro strada. Ginny concentrata su Harry e James su Evelyn.

 

-GINNY!- una voce interruppe i loro pensieri. Si guardarono un attimo prima di voltarsi.

 

-Harry!- esclamò la rossa bloccandosi.

 

Il bruno capitano correva a perdifiato nella loro direzione. –Ho bisogno di parlarti…- sussurrò senza più fiato una volata raggiuntoli.

 

Ginny si morse le labbra. –Io non ho nulla da dirti…-gli rispose fissandolo negli occhi.

 

-Io sì! Quindi mi ascolterai…- l’afferrò per un braccio trascinandola.

 

-LASCIAMI!-  gridò lei impuntando i piedi. –Non voglio ascoltarti… Tu non mi hai dato quest’opportunità! Sei scomparso…-

 

Harry continuava a trascinarla ma ad un certo punto una mano gelida lo spintonò.

 

-Ti ha detto di lasciarla stare…- James fissò il suo capitano come mai aveva fatto. I suoi occhi, di soliti gentili, avevano assunto una luce diversa.

 

Harry lo guardò. Gli occhi smeraldo ridotti a due fessure. –Ho per caso chiesto il tuo parere?-

 

SI fissarono con astio. I respiri rallentati e le pupille dilatate. –No, ma ho voluto dire la mia. Qualcosa in contrario?-

 

-Fatti gli affari tuoi, pivello…- lo schernì Harry gonfiando il petto.

 

-No.- fu la risposta secca di James. –Lei non vuole parlarti…non insistere.-

 

-Ehi!- Ginny si mise in mezzo. –Piantatela di spargere testosterone.-

 

-Virginia…- iniziò Harry. –Questa è una cosa vecchia tra me e lui- continuò James. –Non t’immischiare…-

 

Ginny divenne rossa. –Va bene!- esclamò irritata. –Ammazzatevi pure…-

 

Harry si tolse la giacca appendendola su una balaustra, lì vicino. James tirò su le maniche. Si scrutarono con astio.

 

-Non sai da quanto desidero farlo…- sibilò James.

 

Harry sorrise. –Fatti sotto pivello…-

 

In meno di due falcate, il sottufficiale si avventò con rabbia sul capitano, stordendolo con un pugno dritto sul naso.  Harry urlò prima di reagire colpendolo allo stomaco con una ginocchiata.

 

Un rivolo di sangue colò giù dal naso del capitano Potter.

 

Ginny serrò gli occhi congiungendo involontariamente le mani. –Harry…- sussurrò  quando ricominciarono a darsele.

 

Dopo una decina di minuti entrambi si ritrovavano con labbri spaccati e parecchi lividi su tutto il corpo. Ginny continuava a tenere gli occhi chiusi e solo quando Harry imprecò cadendo a terra, riuscì a riaprirli.

Sentì il sangue congelarsi nelle sue vene.

 

-ADESSO BASTA!- sbraitò preoccupata, frapponendosi tra i due. –Non assisterò inerme a questa stupida scazzottata…-

 

-Ginny levati di mezzo!- esclamò Harry rimettendosi in piedi.

 

-No.-

 

-Ginny, per favore…- la pregò James.

 

-No.- fu di nuovo la sua risposta. Guardò negli occhi James e si sentì bugiarda, stupida ed insensibile. –Non posso lasciartelo fare. Io non sono…-

 

Rimase in silenzio. Si voltò verso Harry ed incontrò quegli occhi verdi e sinceri.

 

-Io non sono innamorata di te…- guardò ancora il capitano prima di voltarsi verso il sottoufficiale. –James.- 

 

Fu come ricevere uno schiaffo in piena faccia. L’uomo vacillò inerme, arretrando di qualche passo.

 

-Io amo Harry…- addolcì il suo sguardo rivolgendolo al bruno. –Mi dispiace di averti illuso ma…-

 

James alzò una mano bloccandola. –Non aggiungere altro. E’ già abbastanza imbarazzante senza i tuoi tentativi di scuse…-

 

S’infilò le mani nelle tasche arretrando ancora. –Sapevo sarebbe finita, così…-

 

Guardò gli occhi, tristi e dispiaciuti della rossa, e, immediatamente, fu folgorato. – Se tu sei qui, Potter, Evelyn è da sola?-

 

Harry annuì rimanendo indietro.

