Anime & Manga > Fairy Tail
Segui la storia  |       
Autore: denna    29/01/2014    4 recensioni
Una giornata apparentemente normale dei maghi della gilda n°1 di fiore si trasformerà in un’avventura mozzafiato tanto pericolosa quanto inaspettata.Il loro destino si intreccerà con un gruppo di misteriosi stranieri in kimono nero. Due ragazzi con caratteri molto diversi, accomunati da un assurdo colore di capelli, saranno costretti a far squadra. Tra gilde oscure, dei della morte, draghi e fragole umane, riusciranno i nostri eroi a fidarsi gli uni degli altri e salvare il loro mondo e non solo?
Consigliato a chi non è bastata la saga di Edolas. ;)
Prima fan fiction, senza pretese, volta solo a regalarvi una piacevole (spero) lettura.
[Fairy Tail X Bleach]
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Erza Scarlet, Gray Fullbuster, Lucy Heartphilia, Natsu, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Buonasera! Come va? Sono finalmente riuscita ad aggiornare. Spero davvero che sia di vostro gradimento. Sono piuttosto soddisfatta della parte iniziale, molto meno di quella finale…
Incrocio le dita.
Appuntamento alle note a fondo pagina! Buona lettura.
 

 Notte Folle a Fairy Hills- Part 6: The Silent Confession(s)

 

