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Autore: Torma    24/01/2014    6 recensioni
Immaginate i personaggi di Hunger Games in un contesto del tutto differente di quello di Panem. Niente guerra , niente dittatura, niente Hunger games come tutti noi li conosciamo. Solo semplice vita universitaria, amicizie, lezioni ,feste e amori. Una Katniss più aperta e socievole alle prese con un Petaa che le farà battere il cuore. Tutto condito con leggerezza e allegria. Buona lettura- Torma
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Finnick Odair, Katniss Everdeen, Madge Undersee, Peeta Mellark, Un po' tutti
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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Per fortuna è venerdì! Buona sera Lettori. Sono particolarmente esaltata perchè dopo una giornata estenuante vedere che molti di voi hanno inserito la storia tra le seguite/ricordate/preferite mi ha fatto molto piacere anche perchè pensavo si seguissero/ricordassero/preferissero solo le storie di autori bravi xD. Detto questo, prima di lasciarvi al capitolo volevo porvi delle domande:
1. I capitoli come lunghezza vanno bene?
2. Nessuno ha delle critiche da fare? (Ho paura di questa risposta)
3.Il ritmo di aggiornamento è troppo frenetico? Dovrei lasciarvi più sulle spine?
Grazie per l'attenzione ;) Buona lettura . A presto-Torma. 


6.
La domenica mattina passa come se non esistesse e circa verso le due del pomeriggio inizio a svegliarmi . Tiro sulla testa le coperte e copro il mio corpo senza pigiama. Ieri notte sono riuscita a malapena a togliermi il vestito e sono crollata appena ho toccato il letto. Ho dormito in biancheria intima e i brividi di freddo mi costringono ad alzarmi . Madge emette un mugolio e si gira dall’altra parte riparandosi il viso da un raggio di sole che filtra dalla finestra. Lancio un' occhiata allo specchio e quasi mi spavento della mia espressione sconvolta. I capelli sono tutti arruffati. Il mascara è colato cerchiandomi gli occhi di nero e il rossetto è sbavato tutto attorno alle labbra . il mio cuscino sembra una tavolozza di colori. Avrei dovuto struccarmi prima di dormire. Tolgo la federa e la butto nel cesto dei vestisti da lavare e decido di andare a farmi una doccia per migliorare il mio aspetto. Mentre mi insapono i capelli con lo shampoo arriva  Madge . La sento aprire l’acqua della doccia accanto alla mia. –Buongiorno- le dico- Shh!! Kat abbassa la voce ho un mal di testa terribile- mi sciacquo la schiuma dagli occhi e le chiedo –Non ti ho visto per quasi tutta la serata dove sei stata?- -Dove sei stata tu? A un certo punto sei sparita e ti ho cercato inutilmente per tornare a casa- -Così hai deciso di addormentarti sul divano?- ridacchio –Ma che amica terribile sei? Mi hai visto e non mi hai svegliata? Kat potevi evitare di lasciarmi li da sola- strilla dall’altra parte della parete. Scoppio a ridere non riesco più a trattenermi –Tu sei fuori. Non eri li da sola c’era Gale con te- -Ti odio.- dice sconsolata – Chissà cosa avrà pensato di me- -Sicuramente che avevi sonno o che lo ritiene una persona noiosa! ahahah- mi risciacquo i residui di sapone dal corpo e esco dalla doccia –Katniss!!- mi mette allegria punzecchiare Madge –Dai sbrigati che poi usciamo . Voglio passare in biblioteca a prendere dei libri.- Torno in camera.
Nel frattempo mentre aspetto Madge asciugo i capelli e li raccolgo in una treccia laterale indosso una gonna blu a vita alta e ci infilo dentro una t-shirt bianca quando sto per allacciarmi le scarpe Madge ritorna in camera asciutta, apre l’armadio sceglie un vestito color pesca e scendiamo. Nella sede c’è un silenzio quasi irreale molte ragazze stanno ancora dormendo e anche quelle in piedi non hanno un aspetto molto sveglio. Ci dirigiamo verso l’edificio più antico del campus passeggiando attraversando il parco. Ci sono diversi ragazzi e ragazze. Alcuni leggono. Altri chiacchierano allegramente sdraiati sull’erba godendosi le ultime giornate di sole .Alcuni praticano sport. Vedo Gale giocare con un gruppo dei suoi confratelli a calcio . Ha appena passato la palla a un ragazzo biondo che ne scarta altri due e tira nella porta immaginaria facendo goal. E’ Peeta. Le guancie mi avvampano ricordando cosa è accaduto la sera precedente e il fatto che mi abbia detto di non essermi meritata un suo bacio, faccio per cambiare direzione per evitare di vederlo ma Gale nota Madge e ci viene incontro –Eih Ragazze- -Ciao Gale.- Rispondo per entrambe visto che Madge è visibilmente imbarazzata –Vi siete svegliate ora?- -Poco fa- sorrido grattandomi la guancia, Madge non da segni di vita – volete fermarvi a guardare?- -Dobbiamo andare in biblioteca, Kat deve prendere dei libri- mi guarda – si ha ragione e poi non abbiamo ancora mangiat...- vengo interrotta da qualcuno – Possiamo offrirvi qualcosa da mangiare allora- mi volto e vedo Peeta sorridente nei suoi pantaloncini sportivi e la maglietta della confraternita –Ottima idea Mellark!