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Autore: virgi_nihal    26/01/2014    3 recensioni
«Sei diversa dalle altre, Lily.» dice diventando improvvisamente serio «Per esempio, non so assolutamente niente di te!»
«Perché dovrei dirti qualcosa di me?» chiedo, riuscendo a sfidare il suo sguardo per un po’.
«E’ esattamente questo di cui parlavo.» continua, scompigliandosi i capelli.
«Conosco praticamente tutte le ragazze del nostro anno. Tu, invece, sei sempre sulle tue.»
Scuoto la testa e sorrido pensando alle “amiche” di James.
Non dubito del fatto che sappia molte cose di loro: è stato praticamente con tutte. [...]
-
Quando alzo gli occhi i suoi sono a due centimetri dai miei e io sobbalzo.
Avevo sempre avuto ragione dopotutto sugli occhi di James che tutti reputavano banalissimi occhi marroni. Li osservo attentamente e noto un cerchio verde scuro intorno alla pupilla e numerose pagliuzze dorate. Sono straordinari.
Mi accorgo di aver messo una mano sulla sua guancia solo quando sussulta lievemente.
La ritiro immediatamente maledicendomi per l'ennesima volta, ma le mie considerazioni vengono interrotte bruscamente quando la distanza tra i nostri visi si annulla del tutto e io mi ritrovo con la schiena al muro a baciare James Potter. [...]
Genere: Comico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, James Potter, Lily Evans | Coppie: James/Lily
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Capitolo 7

RIVELAZIONI

 

La mattina dopo sono più esausta della sera.

Non ho chiuso occhio tutta la notte, pensando a ciò che mi ha detto Marlene.

Ieri sera sono corsa via dalla festa a una velocità che non avrei mai creduto di avere e, arrivata in camera, mi sono buttata nel letto a piangere.

Poco dopo è arrivata anche Marlene e ha cercato di consolarmi come poteva, fallendo miseramente. Mi ha detto che sono stata del tutto innamorata di lui per un giorno intero (quello in cui credevo di essere svenuta), ma che poi l’infermiera ha trovato un antidoto e gran parte dell’effetto della pozione è svanito, anche se non tutto.

Non oso pensare a cosa possa aver fatto in quel giorno e non ho provato nemmeno a chiederlo a Marlene, né lei me lo ha detto.

Lei sì che è una vera amica!

Se penso a quel che le ho fatto io, invece… forse, in questo caso, mi consola sapere che sono sotto pozione.

Poi siamo andate a “dormire”, o almeno quella era l’intenzione.

In realtà, non ho fatto altro che pensare a tutto quello che è successo in questi ultimi giorni e il sapere che ciò che provo per James, quanto siamo stati bene insieme in quell’ora al lago e quel continuo sogno che faccio su di lui siano solo frutto di una pozione d’amore, mi fa sentire malissimo.

Forse è per questo che non ho nemmeno provato a chiudere un occhio: per non ripetere quel sogno…

Stamattina voglio voltare pagina.

Niente più James Potter tra i piedi: tornerò ad essere la Lily Evans di sempre.

Così mi alzo di botto al suono della sveglia di Marlene e riesco ad infilarmi nel bagno prima di lei. Mi guardo per un attimo allo specchio e, come sempre, il mio aspetto non è al massimo delle sue potenzialità, la mattina.

La cosa più spaventosa, dopo il pianto e la notte insonne, sono gli occhi: rossi e con delle occhiaie enormi.

Mi metto due gocce di collirio e un grosso strato di fondotinta per nascondere le occhiaie e ritorno a guardare il mio volto: molto meglio.

Adesso fai vedere chi sei, Lily!

Esco soddisfatta dal bagno con un’inaspettata carica per affrontare la giornata, spalancando la porta decisa.

Forse un po’ troppo.

Il mio momento di gloria viene interrotto bruscamente quando realizzo che Marlene si è lanciata sul suo letto, portandosi le mani al viso.

Getto la spazzola che ho in mano, correndo verso di lei, che ha cominciato a piagnucolare sempre più insistentemente.

«Oddio, Marlene, mi dispiace! Sono la solita frana…» esclamo mortificata.

Cerco di guardare quale fosse il danno e quando vedo le sue mani e il suo naso insanguinati, devo reggermi al letto per non svenire: non ho mai sopportato la vista del sangue.

«Mi hai rotto il naso!» mi urla contro.

Mi sento come se avessi già vissuto una scena del genere…

Rimango paralizzata a guardarla, senza sapere come comportarmi, quando le sue urla mi riportano bruscamente alla realtà:

«Hai intenzione di continuare a fissarmi o credi sia meglio DARMI UNA MANO?»