Rukia inspirò a fondo, avidamente, finché non sentì il torace sollevato al massimo, i polmoni saturi di quell’aria meravigliosa e fresca. Trattenne il respiro per qualche secondo, prima di lasciarlo andare. Aprì gli occhi.
La luna splendeva, bianca e perfetta come la lama di Sode no Shirayuki, mitigando insieme alle stelle l’oscurità del cielo nero pece. Si godette la vista, mentre una brezza leggera le accarezzava il volto, muovendo appena i corti capelli neri.
«Yo! Rukia!» la chiamò una voce proveniente dal basso.
La shinigami sobbalzò. Si sporse oltre la ringhiera della terrazza, aguzzando la vista per individuare chi l’aveva chiamata, anche se il tono non lasciava molti dubbi.
«Renji!» strillò, non appena vide la familiare chioma rossa affiorare dalle tenebre.
«Che ci fai lassù?» Urlò l’amico.
«Non urlare! Erza mi ha detto che l’accesso ai ragazzi è vietato! Non devi farti scoprire!»
«Sei tu che stai urlando!» obiettò il rosso, gridando a sua volta.
«Aspetta, scendo.» disse la dea della morte, pregando che nessuno li avesse ancora sentiti.
«No, resta lì.»
 Renji si alzò in volo e raggiunse la terrazza. Atterrò in silenzio, con una grazia che sorprese la shinigami.
«Come hai fatto a trovare la strada?» domandò, mentre il rosso si appoggiava accanto a lei.
«Mi ha accompagnato un amico.» rispose lui con una strizzatina d’occhio. La dea della morte non riuscì a trattenere un sorriso.
 «Tutto a posto?» gli chiese.
«Si. vengo ora da Fairy Tail: i ragazzi hanno organizzato una festa clandestina.» le raccontò. « A Ichigo è venuta la sbronza rabbiosa! C’è stato un momento in cui ho creduto volesse fare una strage!»
«Cosa!? Ichigo si è ubriacato? Impossibile, come ha fatto?!» esclamò costernata la shinigami.
«Beh, diciamo che ha ricevuto un piccolo aiuto…» spiegò il rosso ammiccando. «Tu? La serata sta andando bene?» chiese, impedendole di fare ulteriori domande.
«Si.» rispose la shinigami. « Sai, non avrei mai detto che una stazione termale potesse essere un luogo tanto movimentato.» affermò, guardandolo di sottecchi. Notò compiaciuta la faccia dell’amico diventare tutt’uno con i capelli. «Stavamo facendo un pigiama party.»
«Una cosa che fate voi ragazze?»
«Si, credo. »
«Come funziona?» domandò Renji, interessato.
«Chiacchiere, pettegolezzi e sakè.» riassunse la shinigami, senza entusiasmo. Ebbe un capogiro. Afferrò saldamente il corrimano e fece dei lunghi respiri. Evitò di chiudere gli occhi.
«Combinazione pericolosa.» commentò il dio della morte, con un sorrisino.
«Non sai quanto.» borbottò la ragazza. Sentendosi un po’ meglio, rivolse nuovamente lo sguardo al cielo.
«La luna stasera è magnifica, non trovi?»
Renji non riuscì ad imitarla, rapito da qualcos’altro.
Lo sguardo assorto, la bocca curvata in un tenue sorriso. La mente dello shinigami viaggiò anni addietro, a quando erano ancora bambini e vivevano insieme agli altri ragazzi nel Ruokongai. Pensò al pomeriggio in cui aveva visto quella stessa espressione adornarle i viso. Anche allora , il mondo si era fermato e tutto aveva perso importanza, perfino il pesce che sarebbe stata la loro cena e aveva fatto tanta fatica a catturare. L’unica cosa veramente importante era davanti a lui, intenta ad ammirare un fiore.
«Perché mi stai fissando?» chiese lei, inarcando un sopracciglio.
«Ehm, no, stavo pensando a…» tentò di imbastire il rosso.
«Che hai fatto alla fronte?» lo interruppe la dea della morte, notando solo in quel momento la ferita nascosta dai capelli sciolti.
«Qualcosa mi ha colpito mentre facevo il giro dell’edificio.» le raccontò lo shinigami, intanto che lei gli scostava i capelli, mettendo a nudo la fronte. «Dalla forma sembrava una bottiglia…» la voce si spense, non appena realizzò quanto fosse vicina. Rukia si bloccò, la ciocca scarlatta ancora stretta tra le dita.
Passarono alcuni istanti. I due dei della morte erano immobili come due statue.
Renji prese coraggio e avvicinò il volto a quello di Rukia, che arretrò bruscamente.
«Scusa.» mormorò in fretta la shinigami, temendo che ci fosse rimasto male.
«Di cosa?» domandò il rosso, sorridendo comprensivo, nonostante si sentisse un pochino deluso.
«N-non è come… E’ che mi sento osservata! E’ come se perfino i mattoni avessero occhi e orecchie! Tutta colpa di quelle ragazze!» spiegò lei, rabbrividendo.
 Renji scoppiò a ridere, sorprendendola.
«E’ stato così terribile?»
«Non ne hai idea.» affermò lei. «Mi hanno tartassata di domande! Quella Mira è peggio di Rangiku-san, quando si tratta di spettegolare.»
«Peggio di Matsumoto!?» esclamò il rosso, allibito.
