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Autore: SynysterIsTheWay    22/01/2014    9 recensioni
Sapevo di non esser fatta per vivere una vita normale come quella di milioni e milioni di ragazze della mia età.
In questa fase dell'adolescenza, le ragazze della mia età, nella norma sono studentesse modello o comunque ragazze
che sanno quel che vogliono dalla vita.
Ragazze fortunate, come le chiamo io.
Ma io non sono così. Io ho dei limiti.
Avete presente quelle belle adolescenti che mostrano in ogni film americano che si rispetti? Bene, io non sò neanche cosa
significhi essere un'adolescente dalle prime aspirazioni o comunque sia... una ragazzina pronta ad incontrare un semplice ragazzo
tra banchi di scuola e corridoi.
Io sono fatta per ben altro, o meglio, faccio solo quello che mi è costretto fare per vivere.
Infondo, sono una ragazza normale io...niente capelli biondi,niente forme e niente...di niente.
Semplici capelli castani nè troppo lunghi e nè troppo corti.
Occhi azzurri probabilmente ereditati da mia madre, una bassezza di almeno 1.55 e un corpo esile provocato dalla mia poca voglia di relazionarmi
con il cibo.
Non ho mai amato me stessa ed è per questo motivo che non sarò mai all'altezza del mondo.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza | Contesto: Scolastico
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11° I'm Louise Witness.




 

È difficile definire l'amore. Tutto ciò che se ne può dire è che nell'anima è passione di prevalere, 
nella mente è simpatia e nel corpo non è altro che desiderio occulto e sottile di possedere, dopo tanti misteri, ciò che si ama.
(François de La Rochefoucauld)




 

MERCOLEDI'



Ho passato tutta la notte ad osservare il soffitto al di sopra del  mio volto.
Non sono riuscita a chiudere occhio ripensando continuamente all'accaduto. Mi sono lasciata ingannare dai loro bei visini
mentre loro stessi giocavano contro di me per poter ottenere punti a proprio favore.
A volte mi chiedo come facciano queste persone ad esser così cattive e fredde con altre che non lo meritano. Ho offerto il mio aiuto a James
dopo che lui stesso mi ha portata a casa sua per curarmi. Mi sono sdebitata e da allora pensavo di aver finalmente scongelato quello che sembrava
esser un cuore freddo ed impuro.
Ovviamente mi sono sbagliata ancora questa volta.
Scendo giù dal letto, aggiustandolo per poi aprire la porta della camera ed uscirne. 
Quando scorgo la figura di una persona, seduta nel bel mezzo del corridoio e dormiente, sento una fitta allo stomaco che non mi permette di respirare.
Brandon è a terra e sta dormendo in una posizione piuttosto scomoda. Quindi è rimasto in corridoio ad aspettarmi per tutta la notte...sperava davvero
che dopo tutto quello che mi ha fatto, io lo aprissi e lo accogliessi a braccia aperte?
Se non altro, guardarlo, non può far altro che lacerarmi dentro.
Mi fidavo di lui, credevo davvero che fossimo giunti ad una conclusione...che fosse mio amico insomma.
Come può un ragazzo così bello essere allo stesso tempo così dannato?
Passo lungo corridoio cercando di non far troppo rumore per poi chiudermi in bagno. Dopo la doccia, mi preparo come tutte le mattine e scendo giù
in cucina.
-Buongiorno cara, del caffè? Del thè? Ci sono i biscotti nella dispensa!- Kim sempre di buon umore, mi accoglie con un gran sorriso.
-Buongiorno a tutti...no Kim, grazie ma stamattina non ho molta fame.- Ribatto ricambiando i sorrisi della donna per poi salutare anche Tom.
