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Autore: Betta3x9    09/06/2008    15 recensioni
(M come Mihael)
"Mihael"
Solo questo – Mihael – sussurra Matt, vedendolo.
Mi-ha-el. Punto.
E poi rimane lì, fermo, guardandolo come si guarda un quadro, o una statua.
[E' una cosa strana da pensare, ora che Matt – Matt – è lì davanti a lui, è strano pensare che lui, il suo nome, l'aveva quasi dimenticato]
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Matt, Mello
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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E come Enciclopedia


Era un incubo, per forza.
Solo un sogno, solo un sogno.
Sì.
Perché lui stava dormendo, non c'era altra spiegazione.
Perché un evento carico di una tale drammaticità e così pregno di... Diamine, la sua PSP non poteva essere scarica.

Matt sbuffò infastidito, gettando la PSP, ormai inutilizzabile, sul letto.

Tutta colpa di Mello che gli aveva sfasciato il caricabatterie.
Un giorno avrebbe dovuto spiegargli come avesse fatto a finire nella vasca da bagno, ovviamente piena d'acqua.
O come avesse fatto a scambiare il gel per capelli per dentifricio. Ma questa è un'altra storia.

Matt fece scorrere lo sguardo per la stanza, annoiato.

Avrebbe dovuto fare i compiti, sì.
Effettivamente il giorno dopo ci sarebbe stato quel test di matematica... Ma mica aveva bisogno di studiare, lui.
Sai che gli fregava di diventare il successore di L!
Ma siamo matti?
Tutto il giorno, tutti i giorni, a dar la caccia a criminali, a risolvere omicidi, ad incastrare colpevoli...Seeee, mica si chiamava Near, lui.
E poi era molto meglio giocare alla PSP, o cazzeggiare con Mello.

Peccato che Mello stesse studiando, e la sua PSP fosse scarica.

Sarebbe potuto uscire a comprare un nuovo caricabatterie solo il giorno successivo... Come sarebbe sopravvissuto fino ad allora?

Magari poteva guardare un po' di TV.

Anzi, forse era meglio di no.
A quell'ora avrebbe trovato solo cartoni animati, qualche telegiornale e le previsioni del tempo, se era fortunato.

Avrebbe potuto sentire un po' di musica....

Peccato che a Mello fosse caduto l' i-Pod dalla finestra proprio il giorno precedente, mentre lo stava ascoltando.

Matt, nonostante fosse dotato di un'intelligenza notevole, ancora non era riuscito a capire come diamine avesse fatto. Insomma, non era mica tanto normale, eh!

Decise di accendere ugualmente la TV: sempre meglio che non fare nulla.

Passando da un canale all'altro, trovò ben poco d'interessante: qualche cartone animato, pubblicità, un approfondimento del telegiornale, pubblicità, un vecchio film in bianco e nero, pubblicità...

Insomma, non c'era nulla!

Decise di spegnere quando, guardando imbambolato una televendita di un set di pentole, si ritrovò il telefono in mano.

Ok, aveva toccato il fondo.

Matt si guardò intorno, in cerca di qualcos'altro di divertente da fare, per ammazzare il tempo.

Il suo sguardo si posò sulla libreria ricolma di libri messi un po' alla rinfusa.

Poteva leggere qualcosa, perché no.

I suoi libri erano mischiati a quelli di Mello: i romanzi si alternavano ai tomi scolastici, e, qua e la, sbucava anche qualche dizionario di latino, francese o altre lingue straniere.

Insomma, se cercavi qualcosa, potevi essere certo che non l'avresti trovata.
Ma Matt non se ne preoccupava più di tanto: sapeva che gli oggetti avevano la strana peculiarità di riapparire nei posti più bizzarri, solo ed esclusivamente quando non servivano più.
Era una legge scientifica, avvalorata da decine di esperimenti: basti pensare a quella volta che aveva ritrovato il libro di fisica nel cesto dei panni da lavare.
Dopo averli tirati fuori dalla lavatrice, ovviamente.

Matt, facendo scorrere pigramente l'indice sul dorso dei libri, ne scelse uno a caso, attirato dal colore rosso intenso della copertina.

Peccato che quel libro, come la maggior parte di quelli infilati in quella libreria, fosse incastrato fra altri.
Il risultato fu che il grosso tomo appoggiato sopra a quello che aveva scelto, cadde dalla mensola, mancandolo di un soffio.

Matt osservò un tantino scosso il librone spiaccicato malamente sul pavimento: c'era mancato davvero poco...Aveva rischiato un trauma cranico per cosa?
Per un'enciclopedia medica!
Era maledettamente ironico.

Raccogliendola, Matt si sedette sul letto iniziando a sfogliarla pigramente.

Era un'enciclopedia abbastanza nuova: era stata acquistata soltanto pochi mesi prima per un progetto di biologia sui virus, o qualcosa del genere.
Le pagine erano doppie e, qua e la, tra una descrizione di una malattia e l'altra, c'erano delle immagini a colori o delle foto.

Certo che la maggior parte delle malattie avevano nomi veramente assurdi!