«Molto peggio di Matsumoto.» mugugnò la shinigami.
Stavolta, toccò a Renji rabbrividire.
«Pensa che voleva sapere a tutti i costi a chi si stesse riferendo Gemini, l’altro giorno.» aggiunse Rukia, guardandolo di sottecchi.
«Ah, ma davvero?» fece il dio della morte, in un pessimo tentativo di apparire indifferente. Con il vento che  gli agitava i capelli intorno al volto paonazzo, sembrava stesse andando a fuoco sul serio.
Rukia ridacchiò.
«Tranquillo, il tuo segreto è al sicuro.» affermò, con una strizzatina d’occhio. Riportò lo sguardo verso la luna.
Il nostro.
 Trasalì.
Probabilmente se l’era solo immaginato. Ma allora, perché aveva sentito la bocca muoversi e le orecchie udire le parole che avrebbero dovuto rimanere al sicuro nella sua testa? La mente le stava giocando strani scherzi. Tutta colpa di quel liquore. Scosse la testa, invidiando la limpidezza  del cielo privo di nubi. Si voltò.
 La vista di Renji con occhi sgranati e la bocca spalancata confermò l’atroce dubbio che l’ultimo pensiero formulato non era stato solo un pensiero.
 Le dita della shinigami stritolarono il corrimano d’acciaio sul quale sedeva.
Oh, cavolo.
Dì qualcosa, non rimanere così come un cretino!- avrebbe voluto gridargli, se la tensione non l’avesse paralizzata, rendendola incapace di fare alcunché. Poteva solo aspettare.
«Rukia…» esordì piano lo shinigami, dopo un interminabile minuto.
«Si, Renji?» pronunciò a fatica la dea della morte.
 Un’espressione raggiante sostituì quella scioccata sul volto del rosso.
«Ho deciso: quando torneremo a casa, chiederò a Kuchiki-taichou il permesso di poterti corteggiare!»
«Co-come?» boccheggiò Rukia, incredula.
Era l’ultima cosa che si aspettava di sentir uscire dalla bocca di Renji, e non sembrava nemmeno che il rosso si stesse prendendo gioco di lei.
«Renji, non serve che tu faccia un gesto simile.» affermò, non appena si riprese dalla sorpresa.
«Ma io voglio farlo. Sei pur sempre una nobile Kuchiki, anche se di adozione.» ribatté il rosso, determinato « Ci tengo a rispettare la tradizione.»
Per la seconda volta in pochi minuti, la shinigami rimase di stucco. Era stordita, non sapeva cosa dire, fare o pensare. Era solo consapevole di essere assurdamente felice. Gettò le braccia al collo di Renji.
«Sono certa che nii-sama apprezzerà il gesto!»
E alla vita.- aggiunse silenziosamente il rosso, stringendo a sé la piccola dea della morte.
***
Si era preso una pausa ed era salito sul tetto. Non avrebbe mai creduto che fosse  così difficile driftare con i barili! Aveva fatto un botto pazzesco. se non avesse usato lo shunpo, si sarebbe fatto male sul serio.
Si appoggiò alla ringhiera, godendosi la freschezza dell’aria notturna.
 Si chiese dove fossero finiti i suoi amici: Renji se n’era andato ed ora era scomparso anche Ishida...
«Ichigo!» lo chiamò Natsu, facendo il suo ingresso sul terrazzo.
«Cosa c’è?»
«Guarda qua!» disse il Dragon Slayer, mostrandogli tutto contento l’oggetto che aveva in mano. «Ho rubato le sigarette di Gray!»
«Ma siete una gilda di maghi o di ladri?» sghignazzò il dio della morte. Anche il drago rise.
«Proviamole.»
«Va bene.»
Il rosato aprì il pacchetto, passò una sigaretta ad Ichigo e ne prese un’altra per sé. Schioccò le dita. Ichigo osservò la fiammella in equilibrio sul pollice.
«Ha! Finalmente un buon uso della tua magia!» commentò, ghignando. Il Dragon Slayer gli rifilò un’occhiata torva.
Ichigo aspirò come aveva visto fare a suo padre, e un secondo dopo venne colpito da un attacco di tosse.
Natsu scoppiò a ridere.
«Ehi! E’ la prima sigaretta che fumo! Vorrei vedere te!» sbottò risentito il dio della morte.
«Detto fatto.» ghignò il drago, accendendo la propria sigaretta. A metà della prima boccata, iniziò a tossire convulsamente.
«Ha un sapore orrendo. Le fiamme sono mille volte meglio!» affermò tra un colpo di tosse e l’altro, ignorando le risate del sostituto shinigami.
«Non riesco a capire cos’abbia di così straordinario.» commentò il ragazzo dai capelli arancioni. «Io la trovo addirittura fastidiosa.» ammise. Il fumo gli pungeva la gola già provata dal liquore propinatogli da Cana.
«Allora buttala.» fece il rosato con la sigaretta stretta tra i denti.
«Non ho detto che voglio smettere.» replicò il dio della morte, prendendo una nuova boccata.
Il drago inarcò un sopracciglio, poi fece le spallucce.
«Siete quassù?» domandò una voce dall’interno, cogliendo di sorpresa i due ragazzi.
Natsu ingoiò la sigaretta, Ichigo, non essendo un Dragon Slayer, optò per spengersela su una mano.