 

-Non posso dirmi felice per voi… però, vi auguro di vivere una vita bella assieme.-

 

Ginny rimase ancora a guardarlo. Poi, all’improvviso, abbracciò James. –Grazie di aver capito…-

 

Il sottoufficiale sorrise accarezzandole la schiena. –Ehi,- richiamò Harry. –Inizia a preoccuparti anche di me. Ron non è più solo…-

 

Harry si schiarì la voce. –Ehm, certo.-

 

James si allontanò da Ginny sorridendole. –Sei bellissima…-

Le portò una ciocca rossa lontana dagli occhi prima di voltarsi e correre nella direzione da dove Harry era venuto.

 

Ginny rimase a guardarlo. Dava le spalle al moro. Si sentiva osservata.

 

-Adesso posso parlarti?-

 

Lei si voltò. –Sì, ora puoi.-

 

Harry allungò la mano. –Andiamo…-

 

Ginny l’afferrò e con un sorriso sereno si avviarono verso la base di Auror che, da quel lontano ottobre, chiamavano casa.

 

***

 

Draco chiuse di scatto la porta del frigo. Era arrabbiato, nervoso.

“Quel deficiente!”pensò togliendo i cubetti di ghiaccio dalla vaschetta. “Ma chi è stato quell’intelligentone che l’ha invitato…”

 

-Draco?- la voce di Anne lo fece sobbalzare. Alcuni pezzi di ghiaccio caddero sul pavimento. Entrambi si chinarono per raccoglierli. Cozzarono le fronti.

 

-Ohi.- disse Anne massaggiandosi la testa e sorridendo. Per la seconda volta in quella serata Draco sentì quel profumo così particolare che l’aveva conquistato.

 

-Stai bene?- le chiese sfiorandole la fronte con le sue dita fredde.

 

Anne rimase catturata da quello sguardo grigio e gentile. –Sì…- Arrossì, scatenando la tenerezza del biondo che non poté evitare di toglierle i capelli dagli occhi.

 

-Mi sei mancata davvero tanto…-

 

Anne appoggiò le mani sulle ginocchia, aumentando la gradazione di rosso sulle sue guance.

-Non puoi dirmi queste cose…-

 

Draco rise spostando il suo sguardo sulla figura intera della giovane. –E sei anche molto carina…-

 

Il biondo si stupì delle sue parole. Che diavolo gli stava prendendo.

 

-Grazie…- fu meno di un sussurro la risposta della ragazza.

 

-E’ la verità…- le disse riconoscendosi in imbarazzo. Non si era mai sentito così strano.    

  Anne si rialzò gettando nel lavandino i pezzi di giaccio sporchi. –Volevo ringraziarti…- continuò, improvvisamente, la ragazza quando Draco tornò alla sua altezza. –So che sei stato molto vicino alle mie sorelle.-

 

-Per me è un piacere… mi diverto con loro. Riesco a tirare fuori persino il mio lato umoristico…-

 

Anne rimase in silenzio. –Perché ne hai uno?-

 

Il biondo la guardò trattenendo a stento un sorriso. –Ehi…-

La ragazza rise prima di alzarsi sulla punta dei piedi e baciargli una guancia. –Grazie, davvero, per tutto.-

 

Fu il turno di Draco per arrossire.

 

-Ehi, Anne!- la voce di Lewis li fece voltare. –Vieni, tua sorella Lily sta per fare l’imitazione della scimmia…-

 

Anne sorrise. –Sì, arriviamo.-  si voltò verso il ragazzo biondo sorridendogli. –E’ bravissima a fare la scimmia… la dovresti vedere.-

 

Draco annuì. Non aveva particolarmente gradito l’intervento di Lewis però pur di vedere la sua piccola Lily all’opera avrebbe sopportato anche lui. Prese il contenitore del ghiaccio e con tranquillità si voltò.

