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Autore: Luu    01/02/2014    3 recensioni
[Le mani tremavano e gli occhi guardavano ciò che la mente non riusciva a comprendere. L’aveva uccisa, aveva ucciso la sua Bulma…]
In questa fiction, ambientata un anno dopo la sconfitta di Majin Bu, Vegeta è tormentato da incubi insopportabili che lo porteranno, con l'aiuto di un coraggioso dottore, a riflettere sulla sua vita passata e sull'importanza di quella attuale... Non aggiungo nient’altro se non un invito a leggere questa storia un po’ improvvisata, ma piena di significato ^^ Buona lettura
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bulma, Nuovo personaggio, Trunks, Vegeta
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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Capitolo 6

Il dottor Hans smise di prendere appunti, poggiando il suo taccuino sul bracciolo della poltrona.
-Ha detto “sangue e morte”?- Vegeta annuì.
-Mmmh… continui pure…- si sporse in avanti poggiando le braccia sulle ginocchia, per ascoltare con maggiore attenzione le parole del saiyan.
-Negli incubi che faccio è… sempre notte- disse il principe con lo sguardo perso nel vuoto, ancora incerto su ciò che stava facendo –fa freddo e non c’è mai nessuno che possa aiutarmi-.
-Aiutarla?-
-Sì, è come se… insomma, mi sento impotente!- quella frase gli era costata molto ed il suo orgoglio ne aveva risentito, ma aveva intenzione di porre fine al più presto a quegli insopportabili incubi. Il tedesco, intanto, si era portato una mano sul mento in segno di riflessione.
-Succede a molte persone di sognare momenti in cui si è incapaci di svolgere un’azione, seppur banale…-
-Ma io non devo fare nulla di banale! L’altra notte, ad esempio, ho sognato una belva che mi inseguiva, dovevo scappare e…-
-…E..?-
-E quella belva ero io- ci fu una pausa. Il dottore riprese il suo taccuino con sguardo accigliato e pensieroso. Non gli era mai capitato che un paziente gli raccontasse un sogno simile…
-Vuole dire che lei scappava da se stesso?-
-Sì… e poi ho patito la mia stessa ira- Hans continuava a scrivere freneticamente e, senza distogliere lo sguardo dai suoi appunti, scosse la testa rassegnato.
-Signor Vegeta, se lei non mi racconta nulla del suo passato, a quanto ho capito fitto di brutte esperienze, non posso giungere ad una soluzione concreta…- il saiyan sospirò profondamente, se voleva liberarsi di quegli odiosi incubi, doveva raccontargli ciò che aveva patito nella sua infanzia e nella sua vita da mercenario, ma ovviamente doveva trovare il modo di rendere il suo racconto credibile alle orecchie di un terrestre.
-D’accordo... tutto cominciò dopo la morte dei miei genitori… l’uomo che aveva deciso di adottarmi si chiamava Freezer-.
-Freezer?- Hans lo trovava davvero insolito come nome, un po’ come quello del suo paziente -non aveva parenti a cui essere affidato?-
-No- rispose semplicemente ed il dottore preferì evitare di approfondire la questione.
-D’accordo. Quindi questa persona le ha fatto da genitore…-
-No, io… non venivo trattato esattamente come un figlio-
-E come veniva trattato?- chiese leggermente titubante.
-Come un inutile scarto di società- il dottore si soffermò sull’espressione indifferente dipinta sul volto del moro e ne fu alquanto sorpreso.
-Questo Freezer… le ha fatto del male?- chiese con un po’ di timore.
-Non era mai soddisfatto di ciò che facevo. Sì, mi torturava e poi… lui…-
-Abusava di lei- il tedesco completò la frase del suo paziente con sguardo comprensivo ed il saiyan annuì assente. Lo psicologo era disgustato da quell’essere ignobile che sperava ardentemente si trovasse in carcere, ma non era quello il momento adatto per ricevere chiarimenti di questo tipo, era finalmente riuscito a sottoporre il suo paziente ad una normale terapia e non aveva intenzione di rovinare tutto perdendo il filo del discorso. Ma, notando che Vegeta non sembrava intento a continuare, fu costretto a fare un chiarimento.