-Ma tesoro, devi far colazione la mattina per affrontare la giornata!- 
-Non importa Kim, mangierò qualcosa fuori, sono in ritardo.-
-In ritardo!? Ma Brandon e James non si sono ancora alzati!-
-Avranno fatto le ore piccole davanti videogiochi, li conosci.-
-Si ma...-
-Oh Kim, dimenticavo...ti ringrazio per la disponibilità e tutto quello che avete fatto per me in questi giorni ma ho trovato un lavoro e
anche un appartamento in affitto. Quindi da stasera non dormirò più qui.-
-Ma cara, tu puoi restare qui con noi quando vuoi!-
-Ti ringrazio ma adesso dovrei imparare ad essere una ragazza autonoma.-
-Bene, quando avrai bisogno di qualcosa, non esitare a chiamarmi.-
-Grazie di tutto Kim.- Abbraccio la donna che mi accarezza la testa con dolcezza, proprio come faceva mia madre.
Saluto anche Tom e mi avvio da sola verso la solita scuola.
Ho mentito e la cosa non può farmi che male, ma in qualche modo devo pur trovare un impiego.
Con il vuoto negli occhi, arrivo dinanzi al cancello dell'istituto, salutando Angel che mi viene incontro, con un pacco da venti di "Marlboro" rosse.
Scrocco una sigaretta alla mia migliore amica ed insieme, attendiamo l'inizio delle lezioni, restando sul muretto adiacente all'istituto come i vecchi tempi.
-Ashe non si è fatto più vedere...non sà neanche che sono stata a letto con un cliente ieri...-
-Probabilmente, non gli interesserebbe neanche saperlo. Gli uomini sono tutti uguali e sono nati per far soffrire le donne. Che coglioni.-
-Lou, c'è qualcosa di strano...-
-A cosa ti riferisci?-
-Non sò...ho come la sensazione che Brandon e James non avessero fatto niente di male e che la Smith deve averli incastrati.-
-Ma cosa dici Ang? La Smith è la fidanzata di Brandon May e una delle migliori amiche di James Duty. Persone come loro sono state create per 
stare insieme e complottare contro le persone più deboli e fragili.-
-Ti riferisci a noi?-
-Il mondo non è stato creato per le persone fragili Ang. Subire in silenzio, ecco cosa dobbiamo fare d'ora in poi.-
-Ti ricordo che quel giorno hai dimostrato a tutti di che pasta sei fatta dicendo quelle cose poco gradevoli a James e soprattutto a Brandon! Sei stata
forte e tutti ti hanno ammirata!-
-Peccato che i miei giorni di gloria non sono fatti per durare a lungo.- Spengo la sigaretta, per poi voltarmi verso destra ed assistere ad una
scena che non avrei mai pensato di ritrovare dinanzi ai miei stessi occhi.
-Tra un pò dobbiamo entrare e...Lou, cosa diavolo stai combinando?- 
Provo in tutti i modi ad occupare la vista di Angel.
-N...niente, vuoi vedere chi mi ha dato il suo nuovo numero di telefono?- Sbotto prendendo velocemente il cellulare e mostrandole la rubrica.
-Sei strana Lou, cosa ti prende?-
-Ti prego, non ti voltare.-
-Perchè?-
Angel si gira restando a bocca aperta. Posso vedere il suo volto diventare improvvisamente rosso dalla rabbia e i suoi occhi iniziare a supplicare.
Le metto una mano sulla spalla ma lei continua ad osservare verso destra senza dire neanche una misera parola.
Perchè il mondo ce l'ha con noi? 
-Angel, non piangere.- La prego, vedendola abbassare lo sguardo verso il terreno mentre prova a combattere contro sè stessa.
Senza pensarci ulteriormente, mi alzo con agilità dal muretto per avvicinarmi a quello che sembrava essere uno dei miei amici più cari.
-Come hai potuto farle questo?- Urlo infuriata mentre alcuni studenti entrano nell'istituto.
Ashe si allontana il più possibile dalla ragazza dai capelli neri per poi iniziare a tremare.
-No Lou, posso spiegarti...-
-Non devi spiegarmi un cazzo Ashe! Sei un fottutissimo bastardo!-
-Ashe, ma chi è questa?- Ribatte la ragazza dai capelli neri, quasi innocente.
Angel mi raggiunge velocemente, osservando Ashe con disprezzo e rabbia.
