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Autore: Lady S    30/01/2014    1 recensioni
TITOLO MODIFICATO - EX 'QUANDO IL CIELO DIVENTA IL MARE'
Il dolore, l'amore e la magia sono gli ingredienti principali di questa storia che comincia da un ricordo di una ragazza che, in una sera d'estate, ripensa al tempo in cui qualcuno si è preso cura del suo cuore..qualcuno di così meraviglioso tanto quanto lontano dal suo mondo..
Tempo dopo, la storia ci narra di una liceale di nome Elisabetta, Bet per gli amici, che verrà a conoscenza di storie incredibili. Tutto il suo mondo verrà sconvolto, e se anche il suo cuore si divide tra due bellissimi ed affascinanti ragazzi, com'è destinata a finire questa storia?
Genere: Avventura, Fantasy, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
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Blu di russia

 
-Nicola, se tu almeno mi dessi un mezzo indizio su cosa dovremmo affrontare durante il viaggio, io potrei fare i bagagli molto più velocemente..- esclamò Bet girandosi verso il ragazzo che per l’ennesima volta si era fermato ad osservare fastidiosamente, seppur in silenzio, quello che lei stava facendo.
 
-Bet, come ti ho già detto e ripetuto, tutto questo..- e mentre lo diceva prese in mano un paio di pantaloni della tuta guardandoli quasi orripilato -..non ti servirà.-
 
-Ma, ascoltami, se stiamo per partire, ciò significa che dovremo viaggiare per qualche giorno e soprattutto, quando e dove arriveremo avrò comunque bisogno di abiti e cose per la mia igiene personale, non credi?- gli disse esasperata.
 
Possibile che non capisse che una ragazza potesse anche avere certe necessità?
 
Nicola la fissò un momento, poi alzò un sopracciglio e la guardò come se fosse appena caduta da un albero.
 
Accidenti, lo conosceva da dieci minuti e già riusciva a farle saltare i nervi. Come poteva passare dal trattarla come una principessa a quell’aria di sufficienza?
Poi, improvvisamente, fece qualcosa che proprio non si sarebbe mai aspettata.
 
Nicola le balzo dietro, la fece ruotare verso destra e con estrema facilità, la prese in braccio.
 
-Non ti servirà nulla di tutto ciò quando saremo arrivati..ad attenderti c’è molto più di tutto questo.-
 
-Cosa vuol dire?- soffiò lei ancora leggermente scombussolata dai movimenti troppo veloci del ragazzo..per non parlare del fatto che fosse completamente schiacciata contro il suo petto muscoloso.
 
-Te l’ho già detto che per noi tu sei..una specie di VIP..- le disse sorridendo leggermente -..quindi ovviamente là ti aspetta tutto ciò che serve ad una vera celebrità.-
 
Gli occhi verdi di Bet si ingrandirono per la sorpresa: primo non aveva mai visto un sorriso più bello di quello e secondo..cosa intendeva Nicola?
 
-Stai dicendo che ho una casa con un armadio e tutto il resto? Com’è possibile..-
 
-Oh Bet, non la chiamerei proprio casa..- disse avvicinandosi alla finestra della camera da letto della ragazza -..io piuttosto la chiamerei perlomeno villa, se non di più.- a questo punto, Nicola era già salito in piedi sul davanzale della finestra. –Mi raccomando, ora reggiti.- le disse
 
-Reggermi? Per cosa dovrei regg..EHI!- urlò Bet non appena il ragazzo si sporse in avanti lasciandosi cadere –COSA DIAVOLO HAI INTENZIONE DI FARE? WAAAAAAAAAAAAAAAA!-
 
Istintivamente, le mani di Elisabetta si strinsero sulla camicia del ragazzo quando i piedi di quest’ultimo si staccarono dalla mensola e i due cominciarono a cadere nel vuoto.
Poi fu un momento, la situazione di vuoto, come se ne era venuta, se ne era anche andata.
 
-Puoi guardare Bet, non siamo diventati una polpetta..- le disse quasi ridendo.
 
