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Autore: TheHellraiser    27/01/2014    1 recensioni
Fra tutti i sicari del mondo ce n'erano sette che risiedevano a New York e avevano formato una specie di gruppo. Facevano semplicemente il loro lavoro: tu chiamavi uno di loro, e loro uccidevano la tua vittima. Un lavoro pulito, spettacolare e completamente anonimo. E' impossibile risalire al mandante o anche avere una minima prova. L'unica differenza fra gli omicidi era che venivano compiuti con sette tipi diversi di arma, quindi la teoria dei sette killer iniziava a prendere forma. Ormai, la leggenda non era più tale. Se vai in un qualsiasi bar, tutti sapranno che puoi avere uno di loro per la modica cifra di tremila dollari a persona più varie ed eventuali. I sette killer si sono dati dei nomi d'arte, e hanno scelto quelli dei sette vizi capitali: Envy, Sloth, Lust, Greed, Pride, Gluttony ed infine il loro capo, Wrath.
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La storia è ambientata a New York e parla di una "leggenda metropolitana" su sette assassini con i nomi dei peccati capitali. Spero vi piaccia. :D
Genere: Horror, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'The HitMen'
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-Mmmh...
Dylan mugolò. La testa gli pulsava ancora. Il misterioso e alquanto violento tizio non c'era di certo andato leggero. Tentò di aprire la bocca, ma era chiusa da uno strato di scotch isolante. Cercò di levarselo con le mani, ma erano saldamente ammanettate. La testa gli faceva ancora male e non riusciva a distinguere bene ciò che c'era intorno a sè. Vedeva solo quattro persone in piedi davanti a lui, che apparentemente lo stavano fissando. Quando la vista si fece più nitida, si accorse che uno di loro aveva la faccia a pochi centimetri dalla sua, con uno sguardo assolutamente gelido.
-Mmmmmh! Mh!- disse, cercando di urlare. Tutto quello che emise fu un suono soffocato. Facendo leva con i piedi sul pavimento cercò di scattare indietro, ma ottenne solo di andare a sbattere contro il muro. Il tizio che stava davanti a lui aveva degli occhi stranissimi, eterocromatici come quelli di Julia. Uno era verde, e l'altro grigio. Quello grigio era finto, un occhio di vetro. Quello verde invece aveva un'espressione apatica, indifferente ed annoiata. Aveva i capelli rossi, ma davvero rossi. Dylan deglutì, rimanendo a fissarlo.
-Devo ucciderlo?- disse poi laconicamente il rosso, guardando verso Julia. Dylan guardò gli altri presenti. Erano tre. Una era Julia, per l'appunto. ll secondo era un tizio grande come un armadio con dei muscoli da far invidia ad un culturista, con il corpo coperto di tatuaggi in una lingua strana, probabilmente russo, con i capelli biondi e gli occhi del colore del ghiaccio. E l'ultimo... Dylan si sentì come se gli avessero sparato. Gandle. Il suo capo, il suo idolo, colui che l'aveva sempre ispirato, era in compagnia di altre tre persone dalla morale dubbia.
-Nah, è soltanto un ragazzino. Avanti Tony, non essere così cattivo- disse Julia, guardando il rosso con sguardo di rimprovero. Il rosso sbuffò, e Dylan riuscì ad intravedere di sfuggita un tatuaggio sulla sua mano destra. Era stato lui a colpirlo, aveva la scritta "SLOTH" sulle nocche. Un attimo... Sloth!? Quel tipo era Sloth? Il presunto Sloth si avvicinò a lui e strappò rudemente il nastro adesivo dalla sua bocca.
-Ti prego non uccidermi- disse Dylan tutto d'un fiato, trattenendo un urlo per il dolore a causa della violenza con cui aveva strappato lo spesso nastro. Sloth alzò gli occhi al cielo, come per dire "e mi fai sentire la tua inutile voce per una questione di così poca importanza?"
-Io uccido solo su commissione o se me lo ordina il capo- disse, indifferente. Togliere una vita non gli faceva nessun effetto? Dylan non riusciva a crederci.
-Cosa ce ne facciamo?- chiese Gandle, indicandolo.
-Propongo di sparargli e seppellirlo, senza troppe storie- sbuffò il russo.
-Io lo scioglierei nell'acido- disse Sloth.
-Impicchiamolo, fingiamo un suicidio- commentò Gandle di rimando. Sembrava un dibattito politico.
-Anzi, possiamo sempre fare in modo che le sue interiora diventino esteriora- sogghignò Sloth, con un sorriso così pazzo che avrebbe tolto il sonno a chiunque. Se avesse detto ancora una parola, probabilmente Dylan se la sarebbe fatta addosso.
-Vi prego, non uccidetemi. Vi prego, vi prego- continuava a dire, con voce isterica. Era sull'orlo di una crisi di pianto. Julia fece un cenno a Sloth, che si avvicinò e gli diede un ceffone così forte che per un pelo non gli fece ingoiare i denti.
-Chiudi quella cazzo di bocca, infastidisci il capo- disse. Dylan guardò Julia con gli occhi lucidi, e si accorse solo in quel momento che il resto del tatuaggio era scoperto. Sul petto di Julia, tatuata a chiare lettere, stava la scritta "WRATH".