Ogni tanto gli saltava agli occhi qualche sindrome o malattia dal nome improbabile, quasi che i medici facessero a gara a chi tirava fuori la parola più assurda.

Anche prendendo una malattia a caso, lo si notava perfettamente: Glomerulonefriti... Glomerulonefrosi...Tre tigri contro tre tigri...
Degli scioglilingua, insomma!

Fermi tutti... Glomerulonefrosi?

“alterazione della struttura e della funzione dei glomeruli renali....Numerose sono le glomerulopatie in grado di provocare glomerulonefrosi .....Gli edemi possono essere anche vistosi: al mattino, sono più evidenti al volto e in particolare nelle zone attorno agli occhi; alla sera, a livello delle gambe e soprattutto delle caviglie ....ecc ecc...”

Effettivamente quella mattina aveva la faccia un po' gonfia.
Mello aveva anche commentato che sembrava aver fatto a pugni con il cuscino.

Matt aveva pensato che fosse dovuto alla stanchezza, visto che aveva passato la notte incollato alla PSP (scaricando anche al batteria); ed invece questa glomeruloQualcosa spiegava tutto!
Ma cosa c'era scritto, esattamente?
Gli edemi? I globuli renali?
Erano pericolosi, i globuli renali? Effettivamente avevano un nome piuttosto minaccioso.

L'enciclopedia medica conteneva anche un'interessante parte sulle malattie più gravi o che erano diventate famose grazie alle vertiginose statistiche che coloravano le pagine dei libri di storia: peste, tubercolosi, tifo....

Ah... Tifo.

“Malattia contagiosa dovuta all'azione specifica di un microrganismo che si introduce nell'organismo per mezzo dell'acqua. Interessa il sistema nervoso, per cui l'ammalato si trova in un continuo stato di torpore. Altri sintomi possono essere: febbre, cefalea, malessere, tosse. La malattia può essere asintomatica o manifestarsi con sintomi modesti”

-Cought cought-

Matt si tastò la gola, che gli prudeva.
Doveva essere la tosse.

Ora che ci faceva caso, si sentiva un po' più caldo del normale: forse era la febbre.
E che dire del principio di mal di testa che sentiva?

" Tubercolosi...malattia contagiosa che si trasmette per via aerea mediante un batterio.... Sintomi.... tosse per più di tre settimane, perdita di peso, stanchezza, febbricola, sudorazione notturna..."

Matt sussultò.
Era evidente, ormai: aveva la tubercolosi, senza dubbio. Per non parlare del tifo.

In un sussulto di disperazione, sfogliò l'enciclopedia, tramutatasi ormai in un oracolo nefasto.


Circa dieci minuti più tardi, aveva ormai perso il conto di tutte le malattie che sicuramente lo avevano colpito.

L'enciclopedia medica gli scivolò dalle mani, ma Matt neppure se ne accorse.

Cielo! Gli restava davvero poco tempo da vivere, a giudicare dalle descrizioni delle temibili malattie che lo corrodevano, forse anche da anni, senza che lui se ne accorgesse!

A dir la verità, non aveva mai pensato al momento della sua dipartita, ma, ragionandoci sù, gli sarebbe piaciuto morire in modo eroico, come succedeva nei suoi videogiochi.
Magari sconfiggendo qualche mostro particolarmente orrido, per salvare la principessa bionda.

Matt scosse la testa per cercare di scacciare l'immagine di Mello versione Bella Addormentata.

Ed invece...Sarebbe stato il tifo ad ucciderlo... o avrebbe fatto prima la peste?

In un turbine di disperazione, affondò la testa fra le mani, non sapendo cosa fare.

Eppure aveva tante cose che voleva fare, prima di morire!
Si era sempre detto che c'era tempo, tempo a non finire!
Ed invece gli anni si erano fatti beffe di lui, lasciandogli a malapena qualche misera settimana! (Forse anche di meno, chissà!).

Non aveva ancora preso la patente, per dirne una. (Chissà se dal vivo, guidare la macchina, desse le stesse emozioni di un videogioco?)
E poi c'erano ancora tanti fumetti da leggere, tanti film da vedere, e tanti videogiochi da provare: insomma non poteva assolutamente morire!

E senza dichiararsi a Mello, tra l'altro!

...Chissà Mello come l'avrebbe presa.

Si sarebbe messo a piangere? Si sarebbe arrabbiato? O avrebbe ignorato l'intera faccenda?
Matt non riusciva proprio ad immaginarsi la reazione del biondo.

Quella sera gli avrebbe parlato, sì.
Gli avrebbe spiegato la sua situazione, l'avrebbe rassicurato, e poi -chissà- gli avrebbe anche rivelato i sentimenti che provava verso di lui.
Tanto, ormai, non aveva più nulla da perdere, no?

Aveva ancora un paio d'ore per pensare a cosa dirgli.
Matt adocchiò un quaderno e ad una penna riposti sulla scrivania.

Forse mettendo il tutto per iscritto, sarebbe stato tutto più semplice, no?




“Matt!”