Lei stessa non si era accorta di aver chiuso gli occhi nell’attimo stesso che era cominciata la discesa.
 
-TU! Si può sapere perché hai fatto una cosa del genere?- gli urlò contro tirandogli delle sberle contro
 
-Avevo bisogno che tu ti staccassi da tutta quella roba, chérie. Dobbiamo muoverci oppure faremo solo pochi chilometri prima che faccia buio.-
 
-Di grazia, come pensavi di muoverti?- gli chiese Bet con una marcata nota di scetticismo.
 
Non ne era sicura, ma non aveva visto nessun mezzo di trasporto utile nei pressi della casa e la zia non ne aveva mai voluto nemmeno comprare uno, quindi questo poteva essere un problema al quale suaperfezioneinpersona non aveva ancora pensato.
 
Ovviamente si sbagliava.
 
-Volando, ovviamente!- le rispose –Così come abbiamo fatto adesso!-
 
-C-come adesso?- la voce le tremava.
 
-Certamente, ci metteremo molto meno tempo ad arrivare e tu non ti dovrai stancare troppo..- poi, d’un tratto il suo sguardo divenne cupo e si fece immediatamente serio -..inoltre forse restando in alto riusciremo ad attirare di meno quelli che ti cercano..-
 
Chi caspita erano quelli che la cercavano?
Non glielo chiese nemmeno, tanto non le avrebbe risposto.
 
-Quindi tu sapresti..- non riusciva nemmeno a dirlo tanto era assurda quella cosa -..volare?-
 
-Certamente, mia cara..- le disse usando un tono suadente e stampandosi un sorrisetto in faccia fin troppo compiaciuto.
 
Oddio, tutti questi suoi cambiamenti di umore le avrebbero fatto venire delle emicranie.
 
-..sono uno skins!-
 
La bionda  non riuscì ad evitare di fare una faccia stranita –Dovrei sapere di cosa stai parlando?-
 
-Te lo spiegherò mentre viaggiamo. Sei pronta?- le rispose mentre si stava già piegando verso il basso come se fosse pronto a spiccare il volo.
 
-Ehi ehi ehi uomo volante, frena solo un secondo..- fece lei agitandosi tra le sua braccia -..e Leo?-
 
Nicola sorrise, ma questa volta si trattava di un sorrisetto decisamente tirato..sembrava che a questo giro Bet lo avesse preso in contropiede!
 
-Maledetto gatto..- lo sentì sussurrare
 
-Come scusa?- fece lei con una punta di rabbia nella voce.
Possibile che adesso le contestasse anche il gatto?
 
-No, niente..- fece lui, irrigidendosi di colpo palesemente infastidito dal tono che la bionda aveva appena usato.
 
-..potremmo lasciarlo qui.- provò lui
 
-Neanche per idea!- sbottò lei cercando di divincolarsi da lui.
 
Ovviamente, Nicola la strinse di più rendendo inutile ogni suo tentativo di fuga. Ok, ora Bet si stava decisamente alterando.
 
-Mettimi giù!- fece alzando la voce e tirando un colpo non troppo forte al petto del ragazzo.
 
Nicola la fissò strabuzzando gli occhi, come se non si aspettasse una reazione del genere..robe da matti!
 
-No.-
 
-Si,..- continuò lei sovrastando la voce del moro alzando la propria di una buona ottava -..ORA!- e con ciò, fece leva sulle braccia di lui che la tenevano stretta, e con un notevole sforzo dei suoi inesistenti addominali, si diede uno slancio tale da lanciarsi in avanti oltre le sue stesse gambe, e ce la fece pure!
Peccato che, nel momento stesso in cui stava esultando per la vittoria, si rese conto che stava inevitabilmente cadendo di faccia.        
 
L’impatto con il suolo non avvenne mai.
 
Ovviamente si ritrovò a pensare.
 
Nicola l’aveva afferrata per la maglia con la mano che si era ritrovato libera, e ora la stava rimettendo in piedi come fosse una bambolina.
 
Che nervo!
 
