Libri > Hunger Games
Segui la storia  |       
Autore: Torma    26/01/2014    8 recensioni
Immaginate i personaggi di Hunger Games in un contesto del tutto differente di quello di Panem. Niente guerra , niente dittatura, niente Hunger games come tutti noi li conosciamo. Solo semplice vita universitaria, amicizie, lezioni ,feste e amori. Una Katniss più aperta e socievole alle prese con un Petaa che le farà battere il cuore. Tutto condito con leggerezza e allegria. Buona lettura- Torma
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Finnick Odair, Katniss Everdeen, Madge Undersee, Peeta Mellark, Un po' tutti
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Buona domenica, oggi sono di poche parole. Buona lettura. A presto - Torma
P.S. Grazie a tutti siete meravigliosi <3


8.
Sono in una sala d'attesa con le pareti blu, diversi diplomi e certificati incorniciati e appesasi, seduta su una sedia di plastica posta attorno a un tavolino, sul quale sono sparpagliate diverse riviste. Osservo la segretaria del dottor Aurelius sistemare alcuni fascicoli nel porta documenti dietro la sua scrivania. Aspetto. Madge ha parlato a Gale di cosa è successo l'altra sera e lui si è assicurato che oggi parlassi con qualcuno. È venuto a prendermi con il suo pick up e mi ha dato un passaggio fino allo studio -Alle 16,30 torno a riprenderti- mi aveva detto lasciandomi li . -Signorina Everdeen il dottore può riceverla-mi dice senza alzare gli occhi dal computer ,automaticamente mi alzo e raggiungo la porta, entro e mi siedo sul divanetto di pelle nera davanti alla scrivania -ciao Katniss- mi saluta teneramente il dottor Aurelius -Salve- tengo gli occhi bassi, non mi piace parlare dei miei problemi cerco sempre di tenere tutto dentro e forse è per questo che sono crollata.Mentre il dottore cerca disperatamente di attirare la mia attenzione mi incanto a osservare le tartarughine di legno sulla scrivania  che muovono la testa su e giù, senza stancarsi mai. –Katniss sai benissimo che se non parli le cose peggioreranno e dovremo avvisare tua madre, potresti rischiare anche di perdere la borsa di studio.- Queste parole mi fanno scattare sull’attenti. Mamma e borsa di studio. Non posso permettermi ne l’una ne l’altra cosa. A casa lei deve già occuparsi di Prim non potrebbe sopportare il mio instabile stato di salute. E la borsa di studio? Mi serve. Non abbiamo soldi per nessun bene superfluo e la Brown è troppo costosa. Devo parlare, ed è quello che faccio.  Dopo l'ora di terapia il dottore mi spiega che ho avuto un esaurimento nervoso  che potrebbe essere causato dallo stress. Un caso isolato non dovrebbe essere grave ma se dovesse ricapitare dovrò tornare a frequentare lo studio una volta a settimana e prendere delle medicine. Ringrazio il dottor Aurelius. Dopo essere stata congedata esco fuori dal l'edificio e cerco la macchina di Gale, ma non la vedo. Controllo l'orologio .16,45. Si sarà dimenticato. Apro la borsa per cercare il telefono quando mi sento chiamare da un ragazzo dall’altra parte della strada, mi volto e vedo Peeta sul lato opposto della carreggiata –Gale ha avuto un contrattempo e mi ha chiesto se potevo venire io- mi dice mentre salgo in macchina- scusa per il ritardo non trovavo la strada- sembra imbarazzato- tranquillo sono appena uscita- gli sorrido e sembra rilassarsi - stai bene?- - si nulla di preoccupante- decido che sia meglio non raccontargli questa parte di me , è troppo personale -solo un po' di stress .- -so io cosa ti ci vuole- mette in moto, fa un inversione a U poco legale e sfreccia sulla strada.  Trascorriamo in auto un po' di tempo , vedo allontanarsi la città e dopo una ventina di minuti comprendo la nostra destinazione. L’oceano. Providence è una città che si affaccia sull’ Atlantico ma le coste sono per lo più rocciose. Le spiagge sono splendide rarità, sconosciute dai turisti.   