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Autore: Fantasiiana    26/01/2014    6 recensioni
Se tenete alla vostra sanità mentale vi consiglio di NON LEGGERE questa storia.
Fatti e persone presenti all'interno di essa NON sono puramente casuali, purtroppo.
Se avete un po' di sale in zucca, CONTINUATE A SCORRERE LE STORIE, NON FERMATEVI! (Per la vostra sicurezza).
Se siete degli squilibrati, CONTINUATE A SCORRERE LE STORIE, NON FERMATEVI! (Per la vostra sicurezza).
Se siete ragazzi razionali, che non credono a forze sovrannaturali o che possano minimamente esistere altre creature al di fuori dei mortali, PERFETTO! Potete leggere quanto volete, sempre che lo vogliate, ma se la storia comincia a piacervi: FERMATEVI! (Per la vostra sicurezza).
Ah, dimenticavo, sono Adèl Raicemond e, purtroppo, non sono una persona normale. Non proprio...
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ade, Annabeth Chase, Nico di Angelo, Nuovo personaggio, Percy Jackson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ho un diavolo per capello






Correvo. Il buio riempiva lo spazio, talmente opprimente da sembrare vivo. Mi spingeva a terra, cercava di schiacciarmi con il suo peso. Cercai di opporre resistenza ma era tutto inutile.
Urlai, ma non uscì alcun suono dalla mia bocca.
Una risata di scherno echeggiò nell'aria, una risata crudele senza tempo, senza sesso, senza pietà...
Il buio sparì e mi ritrovai in mezzo ad una guerra tutti contro tutti.
Uomini vestiti con armature greche si scontravano con soldati con indosso tute mimetiche. Delle donne strappavano i capelli ad altre donne e bambini e bambine si contendevano peluche e giocattoli di ogni tipo. Tutto questo nel caos più totale. Non esisteva un sopra e un sotto, solo corpi che si scontravano l'uno contro l'altro.
-Combattete, sciocchi! Combattete!- urlava una donna, ridendosela da un punto indefinito del cielo coperto di freccie e aerei.
La donna vestita in nero che avevo visto a Central Park e fuori dalla mia scuola comparve riempiendo il mio campo visivo.
-Forza, piccola dea. Combatti. Combatti!- mi urlò con la stessa voce di prima.
Estrasse una falce e mi colpì in pieno petto.

Mi svegliai urlando e tastandomi il petto.
Ero tutta sudata e i capelli mi si erano appiccicati al viso.
-Adel?- chiamò Nico, ma non risposi, ancora sotto shock. -Adel che hai?- Mi raggiunse e si sedette sul bordo del mio letto. Fu allora che scoppiai a piangere, senza un motivo ben preciso.
Nico mi abbracciò, stringendomi al petto.
-Era solo un incubo, Adel... E' tutto passato. Sei al sicuro adesso.
Singhiozzai aggrappandomi a lui come ad un'ancora di salvezza.
Non riuscivo a pensare ad altro che alla Donna in Nero che mi colpiva, ripetutamente. Sentivo la lama fredda perforarmi la pelle, strappandomi via il fiato, la vita. E poi quella guerra...
Non seppi quanto tempo passò, quando decisi a staccarmi da Nico per asciugarmi gli occhi con il dorso della mano.
-Scusami... Io...- tentai di dire tra i singhiozzi, ma Nico mi interruppe.
-Non preoccuparti. So cosa di prova.
Annuii, fissandomi le dita.
-Vuoi compagnia per questa notte?- mi chiese.
Lo guardai negli occhi, ma come al solito non riuscii a capire le sue emozioni. Avevo bisogno di non sentirmi sola per la prima volta nella vita, avevo bisogno di sentirmi accettata. Non volevo chiedermi perchè proprio lui, la persona che mi odiava di più al mondo, mi stesse proponendo una cosa così... da vero fratello.
Annuii lentamente, facendogli poi spazio nel letto.
Lui si infilò sotto le coperte e mi abbracciò. Mi poggiai sul suo petto.
Il suo profumo mi invase le narici.
Sapeva di casa, di gelsomini, di sicuro... di Nico.
-Grazie- sussurrai, e caddi in un sonno senza sogni, mentre le sue mani continuavano a carezzarmi lentamente i capelli.