Il viso di Max fece capolino da dietro la porta-finestra.
«Ehi, Ragazzi!» salutò il mago della sabbia. «Non riusciamo a trovare Laki e Lisanna. Per caso le avete viste?»
 I due scossero il capo.
«Grazie lo stesso.» disse il ragazzo, prima di tornare dentro.
Ichigo e Natsu tirarono un sospiro di sollievo. Natsu si voltò in fretta verso lo shinigami.
«La mano? Tutto bene?»
«E’ a posto.»  lo rassicurò Ichigo, mostrandogli la mano priva di bruciature.
 Natsu vide per un istante alcune linee blu percorrere il palmo e svanire.
«Pazzesco! Come ci sei riuscito?» esclamò, basito.
«Non sei l’unico ad avere genitori particolari.» disse il dio della morte, con un lieve sorriso.
«Wow.» commentò il rosato.
«Dai, passamene un’altra.» lo esortò lo shinigami.
Continuarono a fumare, ognuno rimuginando sui propri pensieri, scambiandosi ogni tanto qualche parola. Dopo l’allucinante conversazione avuta con i suoi nakama, Natsu si ritrovò ad apprezzare la discrezione del suo nuovo amico. Ed era certo che per lo shinigami fosse lo stesso.
Andarono avanti così fino a finire il pacchetto.
«Oh, Natsu» disse Ichigo, sbuffando una voluta di fumo. «Non è la tua amica quella?»
«Mh?» fece il Dragon Slayer, affacciandosi per osservare una figura in lontananza. Non ebbe bisogno di aguzzare la vista, anche nella notte più nera e senza l’aiuto dei lampioni l’avrebbe riconosciuta.
Lucy.
 Lucy che camminava allegra sopra il muretto che costeggiava il fiume.
Di notte.
Con un’andatura tutt’altro che stabile.
«Vado un attimo a controllare.» disse, mentre spengeva in fretta la sigaretta sul corrimano.
«Va bene.» rispose lo shinigami.
Il drago scavalcò la ringhiera e con un paio di balzi riuscì a raggiungere terra.
«Lucy!» chiamò.
«Oh! Natsu, ciao!» trillò la maga stellare, sbracciandosi e oscillando pericolosamente. Natsu deglutì, ma cercò di mantenere la calma.
« Che fai qui? Cana ha detto che eri rimasta a Fairy Hills!» affermò il drago, mentre le correva incontro.
«All’inizio avevo deciso di rimanere a dormire con Wendy, ma dopo aver scoperto che quasi tutte  erano andate alla gilda, ho pensato di raggiungervi!» gli spiegò la biondina, ora in equilibrio su un piede.  «Sono in ritardo?»
«No.» Rispose Natsu, con un sorriso tirato. «Ma ora, perché non scendi?»
La maga  sorrise sorniona.
«Va bene.» acconsentì, tendendogli la mano.
Il drago deglutì nuovamente, e dopo una breve esitazione, aiutò la ragazza a scendere
Fin qui tutto bene- pensò sollevato. Strinse appena più forte la mano, mentre lo sguardo si posava casualmente sul marchio rosa. Ripensò a una delle ultime volte che aveva preso la mano di Lucy, durante l’attacco finale di Acnologia, quando l’aveva incoraggiata dicendole che non si sarebbero mai arresi, o quando l’aveva consolata dopo che aveva perso contro Flare Corona…
 Le fiamme divamparono dentro di lui. Spaventato, lasciò bruscamente la presa. La maga stellare gli rivolse un’occhiata interrogativa.
Avrebbe tanto voluto che ora qualcuno fosse lì a sostenerlo, anzi, a salvarlo da quest’incubo che andava avanti da due giorni.
  Il ghiacciolo aveva ragione: la situazione stava peggiorando. E in fretta. Ogni contatto con la maga stellare, anche il più insignificante, lo mandava a fuoco.
Perché?
 Non aveva senso. Avevano avuto contatti molto più spinti- avvampò ripensando a quella ruzzolata nella campana. Non riusciva a comprendere il motivo per il quale la Dragon Slayer aveva iniziato a sfuggirgli di mano, a parte quello che gli aveva detto Porlyusica. Ma ancora faticava ad accettare ciò che l’anziana donna gli aveva detto. Doveva esistere per forza un’altra spiegazione.
«Natsu.» disse la maga stellare, riportandolo alla realtà.
«Si?»
«Volevo chiederti come era andata ieri con Porlyusica.»
Di male in peggio.
Quando ha imparato a leggere nel pensiero?- si chiese il drago scandalizzato.
« Ho chiesto a Happy, ma è stato piuttosto vago al riguardo.» disse la bionda.
Allora era ancora suo amico! Non lo aveva tradito, almeno non con tutta la gilda.- pensò il rosato, sentendo riaffiorare la speranza.
«Spero non sia niente di grave.» continuò la maga stellare, che non aveva notato la reazione del drago. Lo aveva intravisto andare via con Erza, e il fatto che non si fosse fatto vivo il giorno successivo l’aveva impensierita molto. «Insomma, non sei malato, giusto? Stai bene?»
Natsu deglutì, la gola riarsa sembrava rivestita di carta vetrata.
E adesso?
Alzò gli occhi, rivolgendo al cielo una muta richiesta d’aiuto. Ma non ebbe bisogno di guardare così in alto.
La supplica era stata ascoltata.