Il rosso sussultò, sentendo la porta aprirsi.

In un lampo, cercò di nascondere tutti i fogli appallottolati che ricoprivano la scrivania.
Erano passate due ore e non aveva concluso praticamente nulla.

Matt si voltò a osservare Mello, che sembrava un po' arrabbiato.
Non poteva essere colpa sua, vero?

“Cosa stavi facendo?” Mello scrutò l'amico, che cercava di nascondere con il suo stesso corpo decine di fogli strappati che invadevano la scrivania.
“Nulla!”
Nulla ? Cosa sono tutti quei fogli, Matt?”
“Ehm..I compiti di matematica, no?”
“I compiti di matematica?”
“Sì”
"Dì un po', Matt. Non hai nulla da dirmi?”

Per dio! Lui sapeva! Mello sapeva!

“Cosa intendi?”
"Sai bene cosa intendo. La parola libro, ti dice nulla?”

Era stato Mello a mettere lì quella malefica enciclopedia! Evidentemente sapeva che gli restava ben poco da vivere, ma non sapeva come dirglielo!

“Mi dispiace, so che magari è un po' drammatico, o precoce da dire, ma troverai qualcun altro”
"Qualcun altro? E chi potrei chiedere?”
"Bhè, dovrai cercarti un altro amico, ma ti prego, non dimenticarmi!”
"Perché dovrei dimenticarti? Ma che ti sei fumato, Matt? Non ricordi che dovevamo ripassare fisica insieme?”
"Fisica? E io? E l'enciclopedia?”
“Che enciclopedia? Matt, ma stai bene?”

Mello strabuzzò gli occhi, nel vedere l'amico che alle sue parole, quasi scoppiava a piangere.
Evidentemente le canne avevano un effetto davvero deleterio.

“Allora non sai!”
"Matt, davvero, non ti capisco. Perciò, vedi di piantarla di parlare per enigmi, e spiegati!”
"Va bene... La faccenda è molto semplice, ma è complicato da dire”
"Semplice, complicato... Deciditi, che qua non ci sto capendo nulla!”
“Sto per morire, Mello”
"...”
"Mello?”
"...”
"Mel? Stai bene?”
"Io, sto bene? Cioè, tu mi dici che stai per morire, e mi chiedi se sto bene? Hai fumato, Matt?”
"Sì, ma non è questo il punto. Sono malato, e mi resta ben poco da vivere. E c'è una cosa che devo dirti...”
"Frena, frena... Spiegati bene”
"Sto per morire! Cos'è che non capisci?”

Mello si lasciò scivolare sul letto, frastornato.
Matt considerò, con una sottile contentezza, che il biondo sembrava esser davvero afflitto.

“Di cosa, per esempio”
"Di tifo”
"Tifo?!?”
"Oppure di epatite, non so, potrebbe essere anche peste”
"Cazzo, Matt, ma sei serio?”
"Certo, l'ho letto sull'enciclopedia medica”

Così dicendo, raccolse il tomo abbandonato sul pavimento, per mostrarlo all'altro.

“E poi ti dovevo dire una cosa, prima di morire...”
"Cioè, tu credi davvero di avere la peste? E magari anche il colera?”
"Certo! Ho tutti i sintomi!”
"Sì, al cervello!”
"Ma ti dico che è così!”
"Per favore Matt, non leggere più questa roba; anzi, non leggere più nemmeno il foglietto di uno spray per il mal di gola!”
"Mal di gola? Effettivamente...”
"No, ti prego, non dire nulla”
"Insomma, secondo te, quanto mi resterà da vivere”
"Poco, maledettamente poco, visto che sto per ucciderti con le mie mani”
"Bhè, mi accorcerai l'agonia”

Mello roteò gli occhi, spazientito.

“Ti dirò, Matt, tu hai un'unica malattia fidati, e si chiama deficienza congenita”
"...E' grave?”


L'enciclopedia medica sparì dalla vita di Matt passando per la finestra aperta.
Bisogna ammettere che Mello era dotato di un'ottima mira.

FINE


A chi non è mai successo, dopo aver letto la descrizione di qualche malattia, di esserse sicuro di averla contratta, magari nella sua forma più grave? ^^
Pensate che una ragazza della mia classe, tempo fa, era convinta di avere un tumore alla gamba, dopo aver visto "A time for dancing".

Per la dichiarazione di Matt a Mello (o di Mello a Matt, chissà!), dovrete ancora aspettare! xDD

(Scusate il ritardo nell'aggiornamento, ma tra la scuola prima e i problemi di connessione ad internet poi, stavo impazzendo!)

Ringrazio chi ha commentato il precedente capitolo, ovvero: Adaralbion (effettivamente, potrei aggiungere anche le lettere inglesi, ad esempio la Y mi ispira! xD), Feija, Soleya, strana90, Elly_Mello, Ardenspuffy, Mello, beat, Slepless (che ha commentato ben due volte! xD Ma perché i tuoi commenti finiscono al primo capitolo? O_o).
Grazie a tutti: ci vediamo alla F!



   
 
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