 

-Andiamo.-

 

***

 

Mellifluo ed Angelia percorrevano silenziosi i corridoi della base di Auror. I loro passi riecheggiavano sinistri nel silenzio tombale. Avevano stordito i pochi auror di guardia e con tranquillità si avviavano nello studio del generale McDury.

 

-La conosci bene, questa base…- sussurrò Angelia seguendo con diligenza il biondo.

 

Mellifluo si voltò appena sorridendole. –Sì, l’ho studiato sulle mappe e sul posto.-

 

Angelia gli rubò un bacio continuando  camminare. -Pensi che portarmi con te in questa missione, mi abbia fatot dimenticare in parte le tue mancanze?-

 

Il biondo la guardò con degli occhi tristi. –Beh, in parte sì.- cedette baciandolo ancora.

 

-Avanti, lì dentro ci sono i fascicoli dei casi. Finalmente sapremo dove, come e tutto quello che vorremmo sapere sul file “19087”.-

 

Angelia annuì col capo prima di seguirlo all’interno dell’ufficio. Presto il caso di Ron, Hermione e Draco non avrebbe più avuto segreti per loro due. O così speravano…

 

***

 

Draco sorrise mentre Lily si lasciava cadere sfinita sul divano. L’imitazione della scimmiotta a quanto pareva la sfiniva. Le porse un bel bicchiere di acqua che la bimba bevve velocemente.

 

-Piano,- la riprese con dolcezza accarezzandole i boccoli bruni.

 

Lily annuì mentre rallentava la sua bevuta. Svuotò ben presto il bicchiere, restituendolo a Draco che lo poggiò sul tavolo.

 

-Ti è piaciuta l’imitazione?- gli domandò la piccina sedendogli sulle gambe. Il biondo l’abbracciò sorridendole.

 

-La migliore che io abbia mai visto…- 

 

Lily si gongolò appoggiando la testolina sul petto dell’uomo.

 

-Lewis smettila…--

 

Draco udì la voce di Anne provenire dalla cucina. Hermione e Ron erano svaniti eclissati chissà dove. Mentre Maggie e TJ erano emigrati in zone più silenziose ed appartate. Fece scendere la bimba dalle sue gambe intimandole il silenzio.

 

-Ti ho visto come lo guardi, sai?- Lewis sibilava con rabbia.

 

-Anche se fosse? Non sono affari che ti riguardano. Sei il mio migliore amico non il mio fidanzato…- Anne rispose .

 

Lewis le si avvicinò con uno sguardo strano. Lo stesso che aveva quella volta nell’ufficio di Harry. Bloccò Anne contro il muro.

 

-Sai cosa provo per te?-

 

Si avvicinò così tanto che la bruna serrò forte gli occhi. Aspettò quel contatto non gradito ma invece non arrivò nulla. Sentì un rumore alla sua destra e la voce di Draco sbraitare qualcosa.

 

-Che diavolo pensavi di fare?-

 

Draco si fermò di fronte all’uomo ancora semi sdraiato al suolo. Gli occhi dardeggiavano di rabbia.

Lewis si tirò su fronteggiandolo con astio.

 

-Nulla che ti riguarda…-lanciò un’occhiata ad Anne. –Tentavo di aprire gli occhi a quella stupida che sbava ancora per te…-

 

Draco s’irrigidì. Strinse i pugni lungo i fianchi. Come si permetteva quel deficiente di chiamare stupida Anne. La sua Anne.

Si voltò un momento a guardare la donna ancora appoggiata al muro. Le guance rosse e rigate dalle lacrime.

 

Il desiderio di proteggerla e farla sentire al sicuro lo accecò; si rigirò verso Lewis e, prima di riuscire a capire qualcosa, gli era saltato al collo.

 

-SCUSATI!- sbraitò dandogli un pugno in faccia.

 

Lewis accettò il colpo senza un lamento. Un rivolo di sangue gli scese giù dal naso.

 

-Chiedere scusa?- gli rispose. –A chi? E perché?-

 

Draco ripartì alla carica ma questa volta il bruno fu più veloce e si scansò restituendogli il pugno. Le labbra sottili di Draco furono spaccate.