-Chi è questa? Vuoi proprio saperlo? Bene Nina,ti accontento subito...- Dico con rabbia ma Angel mi ferma.
-Lascia stare Lou, non importa. E tu, sei proprio una stronza.-
-Io? Ashe, si può sapere cosa significa tutto questo?- Continua Nina, sempre con innocenza.
Ashe non riesce a rispondere per poi abbassare lo sguardo.
-Ashe non è quello che penso vero?- Ipotizzo, cercando di restare calma, altrimenti un bel ceffone non glielo avrebbe tolto nessuno.
Ashe abbassa ancora lo sguardo, arrendendosi ormai all'evidenza.
-Non può essere...stavi con me ma allo stesso tempo con Angel!?- Sbotta Nina, più furiosa che mai.
Ashe avrebbe tentato la fuga, ma sa bene che a quel punto, sarei riuscita a raggiungerlo anche se avesse fatto otto volte il giro di tutto 
l'istituto.
-E va bene...cazzo si! Vi ho prese in giro ma non perchè non tenga a voi...la verità è che mi piacete entrambe ed è difficile per me
scegliere. Ad ogni modo, ho scelto la strada più facile per me, senza pensare alle conseguenze.- Dice Ashe, ridicolizzandosi davanti
a noi.
Nina, non appartiene al nostro istituto scolastico ed è per questo che evidentemente non poteva immaginare che Ashe fosse fidanzato con la
mia migliore amica.
Per quanto riguarda Angel, posso solo osservarla mentre sputa veleno amaro su questo coglione.
-Non avrei mai pensato che fossi diventato un tale idiota! Erano cinque anni che ti correvo dietro ed in tutti questi anni solo ora
ti eri reso conto di quanto avrei potuto amarti...e adesso che finalmente eri mio, mi hai presa in giro.-
No Angel, ti prego, non qui...
Nina non risponde, limitandosi a dare un ceffone sulla guancia di Ashe che è appena diventata rossa per il colpo subito.
Ho ringraziato mentalmente Nina per averlo fatto al posto mio, e portando via Angel, decido di fuggire via  e non entrare nell'istituto.
Ci avviamo verso il parco, dove Angel stessa inizia a piangere come non l'avevo mai vista fare fino ad ora.
Ho paura di dirle qualcosa che possa farla star peggio, così mi limito a starle accanto, abbracciandola forte senza mai lasciarla.
Sedute su di una panchina,ci stringiamo l'una all'altra per darci forza a vicenda. Non stiamo passando un bel momento, ma almeno possiamo farci
compagnia senza paura di dover restare da sole. La solitudine...è questa forse la cosa che ci spaventa di più.
Non posso ancora credere a ciò che è successo. Ashe, il ragazzo ben voluto da tutto l'istituto scolastico, ma pur sempre considerato uno sfigato,
ha fatto soffrire la mia migliore amica. Ashe, il mio caro amico...colui che ha sopportato i miei scleri di goia e i miei scleri di dolore...
ci ha appena tradite. 
Dopo alcuni minuti tra lacrime e piccoli sorrisini, vedo una figura in lontananza avanzare verso la panchina dove siamo sedute io e Angel.
-Posso parlarti?- E' Nina e si sta rivolgendo ad Angel.
-Puoi farlo anche qui.- Risponde con freddezza Angel sospirando tra le lacrime.
-D'accordo. Senti...io e Ashe ci siamo fidanzati qualche mese fa ma per noi è sempre stato difficile vederci perchè come sai, non sono di New York.
Stamani sono venuta nella vostra scuola, per fargli una sorpresa ma i suoi occhi non mi volevano.Per la prima volta, l'ho visto freddo e distante
nei miei confronti e ho cominciato a sospettare qualcosa.-
-Perchè mi stai dicendo queste cose?-
-Perchè volevo dirti che in ogni caso, tu non hai colpe. Siamo state entrambe prese in giro perchè non potevamo immaginare che Ashe potesse
fare tutto questo... In ogni caso, ci tenevo a dirti che non meritavi di esser trattata in questo modo.-
-Se è per questo neanche tu. Mi dispiace di averti incolpata. All'inizio credevo che tu fossi una specie di "amante segreta" ma poi ho visto
che ne sapevi almeno quanto me.-
-Già...beh, se non altro, siamo venute a scoprire la verità. Adesso vado, non posso saltare un altro giorno di scuola, ci si vede
in giro...-
Salutiamo Nina, ricambiando il suo sorriso e capendo che alla fine non è poi così male.