Parcheggia. E ci avviciniamo al lido. Peeta si toglie le scarpe e le calze, lo imito, la sabbia è bagnata a causa del temporale di ieri ma è piacevole al tatto, fresca e umida. Mi porge la mano e la stringo, passeggiamo in silenzio mentre l’ aria fresca ci accarezza la pelle. Sul bagnasciuga Peeta si arrotola i pantaloni e immerge i piedi nel mare, decido di fare lo stesso. È bello passare del tempo con Peeta mi sento spogliata di ogni mia difesa e debolezza ma allo stesso tempo al sicuro. Mi sento libera di essere felice .Le ansie e le preoccupazioni sembrano sparire lasciando posto alla spensieratezza. A un certo punto  inizia a schizzarmi con l'acqua -Eih è gelata- dico cercando di fare la sostenuta ma senza riuscire a trattenere un sorriso che si forma sulle mie labbra -ah davvero? Vediamo com’ è fare il bagno- si avvicina velocemente e mi prende sulle spalle come un sacco di patate -mettimi giù!!- grido dimenandomi, e cercando di liberarmi inutilmente . Lo sento ridere di gusto mentre continua a camminare dove l'acqua si fa più profonda -Non oserai!- lo minaccio ma appena finisco di dirlo sento il mio corpo librarsi nell'aria e subito dopo affondare nell'acqua salata. Nel frattempo mentre cerco di ritornare a galla sento Peeta ridere come un matto ,piegato in due dalle risate, gli salto sulla schiena e lo trascino in acqua con me. Giochiamo come due bambini e vestisti bagnati si incollano ai nostri corpi.  Non sento freddo.  Non con Peeta la sua presenza è in grado di farmi provare mille emozioni. Mi sento viva. Dopo un po' di schiamazzi in acqua usciamo tutti bagnati e ci dirigiamo versa la sua macchina apre il bagagliaio e mi lancia un asciugamano e intanto sparisce per qualche secondo . Ricompare con in mano una macchina fotografica di quelle professionali - Questo momento va immortalato- e mi scatta una foto . Sorrido imbarazzata si avvicina e con l'auto scatto ne fa altre . Rido . Peeta alterna facce buffe , tenere e sexy e l’ unica cose che riesco a fare è ridere. Mi riaccompagna in sede . Abbiamo bisogno entrambi di una doccia calda . Petaa ha acceso il riscaldamento dell'auto ma ha la pelle d'oca, poggio la mia mano sulla sua posizionata sul cambio e mi sorride. Durante il viaggio di ritorno nessuno dei due ha intenzione di tacere.Mi parla della sua giornata, lo prendo in giro per la sua giuda da “nonnina” quando a ogni semaforo arancione si ferma, più volte accosta la macchina e mi invita a scendere –Se non ti va bene come guido sei liberissima di tornare a piedi- mi dice- Non se ne parla proprio. Si gela fuori e siamo lontani chilometri- obbietto stringendomi nell’asciugamano -beh allora comportati bene- dice scompigliandomi i capelli. Il sole sta tramontando e il cielo si fa di mille colori dalle tonalità di azzurro, viola e arancione. -È stupendo- commento –Sai l’arancione è il mio colore preferito- lo osservo dire queste semplici parole ed è in momenti come questo che la semplicità si fonde con la perfezione. Mi piace osservare Peeta, le mani ferme e sicure sul volante, un espressione tranquilla e beata come se nulla potesse disturbalo e i suoi occhi azzurri carichi di meraviglia. Raggiungiamo il campus per le otto, prima che io scenda mi dice- Kat, sabato sera ti va di cenare insieme? Cucino io--Tu?- mi sembra un'ottima idea ma cerco di pensarci un po' . Accetto e lo ringrazio con un bacio sulla guancia, mentre chiudo la portiera aggiunge- ah Kat, è un appuntamento se non l'hai capito, vestiti bene- mi ammicca e mette in moto- un appuntamento? Un appuntamento con Peeta . Non vedo l'ora che sia sabato.
  
Leggi le 8 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Hunger Games / Vai alla pagina dell'autore: Torma