«Certo, certo…» balbetto imbarazzata, alzandomi di scatto.

Corro in bagno e bagno un fazzoletto, poi torno indietro e glielo offro cercando, con un timido sorriso, di toglierle quello sguardo assassino.

Lei afferra il fazzoletto e se lo porta al naso, avviandosi verso il lavandino del bagno, dove si rinchiude.

Sento aprirsi l’acqua del rubinetto e mi chiedo se non debba aiutarla, per poi concludere che, per il momento, ho fatto già troppo.

«Allora io vado a cola…»

«Vai!» Mi interrompe lei da dietro la porta, con un tono non proprio calmissimo.

«Bene».

Esco dalla stanza, pensando che la giornata è cominciata un po’ peggio di quel che mi aspettavo. Ora devo solo ignorare del tutto James, come ho fatto tutti gli scorsi anni.

Per il corridoio scorgo Severus e gli corro incontro, decisa a riallacciare il nostro rapporto, che negli ultimi giorni si è indebolito.

«Hey, Lily! Allora come… stai?» chiede impacciato.

«Tranquillo, Sev: Marlene mi ha detto dell’Amortentia e che l’effetto deve ancora sparire, quindi non mi resta che aspettare quel momento».

Cerco di sembrare tranquilla, ma non sono così sicura di esserlo.

Vedo il suo sguardo farsi pensoso per un attimo per poi posarsi sul mio viso colmo di aspettativa.

«Okay, perfetto!» risponde alla fine lui, cingendomi le spalle con un braccio «Allora dimentichiamoci di questa storia e ricominciamo ti va?»

Sorrido e annuisco.

«Anche perché non l'ho mai sopportato quello stron....»

«Severus!» lo interrompo proprio mentre passa un gruppetto di ragazzine del primo anno.

Lui mi guarda con un ghigno «Mi scusi, prefetto Evans».

Scoppio a ridere per poi avviarmi con lui in Sala Grande.

Solo ora capisco quanto mi è mancato.

 

------

 

«Bene ragazzi, ricordate che gli incantesimi non verbali richiedono una grande concentrazione» il professor Vitious alza la bacchetta e senza spiccicare parola manda in frantumi una finestra.

Sobbalzo quando un piccolo pezzo di vetro rimbalza sul mio banco, per poi sparire subito dopo grazie ad un altro leggero movimento del polso.

Mi giro verso la finestra. Intatta.

Sento i mormorii eccitati della classe e quando mi giro per chiedere silenzio, scorgo James e Sirius che scrivono qualcosa sul bordo del libro di pozioni.

Il libro di pozioni?

James alza appena lo sguardo, ma non fa in tempo a incontrare i miei occhi che mi sono già girata. Mi metto una mano sulla guancia in fiamme sorridendo amara.

«Quanta concentrazione ci vuole secondo te?» chiedo a Mary seduta accanto a me.

Lei non solleva nemmeno lo sguardo dai suoi appunti «Stai tranquilla Lily» dice continuando a scrivere «Non deve essere difficile per te considerato i voti che hai».

Ho la leggerissima sensazione che ce l' abbia con me.

Sbuffo stufa di tutti questi giochetti

«Ce l'hai con me?» chiedo senza tanti giri di parole.

Lei ferma la piuma e alza lentamente lo sguardo.

«No» dice con freddezza.

Certo e i miei genitori non sono babbani.

«Andiamo Mary, dimmi la verità» insisto senza abbassare lo sguardo.

Lei sbuffa esasperata per ritornare un secondo dopo a concentrarsi sulla pergamena.

«Non farti pregare»

«Lily» dice spazientita alla fine «Non sono arrabbiata, sono delusa» sospira passandosi una mano tra i capelli fini «Pensavo che io e te fossimo amiche» dice piano alla fine.

«Ma noi siamo amiche!» alzo la voce un po' troppo tanto che ricevo un' occhiataccia da Vitious. «Non mi è sembrato quando mi hai mollato a quella festa» dice triste «Hai idea di quanto ti abbia cercata?»

No, non ne ho idea.

Mi sento uno schifo.

Sto qualche minuto in silenzio a cercare una risposta adatta, ma non la trovo.

«Mi dispiace » riesco a farfugliare alla fine.

«Lo so che ti dispiace» dice seria «ma dovresti pensare a ciò che le tue azioni provocano nelle persone che ti stanno accanto Lily».