-Mi dispiace molto per ciò che ha dovuto subire, ma non credo sia solo questo il motivo dei suoi continui incubi, c’è altro sotto… e riguarda lei. Lei dopo l’orribile esperienza con questo Freezer…- nel sentir pronunciare quel nome, Vegeta si riscosse dai suoi pensieri tornando a guardare negli occhi il dottore e realizzando ciò che aveva appena fatto. Si sentiva un idiota, raccontare il momento più umiliante e sofferto della sua vita ad uno sconosciuto che giocava a fare Dio con i problemi altrui! Strinse i pugni furioso, ma Hans riuscì a calmarlo di nuovo.
-Sua moglie non vorrebbe vederla soffrire, se riesce a superare questo periodo complicato, lo fa anche per lei, per voi due… quindi perché non mi racconta qualcosa della sua adolescenza?-
Vegeta avrebbe tanto voluto mandarlo via a calci, ma purtroppo quel dottore da strapazzo aveva dannatamente ragione… da quando gli incubi erano cominciati, sia il nervosismo che la stanchezza gli avevano impedito di passare le notti nel modo in cui la sua virilità reclamava da giorni.
-Va bene- prese un respiro profondo per calmarsi e riprese il suo racconto.
-Io non ero come mi vede oggi. Avevo un animo disposto unicamente al male- lo psicologo non sembrò affatto stupito dalle parole del saiyan.
-Nessuno nasce cattivo, signor Vegeta. Mi dica… cosa successe dopo la convivenza con Freezer?- Vegeta rifletté un attimo prima di rispondere.
-Mi arruolai nell’esercito militare- disse leggermente incerto.
-Suppongo che lei abbia combattuto in guerra…- il saiyan guardò titubante il biondo.
-Ehm… esattamente- rispose non convinto della propria affermazione. Come poteva considerare paragonabile una guerra terrestre alle invasioni delle truppe mercenarie in cui aveva sterminato interi popoli alieni? Ma notando l’espressione afflitta del dottore, comprese che la guerra in qualsiasi mondo si svolgesse, era un fenomeno che segnava gli animi ed i cuori di tutti coloro che l’avevano vissuta o anche soltanto seguita indirettamente.
-Lei ha visto la morte in faccia ed ha dovuto inevitabilmente spezzare vite altrui. E’ naturale che lei sogni sangue e morte, che provi rabbia dopo tutto quello che ha vissuto- il principe trovava particolarmente irritante il tono apprensivo del dottore, non riusciva a sopportare che qualcuno indagasse così a fondo nella sua più intima essenza, ma non poteva negare di iniziare a sentirsi meglio. Doveva, però, precisare un aspetto della sua natura, forse incomprensibile per un terrestre.
-Già, ma a me piaceva quello che facevo… in guerra- una strana inquietudine invase l’animo del tedesco. C’era qualcosa di estremamente anomalo e terrificante nelle parole del moro, che non aveva nulla a che fare con un paziente normale. Se ne stava lì a parlare come se niente fosse e non sembrava turbato da ciò che aveva vissuto. Ne aveva visti di casi disperati… ragazzi violentati e successivamente divenuti aggressivi, soldati che la guerra aveva fatto a pezzi… era capitato nel suo mestiere, ma sentiva che la storia di Vegeta aveva qualcosa che andava ben oltre, qualcosa che non si poteva risolvere con quattro chiacchiere e qualche appunto.
-Lei si divertiva ad uccidere i soldati nemici?- il dottore cercò di assumere un atteggiamento professionale. Non poteva di certo farsi condizionare da preconcetti morali. La guerra non era razionale e non poteva soffermarsi ad analizzare in modo critico determinati atteggiamenti assunti in quegli attimi in cui l'istinto di sopravvivenza prevaleva sopra ogni buon proposito.
-Non solo- le parole uscirono come un sussurro che lo psicologo sperava ardentemente di aver colto in modo errato.
-Cosa ha fatto esattamente?- chiese con un filo di voce, ma non ricevette risposta.