-Credevo mi amasse...-Borbotta improvvisamente Angel, asciugandosi un'altra lacrima ribelle.
-Gli uomini non sono capaci di amare Angel. Non potrò ripetertelo in eterno...-
Angel si accoccola sulla mia spalla ed io le dò tutto il supporto di cui ha bisogno. Si avvicinano tempi duri per la mia amica...



























Abbiamo passato la mattinata a pensare a quanto siamo state stupide.
Dopo esser state in un pub, ci ritroviamo sole e disperse per le strade della città, con la solita sigaretta tra le mani.
-E adesso? Cosa facciamo?- Mi domanda Angel, mentre cammina accanto a me.
-Bella domanda.- Rispondo continuando a camminare.
Avanziamo ancora, per poi ritrovarci davanti al "Dream Bar". Pensandoci, è da un pò che non vado a salutare Aron.
Mi dirigo verso il locale ed Angel mi segue a ruota. Entrate, cominciamo a guardarci intorno.
-Questo posto mi piace.- Sussurra Angel, sorridendo ad alcuni ragazzi.
-E' questo il locale dell'amico di mio padre...ricordi?-
-Aron? Si, me ne avevi già parlato tempo fa...-
-Ti va di prendere qualcosa?-
-Finirò per ubriacarmi Lou, sai che sono astemia.-
Annuisco per poi sedermi sul solito sgabellino, seguita sempre da Angel che si siede accanto a me.
Mi fa uno strano effetto vedere Angel seduta al posto di Brandon...
-Louise!- Aron si avvicina subito a me, dandomi un bacio sulla guancia.
-Aron! Passavo di qui e ho pensato di venirti a salutare anche oggi.- Dico entusiasta mentre vedo Angel sentirsi a disagio.
-Puoi venirmi a salutare quando vuoi piccola Lou! Oh forse dovrei dire grande Lou...comunque sia, il solito "Bronx fruttato"?-
-No grazie Aron, oggi non prendo niente. Piuttosto, vorrei presentarti Angel, la mia migliore amica. Siamo praticamente sorelle!-
-Lieto di conoscerti Angel! Io sono Aron e conosco Lou da quando era un soldo di cacio.- Ironizza l'uomo, mostrandosi sempre il solito
simpaticone.
-Il piacere è mio signore!- Continua Angel, stringendo la mano di Aron.
-Aron, hai un minuto? Dovrei parlarti di una cosa piuttosto urgente.- Borbotta improvvisamente una donna, sbucata dal nulla.
-Certo Corinne, dimmi pure.- 
-Terry e Nat si sono licenziate perchè domani torneranno in Russia e qui siamo a corto di cameriere e bariste!-
Continua la donna di colore, cominciando a disperarsi.
-Dannazione, non troverò mai due cameriere in così poco tempo...- 
Mi volto verso Angel e vedendola sorridere, mi decido a farmi avanti.
-Noi siamo disponibili!- Annuncio sorridendo ad Aron che sembra pensarci sù.
-Avete mai lavorato in questo campo?- Continua Corinne, rivolgendosi a noi.
-No ma, possiamo esservi d'aiuto... se solo potreste insegnarci qualcosa...-
-Non è nulla di complicato ragazze, dovete solo servire ai tavoli. Per quanto riguardano i cocktail e le cose più complicate
abbiamo abbastanza addetti e riuscirei comunque a cavarmela.- Continua Aron, immerso nei suoi pensieri.
