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Autore: Wheyny    28/01/2014    0 recensioni
Dal testo
"Passiamo la serata così con gli occhi persi sull'infinito del cielo, per lo più non parliamo ma quando lo facciamo regaliamo l'uno all'altra pezzetti della nostra anima, del nostro io più profondo,paure e speranze di un futuro che forse non avremo."
Una storia, un amore, una guerra, un gioco. I segreti e sfortunati amanti della prima edizione degli Hunger game (sfortunati davvero perché il vincitore fu solo uno.)
È la primissima volta che scrivo qui su efp per favore lasciate qualche recensione il più sincera possibile. :)
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Epilogo

L'ora del suono della sveglia si era anticipata di un'ora per Tom, se voleva arrivare in tempo a lavoro doveva alzarsi prima visto che al suo solito viaggio aveva aggiunto un'altra tappa.
A metà percorso, sia di andata che di ritorno, si fermava al cimitero e camminava fino alla zona dedicata alle vittime degli  Hunger Game e raggiungeva la tomba di sua sorella. Era semplice recava il suo nome, le date della sua vita e una scritta che però faceva ribollire il sangue a chiunque infatti era coperta da innumerevoli fiori, la frase era stata voluta da Capitol City come se prendersi la vita della ragazza non fosse stato già abbastanza ,-Ho combattuto e perso per amore della mia capitale, onore a Capitol City- Erano parole inutili. Parole vuote. Parole inutili e vuote che sicuramente non erano appartenute a Rune.
Come sempre le raccontava cosa stava succedendo nelle loro vite dopo la sua assenza. Le raccontava come la Signora Gort e Kaeel tutte le sere stessero seduti sul letto a immaginare come sarebbe stato se fosse tornata, a guardare le caramelle che prima della sua partenza aveva lasciato, avevano tanto sperato di potersele gustare insieme al suo ritorno invece adesso sarebbero rimaste in eterno chiuse, sigillate in ricordo di un passato doloroso che non smetterà mai di far male. Le diceva di come Sharei gli chiedeva di accompagnarla al suo pontile, di come si sedesse li ad ascoltare lo scorrere dell'acqua e, quando credeva di essere sola, univa le sue lacrime alla corrente del fiume. 
Non raccontava mai di se, non diceva mai quanto gli mancasse, non parlava mai di come era dura la vita senza di lei, non le diceva più di amarla: non se ne sentiva più il diritto.
Come sempre si baciava le dita le posava sulla tomba e si avviava nuovamente dentro la sua vita frenetica ormai privata di una parte fondamentale.

Il giorno in cui la famiglia allargata del distretto 5 cominciò ad accettare che Rune non sarebbe mai più tornata fu quello in qui il vincitore, durante il tour della vittoria, si fermò da loro. 
Erano tutti vestiti a festa con gli occhi gonfi e arrossati dalle lacrime versate in solitudine mentre stavano in piedi su un palchetto in mezzo alla folla, dall'altra parte della piazza la famiglia di Alen si mostrava uguale anche se meno numerosa, era composta semplicemente da una ragazza di circa 20 anni e un bambino di più o meno 1. 
Nella piazza regnava il silenzio che venne spezzato solo dall'inno di Capitol City e dai passi del vincitore che si faceva avanti pronunciando un discorso evidentemente scritto dalla capitale. Poi tutto tacque nuovamente.
Prima di uscire di scena un ultimo sguardo alla famiglia di Alen ed uno alla famiglia di Rune per scomparire poi dietro delle porte pesanti con lo sguardo ferito e le lacrime che solcano il viso.
Vedere l'unico sopravvissuto di questi presunti giochi fece realizzare a tutti che i loro ragazzi, che erano stati mandati a morire, non sarebbero mai più tornati veramente, li faceva sentire anche un po' meno soli la presenza di altre 22 famiglie uguali alla loro che sopportavano il dolore della perdita di una vita troppo giovane, famiglie che avevano sperato fino alla fine per poi essere schiacciate e polverizzate dalla delusione. Una sola famiglia era stata abbastanza fortunata da vedere il proprio giovane tornare vincitore, profondamente cambiato, deluso dalla vita, deluso dalle persone, con le mani sporche di sangue, l'anima intrisa dal sapore della morte ma vivo.

Quella sera i cari di Rune si sedettero tutti intorno al tavolo, piansero tutti insieme ricordando tutti i bei momenti passati con lei e mangiando dolci caramelle che sapevano di ricordi.
Nello stesso momento un sagoma si muoveva silenziosa verso la zona di riposo eterno delle vittime dei giochi che, per il momento, aveva solo due abitanti.
Il ragazzo posa la mano sulla fredda pietra della lapide della persona a lui più cara:"" Ciao... Non posso stare qui molto... Oddio cosa sto facendo!"" Per un momento è quasi tentato di tornare indietro ma una forza invisibile lo trattiene e lo costringe a parlare di nuovo:"" Sai ricorderò per tutta la mia vita il momento in cui i tuoi occhi si sono persi nel vuoto come il momento più brutto della mia vita, più brutto di quando queste mani hanno sparso sangue, ma non voglio parlarti di questo: non meriti di sentirlo. Sono qui per dirti che adesso che sono mentore farò di tutto per tirare i miei ragazzi fuori da quell'arena vivi. Sono qui per dirti addio, alla fine non è neanche un addio perché tu sarai sempre nella mia mente, tutti i giorni da adesso fino a quando ci rincontreremo sarai nei miei pensieri, ogni volta che davanti a me si presenterà una distesa d'acqua vedrò i tuoi occhi, quando guarderò una rosa rossa penserò alle tue labbra che ho avuto troppe poche occasioni di baciare, tu sarai tutto ciò che mi spingerà ad essere migliore. Quindi non ti dico addio ma a presto. Ci rivediamo domani nei miei pensieri."" Con queste parole si allontana dal cimitero e si dirige verso il treno che lo porterà nel prossimo distretto dove pronuncerà l'ennesimo vuoto discorso scritto da Capitol City.
Mentre cammina lungo le strade desolate il buio comincia a calare sembrando quasi  il presagio della vita che spetta al vincitore dei primi Hunger Game, la vita di un mentore di uno dei distretti favoriti nulla più, infatti il ragazzo che era prima di partire ha cessato di esistere nel momento esatto in cui gli occhi di Rune sono diventati semplici occhi di ghiaccio.










Siamo giunti alla fine, spero di essere stata abbastanza chiara nell'esposizione della storia e se volevate sapere meglio di qualche personaggio o cosa ne è stato di qualcuno più avanti nel tempo non esitate a farmelo sapere. Anche se vi dovesse capitare di leggere questa ff molto dopo la pubblicazione non fatevi problemi a chiedere qualche chiarimento o un approfondimento. Per l'ultima volta un grazie infinito per il tempo dedicatomi e le recensioni saranno sempre bene accette. :)
  
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