 

Anne era ancora spaventata. Si era accovacciata vicino al muro.

 

Nel frattempo i due uomini avevano iniziato a darsele di santa ragione. Solo quando una vocina gridò e le finestre della sala da pranzo andarono in frantumi, Draco e Lewis si fermarono.

 

La piccola Lily era sulla porta. Gli occhi intelligenti sgranati dal terrore. Il viso rosso e sudato a causa dello sforzo.

 

***

 

A molti chilometri di distanza, Tamiara si risvegliò bruscamente dallo stato di Trance in cui era caduta.

Si voltò verso Cassio e sorrise.

 

-L’ho trovata….-

 

***

 

Continua….

 

Ehi! Bimbi belli… scusate per questo immane ritardo ma ho avuto davvero taaanto da fare…

 

Cmq, sono qui. Allora, la storia si sta davvero concludendo, ecco perché non volevo aggiornare. DAAB è stato il mio primo grande amore… E sapere che sta per concludersi mi mette una strana tristezza addosso.

 

Grazie a questo sito ho conosciuto persone meravigliose e fatto esperienze sensazionali. Non pensavo che mai avrei potuto fare leggere qualcosa a qualcuno… ed invece, eccomi qui, dopo quasi un anno, a portare a termine il mio lavoro. ^^

 

Ormai il più è stato fatto. Dopo quasi XXV chap i miei due tesori si sono messi assieme… CONTENTI!?!?!

 

Io sì!

 

Cmq, passo direttamente ai saluti che sono stati tantissimi. Grazie vi voglio bene.

 

Marty  Grazie!!! Sei troppo gentile. Benvenuta tra noi. La mia storia è nata come un piccola ffc da quattro soldi ma se vi ho fatto appassionare, allora,  non posso fare che esserne orgogliosa! Grazie per i tuoi complimenti,

un bacio,

AngéleJ

 

*JULY@* Lo so, anche a me dispiace che Maggie non abbia poteri, ma è così. Avrà un ruolo importante. In fondo, se vi ha appassionato, una bella parte l’ha già avuta, no? Grazie un bacio.

AngéleJ

 

Vale e Mely Ciao! Mamma mia, che bella recensione lunga e ricca di complimenti. Io vi ringrazio perché se sono migliorata, nel mio modo di scrivere, lo devo a voi. Siete stati dei compagni di viaggio stupendi e non vi potrò mai dimenticare. Naturalmente, ci sarà un seguito. (Devo ancora ben immaginarlo, ma nella mia mente è già presente…)Come ho già detto questo sito mi ha fatto conoscere gente meravigliosa e voi siete tra queste…

Un bacio,

 

AngéleJ

 

Marilia Tesoro!!!Grazie, grazie, grazie, grazie, grazie ed ancora grazie. Sei troppo gentile ed io non so come ringraziarti. Questo chap l’ho dedicato tutto a te. Grazie per quel piccolo gioiellino della one-shot che mi hai dedicato, l’ho trovata deliziosa. Complimenti. Mi raccomando continua  a seguirmi. Un bacio,

 

AngéleJ

 

Elaine Grazie! Davvero quanti complimenti… se ti sono piaciute così tanto le mie storie non posso fare a meno che sorridere. Ti ringrazio per i complimenti e per l’analisi grammaticale e ideologica di DAAB. Essere chiara, scorrevole e divertente è sempre stato il mio obbiettivo. Ti ringrazio ancora. Un bacio,

 

AngéleJ

 

Liz Grazie, cara,

Un bacio,

AngéleJ

 

Riley Amore! Ciao, tesoro… è stato una delle più belle recensioni che tu mi abbia lasciato. Sono arrossita quando ho finito di leggerla. Io non ho tanta fantasia, mi piace solo stupirvi. E se ci riesco mi fa un enorme piacere. Anche a me dispiace che DAAB stai per finire… ma purtroppo anche questa storia ha diritto a un ending… spero Happy… Beh, ora vado e non preoccuparti aggiornerò più lentamente…^^