-Quindi Aron? Le assumiamo?-
-Si Corinne, possiamo provarci!-
Io e Angel, urliamo di gioia, per poi abbracciarci a vicenda.
Aron sorride alla scena che potrebbe sembrare abbastanza divertente e Corinne ci dà un caloroso benvenuto.
-Potete iniziare anche da domani, contente?- Annuncia Aron, sorridendomi.
-Contentissime Aron ! Avevamo proprio bisogno di un lavoro...-
-Che ne dite di sedervi davanti ad una buona cioccolata calda e raccontarmi cosa vi è accaduto?-
Io e Angel sospiriamo, per poi ri-posizionarci sugli sgabelli mentre io stessa gli racconto di aver perso tutto in pochi giorni.
Gli racconto di Nick, di tutto ciò che sono stata costretta a subire e anche di non aver più un posto dove stare.
-Sapevo che quell'uomo non era adatto ad una donna così saggia come tua madre. Essendo un buon amico di famiglia ho detto più volte
a lei e a tuo padre di trovare una conclusione e di poter ritornare insieme. Ma dopo il divorzio tua madre ha trovato Nick...e da allora
anche lei non ebbe più pace.-
-Cosa vuoi dire con questo Aron?-
Aron si umidisce le labbra, mordendole quasi, per aver detto qualcosa di troppo.
-Tua madre teneva a Nick ma non sempre sapeva ricambiare il suo affetto. A Nick non è mai piaciuto "impegnarsi" e mentre era con tua madre
non oso neanche immaginare quante altre donne avrà fatto soffrire. Credevo che dopo la morte di Jude, tua madre, avrebbe tentato di mettere la testa a posto...
ed in parte ci speravo.-
-Io non potevo sapere di aver accanto un uomo del genere...credevo che lui si sarebbe preso cura di me ed invece non è stato così.-
-Dobbiamo denunciarlo Louise.-
-Non credo di potercela fare...-
-Devi invece...fallo per te stessa e anche per tua madre.-
-Louise, Aron ha ragione...devi andare alla polizia e farlo arrestare il prima possibile...prima che ti trovi.-
-Lo sò Angel. D'accordo...ci penserò.-
-Ti conviene farlo in fretta tesoro, quel Nick non è un tipo che si fa togliere le cose dalle mani in questo modo.-
-Credo di averlo conosciuto abbastanza bene...-
-Adesso hai me Louise. Il peggio è passato e se proverà anche solo a toccarti... sarò io stesso a proteggerti!-
-Grazie Aron, sei sempre stato come un secondo padre per me e lo sai ma...non voglio coinvolgere anche te in tutto questo.-
-Tu adesso pensa a te stessa. Studia, cerca di raggiungere i tuoi obiettivi. Verrete entrambe a lavorare di pomeriggio e vi pagherò bene così
avrete anche la possibilità di andare a scuola la mattina. Inoltre, se avete da studiare per qualche giorno basta dirmelo ed i soldi
non verranno scalati per nulla al mondo dal vostro stipendio.-
-Non sò ancora come ringraziarti Aron!- Sorrido all'uomo, mostrandogli tutta la mia gratitudine.
-Sono io che dovrei ringraziarti Louise. Adesso però, vorrei proporti un affare!-
-Affare!? Che tipo di affare?-
-Beh, Emily sarà felicissima di rivederti...-
-Aron...cosa...-
-Ascoltami. C'è un appartamentino proprio accanto al mio. E' di mia proprietà e ho sempre sperato che un giorno qualcuno potesse viverci.
L'appartamento è in ottime condizioni, c'è tutto quello di cui un appartamento deve aver bisogno, quindi non dovrai preoccuparti dei mobili, cucina
e quant'altro.-
-Aron, non posso...-
-Senti...un giorno dissi a me stesso che quell'appartamento sarebbe diventato di proprietà dei miei futuri figli...quindi, per il momento, potrai esserne la padrona.
