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Autore: TheHellraiser    28/01/2014    1 recensioni
Fra tutti i sicari del mondo ce n'erano sette che risiedevano a New York e avevano formato una specie di gruppo. Facevano semplicemente il loro lavoro: tu chiamavi uno di loro, e loro uccidevano la tua vittima. Un lavoro pulito, spettacolare e completamente anonimo. E' impossibile risalire al mandante o anche avere una minima prova. L'unica differenza fra gli omicidi era che venivano compiuti con sette tipi diversi di arma, quindi la teoria dei sette killer iniziava a prendere forma. Ormai, la leggenda non era più tale. Se vai in un qualsiasi bar, tutti sapranno che puoi avere uno di loro per la modica cifra di tremila dollari a persona più varie ed eventuali. I sette killer si sono dati dei nomi d'arte, e hanno scelto quelli dei sette vizi capitali: Envy, Sloth, Lust, Greed, Pride, Gluttony ed infine il loro capo, Wrath.
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La storia è ambientata a New York e parla di una "leggenda metropolitana" su sette assassini con i nomi dei peccati capitali. Spero vi piaccia. :D
Genere: Horror, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'The HitMen'
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-Aspetta, sì?- disse Tony, parandosi davanti a lui. Si avvicinò con il viso a quello di Dylan fino quasi a toccarlo, e aprì leggermente la bocca in un sorrisetto sadico. Dylan deglutì.
-Ora, che non ti venga in mente nemmeno per sbaglio di provare a riferire a qualcuno ciò che ti diremo, perchè altrimenti diventeresti un giovane martire... Sono bravo a creare martiri, sai? Vuoi sapere cosa ti farei se tu parlassi?- disse. La sua voce era assolutamente gelida. Dylan scosse la testa, ma Tony glielo disse comunque, la sua voce si trasformò in un sussurro sadico.
-Oh, non importa, te lo dico lo stesso. Innanzitutto verrei a prenderti, e stà sicuro che ti troverò ovunque tu sia. Poi, ti porterò in un luogo sicuro, solo tu e io, contento? Potrei iniziare crocifiggendoti al muro, con quei bei chiodi d'acciaio da sette centimetri, che batterei nei tuoi polsi. Fanno male quando si infilano lì fracassando tutte quelle ossa. Penso che urleresti. Poi, ti strapperei la pelle centimetro per centimetro con questo- continuò, tirando fuori un coltello identico a quello di rambo - Ovviamente non mi accontenterei di certo. Potrei persino farti una bella lezione di anatomia, ti aprirei la pancia partendo da qui- sussurrò, mettendo il dito sulla gola di Dylan e scorrendolo poi fin sotto l'ombelico- Fin qui, e ti farei vedere le meraviglie delle tue interiora che diventano esteriora. Oh, mi è venuta una fantastica idea. Posso sempre prepararmi del piombo fuso, mi dicono che è buono da bere, anche se probabilmente non potrai nemmeno più parlare dopo che te l'avrò fatto ingurgitare. Infine potrei tagliarti le orecchie, il naso, la lingua e farti a pezzi, infine trasformerei i tuoi occhi in un puntaspilli e poi resterei lì a guardarti crepare- concluse. Dylan scosse la testa piagnucolando, fissando gli occhi di Tony. Il viso di quel tipo era un'autentica maschera di sadica pazzia, simile a uno di quei volti che si vedono nei film horror, di quei mostri assassini che temi che usciranno dall'armadio. La cosa peggiore non era tanto la descrizione che già di per sè era realistica e terrificante, quanto il suo sguardo che faceva capire che l'avrebbe fatto più che volentieri, se fosse servito. Il messaggio era forte e chiaro. Ci tradisci? Allora io ti torturerò fino alla morte.
-Hm- commentò Gandle- Secondo me se l'è fatta addosso. Io avrei usato dei picchetti invece dei chiodi, quelli potrebbero non reggerlo.
Tony alzò le spalle come per dire "per me è uguale".
-Tony, per me avrà gli incubi per il resto della sua vita- ghignò Alexei.
-Beh, mi interessa che sappia e che non gli venga mai in mente l'idea di tradirci- brontolò Sloth. Julia fece un cenno a Gandle. Lui alzò Dylan di peso e lo mise in piedi, togliendogli poi le manette. Dylan si massaggiò i polsi, continuando a piagnucolare. Tony gli diede un robusto manrovescio.
-Ti ho detto di smetterla, coglione. Devo proprio reciderti le corde vocali? Chiudi la bocca e ascolta.