L'ora è già finita, ed io non me ne sono neppure accorta.

Mi lancia un'ultima lunga occhiata prima di alzarsi per andare a Trasfigurazione, lasciandomi a sedere nell'aula vuota con le sue parole che pesano come macigni sul mio cuore.

 

-------

 

Dopo lezione io e Marlene (con il naso tornato perfettamente normale grazie all'intervento di Madama Chips)  andiamo in biblioteca per studiare.

Io studio, è chiaro; Marlene invece mi accompagna solo perché c'è un giocatore di Corvonero che si siede sempre al nostro tavolo.

E che lei trova adorabile.

Cosa che mi rinfaccia per tutto il tragitto fino alla biblioteca tra le mie alzate di occhi e i miei sbuffi.

«E poi hai visto che occhi?» chiede per la centesima volta con un sorrisino ebete.

Annuisco convinta, senza ascoltarla, mentre le parole di Mary continuano a ronzarmi in testa.

«E come gioca poi! L'avessimo noi un portiere del genere!» esclama alla fine per poi rivolgersi a me «non credi Lily?»

«Certo, certo» borbotto distratta.

Solo in questo momento si accorge del mio sguardo assente «Tutto bene?» chiede preoccupata.

Mi riscuoto immediatamente «Sto benissimo» rispondo cercando di sembrare il più tranquilla possibile.

Lei scrolla le spalle continuando a camminare, ma di tanto in tanto la sorprendo a guardarmi di sottecchi.

«Sei molto strana da quando hai saputo dell'Amortentia» dice alla fine.

Già, l'Amortentia.

«Sto bene » dico convinta «Davvero, non preocc..»

Mi interrompo di botto quando ricevo un illuminazione.

Afferro Marlene per un polso prima che possa dire una sola parola cominciando a correre.

Non sento le sue urla isteriche, nè le persone che urto involontariamente in quella mia corsa sfrenata.

Arrivate davanti ai pesanti battenti della biblioteca mi fermo con il fiatone.

«LILY! COSA PENSI DI FARE?!» mi strilla Marlene.

Le lascio il polso e senza guardarla apro la porta.

Il tonfo delle ante sul muro fa girare più di una testa, ma io cerco solo una persona.

«Madama Prince!» chiamo la bibliotecaria a tono un po' troppo alto seguito da una sua occhiataccia quando mi vede.

«De Potentissimis Potinibus» dico fermandomi davanti a lei, con il volto congestionato per la corsa.

«La prego, mi dica dove posso trovarlo» chiedo supplicandola.

Lei alza gli occhi al cielo per poi avviarsi verso un reparto dai libri con la copertina scura, non nera, ma quasi.

«Sa che dovrebbe avere un permesso firmato da un professore?» chiede con sguardo inquisitorio.

Arrossisco violentemente e sparo la prima cosa che mi viene in mente «Ecco..» comincio titubante «Io l'ho dimenticato... l'ho dimenticato in camera.. e»

«Me lo risparmi signorina Evans» dice interrompendomi «le posso concedere solo una breve lettura».

Penso di amarla.

«Sì sì andrà benissimo, la ringrazio!».

Lei fa un gesto con la mano e si allontana lasciandomi con quel libro.

Mi avvicino ad un tavolo qualsiasi per poi aprirlo e andare a cercare il paragrafo che mi interessa.

Eccolo.

Amortentia.

Mi metto a leggere febbrilmente diventando più pallida man mano che vado avanti.

Mi fermo su un paragrafo in particolare.

 

L'Amortentia,

conosciuta come la più potente pozione d'amore mai creata e scoperta da mago o strega, può agire in due modi:

1- la persona che la beve si innamora di colui che l'ha somministrata

2-la persona che la beve si innamora della prima persona vista dopo l'ingerimento.

 

Non ricordo la persona vista appena dopo, ma ricordo quella vista appena prima.

Quella stramaledetta persona che mi ha sorriso un attimo prima che succedesse il finimondo.

E se fosse stato lui a gettarmi l'Amortentia addosso?

Chiudo il libro di scatto colta da una rabbia atroce, cercando Marlene con lo sguardo.

Appena la individuo mi avvicino.

Mi siedo accanto a lei e le chiedo la cosa che più mi interessa sottovoce.

«Dimmi che sono rimasta tutta la notte in infermeria» la supplico.

Vedo i suoi occhi appannarsi

«No, sei andata da lui» dice in un sussurro.

Mi alzo facendo cadere la sedia e mi avvio fuori dalla biblioteca.

Avrò le risposte che cerco.