Quando avrai guadagnato abbastanza soldi con i vari stipendi, potrai finalmente comprarti una casa tutta per te.-
-Aron ti prego, non posso davvero accettare!-
-Perchè no? Insomma, ti sto offrendo un posto dove stare e non dovrai neanche preoccuparti di pagare l'affitto!-
Abbraccio di nuovo Aron, capendo che non è cambiato neanche di una virgola.
E' sempre stato il classico uomo tradizionale, che ama la propria famiglia tra cui sua moglie Emily e che darebbe il cuore alle persone che hanno 
bisogno d'aiuto.
Angel guarda la scena con un pò di imbarazzo ma anche invidia...
Dopotutto, posso capirla.
-Angel, giusto?-
-Si...-
-Lo vuoi anche tu un mega abbraccio?-
Angel sorride e avvicinandosi a noi, si lascia trascinare nell'abbraccio.
Finalmente posso seriamente sperare in qualcosa di buono.
Dopo aver passato altri piacevoli minuti in compagnia di Aron che continuava a raccontarci delle sue esperienze, lui stesso mi lascia la chiave
dell'appartamento e l'indirizzo.
Uscite dal locale, ci incamminiamo verso una meta non precisa.
Angel all'improvviso si ferma nel bel mezzo della strada, guardandosi le scarpe.
Tiene stretta nelle sue mani, le maniche della felpa che le va estremamente larga e la osservo mentre strizza gli occhi.
-Oh Angel...- Sussurro tornando sui miei passi per avvicinarmi a lei. 
Bene...quello stupido di Ashe ha rovinato tutto.
-Angel, sò che probabilmente è una proposta un pò improvvisa ma...ti andrebbe di condividere quell' appartamento insieme?-
Angel alza lo sguardo incredula dopo aver sentito le mie parole.
-N...no Lou...-
-Perchè no? Era o non era il nostro sogno? Fuggire dalle nostre stupide famiglie per stare insieme e darci forza a vicenda? Adesso ne abbiamo
l'opportunità e non posso accettare un no come risposta!-
Angel mi abbraccia forte, togliendomi il respiro. Sorride tra le lacrime mentre continua a stringermi. Alcune macchine suonano il proprio clacson
per farci divincolare e per poter passare, ma noi non diamo importanza a nessuno, continuandoci a stringere.
Alcune lacrime cadono anche dal mio viso, ma scendono velocemente senza neanche darmi il tempo di asciugarle.
Dopo aver sciolto l'abbraccio, ridendo, ci avviamo verso l'indirizzo che mi ha dato Aron.
-Angel? Cosa ti prende adesso?-
-Ho come la sensazione che qualcuno ci stia seguendo...-
-Ma no, non dire cazzate adesso.-
Arrivate davanti ad un portico a dir poco terrificante, vi entriamo per poter trovare il nostro nuovo appartamento. 
Sembra che finalmente la nostra vita voglia decidersi a migliorare.
Saliamo le scale ed arrivate all'ultimo piano, scorgo le ultime due porte.
Busso alla prima sperando di aver bussato alla porta giusta.
Io e Angel attendiamo alcuni minuti e finalmente, qualcuno ha ben pensato di aprirci.
Una donna a dir poco splendida, occhi verdi e capelli rossi come il fuoco legati in una coda di cavallo.
Un volto totalmente acqua e sapone che nonostante l'età, le invidio tantissimo.
La donna, indossa una camicietta bianca abbastanza leggera, seguita poi da un cardigan grigio che porta con eleganza. 
Dei normalissimi jeans e per concludere, dei semplici stivaletti neri.
Mi sfoggia un enorme sorriso che credevo di aver dimenticato.
-Salve ragazze, come posso esservi d'aiuto?- Dice la donna con gentilezza, sorridendo ancora.
-Emily?- Domando con sicurezza.
-Si...ci conosciamo?- Continua la donna, sempre con il solito sorriso stampato sulle labbra che mi fa venire un'enorme nostalgia al cuore.
-Emily, sono Louise...-
La donna non risponde, guardandomi con attenzione.
-Louise...ehm, dev'esserci stato uno sbaglio!- Finisce la donna, mentre prova a chiudere la porta di casa ma riesco a fermarla.