Quando mi svegliai ero sola.
Nico era sparito. Un'unica finestra aperta faceva entrare il sole nella Casa 13.
Mi alzai un po' stonata e mi preparai per andarmi a fare una doccia, quando vidi un biglietto nel tavolo bianco al centro del locale.
Era scritto con una grafia elegante ma senza troppi sfarzi.


Il Signor D e Chirone desiderano parlarti. Ti aspettano alla Casa Grande alle 9.00. Non fare tardi.

Nico


Controllai l'orologio a forma di teschio appeso alla parete. Segnava le 8.50.
Mi vestii velocemente con la prima cosa che presi dalla mia borsa: jeans e una felpa nera con disegnati sopra i Doni della Morte. Ehi! Non giudicate: amo Harry Potter!
Comunque, mi pettinai, se così si può dire, la zazzera rosso fuoco che mi ritrovavo in testa e corsi defilata alla Casa Grande. A quanto avevo capito, il Signor D non era un tipo che approvava le mancanze. Anzi, credo che non approvasse un bel niente.
Arrivai alla Casa Grande con il fiatone, ma puntuale.
Trovai il Signor D e Chirone che giocavano a pinnacolo sotto il portico.
La parte equina di Chirone era sparita, sostiuita da una sedia a rotelle e due gambe abbandonatevi sopra. L'atro, invece, indossava un'improbabile camicia viola e gheopardata.
-Volevate vedermi?- chiesi avvicinandomi.
-Sì, Adel- rispose Chirone guardandomi sorridente. -Volevamo darti ufficialmente il benvenuto. In altre circostanze saremmo stati i primi a vederti.
-In altre circostanze?- chiesi confusa.
-Esatto.
-Perchè, in quali circostanze siamo?
-Niente di cui ti debba preoccupare, ragazzina- intervenne il Signor D, senza alzare gli occhi dal tavolo e anticipando la risposta senza dubbio più cordiale di Chirone.
Annuii. -D per cosa sta?- chiesi poi.
-Che ragazzina impicciona!- si lamentò il direttore.
-Signor D...- l'ammonì Chirone.
-Oh, e va bene! D come Dionisio, contenta?-
-Dionisio? Vuole dire che lei è quello del vino?
-Eccone un'altra! Sai, quando tuo fratello, e in seguito anche un cavallo, mi chiamò così, la prima volta, giurai che il prossimo che lo avrebbe fatto sarebbe finito in una bottiglia di Merlot.
-Oh, no io non volevo certo offenderla! Lei è anche il dio della follia!
-Sì, e allora?- chiese lui confuso guardandomi per la prima volta.
-E allora?!- chiesi sbalordita. -E' una cosa pazzesca! Può ridurre le menti dei mortali in briciole solo con il pensiero! Può spedire al manicomio eserciti di soldati!
Il Signor D mi squadrò sopsetto, mentre Chirone ridacchiava sotto i baffi.
-Bè, grazie di essertelo ricordata, ragazzina- disse infine il dio. -Chirone, vogliamo farla finita?
-Sì, certo- rispose l'altro voltandosi verso di me. -Allora, Adel, sai già tutto su dei e semidei, perciò penso che potremmo subito cominciare ad addestrarti, sei d'accordo?
Annuii.
-Bene! Allora, normalmente toccherebbe a Nico decidere il diario delle tue attività, ma lui non è un tipo... Bè, sai com'è.
-Già, eccome.
-Oh, non fraintendermi! E' un ragazzo meraviglioso, ma preferisce stare per conto suo. Comunque, puoi deciderle tu. Annabeth ha accettato l'incarico di insegnarti il greco antico e Percy sarà il tuo addestratore nella scherma. Per quanto riguarda il tiro con l'arco sarò io personalmente a insegnarti, le ninfe si occuperanno della corsa a piedi, il capogruppo della Casa di Ares della corsa con le bighe, e poi ancora lancio del giavelloto, arrampicata, canottaggio e forgiatura dei metalli. Tutto chiaro?
-No.
-Non preoccuparti, è tutto scritto qui.- Mi consegnò un foglio.
Lessi gli orari.
-Tutto chiaro, ora?
-No.
-Perfetto! Ora vai, bambina. Oggi hai la giornata libera, ma da domani si riga, chiaro?
-Okay... grazie- dissi e me ne andai dritta verso le Case, sorvolando su quel "bambina".
 