-Puoi lasciarmi andare?- urlò lei
 
-Puoi evitare di farti male?- ringhiò lui
 
-E non urlarmi contro!- continuò lei guardandolo negli occhi
 
-No, tu non urlare con me! Non sono disposto a farmi urlare dietro per colpa di quel gattaccio!- sbraitò lui.
 
Accidenti, che ne era stato di Nicola? Il ragazzo gentile e premuroso era scomparso lascando di dietro questo fascio di nervi e rabbia.
 
-Quel gatto è il mio gatto, il mio migliore amico ed è anche l’unica cosa che pare essere ancora rimasta normale nella mia vita!- il viso di Bet si era colorato di un rosso acceso e i suoi occhi, adesso leggermente lucidi, presero ancora di più una nota verde smeraldo –Quindi, sottospecie di essere..paranormale, non ti permettere di usare questi toni con me perché voglio, anzi pretendo, portare Leo con me! E se la cosa non ti sta bene, sei libero di prendere te, le tue stramberie e quella pazza di una sirena di ieri e di andartene, CHIARO?-
 
Mentre urlava, Elisabetta non si era fermata ne’ quando si era accorta che le lacrime le erano sfuggite a tradimento, ne’ tantomeno per respirare.
Così, fece un sospirone e corse verso l’ingresso, lasciandosi Nicola alle spalle.
 
 
***
 
 
Cosa diavolo era successo?
 
Come caspita aveva fatto a ritrovarsi in quella situazione con Bet? Perché era stato così burbero, così aggressivo, così cattivo?
Si può sapere cosa gli aveva detto la testa?
 
Dio, l’aveva fatta piangere!
 
-Sapete, non avete proprio alcun tocco con le donne.- gli disse una voce dietro di lui.
 
Merde! Ecco perché si era tanto arrabbiato.
 
-Mai quanto voi, mio caro don Giovanni..- gli rispose secco, voltandosi verso la voce.
 
Il ragazzo dai capelli neri (ricordate quello che ha fatto la sua comparsa portandosi via amorevolmente Bet?) lo guardava dal primo albero del boschetto: se ne stava li, poggiato con una spalla in maniera tale che il sole giocasse con luci e ombre a disegnarlo.
 
Nicola, con un gesto poco elegante, alzò di rimando gli occhi al cielo. Che strazio di ragazzo! Anche per sfotterlo doveva mettersi in posa?
 
-Nicola! Che modi! Accidenti, Elisabetta deve proprio avervi fatto perdere le staffe! E pensare che non vi facevo un tipo geloso..- gli rispose ridendo come un ragazzino che sapeva di averla appena fatta al compagno di giochi.
 
-Sinceramente, non sono affari vostri..- rispose il moro enfatizzando la frase con un gesto delle mano -..e voi non dovreste essere qui-
 
-Si, lo so lo so..eppure, mio caro, sembra proprio che la mia presenza adesso sia necessaria..- disse enfatizzando l’ultima parola come se fosse un suo grande pregio.
 
-Spero che voi non abbiate intenzione di far saltare la tua copertura, Leon- ribattè assai scettico il moro
 
-Su su, ma per chi mi avete preso Nicola? E poi credo che se adesso vedesse un altro ragazzo, la nostra piccola Elisabetta potrebbe avere un crollo di isterismo.- e così dicendo, il ragazzo dai capelli neri cominciò ad incamminarsi verso Nicola –No, lei adesso ha solo bisogno del suo caro..- così dicendo, una luce blu lo avvolse -..piccolo..- i suoi occhi, azzurri come il mare presero a brillare -..e fedele..- la figura si rimpiccioliva sempre di più mentre si avvicinava al moro -..Leo!- miagolò infine strusciandosi e facendo un’effusa ai piedi di Nicola.
 
Quello, d’altro canto, lo allontanò guardandolo con aria di sufficienza mentre il blu di prussia correva verso la ragazza.
 
Dea! Se avesse potuto, lo avrebbe ucciso immediatamente.
 
Per la seconda volta nella stessa giornata, e cielo, lui non era un tipo ripetitivo!, si ritrovò a dire -Maledetto 








 
   
 
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