-Louise Witness.- Continuo con decisione, vedendola poi abbassare lo sguardo mentre continua a trattenere la mano sulla maniglia della porta.
-Louise Witness non abita più qui a New York da quello che sò. Se avete intenzione di scherzare ragazze non è per nulla divertente. Adesso dovete scusarmi
ma ho da fare.- Emily prova ancora a chiudere la porta, ma posizionando un piede tra il bordo del muro e la porta stessa, riesco a fermarla
ancora una volta.
-Lo riconosci questo?- Concludo, portando il mio braccio destro davanti agli occhi di Emily che sbarra gli occhi come se avesse visto un fantasma.
Le mostro il braccialetto con la stella che ho al polso sapendo che lo avrebbe ricordato.
-Louise...sei proprio tu...- Mi dice poi la donna, tra le lacrime aprendo finalmente questa dannata porta.
-Mi sei mancata anche tu Emily.- Sorrido per poi esser travolta da una valanga di emozioni.
Emily mi abbraccia stringendomi a sè mentre continua a sussurrarmi quanto ha sperato di rincontrarmi.
Dopo avermi abbracciata, fa entrare sia me che Angel in casa per poi farci accomodare.
Emily è la moglie di Aron, nonchè la migliore amica stessa di mia madre.
Se mia madre non fosse mai morta, sono sicura che non si sarebbero mai separate.
Parlo anche con Emily di alcune vicende, senza rientrare troppo nei particolari,sapendo che lei probabilmente era già a conoscenza di tutto quello che frullava nella
testa di Nick. Oltre ad esser la migliore amica di mia madre, era anche la sua più sincera confidente.
Dopo averle spiegato la situazione, lei stessa ci accompagna nella nostra nuova abitazione. Incredibile...sono la loro vicina di casa!
Emily mi prende le chiavi dalle mani per poi utilizzarle lei stessa e farci entrare nell'appartamento modesto e ben tenuto.
Un appartamentino davvero ben organizzato, con una cucina adiacente al salotto ed un corridoio abbastanza lungo.
-Lì c'è la cucina compresa di utensili che ti serviranno per prepararti qualche spuntino, mentre lì, c'è il salotto compreso di divani e televisione.-
Indica Emily.
Io e Angel ci guardiamo in giro rendendoci conto di esser state davvero fortunate per la prima volta nella nostra vita.
Seguiamo Emily, per poi raggiungere il corridoio.
-Bene, lì a sinistra c'è il bagno, mentre lì ci sono delle scale che portano alla terrazza. Infine, l'ultima porta sempre a sinistra, comprende
una camera da letto abbastanza spaziosa con un letto matrimoniale centrale.- 
Dopo aver seguito le indicazioni di Emily, ritorniamo in salotto dove c'è Aron che evidentemente ci stava aspettando.
-Vi ho comprato delle cose che potrebbero servirvi ragazze! E poi, credo che tutto questo cibo possa bastarvi.- Annuncia Aron, posando 
sul divano delle buste da supermercato che sembrano esser piene.
-Ma Aron! Perchè fai tutto questo?-
-Non posso di certo farvi morire di fame!-
Io e Angel sorridiamo per poi cominciare a riporre tutto quello che ci ha comprato Aron nella dispenza.
Finito di riporre il cibo, aiutiamo Emily a dare una rinfrescata all'ambiente, spolverando di quà e di là riuscendo a far splendere le pareti
ed il pavimento che fino a poco tempo fa erano ricoperti di polvere.
Dopo aver rassettato l'intero appartamento, Aron ed Emily ci invitano a cenare nel loro stesso appartamento.
Non avremo mai potuto rifiutare...Aron, non ce lo avrebbe permesso.





























Conclusa la cena, io e Angel torniamo nel nostro appartamento con lo stomaco follemente pieno.
Ci chiudiamo la porta alle spalle per poi chiuderla a chiave per sicurezza.