Dato che era ancora presto, decisi di farmi una doccia e cambiarmi. La neve, al campo, era sparita e il sole splendeva caldo su di noi, anche se fuori dalla barriera, gli alberi erano piegati leggermente dal vento freddo.
Quando ebbi finito, tornai alla Casa 13, ma rimasi fuori a godermi il tepore della matti, seduta sull'erba e poggiata alla parete nera.
Non so quanto tempo passò, ma ad un tratto sentii una voce familiare in lontananza.
-El! Smettila di fare la bambina!
Sarà solo una coincidenza...

-E dai, Jenny. Non voglio salire su quei cosi!
Ok, non può essere una coincidenza.

Aprii gli occhi e le vidi.
Dall'altra parte della piazza, la mia migliore amica Jenny, spintonava l'altra mia migliore amica, Elinor.
-Ho paura, ho paura!- si lagnava la bionda.
-Ma se sono più di quattro anni che siamo qui! Devi provarci!
-No! Non rischierò di essere sommersa dalla lava, scordatelo!
Mi avvicinai lentamente a loro.
Vi prego, ditemi che è un sogno...

-Elinor?- chiamai, e la mia amica si voltò.
-Jenny?- continuai, e la voce tremò mentre anche lei si voltava.
Mi guardarono a occhi sgranati, come fossi un fantasma. Persino Jenny taceva, cosa che non aveva mai fatto in tutti quegli anni.
-Non posso crederci...- mormorai. -Le mie migliori amiche... Qui, al Campo Mezzosangue.
Silenzio.
Cosa aveva detto Jenny?
"Sono più di quattro anni che siamo qui!
-Dunque voi sapevate?- chiesi ancora scioccata.
-Adel, noi...- provò a dire Elinor, ma si interruppe sotto il mio sguardo "non-solo-mi-hai-sconvolto-hai-anche-il-coraggio-di-parlare?"
Le parole di mio padre mi risuonarono in testa.
"Non so come hai fatto a sopravvivere fin'ora..."
Tutto tornava.
L'urlo di Elinor alla vista del segugio infernale.
Tutto tornava, maledizione!
-Voi sapevate... E non me lo avete detto- dissi grave a testa bassa.
-Non eravamo sicure, Adel- provò a giustificarsi Jenny, sulla difensiva. Come se fossi io in torto. -Volevamo verificare dopo le vacanze ma tu...
-Cosa? Sono sparita?! Bè, scusa tanto se sono finita negli Inferi!- urlai.
I loro occhi si ingigantirono.
-Tu cosa?- squittì Elinor.
-Mi hai sentita. Sono figlia di Ade, potete risparmiarvi la ricerca- dissi, assumendo un tono accusatorio e acido, mentre la tristezza veniva sostiuita dalla rabbia.
Mi avevano mentito. Le mie migliori amiche. Avevano permesso che me la sbrigassi da sola contro un segugio infernale, contro le dracene, contro Nico, contro Persefone, contro la Donna in Nero, contro la verità... Le mie migliori amiche. Mi avevano lasciata realmente sola. Le mie ex migliori amiche.
Ero senza parole e al contempo avrei voluto urlare per scaricare la rabbia.
Mi voltai e mi incamminai verso un punto indefinito del campo, fino ad arrivare a correre. Corsi tra le arene, gli altri semidei e le ninfe che volteggiavano spensierate, fino a raggiungere il limite della foresta.
Mi aggrappai ad un albero per riprendere fiato e stringendo la corteccia cominciai a piangere. Mi sentivo tradita, mi sembrava che il mondo mi fosse crollato addosso. Avevo bisogno di liberarmi. La testa mi scoppiava.
Mi spinsi verso la foresta. Barcollai come fossi ubriaca fra la vegetazione. Alla fine inciampai e caddi. E urlai.
La terra tremò squassata da un enorme terremoto, poi, com'era iniziato, tutto finì improvvisamente. Mi sentivo meglio, per così dire. Più libera, leggera. Mi distesi nell'erba fresca con un sorriso e svenni.