Un bacio,

Angéle

 

Selphie Sì, vi avevo promesso una scossa verso la fine… e adesso come la mettiamo?^^Hermione e Ron, si sono spinti oltre il bacio… Harry e Ginny si sono riappacificati, James e Evelyn non rompono…e Draco e Anne? Chissà. Spero che ti sia piaciuto anche questo. Un bacio,

AngéleJ

 

Sarry Malfoy Hola cara… Grazie dei tuoi complimenti, sei stata davvero troppo gentile. Per me è stato un onore farti affezionare ai miei personaggi. Figurati per le recensioni. Se dovessi scrivere solo per quello. Grazie, grazie davvero.

 

Un bacio

 

AngéleJ

 

Cloudy Grazie tesoro, della tua dolcezza e dei tuoi complimenti. Sono molto onorata di riceverli da una scrittrice brava come te. Devo farti i complimenti perché secondo me sei una delle “giovani promesse”. Ti ringrazio ancora.

 

Un bacio enorme,

 

AngéleJ

 

AvaNa Kedavra  Ehi, neo-fanwriter! Come stai? Che bello poter leggere qualcosa scritto da una persona simpatica come te. Sai, me lo aspettavo che tu scrivessi così bene.  ^_^. Spero che anche questo chap ti sia piaciuto. Continua a farmi sapere cosa ne pensi.

 Un bacio e tanti complimenti,

 

AngéleJ

Daisy Anch’io sono contenta che tutto si sia sistemato. Grazie della tua recensione. Un bacione,

 

AngéleJ 

 

Silvix Grazie, cara. Anche a me dispiacerà non poter più leggere i vostri pareri. Ma non vi preoccupate tornerò prestissimo.

Un bacio,

AngéleJ

  

Lulu Grazie Lulu. Sei davvero troppo gentile. Non puoi immaginare che piacere mi abbia fatto essere rassicurata da te. Grazie^^. Ti sei divertita in disco? Spero di sì… Mi raccomando continua a seguirmi,

 un bacio.

AngéleJ

 

Vale Tesoro! Grazie mille. La tua recensione mi ha riempito il cuore di gioia. Sei stata troppo gentile nei miei confronti. Lo sai che una tua recensione è per me sempre e molto importante? Grazie! Convalido tutte le tue tesi sulla storia. Non ti preoccupare. Purtroppo è vero che sta per finire…^^ Ma non preoccupatevi tornerò presto.

 

Un bacio,

AngéleJ

 

Pink Grazie, troppo gentile.

Un bacio,

AngéleJ

 

Edvige Grazie per avermi lasciato le recensioni ai vari capitoli. L’ho apprezzato molto. Beh, spero che ti piacerà anche questo. Mi raccomando fammi sapere.

Un bacio,

AngéleJ

 

Maga Magò  Figurati, non ti devi assolutamente preoccupare. Mi piace tanto che tu abbia fatto leggere un mio lavoro ad una tua amica, che addirittura l’ha apprezzato. Noooo, io non sono cattiva come la Rowling…(ma la Rowling è un genio e non c’è paragone)…^^ Cmq, grazie tante dei tuoi complimenti. Un bacio

AngéleJ

 

Giada Grazie, sei infinitamente gentile. Non credo di essere brava ma se la storia ti ha appassionato non posso che esserne mooolto contenta. Ti ringrazio davvero con tutto il mio cuore. Continua a seguirmi. Un bacio,

AngéleJ

 

Bellatrix Tante grazie, ciao.

AngéleJ

 

Lucy No, però, mi piacerebbe. Grazie. Un bacione,

AngéleJ

 

Ale 89 Grazie, sei troppo gentile. ^^

Un bacio,

AngéleJ

 

Chris Grazie, Chris. Spero ti sia piaciuto, il chap.

Un bacione grande, grande.

AngéleJ

 

Isa Grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie e ancora grazie^^ e infine GRAZIE!

 

AngéleJ

 

Angela Grazie, troppo gentile. Mi fa un enorme piacere che ti sia piaciuto così tanto. Un bacio, immenso, tesoro.