Io e la mia amica, entriamo nella nostra nuova camera mettendoci alcuni vestiti che Emily ci ha  procurato.
-Domani torno a casa solo per prendere la mia roba...- Mi annuncia Angel, indossando poi una simpatica camicia da notte.
Annuisco per poi abbottonarmi la mia mentre mi guardo ancora intorno. E' tutto così...diverso e...strano.
Finalmente niente più uomini e niente più prostituzione...pensandoci, chissà cosa avrebbe potuto pensare Aron se gli avessi detto
che ho lavorato per tanto tempo come prostituta. Probabilmente, si sarebbe arrabbiato...
-Lou...non mi sento molto bene.- Mi dice improvvisamente Angel, mettendosi una mano sulla fronte.
-Davvero? Cos'hai?- Guardandola bene però, mi rendo conto che il suo viso ha improvvisamente cambiato colore.
E' diventata rossa come un pomodoro!
-Non lo sò ma...non mi sento molto bene...mi sento la testa pesante.-
Mi avvicino alla mia amica, toccandole la fronte e notando di essermi quasi scottata.
-Ma Angel! Tu devi aver preso la febbre!- Esclamo con preoccupazione mentre faccio distendere la mia amica sul letto.
-Ma stavo bene fino ad un attimo fa...- Si lamenta Angel, lasciandosi distendere.
-Non ti muovere da qui, arrivo subito.-
-Dove vai?-
Esco dall'appartamento, bussando con velocità alla porta di casa dei miei nuovi e fidati vicini.
-Louise, tutto bene?- Mi domanda Emily preoccupata almeno quanto me.
-Emily, ho bisogno di un termometro e di qualche aspirina!-
-Hai la febbre tesoro?-
-Io no per fortuna ma la mia amica sembrerebbe di si!-
Emily mi lascia entrare in casa, per poi dirigersi verso il bagno per frugare in vari cassetti.
-Ecco qui, prendi ciò che ti serve...fammi sapere poi come sta Angel!-
-Certo, grazie mille Emily!- Prendo velocemente il kit medico dalle mani di Emily e correndo, mi avvio dinanzi alla  porta della mia nuova abitazione.
-Se hai bisogno di qualcosa non esitare a chiamarmi!-
-Grazie mille Em!- Concludo, chiudendo la porta di casa ed entrando nella "mia".
Velocemente, misuro la febbre ad Angel con un termometro per poi osservare l'oggetto segnare "38"
Preoccupata, prendo velocemente alcune aspirine dal kit medico di Emily e dissolvendole nell'acqua le faccio bere alla mia amica.
Quando Angel mi restituisce il bicchiere facendomi notare di aver preso il medicinale, prendo velocemente un'asciugamano bagnata dal bagno per posizionarla
sulla sua fronte.
Dopo questi piccoli passaggi, Angel sembra essersi finalmente addormentata. 
La fisso per alcuni minuti ma porto il mio sguardo sulla porta, mentre sento qualcuno bussare.
Con calma, mi avvicino alla porta. Sarà sicuramente Emily che vuole assicurarsi che Angel stia bene...
Apro la porta, ritrovandomi dinanzi agli occhi, l'ultima persona che speravo di incontrare.
Com'è riuscito a trovarmi?








































NOTE DELL'AUTRICE.

Ho aggiornato!
Rullo di tamburi ragazzi, sò che vi ho stupiti.
Solitamente, riesco ad aggiornare questa ff una volta all'anno e me ne rendo conto ma...questa volta,
si ritorna alla grande eheheh!
Quindi vi prego...non odiatemi!
Dunque, questa storia si sta evolvendo e spero che vi stia piacendo dato che non riesco ancora a capire
del tutto i vostri pareri.
Ma chi sarà mai dinanzi alla porta di casa di Lou? Beh, lo scoprirete nel prossimo capitolo...
Grazie a tutti coloro che continuano a seguire questa storia...e...al prossimo capitolo <3


-SynysterIsTheWay.

 

 
   
 
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