Al mio risveglio il pomeriggio era già arrivato.
Mi sollevai tutta dolorante e mi guardai intorno, mentre i ricordi riaffioravano.
Uscii dalla foresta e mi incamminai verso il molo.
Il fiume si muoveva come spinto da un vento invisibile -probabilmente perchè fuori dalla barriera il vento c'era eccome- fino a perdere velocità e continuare il suo percorso più placidamente.
Sospirai, delusa, amareggiata e arrabbiata per il comportamento di Elinor e Jenny.
Non potevo ancora crederci...
-Che bei capelli!- esclamò senza preavviso una voce femminile dietro di me.
Mi voltai e mi trovai cinque ragazzi, due maschie tre femmine, davanti.
-Ehm... salve- salutai cercando di essere gentile. -Posso fare qualcosa per voi?
-Sì, Laurèn, ma come sono ridotti!- si lagnò un ragazzo, come se non avessi aperto bocca.
-Si risolve tutto, François, non preoccuparti- ribattè la ragazza bionda più esposta, la stessa che aveva cominciato la discussione.
-E che brutto look, per Stige!- si lamentò un'altra ragazza mora.
-Quello sarà difficile, sì. Non ci sono le basi!- concordò Laurèn.
-Scusate? Potreste dirmi chi siete?- chiesi un po' brusca.
-Figli di Afrodite, al tuo servizio!- esclamarono tutti in coro avvicinandosi.
-Non voglio alcun servizio, grazie- dissi superandoli. Cominciavano ad essere inquietanti.
Si aggiunsero altri tipi di simile aspetto che mi circondarono e cominciarono ad accarezzarmi i capelli.
-Di un po', com'è che ti chiami?- mi chiese un ragazzo biondo, sporgendosi tra la massa di dita.
-Adel, figlia di Ade- risposi, cercando di non fare la maleducata, ma cominicavo ad avvertire il discuto per tutte quelle mani che mi toccavano.
-Che bel nome- mugulò lui. Sembrava un gatto che faceva le fusa. -Io sono Victor- si presentò. -Allora, ti va di venire con noi? potreo aiutarti, sai?- mi chiese prendendomi il mento fra il pollice e l'indice.
Spinsi via la sua mano con uno schiaffo.
-Non provare a toccarmi!
Lui parve infuriarsi e si avvicinò ancora di più. -Senti, ragazzina, chi ti credi di essere per trattarmi così?
-E tu, invece, patetico pallone gonfiato coperto di trucco ed extension?
Tutti esclamarono un "oh!" di sorpresa e orrore. Evidentemente odiavano le extension.
-Come osi?- urlò Victor diventando rosso.
-Ce c'è? Non sei l'unico. Tutti voi- li indicai -le avete!
Tutti si allontanarono con un balzo, tenendosi il petto e la testa.
-Miei dei, sto per svenire!
-Come osa insultare i nostri bei capelli?
-E il nostro buon nome?
-E i migliori parrucchieri di Parigi?
-E la nostra bellezza?!
Okay, lo ammetto, mi stavo divertendo troppo.
-Wow- esclamai. -Afrodite dev'essere assolutamente promossa da dea della bellezza a dea del melodramma!
Tutti si voltarono imbufaliti. -Come osi?!- urlarono.
La tipa bionda di poco prima, Laurèn, tese una mano verso di me.
Mi sentii tirare i capelli e gemetti per il dolore, con le lacrime agli occhi.
Tutti i presenti presero a sghignazzare, aprendosi ad ala dietro di me e spingendomi ad indietreggiare verso il passaggio che si era creato. Sbattei la schiena contro il legno della palizzata e mi voltai. Mi sporsi e guardai il mio riflesso nelle acque del fiume. I miei capelli si erano uniti in un'acconciatura con l'aspetto di un grosso diavolo con le ali aperte e una smorfia orripilante stampato in volto.
-Cosa avete fatto?!- urlai. Non era una tipa vanitosa, ma i miei capelli mi erano sempre piaciuti!
-Allora, figlia di Ade, così ti senti più a tuo agio?- chiese Laurèn sghignazzando.
-Direttamente dal Tartaro, l'Acconciatura Infera del Terrore!- continuò Victor.
Fu allora che non riuscii più a trattenermi. Sferrai un pugno a Laurèn e stavo già preparando il colpo per Victor, quando una voce familiare irruppe richiamando il silenzio.
-Non vi sembra da vigliacchi attaccare tutti contro una?
Oltre le teste bionde e more dei presenti, intravidi quella nera di mio fratello Nico.
-Vuoi unirti alle danze? Saremo felici di dare una lezione anche a te!- rispose Victor.
-Voi? Tzè! Non sareste capaci neanche di vincere una partita di dama con una lumaca!
-Le lumache non giocano a dama, sciocco!- esclamò una ragazza mora, e un coro di risate irruppe dal gruppo. Alzai gli occhi al cielo e vidi che mio fratello fece lo stesso.
-Bene, allora vediamo se la bellezza riesce a battere la morte- esclamò Nico estraendo la sua spada nera. Io lo imitai, sfilandomi l'anello e impugnando poco dopo Oblio.
Cominciò una dura lotta. I figli di Afrodite attacavano con tutto quello che trovavano, mi tiravano i capelli e i vestiti e puntavano a sopraffarmi con il loro numero.
Ma non vanno mai in vacanza?