***

Ichigo guardava con interesse l’amico che faceva scendere la bionda dal muretto. Non riusciva a sentire cosa stessero dicendo, ma il drago sembrava molto nervoso, non faceva che agitarsi sul posto.
«Natsu è in difficoltà, aye!»
«E tu da dove sbuchi?» esclamò il ragazzo, sobbalzando alla vista del micio appollaiato sulla ringhiera.
«Sono sempre stato qui.» disse pacato Happy.
«Happy ha ragione: la situazione è critica e necessita d un intervento immediato.» disse una voce accanto al sostituto shinigami.
«Uargh!» strillò quest’ultimo, balzando indietro.
«Ciao, Loki.» salutò allegramente  l’Exceed.
«Sei comparso dal nulla!» urlò Ichigo. « Lucy non ti ha chiamato!»
«Verrò sempre in soccorso di Lucy, anche quando non richiesto.» affermò lo spirito stellare, mentre si sistemava gli occhiali.
«Ma non è Natsu ad aver bisogno d’aiuto?» fece notare il ragazzo dai capelli arancioni.
«Infatti.» confermò Leo.
Ichigo alzò un sopracciglio.
« Se non lo aiutiamo, Natsu potrebbe combinare qualche guaio e ferire Lucy!» spiegò Leo con un tono che tradiva tutta la sua preoccupazione.«Non posso restarmene fermo  a guardare quando c’è in gioco la felicità di Lucy!»
 «Loki, io credevo che Lucy ti piacesse.» disse cauto Happy.
Lo spirito fece un sorriso mesto.
«  E’ sera e porto gli occhiali da sole, ma vedo ugualmente bene. Il mio unico desiderio è vederla felice. E se per realizzarlo dovrò aiutare Natsu, così sia.»
«Ah. Quindi tu non piaci a lei.» commentò il sostituto shinigami, che si era rimesso ad osservare la coppia.
«Hai rovinato l’atmosfera!» lo rimproverò lo spirito stellare, alterato.
 «Come pensi di aiutarlo?» domandò Il ragazzo dai capelli arancioni.
Lo spirito si portò una mano al mento. «In verità, non ci ho pensato.» ammise.
«Io avrei un’idea.» intervenne l’Exceed, alzando una zampina. Rovistò frettolosamente nel suo fagotto, fino a tirarne fuori qualcosa che mostrò ai ragazzi.
Ichigo sgranò gli occhi.
«Mi chiedevo dove fosse finito.»
Loki studiò l’oggetto con aria critica.
«Potrebbe funzionare.»