Dylan si affettò ad annuire, rimanendo zitto e immobile, mentre la sua guancia assumeva un colore rossastro. Se gli avesse dato un'altra sberla come quella, probabilmente avrebbe potuto staccargli la testa. Alexei prese una cartellina appoggiata sul tavolo.
-Lo sai chi è questo?- disse, mostrando una foto a Dylan.
-E'... E' un senatore...- sussurrò lui piano, intimorito.
-Rispondi solo sì o no- ringhiò Tony. Dylan annuì spaventato, per timore che lo picchiasse di nuovo. Deglutì di nuovo, trattenendo le lacrime.
-Esatto, hai ragione. Si chiama Andrew Robbins, ed è un ex militare che si è fatto eleggere senatore. Sai della sua "campagna anticrimine"?- chiese Julia, con voce rilassata. Era assolutamente terrificante il fatto che rimanesse così apatica e rilassata di fronte ad un ragazzino diciannovenne che era appena stato minacciato di tortura e che stava venendo picchiato a sangue da un tizio dalla morale discutibile. E poi, anche lei aveva diciannove anni. Dylan esitò. Tony, irritato, gli diede un pugno in piena faccia che lo fece andare a sbattere con la testa contro il muro dietro di lui. Si rimise in piedi, lentamente, riparandosi con una mano l'occhio dolorante.
-Al capo non piace aspettare- ringhiò- Rispondi!
Dylan annuì. Sì, lo sapeva. Il senatore Robbins, per farsi eleggere, aveva lanciato una campagna anticrimine. I crimini sono diminuiti molto da quel momento.
-Già. E sai perchè ha funzionato? Sai perchè i crimini sono diminuiti? Beh, perchè è difficile essere criminali quando si è stecchiti due metri sotto terra. Robbins ci ha assunti per uccidere i criminali e far sparire i loro corpi. Quando i crimini diminuirono, lui fu eletto. Però, restavamo sempre noi, che sapevamo tutto. Ci pagò e ci disse di non rivelare nulla ad anima viva. Però, Gluttony ebbe la geniale idea di ricattarlo, allora Robbins ci ha sguinzagliato dietro tutti i suoi uomini più un sicario di nome Grudge.- spiegò Julia.
-E' il secondo in classifica, dopo Julia- aggiunse Alexei.
-Classifica...?- chiese piano Dylan. Tony gi rifilò un calcio al basso ventre che lo fece piegare in due, rotolando a terra e mugolando.
-Sei coglione o solo sordo?- gli disse, gelidamente. Julia lo fece allontanare con un gesto della mano. Tony lasciò Dylan dove stava, e Julia gli si avvicinò.
-E' una domanda intelligente. Il mondo dei sicari funziona come eBay, sai? Abbiamo una specie di curriculum, tutti noi, anche se ovviamente non è consultabile, neh? Abbiamo delle specializzazioni. Per fare un esempio, la specializzazione di Lust sono gli omicidi con stupro... Ognuno di noi ha un posto in classifica, diciamo che si può dedurre da quante volte uno di noi è chiamato, di cui Wrath occupa un posto invidiabile- rise fra sè Julia, orgogliosa di sè.
-Sei... Sei la prima in classifica?- disse, piano. Julia annuì.
-Grudge è il secondo, Tony e Alexei sono terzi, Gandle quarto, Pride quinto. Gli altri due sono morti, quindi sono ormai fuori classifica.
Dylan si mise a sedere, non riusciva ad alzarsi, era troppo stanco e gli faceva male ovunque. Tony era un carceriere davvero crudele.
-Grudge... Rancore...? Ma in teoria, se tu sei più brava di lui, perchè non lo lasci perdere?- mormorò.
-Perchè quel fottuto bastardo frocetto del cazzo ha già ucciso due dei miei, e non lascerò che lo faccia anche con gli altri. Pagherà caro quello che ha fatto, e pagherà anche quel sacco di merda del senatore Robbins- disse, con rabbia. Dylan la guardò, esterrefatto. In quel momento, era proprio la personificazione dell'Ira. Wrath. La sua espressione trasudava violenza.
-V...Va bene, vi aiuterò- disse poi, piano. Julia annuì.
-Bene, allora posso spiegarti cosa devi fare, ma non qui. Dobbiamo andare altrove, in un posto più sicuro. Ok?- disse. Dylan annuì, e Tony lo afferrò per le ascelle mettendolo in piedi.
-Muovi il culo, andiamo- ordinò, mettendosi dietro di lui. Dylan non osò replicare, e si limitò a seguire i tre di fronte a lui.
  
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