Durante lo scontro, qualcuno sciolse i miei capelli da quella terribile acconciatura e me li fece ricadere tutti davanti agli occhi per impedirmi la visuale, così qualcun'altro ne approfittò per spingermi e farmi cadere a terra.
-Non sapevo che la bellezza facesse così male!- mi lamentai.
-Chi bella vuole apparire, un poco deve soffrire- mi schermì una ragazza puntandomi un ramo contro. La allontanai e mi alzai.
Cercavo di non ferirli, ma soltanto di aprirmi un varco per arrivare a Nico. Dopo un po' riuscii finalmente a raggiungerlo e a metermi schiena contro schiena con lui.
-Ciao!- lo salutai, mentre cercavo di allontanare gli altri semidei.
-Ehi- rispose lui.
-Come te la passi?
-Direi un po' annoiato, tu?
-Idem. Grazie dell'aiuto, comunque!
-E di che? Te la saresti potuta anche cavare da sola, a quanto ho visto.
I figli di Afrodite prenderono quello scambio di battute come una provocazione e aumentarono l'aggressività dei colpi.
Ad un tratto, Victor superò le nostre difese e cercò di colpirmi il viso con uno schiaffo.
Sollevai la spada per pararmi il viso. Un urlo, poi il silenzio.
Osai guardare oltre la lama e quel che vidi mi lasciò a bocca aperta.
Victor era seduto in mezzo ai suoi fratelli e sorelle, guardandosi intorno confuso. -Chi siete voi?
-Victor?- chiese Laurèn chinandosi. -Stai bene?
-Sì, perchè?
-Bè...
-Chi sei tu?
-Cosa?- chiese lei confusa.
-Piacere, Cosa. Io sono... Chi sono io?
Gli rispose il silenzio.
-Ho male qui!- si lamentò Victor aprendo la mano, dove da un taglio obliquo fuoriusciva appena qualche goccia di sangue.
-Adel- mi chiamò Nico impassibile. -Che cosa hai fatto?
-Io... E' stata la spada!- risposi disperata. -Non volevo fare dle male a nessuno, lo giuro!
-Io ti credo, ma...
-Maledetti!- urlò Laurèn alzandosi e puntandoci il dito contro. -Che siate maledetti figli di Ade! Afrodite vi punirà per l'offesa recatale e il male che avete fatto ai suoi figli!
-Ora basta, Laurèn, stai esagerando- l'ammonì Nico.
-Vedremo se mia madre la penserà come te!- urlò l'altro e insieme ai suoi fratelli e sorelle portò Vicotr alla Casa grande.
Nico si diresse alla Casa 13. Lo seguii affiancandolo.
-Gli dei non puniscono le persone per degli incidenti, vero?- chiesi preoccupata.
-No.
-Oh, meno male!
-Ma è pur sempre Afrodite.
-Ah, bene.
-La prossima volta cerca di inimcarti...- Si interruppe.
-Sì?
-Mi sbagliavo. Tutti punirebbero per degli incidenti.
-Oh, ma dai!
-Ci farai l'abitudine.
-Peggio di così non può andare!- esclamai esasperata.
-Credimi, può.
Dei, quanto aveva ragione!





