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Autore: bemyronald    24/01/2014    3 recensioni
Ma cosa diamine mi prende? Perché continuo a guardarla così direttamente negli occhi?
E perché lei risponde guardandomi in quel modo così... così unico?
E poi le nostre mani si sono semplicemente sfiorate, ma perché mi fa questo effetto?
~
I loro occhi si incontrarono e lei si perse completamente nell'immensità di quell'azzurro naturale. Erano così limpidi, così puri, così sinceri e soprattutto erano lo specchio dell'anima. C'era bontà, stupore, spensieratezza, dolcezza, insicurezza. In quegli occhi spesso ci aveva trovato il mondo, quegli occhi erano un po' la sua casa perché per qualche oscura ragione (anzi, la ragione non c'entrava un fico secco!) quasi le toglievano il fiato ed erano capaci di cancellare, anche solo per un breve istante, tutto ciò che di brutto c'era. Ed in quel momento capì. Capì molto più di quel che Ron lasciasse trapelare, guardandolo era come se gli leggesse dentro, erano così veri che non riuscivano a mentire neanche volendo. Riflettevano la sua anima, il suo essere ed era quasi certa di non essersi sbagliata. C'era qualcosa che lui ostentava a nasconderle. L'aveva capito. Lei capiva sempre.
Genere: Comico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Ron/Hermione
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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Questa fiction, la mia primissima fiction (okay, siate buoni però, mi raccomando!), nasce con l'intento di indagare un po' più a fondo nel personaggio di Ron Weasley. Cercherò di dar voce alle sue piccole paure, alle sue insicurezze, tornando al suo quarto anno ad Hogwarts, più precisamente nel periodo in cui si è tenuto il Ballo del Ceppo. Vediamo cosa dovrà affrontare il nostro piccolo Weasley e se riuscirà a buttar fuori il suo coraggio da Grifondoro.
Buona lettura!



La lezione di Trasfigurazione era terminata, la professoressa McGranitt aveva assegnato una montagna di compiti che quasi faceva invidia all'Everest. Ron guardava e riguardava gli schizzi e gli scarabocchi sulla sua pergamena, concentrandosi sul fatto di non averci capito un fico secco e che forse avrebbe dovuto chiedere aiuto ad Hermione, di nuovo. Era talmente preso dai suoi pensieri e dal trovare un modo per persuadere l'amica ad aiutarlo, che quasi non percepì la leggera spinta di Harry che richiamava la sua attenzione. Alzò lo sguardo verso la professoressa McGranitt e afferrò la frase «Si avvicina il Ballo del Ceppo», girò lo sguardo verso l'amico e lo fissò con tanto d'occhi.
«Un... un ballo?»
«Si...ehm...non ricordi? Abbiamo anche gli abiti da cerimonia» sussurrò Harry con una scrollata di spalle.
«Già, avevo quasi dimenticato quella specie di... quella schifezza totale!» rispose con una smorfia di disgusto pensando all'abito orrendo di seconda mano che gli aveva acquistato sua madre.
La professoressa McGranitt infastidita dal loro mormorio, richiamò la loro attenzione e date le ultime istruzioni, congedò la classe e chiamò Harry. Ron uscì dall'aula con estrema lentezza immerso nei suoi pensieri.

Un ballo.
Un ballo! Che miseriaccia si fa ad un ballo? Si danza, vero? E per danzare servirebbe una... una com'è che si dice? Una dama, vero? No, non può essere... non può essere.


«Ron!» Hermione lo raggiunse di corsa, dopo essersi trattenuta con la professoressa di Aritmanzia.
«Tutto bene, Ron? Ti vedo strano» disse la ragazza guardandolo. Ron senza voltarsi, né guardarla rispose tetro con un semplice: «Mmh».
Hermione lo fissava, indecisa se continuare o meno la conversazione.
«Ehm... be'... hai sentito del Ballo del Ceppo, no? Credo che sarà una bella esperienza! Insomma, un ballo! Ho sempre sognato di vederne uno, sai come quello nelle fiabe Disney, tipo Cenerentola o... ah, già tu non puoi conoscerla... comunque non importa, conosceremo meglio gli allievi delle altre scuole, anche perché lo scopo del Torneo Tre Maghi è far in modo di creare una cooperazione tra maghi e fare amicizia. Sarà un'esperienza magnifica!» concluse la ragazza con entusiasmo aspettandosi una risposta da Ron che, solo quando si voltò verso di lui, notò che camminava più lentamente.
«Ron, insomma, ma cosa c'è?» chiese di nuovo Hermione, stavolta seriamente preoccupata. Ron si fermò e la guardò.
«Hermione... un ballo! Si danza ad un ballo, vero?» la ragazza lo guardò stranita.
«Be' si, immagino proprio di si...è un ballo. E allora, qual è il problema?» Ron sbuffò e borbottò «Devo finire quella montagna di compiti di Trasfigurazione o la McGranitt penserà a trasfigurare me»
Avanzò aumentando il passo, voltandosi e salutando Hermione con quello che voleva sembrare un sorriso e che insospettì ancor di più la ragazza, che si chiese perché mai Ronald Weasley desse la precedenza ai compiti di Trasfigurazione. Qualcosa non andava.