- Non riusciamo a dire di no e ci ritroviamo alla mensa del campus tutti e quattro insieme. Peeta e Gale sembrano amici , ma nessuno dei due mi ha mai detto di conoscere l’altro . Io e Madge ci sediamo a un tavolo mentre quei due vanno a prendere qualcosa al bancone. Tornano con due vassoi pieni di tranci di pizza. Mangio in silenzio, mentre Madge dopo l’imbarazzo iniziale è tornata a essere la solita chiacchierona e pone un sacco di domande a Peeta. È la prima volta che quei due si vedono e sembra interessata a capire e a scoprire più cose del mio compagno di corso. Peeta risponde gentilmente a tutte le domande. Lo osservo mentre scherza con Madge e le racconta della mia figura al chiosco di Sea. Noto uno sguardo interrogativo negli occhi di Gale , mentre la mia amica ridacchia trattenendo a stento le lacrime agli occhi mi sento imbarazzata ma sorrido di rimando. –Ora mi andrebbe il tortino di fragole del Forno, peccato che oggi sia chiuso- sospira. il forno è la panetteria dove fanno le mie focaccine al formaggio preferite . Peeta alza lo sguardo nella sua direzione e le chiede: -Quello all’angolo di Nelson street?- -Lo conosci anche tu?- chiedo stupita –Beh in realtà il proprietario della catena è proprio mio padre- dice passandosi le mani tra i capelli –Davvero?- chiede Madge .Peeta sembra un po’ pensieroso poi torna tra noi e dice –andiamo!- andiamo dove? Si alza e lo seguiamo ma non ho ben capito dove. Ci fa salire sulla sua Cadillac grigia. E ci porta sul retro del Forno –Cosa ci facciamo qui?- chiede Gale, non ha riconosciuto il posto. Prende un mazzo di chiavi e apre la porta del retro bottega. –Dopo di voi- dice facendoci cenno di entrare. L’odore che proviene dal negozio è delizioso. Pane, vaniglia e cioccolato. Siamo nella cucina della panetteria. Peeta accende le luci ci invita ad accomodarci sugli sgabelli attorno al tavolo di legno alla nostra destra. E si dirige verso un’altra porta. Poco dopo torna con in mano un vassoio di pasticcini e tortine tra cui quelle alle fragole –Signorine per voi- poggia quelle meraviglie di alta pasticceria sul tavolo e si lascia cadere sullo sgabello –Durante i periodi di feste lavoro qui per aiutare- dice mentre Madge addenta una fragola e Gale scruta il vassoio per scegliere quale dolcetto mangiare –Non me lo avevi detto- gli dico – Non me l’hai chiesto- risponde alzando le spalle e sorridendo. Passiamo qualche ora al negozio mentre Peeta ci spiega come suo padre ha iniziato quest’attività . Il signor Mellark gestisce una cinquantina di negozi in tutto lo stato ma lavora ancora nel suo panificio a Union , è molto attento che il pane e i dolci siano fatti in modo tradizionale. Verso le sei torniamo al campus dopo una grande scorpacciata di dolci. Accompagna prima Gale alla sede dei Dtau e poi me e Madge . Prima di scendere e salutare Peeta mi ricordo che devo assolutamente passare in biblioteca –Madge tu vai pure in camera io devo andare in biblioteca- dico mentre apro la portiera –ok a dopo. Grazie mille Peeta è stato un piacere conoscerti.- -Anche per me- dice sorridente -Kat vuoi un passaggio in biblioteca?- mi domanda Peeta prima che io riesca a chiudere la portiera. Accetto e ritorno in auto. Mi scorta fino al parcheggio –Ti aspetto qui- -Faccio in un secondo- balzo velocemente fuori dalla macchina e entro nell’edificio .dieci minuti e sono di ritorno. Petaa è seduto con un braccio fuori dal finestrino mentre canta una canzone alla radio. È carino. Troppo carino. Quando passo del tempo con lui perdo qualsiasi facoltà di pensare lucidamente. Interrompo il suo assolo – Complimenti!- faccio finta di applaudire – ma penso che quella nota non fosse così alta- sogghigno –E chi lo dice ?- si volta in modo beffardo verso di me –Bèh io. E tra i due sono la più qualificata a fare osservazioni.- -Ah sì?! Vediamo se ora hai ancora il coraggio di criticarmi- avvicina le sue mani di scatto ai miei fianchi e inizia a farmi il solletico. Mi fa impazzire, è proprio una cosa che non riesco a tollerare . inizio a ridere. –Basta ti prego- ansimo piegandomi in avanti – Ammetti che la mia voce è fantastica e la smetto- dice emettendo una risata cristallina che mi riempie il cuore – sei fantastico . la tua voce è stupenda. Hai vinto. Ora basta ti prego- dico animando. Petaa stacca le mani da miei fianchi ma rimane ancora piegato su di me mi guada con un sorriso compiaciuto . siamo molto vicini. A pochi centripeti dal mio viso c’è la sua bocca. Soffoco la voglia di baciarlo. –Grazie dolcezza- dice rimettendosi al volante e poggiando i suoi occhi sulla strada. Poco dopo il mio respiro ritorna regolare . siamo davanti alla casa vere mela . ringrazio velocemente Peeta e salto giù quasi senza guardarlo per paura di quello che possa succedere se anche lui volesse baciarmi –Eih Kat ci vediamo martedì- grida dalla macchina mentre percorro il vialetto. Sorrido. Tutto questo mi mette in confusione, l’unica cosa che so è che sono felice ed è tutto merito di Peeta Mellark.
  
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