Angolo Autrice
Ciiaooo a tutti! Sono sempre io, Fantasiiana, spero che non mi abbiate dimenticato per il troppo tempo in cui non aggiorno D: Spero di essermi fatta perdonare con questo capitolo dedicato a Nico e Adel (Dolciiii *^*) e ai figli di Afrodite. Finalmente abbiamo scoperto perchè la dea è tanto incazzata con loro!!
A proposito, spero di non essere stata troppo esagerata. Mi scuso con i figli di Afrodite che magari staranno leggendo questa storia. Non volevo essere cattiva!! Anche se neanche io, come Adel, sopporto la vostra strana mania per trucchi e vestiti ç_ç
Comunque, so che amate Nico e Adel e so che questo avete avuto tutte (magari anche qualche ragazzo) un tuffo al cuore quado avete letto dell'abbraccio. CONFESSATE!! Io sono sadica e quindi vi farò pensare che ci sia qualcosa fra i due MUAHHAHAHA anche se non c'è, no u.u
Bè, non ci resta che aspettare come ha intenzione di vendicarsi la dea della bellezza. Perchè sì, si vendicherà e sarà una vendetta mooolto crudele ;3
Per quanto riguarda il mio cucciolo Nico, so che nei capitoli prima non era il massimo della dolcezza, ma ora finalmente è uscito allo scoperto!!! Ora, la vera domanda è: rimarrà così anche in futuro o si divertirà a far impazzire Adel con i suoi sbalzi d'umore? Chissà! Dipende tutto cosa mi diverte di più, perciò forse potreste intuirlo XD
Comunque, che ne pensate di Elinor e Jenny? Ve lo sareste mai aspettato che anche loro fossero delle mezzosangue? Non voglio che pensiate qualcosa tipo "Certo, per il finale da favola serviva che anche le migliori amiche fossero come lei. E vissero tutte felici e contente!" perchè non è così D: !!
Il fatto è che non doveva spuntare un satiro per portare Adel al Campo, altrimenti l'idea del segugio e della caduta negli Inferi sarebbe stata impossibile da realizzare! Come dice Ade (amiamolo u.u), Adel è sopravvissuta da sola senza un motivo ben preciso all'attaco di eventuali mostri. Ecco, il motivo in questione sono Jenny ed Elinor, che non sapevano comunque che Adel fosse una mezzosangue perchè pensavano che i mostri che attirava in realtà fossero interessati a loro. E questo faceva sì che Adel non li vedesse mai perchè loro li distruggevano troppo velocemente. Capito? No? Lo sapevo XD
Comunque, er quanto riguarda il Signor D, non potevo non mettere che anche Adel se ne uscisse con "lei è quello del vino!" come fa Nico. EHEHEH! Ma soprattutto, che se ne esce con "WOW, è il dio della pazzia! E' un figata!!" e roba così, era impossibile da non scrivere! Imamginate il povero Dionisio *guarda soffitto* che si ritrova entrambi i figli di Ade ad eloggiarlo! Insomma, l'ho messo e mi piaceva u.u
Comunque (giuro che è l'ultimo e che poi la smetto!), il sogno di Adel sta a significare che c'è un'impresa nelle vicinanze. Eggià. Per la gioia di voi tutti che non ne potevate più e che volevate vedere Adel alle prese con il mondo. O magari no, ma mi andava di scriverlo u.u
Ora basta spoilers e comunque, davvero. Mi ero prefissata miliardi di cose da dirvi, ma non me ne ricordo neanche una D: Sarà per la prossima volta, quando imparerò ad annotarmele prima.
Scusate in anticipo per l'Angolo Sclero, ma davvero non potevo non fare una cosa così XD. Spero che non siano cose troppo banali e che non abbia dimenticato nessuno. Mi dispiacerebbe :(
PS: C'è qualche figlio di Ares che mi accompagnerebbe il 6 marzo a vedere 300 - L'alba di un nuovo impero? Nessuno mi ci vuole portare e io ho disperato bisogno di vederlo *^*
Ok, sono una figlia di Ade, però amo lo stesso 300 >< Bah, vi lascio e me ne vado u.u