AngéleJ

 

Phoebe80 Non preoccuparti, capita a tutti, di saltare qualche chap con le recensioni. Mi è mancato il tuo parere ma fortunatamente ti sei fatta perdonare. Sì, Lily ha appena iniziato ad avere un ruolo nella storia, ma per il momento credo che l’accantonerò, non voglio che si scopra tutto sulla sua storia. Mi servirà per il sequel di questa…(Che paroloni…). Cmq, grazie, per le tue recensioni così belle ed accurate. Continua a seguirmi.

Un bacio,

AngéleJ

 

Miroku Grazie, tesoro. Un bacio,

AngéleJ

 

Sunny AHHHHHHHHHH! Che bello Sunnina recensisce ancora e mi fa tanto contenta. Sei troppo forte anche quando recensisci.  Io adoro leggere i tuoi commenti hanno sempre qualcosa di diverso. ^^. Ho messo la mia cartellina sul gruppo devo finire di mettere i chaps… non ho avuto molto tempo. Non vedo l’ora di leggere altre tue storie, mi raccomando non ci abbandonare. Un bacio enorme, tvttttb.

AngéleJ

 

Hermy15 Non dovete preoccuparvi, Lily non corre pericoli c’è il suo principe a proteggerla. Grazie della recensione, Hermy, sei stata troppo gentile. Un bacio,

AngéleJ

 

Ary Grazie, amore! Sei troppo gentile. Sono contenta che nella tua famiglia stia cambiando qualcosa in meglio… così non mi fate preoccupare^^. Lo so che ci ho messo un mondo d tempo ad aggiornare, ma spero cmq, che vi piacerà. Un bacio,

AngéleJ

 

Sissichi ^^ Mi dispiace per i tuoi occhi… come ti è venuto in mente di leggere 24 chap delle dimensioni medie di 23 pagine l’uno… io, devo ancora capirlo^^. Grazie del tuo commento. Un bacio, grandissimo,

AngéleJ

 

Daffydebby Grazie! Sono contenta che il chap ti abbia appassionato. Sei stata troppo gentile. Non preoccuparti sto già immaginando il sequel. Grazie della vostra gentilezza. Un bacio,

AngéleJ

 

Vega Sai che io ti adoro? Mi fa un enorme piacere sentirti, sei stata una delle prime a darmi fiducia e sostegno e questo non potrò mai dimenticarlo.

Grazie, grazie, davvero.

Un bacio,

AngéleJ

 

Karry Hola nuova donzella! Grazie per le recensioni che mi hai lascito nelle mie varie ffc, sei stata troppo gentile. Mi fa piacere che il mio modo di scrivere ti faccia. Continua ad esprimere la tua opinione. Un bacio,

AngéleJ

 

Lizze Una promessa è debito? Beh, grazie. Sono contenta che ti sia piaciuta torno qualche volta in Chat mi farebbe piacere parlare ancora con te!^^ Ancora grazie,

Un bacio,

AngéleJ

 

Phi phi GRAZIE! Grazie davvero, non vedo l’ora di leggere un tuo prox chap! Un bacio, grandissimo,

AngéleJ

 

HO FINITO! Non ci posso credere… siete stati davvero tanti questa volta ed io non posso fare almeno di esserne contenta…Spero che il chap vi sia piaciuto. Ah, un’ultima cosa se amate i gdr (Giochi di Ruolo) dovete per forza venire a partecipare a quello di Elettra, io ci partecipo e sarebbe una splendida occasione per conoscersi meglio. Per info consultate il mio blog http://www.ilovereadingandwriting.splinder.com oppure mandatemi una e-mail al mio indirizzo di posta elettronica angleclochard@yahoo.it . Sarà un piacere rendermi utile.

 

Beh, per adesso… No, no. Un’ ultimissima cosa. Ho pubblicato una storia originale intitolata: “TeenAgers”.  Magari se avete tempo fateci un salto. Ci conto.

 

Ora è proprio tutto,

 

Un bacio enorme.

 

AngéleJ

 

p.s.

…Lasciatemi un commento…

 

   
 
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