***

Natsu sbattè le palpebre un paio di volte per esser certo che la vista (o l’alcol) non gli stesse giocando qualche brutto scherzo. Ichigo e Happy stavano gesticolando nel tentativo di attirare la sua attenzione e indicavano Loki (quand’era arrivato?) che reggeva un grosso blocco da disegno sul quale erano scritte alcune parole in stampatello. Aggrottò le sopracciglia e lesse la prima riga illuminata dalla luce di Regulus. Decise di fidarsi.
«Lucy» esordì «Non devi preoccuparti: Porlyusica ha detto che è tutto a posto, Sono sano come un… Pesce.» gli sembrò di sentire Happy sghignazzare.
Lucy trasalì.
«Quindi non sei malato?» disse.
«Ecco..»
«Sono così felice!» strillò la bionda abbracciandolo e causando una nuova ondata di calore nel drago.
«Si, Lucy, sto bene, ma c’è una cosa molto importante che devo dirti.» continuò a leggere Natsu, che era riuscito in qualche modo a controllarsi. «Ma prima devo sapere se…» fece in tempo a frenare la lingua, mentre finiva di leggere la frase.
“SEI PROPRIO SICURA DI NON PROVARE NIENTE PER LOKI? PERCHE’ SE LA  RISPOSTA FOSSE SI, SAREI DISPOSTO A FARMI DA PARTE SENZA OBIEZIONI. NON OSEREI MAI INTROMETTERMI TRA DUE ANIME GEMELLE.”
«Ehi! »  ruggì furibondo, mentre osservava Happy che tentava di riprendersi il blocco.
«Cosa c’è?» disse Lucy
«Nulla.» disse in fretta il drago, mettendole le mani sulle spalle per impedirle di girarsi. Lei sussultò, per poi sorridergli.
Anche lui le sorrise brevemente, quando si rese conto che non la stava scottando, nonostante fosse caldo come una fornace. Gettò un’occhiata ai suoi improbabili suggeritori, chiedendosi se fosse il caso di contare ancora sul loro aiuto. Senza la luce di Loki non si riusciva a leggere quasi nulla, riuscì a distinguere qualche parola che aveva a che fare col proteggere.
Sobbalzò.
 Avevano lasciato il blocco ad Ichigo?
Leo tentò di togliere l’album da disegno al dio della morte, ma questi, per tutta risposta, usò l’oggetto conteso per assestargli un violento colpo sul naso. Natsu prese mentalmente nota di ringraziarlo più tardi.
«Naaaatsu!» lo chiamò Lucy, sventolandogli una mano davanti al viso nel tentativo di attirare la sua attenzione. Il drago non la sentì, poiché stava osservando attonito i gemelli diversi ingaggiare una lotta violenta e silenziosa.
Va be’, tanto non erano stati molto d’aiuto- considerò.
Stufa di essere ignorata, Lucy gli afferrò il mento, costringendolo a guardarla.
«Va tutto bene, Natsu?» scandì.
Il drago sospirò.
Cosa risponderle?
Che aveva passato tutto il giorno lontano dalla gilda- e da lei- nella speranza di fare chiarezza e che tutto si era risolto con un nulla di fatto e un gran mal di testa?
La risposta data ai suoi nakama era stata sincera.
Non sapeva se era innamorato di Lucy.
Ma era pur vero che la maga stellare non gli era mai stata indifferente, rifletté. Avrebbe detto una bugia se avesse affermato che Lucy per lui fosse uguale a tutti gli altri maghi di Fairy Tail.  Era ovvio che lei fosse speciale… Lei era Lucy.
 Qualcosa lo spingeva verso di lei con forza inesorabile, lo stesso qualcosa che lo aveva portato a volerla maga come compagna di team, che lo spronava sempre a cercarla, a salvarla, ad accompagnarla in missioni dell’ultimo minuto per racimolare i soldi dell’affitto, introdursi a casa sua senza permesso per dormire nel suo letto…
Ma quel “qualcosa” era amore?
Non ne aveva idea.
Dopotutto, aveva ricevuto una definizione di amore, piuttosto ambigua, solo ventiquattro ore prima.
“L’amore è come una battaglia”
Che avrebbe dovuto fare? Prenderla a pugni? Qualcosa gli diceva che non era la soluzione giusta. Non sapeva cosa fare. Era totalmente ignorante in materia: Igneel era scomparso prima che raggiungesse l’età per fargli il famigerato discorso. Inoltre, era abbastanza sicuro che le cose tra draghi funzionassero diversamente rispetto agli umani.
“L’amore è come una battaglia”
Beh, una battaglia c’era decisamente, ed era dentro di lui: dubbi e confusione contro un tumultuoso  e terrificante oceano di fiamme che lo assalivano senza che lui potesse controllarle o contrastarle.
Non aveva mai avuto paura, aveva affrontato qualsiasi scontro senza mai tirarsi indietro, ma allora, perché in quel momento avrebbe preferito affrontare di nuovo Acnologia? O Rogue insieme ai suoi sette draghi?
Disperato, guardò di nuovo verso il balcone alle spalle di Lucy, in cerca di qualsiasi cosa potesse salvarlo.
Ichigo e Loki erano svaniti nel buio, solo Happy era ancora visibile; in piedi sulla ringhiera, teneva il blocco ben alto sopra la testa. Natsu lesse l’unica parola scribacchiata:
“IMPROVVISA”
Si lasciò sfuggire un lamento rassegnato.
Avrebbe dovuto seguire il suo istinto, come al solito.
 Sgranò gli occhi.
Istinto
Istinto, spirito combattivo, passione
L’amore è come una battaglia.
«Natsu, dovevi dirmi qualcosa?» insistette Lucy, scuotendo lievemente il ragazzo.
 Il Dragon Slayer non disse nulla. Strinse più forte la presa sulle spalle della maga stellare e incatenò gli occhi verdi  in quelli castani della bionda, riversando in un singolo sguardo tutti i pensieri e turbamenti che lo perseguitavano da quasi due giorni.
Lucy sgranò gli occhi. La bocca, lievemente socchiusa, restò muta.
Natsu rimase immobile, senza nemmeno osare respirare, in attesa di una qualsiasi reazione, sperando che lei avesse intuito almeno in parte quello che non sarebbe mai riuscito a spiegare a parole. Perché il suo istinto gli diceva che se esisteva una persona in grado di aiutarlo, era sicuramente Lucy. Sarebbe dovuto andare subito da lei, invece di farsi riempire la testa di strane idee dai suoi nakama; ma la paura di scottarla di nuovo lo aveva inizialmente fermato.
Lucy era una ragazza intelligente, avrebbe saputo cosa fare.
Poi lei lo baciò.
 Il Dragon Slayer rimase pietrificato. Il suo cervello, che negli ultimi giorni non aveva funzionato alla grande, smise di operare. Le braccia gli ricaddero inerti lungo i fianchi. Percepì il tenue calore delle labbra della maga stellare posate sulle sue e il suo profumo inconfondibile riempirgli le narici.
Il suo potere magico iniziò a scaldarsi fino a  ribollire, pronto a scatenare un disastro che avrebbe fatto impallidire perfino la distruzione del Cancello del Sole. Doveva allontanarsi subito, aveva sfidato la sorte troppe volte. Quel gesto inaspettato rischiava di far svanire anche il poco controllo che aveva, o meglio, credeva di aver guadagnato. Avrebbe dovuto andarsene, ma i suoi piedi sembravano essere diventati un tutt’uno con il terreno.
 Chiuse gli occhi e si preparò alla catastrofe.
Non accadde nulla.
Perfino il calore che lo aveva invaso fino a un secondo prima era svanito. Esitante, si azzardò ad aprire un occhio per controllare che fosse tutto a posto. Poi il  calore tornò, ma era diverso: non percepiva più fiamme caotiche, ma un fiume di magma che scorreva lento, ma mille volte più incandescente. La lava serpeggiò fino a pervadere ogni centimetro del suo corpo, mentre diventava sempre più calda, quasi insopportabile anche per lui, ma senza ferire la maga stellare. Infine, quando desiderò che non ci fosse, il calore sparì.
Il Dragon Slayer allacciò le braccia attorno alla vita di Lucy, attirandola a sé.
Per fortuna che Lucy è una ragazza intelligente.

