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Autore: roxy_xyz    29/01/2014    5 recensioni
|Oneshot|Angst|Harry/Hermione|
Gli anni sono passati e non è rimasto nulla di quel ragazzino ingenuo e con così tanta voglia di affermarsi nel Mondo Magico, persino i suoi fedeli occhiali lo hanno abbandonato - caduti, infranti sul pavimento di casa - e solo quegli occhi verdi gli ricordano che una persona ha lottato tutta la vita per essi e che anche lui deve farlo. È tanto difficile, e lui non è forte come si reputava.
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger | Coppie: Harry/Hermione
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
- Questa storia fa parte della serie 'An alternative Harmony Universe'
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Titolo: C’è ancora tempo per Harry e Hermione

Genere: Angst, Introspettivo

Rating: Verde

Capitoli: 1- Oneshot (867 words)

Beta reader: Jaybree

Note personali: Avrei voluto pubblicare una commedia, perché non scrivevo sulla mia OTP da mesi e io non voglio smettere di farlo. Credo molto in loro e anche se la mia vita privata (diciamo lavorativa, che è meglio!) mi impedisce di farlo, ci sarà sempre tempo per Harry e Hermione.

Questa storia nasce grazie all’aiuto di Jaybree che, oltre ad averla betata, mi ha dato un prompt che io ovviamente non ho seguito e ho bellamente ignorato, ma mi ha comunque ispirato.

A Jaybree, la mia musa in DW e in HP.

… E Lights non essere gelosa! Sai bene che amo te, Jay, Kia, Bea, Fra… forse, devo fermarmi.

 

 

 

 

C’è ancora tempo per Harry e Hermione

 

 

 

 

 

 

«It all just disappears, doesn’t it?

Everything you are, gone in a moment, like breath on the mirror

 

Doctor Who, The time of the Doctor

 

 

 

*

 

 

Sono passati anni, decenni, dall’ultima volta che ha preso carta e penna per scrivere un qualcosa che non fosse un documento di lavoro, e per quelli non c’è bisogno di fare attenzione a cosa potrebbe sfuggirgli, sentimenti che potrebbe rivelare.

Ha quasi dimenticato cosa si prova nel mettere nero su bianco certe parole, pensieri erranti e pericolosi, che tanto premono sulla sua coscienza, lì: su quel foglio, così semplice come poteva essere solo lei, ma così importante e prezioso.

Le sue mani tremano, indugiano là dove vi è il rischio di superare quel confine, quella barriera che gli avrebbe portato via tutto o forse niente.

Troppo umano e troppo timoroso, forse. L’avrebbero descritto così alla fine dei giorni.

In uno dei tanti libri che Hermione Granger avrebbe afferrato e scagliato lontano, perché erano menzogneri, e lei conosceva la verità: nascosta agli occhi di tutti, eppure così visibile.

Ha scritto poco e nulla in quella lettera, non è abituato a farlo – a parlare sinceramente con gli altri e persino con se stesso – e non vuole scarabocchiare come un ragazzino alle prese con un tema di Pozioni.

Deve solo rilassarsi e le parole verranno fuori da sole, una ad una, perché non c’è più tempo, ogni cosa sta per andare avanti, procedere nel naturale percorso e non ci sarà più spazio per Harry Potter e le sue avventure. Passato, ogni cosa è sfumata, volata via, come un aquilone, legato ad un polso, che lotta per andare in cielo. Su, sempre più in alto.

Non sa nemmeno se vuole ancora combattere o semplicemente gettare la spugna e arrendersi. Non l’hai mai fatto e si domanda che cosa si provi: dolore o serenità?

Ha provato entrambi, Harry e nemmeno questa volta dichiarerà la sua resa.

Gli anni sono passati e non è rimasto nulla di quel ragazzino ingenuo e con così tanta voglia di affermarsi nel Mondo Magico, persino i suoi fedeli occhiali lo hanno abbandonato - caduti, infranti sul pavimento di casa - e solo quegli occhi verdi gli ricordano che una persona ha lottato tutta la vita e che anche lui deve farlo. È tanto difficile, e lui non è forte come si reputava.

Grandi imprese e grandi cadute. Eppure non era mai solo, c’era sempre Hermione con lui. Il suo palmo era così gentile e forte allo stesso tempo e, ad ogni stretta di mano, Harry sapeva che ci sarebbe stato un indomani, incerto forse, ma ancora una volta qualcuno avrebbe scritto di loro e della loro incredibile fiducia verso l’umanità.

Non ha mai pensato di fuggire dalle sue responsabilità, mai tale pensiero ha fatto capolino nella sua mente, eppure sarebbe stato normale farlo.

Non ha esitato a buttarsi a capofitto nel pericolo perché doveva soccorrere un’amica da un Troll di montagna, scattare in avanti e stringerle la mano.

Rilegge ciò che ha scritto e storce il naso: non gli piacciono le parole - troppo poco si adattano a quello che prova - e persino la calligrafia sembra artificiosa, innaturale e lui non vuole che sia così.

Vuole che sia felice e che rida mentre legge la sua lettera, commentando magari tutti i suoi errori; è sicurissimo di commetterli, nonostante stia cercando di non farli perché, anche se è finito il tempo della scuola, lui non dimentica come lei amasse correggerlo e prenderlo in giro e vuole rivivere almeno per un attimo quei momenti.

Ha sempre voluto vivere, Harry. Fino in fondo, nonostante un’ombra l’abbia accompagnato per tutta la vita.

Non ha mai veramente capito Voldemort, non fino a quel mattino. Come si poteva desiderare di vivere per sempre e di veder morire, uno ad uno, le persone che ami?

Sarebbe stato meglio non provare quei sentimenti che sembravano divorarlo dall’interno, annullarli come avrebbe fatto il suo nemico e perdere del tutto la sua umanità.

Cosa sarebbe diventato, poi?

Sa solo che è un bugiardo e un illuso, perché non finirà mai quella lettera.

È troppo tardi, l’eco delle sue parole si è dissolto al suono di quelle funeree campane.

Tutto scompare, la vita va avanti.

 

 

 

 

Cara Hermione,

ho sempre amato i tuoi abbracci e avrei voluto farlo per un'ultima volta.

Non c'è più tempo per farlo, non c'è più tempo per noi.

Per quello che avremmo potuto essere.

Sono uno stupido, ma questo tu lo sai.

Mi manchi, Hermione.

 

 

 

Chiude gli occhi, Harry, cercando di ricordarla felice, mentre ride per qualche stupida battuta di Ron. Si concentra perché non riesce a vedere altro che il suo volto sofferente, morente, e i sensi di colpa lo stanno distruggendo.

Vorrebbe invocare la Morte, consegnarsi ad essa e correre tra le braccia di Hermione.

Le manca, le manca terribilmente e non riesce a fare altro che scrivere in un foglio di carta che non arriverà mai al destinatario.

C'è tempo, Harry. Per voi. Per essere sinceri con voi stessi almeno una volta.

Non in questa vita, non adesso.

 

 

Io...

 

 

Piega la lettera e la ripone dentro un cassetto della scrivania. Chiuso a chiave, come ciò che prova.

Le dirà ogni cosa a voce, davanti a lei. Ha deciso.

Quel giorno, parlerà forte e chiaro e riuscirà a finire la frase.

Perché c'è ancora tempo per Harry e Hermione.

   
 
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