Angolo Sclero
[Riunione di dei e semidei sull'Olimpo]
*Tutti urlano*

Io-appena-arrivata: Cosa succede qui?
Adel: Gli dei stanno litigando.
Fantasiiana: Che genio!
Io: Ok, ma perchè litigano?
Adel: Non ci credereste.
Io: Prova a spiegarcelo.
Adel: In pratica hanno parlato della moda del momento di fare tre frasi con le rime. Tipo: Sono alto, sono bello e sono un fotomodello.
Io: E allora?
Adel: Volevano farlo anche loro per tenersi al pari con la moda, ma stanno litigado su chi deve cominciare per primo.
Fantasiiana: Hai ragione, non ti crediamo.
Adel: Ma è vero! Zeus voleva cominciare, ma Ade si è messo a ridergli dietro. Allora Apollo ha cercato di prendere parola, ma Ermes si è messo a ridergli dietro. Poseidone è intervenuto, ma Atena si è messa a ridergli dietro. Insomma, un Inferno!
Io: Siamo ancora sull'Olimpo non all'Inferno.
Fantasiiana: -.-
Adel: -.-
Io: Ok, ok... Era una battuta! Calmatevi!
Adel: Ok, ma che facciamo?
Fantasiiana: Ci penso io *sorride crudele*
*Fantasiiana prende folgore di Zeus e fa piombare un fulmine sul pavimento*

Zeus: Ladra di fulmini!
Fantasiiana: Oh! Questa l'abbimao già sentita! *ridà folgore*
Zeus: Cosa vuoi?
Fantasiiana: Comincia Artemide a fare la frase.
Zeus: Perchè?
Fantasiiana: PERCHE' E' UNA DI QUELLE POCHE CHE HA LE PALLE DI VIVERE SENZA UOMINI!
Zeus: O.O
Fantasiiana: E mi sta simpatica.
Artemide: Che dolce! ^^
Fantasiiana: Ora tutti giù sui propri troni e aspettate il vostro turno.
Percy: E noi?
Fantasiiana: Anche voi dovete farlo, ma dopo.
*Tutti si siedono e guardano Artemide*
Artemide: Emh... Sono una Cacciatrice, sono indipendente e ragazza rimarrò eternamente.
Ares: Tzè! Senti qua: so' forte, so' potente e anche il più avvenente!
Afrodite: Son bellissima, son la migliore, tutto il resto a me è inferiore.
Efesto: So' brutto, ma i culi spacco. Afrodite ed Ares, vi metterò nel sacco!
Atena: Son saggia, son guerriera. Ares, cambia carriera.
Dionisio: Come dicono oggi i giovani? Ah, sì! Son figo, son il dio del vino. Infastidiscimi e ti trasformo in un delfino.
Era: Son irresistibile, son la regina e sono...
Percy: La più carina?
Era: Perseus Jackson! Come osi?! Io sono meravigliosa!
Percy: Ma non fa rima.
Era: Ha importanza?
Percy: Bè...
Zeus: Sono il re, il più grande...
Ade: E non porto le mutande.
Percy: Parla lei che si fa cucire le anime nei vestiti?
Ade: Io sono il Re dei Morti, il Signore dell'Averno! Vattene ora o lo rimpiangerai in eterno.
Percy: So' un eroe, so' un incompreso, ma da ogni battaglia ne sono uscito illeso!
Annabeth: Son intelligente, dei ragni ho la fobia, ed ora, Testa d'Alghe, andiamo via.
Poseidone: So' bello, so' il mare, se mi arrabbio ti faccio affogare.
Nico: Non ho corone, non ho scettri, ma son comunque il Re degli Spettri.
Estia: Son dolce, come un uccellino... Non ti preoccupare se mi trovi nel camino!
Demetra: Son amorevole, tra le più leali. Mi raccomado, mangia tanti cereali!
Persefone: Mio marito oggi, mia madre domani... Per favore, datemi dei melograni!
Adel: Son irrascibile, son onesta... Oh! E tutto il mondo mi detesta.
Clarisse: So' dura, so cazzuta, con le tue ossa ce faccio na' spremuta!
Apollo: So' divino, so' aureo...
Ermes: Assaggia un po' il mio caduceo!
Io: Ora vado, dopo questo... Ciao a tutti, ci sentiamo presto^^ !!!

  
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