***

«Si è risolto tutto per il meglio, come avevo previsto.» affermò lo spirito stellare, aggiustandosi i vestiti sgualciti.
«Missione compiuta! Siamo stati grandi! Aye!» trillò festante Happy.
«Ma se non avete fatto niente!» sbottò il sostituto shinigami, mentre osservava Loki sparire in un bagliore dorato.
«Io scendo.» annunciò, rivolto all’Exceed.
«Vai pure. Io rimango per controllare che sia tutto a posto.» disse Happy, senza distogliere lo sguardo da Natsu e Lucy.
Ichigo inarcò un sopracciglio, poi scrollò le spalle e scese le scale, sparendo nell’oscurità. Il vociare dei maghi al piano di sotto lo raggiunse, per poi mutare un frastuono di urla caotiche. Perplesso, raggiunse il salone della gilda. A quanto sembrava, la rissa di prima si era trasformata in una lotta senza quartiere, con tanto di barricate fatte con i tavoli, le sedie e le porte superstiti. Un luccichio proveniente da sotto il bancone lo distrasse dal massacro in atto. Si abbassò per individuarne la fonte.
Trasalì.
Impossibile!



 

Note

Ed anche questo capitolo è andato!   Spero davvero di essere riuscita a farmi perdonare per  i tempi mostruosi che passano tra un aggiornamento e l'altro. Mi raccomando, fatemi sapere cosa ne pensate. Ci vediamo tra un mese con la settima (e ultima) parte dello special, non mancate!

Bacioni!

 

  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Fairy Tail / Vai alla pagina dell'autore: denna