Harry uscì dalla classe di Trasfigurazione camminando a passo veloce con l'intenzione di finire dritto in Sala Comune per cominciare e, con chissà quale miracolo, concludere una buona parte di compiti assegnati per l'indomani, non poteva proprio rinviare oltre, se non voleva sgobbare sui libri fino ad un orario improponibile. Vide Hermione nel corridoio del terzo piano, intenta a parlare con una Tassorosso di cui non ricordava il nome ma che sapeva essere del loro stesso anno, le fece un cenno con la mano che Hermione intercettò, così salutò subito la ragazza e raggiunse Harry che aveva già percorso un paio di metri.
«Harry! Harry! Non è fantastico?» esordì entusiasta. Il ragazzo si fermò e la guardò aggrottando le sopracciglia.
«Il Ballo del Ceppo!» specificò Hermione come se fosse ovvio.
«Ah» rispose semplicemente Harry.
«Ma insomma, cosa avete tutti che mi parlate con "Ah, Oh, Mmh" non sapete articolare altro?»
«Si, be', è... è fantastico!» ribattè Harry ironico. Hermione aspettò un po' prima di parlare.
«Anche tu hai problemi con il ballo?»
«La McGranitt mi ha trattenuto per darmi la lieta novella: "I Campioni e i loro partner, i Campioni e i loro partner" continuava a ripetere, e ancora "Sì che balli, Potter!" ma ballo cosa?» Hermione scoppiò a ridere per la fedele imitazione della professoressa che il ragazzo aveva buttato giù senza pensarci, strappandogli un sorrisetto.
«Oh, andiamo Harry, forza e coraggio! Sarà un'esperienza indimenticabile. Di che ti preoccupi? Andrà tutto liscio» lo incoraggiò la ragazza.
«Sarà...» rispose Harry, decisamente poco convinto
«E poi non sei l'unico ad essere terrorizzato all'idea di danzare con qualcuna...» Harry la fissò per qualche secondo.
«Perché c'è qualcun altro che ha questa specie di... terrore?»
«Andiamo, non credo tu sia l'unico ragazzo di tutta la scuola che...» Hermione ci pensò sù per un po', poi decise di non girarci troppo attorno e di andare al sodo.
«Va bene, si tratta di Ron»
«Ron? Che ha?»
«Io non ne sono sicura... in realtà non è che mi abbia detto molto, se l'è filata prima che potessi chiedergli o dirgli altro» Hermione fece una pausa di pochi secondi, sospirò e riprese.
«Harry, senti, non è che potresti parlarci tu con Ron? Io... be', non so, ma credo che potrei metterlo a disagio per quanto riguarda questo argomento. Tu sei il suo migliore amico, sei maschio e potreste, insomma, confrontarvi, aiutarvi a vicenda... e potresti incoraggiarlo» la ragazza lo guardò e gli sorrise e poi aggiunse.
«Io so che tu riuscirai a sapere cos'è che ha di preciso. Lui, ecco... lui ha bisogno di qualcuno che lo motivi, sai per la storia delle sue insicurezze e tutto». Harry rispose al sorriso dell'amica.
«Hermione, non so come io possa essergli d'aiuto ma ci parlerò... si, ci parlerò» ripetè per convincere forse più sé stesso che l'amica.
«Lo sapevo che avrei potuto contare su di te!» rispose raggiante Hermione. Ormai avevano raggiunto la Sala Comune, la ragazza salutò Harry e si diresse verso la scala del dormitorio femminile. Harry decise che avrebbe aspettato Ron per cominciare la valanga di compiti, intanto, metteva in ordine i pensieri: ci sarebbe stato un ballo, lui era uno dei Campioni per cui una figura importante di quella serata. Hermione gli aveva chiesto di aiutare Ron che non aveva proprio preso bene la notizia, notizia che, tra l'altro, non faceva impazzire nemmeno lui. Come comportarsi? Decise che avrebbe tentato di parlargli e magari, si sarebbero spalleggiati a vicenda.
Che sarà mai? È una sfida inaspettata ma non insuperabile,
si trovò a pensare, sorrise tra sé e sé.


Allora, cosa ne pensate? Ho superato la "prima prova"?
Ricordatevi che le Maledizioni senza Perdono sono... imperdonabili! Pensateci bene prima di scagliarmele contro! u.u
Scherzi a parte, questo capitolo non è nulla di che, è solo un inizio, ma spero vi abbia abbastanza incuriosito...
Non vedo l'ora di andare più a fondo!
Se vi è piaciuto almeno un pochino, una piccola recensione sarebbe assai gradita, accetto consigli e tutto! A presto (:
   
 
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