Con le buone o le cattive maniere.
 

-------

 

Corro prima di potermi pentire in giardino, dove so che troverò Potter.

Perché è così che ho deciso di ricominciare a chiamarlo: Potter.

Appena arrivo mi guardo intorno e mi ci vuole solo un attimo per individuarlo: è l’unico circondato da cinque ragazze adoranti.

Irrompo violenta nel bel gruppetto e afferro Potter per il braccio, trascinandolo bruscamente fuori dall’occhio del ciclone e provocando un gridolino collettivo di disapprovazione.

Ma, come se tutto stesse andando troppo bene per i miei standard, un attimo dopo, correndo per allontanarmi velocemente da lì, perdo l’equilibrio e casco a faccia in giù trascinandomi il cretino dietro che finisce così sopra di me.

Sento la mia faccia andare in fiamme per l’ennesima volta, mentre tutti i ragazzi riuniti nel cortile si avvicinano per godersi meglio lo spettacolo.

«Alzati subito!» ordino a Potter, che sembra non essere intenzionato a farlo.

Lui si mette a ridere e si alza quel poco che mi basta per girarmi a pancia all’aria, per poi avvicinare la mia faccia alla sua.

Decisamente TROPPO vicina.

«Sapevo che eri pazza di me, ma non credevo fino a questo punto!» esclama divertito.

Mi divincolo per liberarmi della sua presa, inutilmente.

«Ti ho detto di alzarti!» sibilo a i denti stretti, incenerendolo con lo sguardo.

Lui si mette seduto e alza le mani in segno di resa, ma non senza quel sorrisetto malizioso.

Mi alzo di scatto, cercando di sistemarmi come meglio posso.

Poi riafferro Potter e lo trascino lontano da quegli sguardi divertiti.

«Dobbiamo parlare» dico, arrivati nel corridoio del castello.

«Ancora? Ma non ti stanchi mai?» feccia ironico.

Il mio sguardo non ammette obbiezioni, così sospira e abbassa lo sguardo in segno di resa. «Finiamola subito con questa storia e dimmi cosa è successo tra noi quella sera»

Il suo sguardo è inizialmente confuso, poi stupito e infine indeciso.

Che gli abbiano ordinato di non dirmi niente?

Dopo un evidente conflitto interiore, sospira e risponde.

«Niente» dice semplicemente.

Lo guardo per niente divertita, ma lui non accenna ad aggiungere altro.

«Niente?» chiedo incerta

«Niente di niente»

«Niente…» commento, scrutando il suo sguardo.

«Vuoi dire che io ero pazzamente innamorata di te, sono entrata nella tua stanza di notte e tu non ne hai approfittato?» dico incredula.

«Beh forse un bacetto…» ridacchia «Ma nient’altro.»

«Non ti credo» ribatto subito.

«Lo so. Ma è solo perché non mi conosci affatto, Lily.»

«E perché lo avresti fatto?» chiedo confusa, cercando di credergli.

«Perché sarebbe stato come baciare una ragazza ubriaca: non c’è gusto. Se tu sei innamorata di me, voglio che sia per quel che sono e non per una stupida pozione».

Ci metto tutta me stessa per non ridergli in faccia.

Io dovrei amarlo per quello che è?

Crede davvero che potrei mai amarlo per quello che è?

Un arrogante, provocatorio, testardo, maleducato e stupido malandrino: ecco cosa è.

E allora perché gli credo?

Per un attimo, ma solo per un attimo, ho l’impressione che di me gli importi più di quel che pensavo.

Sospiro e pongo l’ultima domanda.

«Quindi non sei stato tu a farmi cadere l’Amortentia addosso?»

Scuote la testa.

Lo guardo ancora una volta negli occhi e mi allontano, ancora più a pezzi di prima.

 

 

ANGOLINO AUTRICE

Ciao a tutti!

Come sempre (e sì, sto cominciando ad essere ripetitiva) mi scuso per il ritardo.

Il fatto è che ci siamo rese conto che con la scuola è diventato molto difficile pubblicare regolarmente.

Ma abbiate fede (?) che troveremo un modo al più presto!

Per il resto spero che il capitolo vi sia piaciuto e che la storia non cominci a diventare noiosa.

Perchè ho questo terrore?

Ringrazio tutte le persone che hanno recensito lo scorso capitolo e tutte quelle che hanno messo la storia tra le seguite, preferite ecc..

Spero quindi che ci farete sapere cosa ne pensate.

Un bacio e a presto (si spera)

Nihal e Ire

  
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