-Tu sei Wrath- disse, guardando Julia con sguardo esterrefatto. Lei alzò le spalle, come per dire "che ci posso fare? Ci sei arrivato solo ora?"
-Perspicace, ragazzo- ghignò Gandle - Non sembri così intelligente quando lavori.
-Capo, perchè è in combutta con questi due assassini?- chiese lui, con voce ferita, riferendosi a Julia e a Sloth, che a quanto pare era il famigerato Tony con cui aveva parlato il giorno prima. Gandle alzò la testa e spalancò la bocca in una risata amara. Dopodichè si girò di schiena e si tolse la canottiera. Lesse il tatuaggio completo. GREED. Dylan guardò il russo, confuso.
-Speri che possa aiutarti, мальчик? [NdA: mal'chik Lett. ragazzino, in russo] Sei fuori strada- sogghignò. Aprì la bocca e tirò fuori la lingua. Proprio sopra di essa, marchiata a fuoco, probabilmente con un filo di ferro bollente, stava la scritta "LUST". Dylan si ritrasse inorridito. Si era fatto tatuare il suo soprannome sulla lingua!? Quel tizio faceva davvero impressione, con quei capelli, quegli occhi e quel tatuaggio. Sembrava uno spettro.
-E... E gli altri? Envy? Pride? Gluttony?- chiese. Era l'unica cosa che gli fosse venuta in mente, quella situazione era così dannatamente strana, non potè fare a meno di chiedersi dove fossero gli altri.
-Non sono cazzi tuoi- disse Sloth, irritato. Ramos aveva ragione. L'apatia e l'indifferenza di quel tizio erano spaventose. Era proprio perfetto per il ruolo dell'Accidia. Julia lo calmò con un gesto della mano.
-Oh, avanti. In fondo sta per morire, ha diritto di saperlo- disse la ragazza, che a quanto pare era il capo. Tony/Sloth sbuffò annoiato.
-Envy e Gluttony sono morti. Pride ormai è andato in Arizona- disse - Penso che voi abbiate trovato il cadavere di Envy.
Dylan rimase a riflettere. Trovato Envy? Ebbe un'illuminazione.
-Ludwig Schliemann... Era Envy!?- chiese. Il cadavere che era stato identificato come Ludwig Schliemann aveva la parola "ENVY" tatuata sulle guance. "EN" sulla sinistra, "VY" sulla destra. La polizia aveva pensato che fosse stato lo stesso Envy a farglielo, ma ora che aveva visto quei tatuaggi la cosa prendeva un altro significato. Julia annuì.
-Però, è furbo. Potrebbe servirci come spia, dal momento che ormai lui sa che io sono Greed- disse Gandle.
-Amò, che ne dici?- disse Lust, guardando Julia. "Amò"? Erano fidanzati, o qualcosa del genere? Julia alzò le spalle.
-Perchè no- si limitò a dire.
-Capo... Perchè lei è Greed? La prego, mi dica che non è per il motivo che penso- piagnucolò Dylan, ignorando Julia. Gandle era stato il suo idolo quando si era iscritto in polizia. Un capo forte, che pensava ai suoi sottoposti prima di ogni altra cosa. Insomma... Che fosse diventato Greed per soldi? Per... avarizia!? Gandle sospirò guardando Lust. Lui doveva essere Alexei, sempre se era lui che era stato menzionato da Julia la sera prima. Iniziò a parlare con voce monocorde, come se stesse recitando una poesia.
-"Nick non si ferma mai, non si sazia mai nè di vittorie, nè di denaro, per questo è GLUTTONY, Gola. Vash si crede superiore persino a dio, ed è PRIDE, Superbia. Ludwig uccise la moglie e l'amante per pura invidia verso di loro, per questo è ENVY, Invidia. Anthony è apatico, indifferente, annoiato, sadico, per questo è SLOTH, Accidia. Matt ama il denaro più di ogni altra cosa e viola ogni legge pur di ottenerlo, per questo è GREED, Avarizia. Infine, Julia ama uccidere e far soffrire le persone come in passato loro hanno fatto soffrire lei. Per questo è WRATH, Ira."
Sembrava un sermone di un predicatore.
-E tu perchè sei Lust?- gli chiese, anche se non era sicuro di volerlo sapere.
-Ti posso giurare che è impossibile dormire nella stanza vicino a sti due quando scopano, per il casino che fanno. Per questo lui è LUST, Lussuria- ghignò Tony, riferendosi a Julia e Alex. I due risero, scambiandosi uno sguardo complice. Dovevano essere davvero fidanzati.
-Comunque, dopo questa presentazione ad effetto, dite che potremmo usarlo come spia contro di lui?-disse Matt.
-Beh, non vedo perchè no. O accetta, o lo inculo a sangue e poi lo faccio fuori- sogghignò Tony. Dylan deglutì terrorizzato. Dal suo sguardo, si capiva che sarebbe stato facile per lui farlo. Facile come bere un biccher d'acqua.
-Ehm... Io vi aiuterei anche, ci tengo alla vita e alla salvezza del mio culo ma... chi sarebbe lui?- chiese, con voce tremante.
-Allora hai intenzione di collaborare? Non avevo dubbi. Bene, allora dobbiamo spiegarti un paio di cose- disse Gandle.
  
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