-S… signor Vegeta… lei ha… ha ucciso degli innocenti?- formulò quella domanda senza rendersene veramente conto e, non appena realizzò di aver dato dello spietato assassino al suo paziente, cercò di scusarsi con lo sguardo. Ma notò quanto l’espressione del principe fosse oltremodo inadeguata alla situazione. Perché diavolo era così indifferente?! Non sapeva se lo stesse prendendo in giro o se le sue paure fossero fondate ed avesse a che fare con un killer senza scrupoli.
-Può rispondere alla doman...-
-Hai paura, vero? Te lo si legge negli occhi- quella brusca interruzione fece sobbalzare lo psicologo.
-P…paura?-
-Rispondi ad una domanda con un’altra domanda… non è professionale- lo schernì. Hans iniziò a tremare e si alzò incerto dalla poltrona, senza staccare gli occhi dal moro, che iniziò ad avanzare minaccioso verso di lui, facendolo inevitabilmente indietreggiare, come se si trovasse dinnanzi ad una bestia famelica pronta ad aggredirlo.
-C’è stato un incubo l’altra notte di cui mi piacerebbe parlarti…- il saiyan avanzava sempre di più verso lo psicologo, che spaventato continuava a camminare senza voltargli le spalle. Il tono con il quale aveva iniziato il discorso era falsamente professionale, derisorio. Si stava prendendo gioco di lui.
-Le mie mani tremavano ed erano sporche di sangue, avevo ucciso mia moglie, ma il mio animo non sembrava esserne affatto turbato…- la voce risuonava sempre più minacciosa alle orecchie del biondo, che ormai si trovava a pochi metri dalla parete.
-Poi ho sentito la voce di Kakaroth, colui che odio da quando le nostre strade si sono incrociate, si trovava al di là di una porta che avevo già visto da qualche parte e che la mia mente aveva rimosso…- il dottor Hans, nonostante fosse spaventato dalla situazione, ascoltava con attenzione ogni singola parola uscita dalla bocca del suo misterioso paziente.
-Era la porta di una stanza oscura dalle pareti impregnate di sangue, un odore insopportabile di morte aleggiava per tutto l’ambiente ed era lì che quel bastardo di Freezer si divertiva con i bambini, il suo passatempo preferito… ed io, come ho già detto, ero uno dei suoi giocattoli, il prediletto…- il tono del principe ora si era ridotto ad un sibilo di rabbia e dolore, ma non era un dolore normale. Quella che per anni lo aveva perseguitato, era una sofferenza profonda, una ferita ancora sanguinante che avrebbe solcato in eterno il suo animo tormentato.
-Nel mio sogno, Kakaroth non era il solito ebete che avrei volentieri preso a pugni, era terribilmente diverso, somigliava a quel mostro di Freezer in tutto e per tutto se non nell’aspetto- la schiena del dottore si ritrovò a sbattere leggermente contro la parete e Vegeta lo raggiunse bruscamente imitando la posa di poco prima, la posa del momento in cui quello psicologo da strapazzo aveva deciso di sconvolgersi la mente, scegliendo di interagire con il grande principe dei saiyan. Così, con l’avambraccio premuto contro il torace dell’uomo, Vegeta aveva continuato il suo inquietante racconto.
-Dietro di lui qualcosa continuava a ciondolare nelle tenebre… ero io- Hans sussultò – ma ero quasi irriconoscibile, Kakaroth mi aveva martoriato e poi impiccato a chissà cosa… e rideva. Una risata malvagia che ancora risuona nella mia mente e non mi lascia in pace- si staccò bruscamente dal biondo, continuando a guardarlo nelle iridi verde smeraldo con fare strafottente.
-Qual è la tua analisi, dottore?- Hans si massaggiò il torace per la seconda volta da quella mattina, iniziando a riflettere su quanta maledetta forza avesse in corpo il suo paziente e poi, da bravo psicologo qual’era, rispose in modo deciso e professionale.
-Redenzione- Vegeta incrociò le braccia al petto, attendendo il seguito della diagnosi.
-La morte dei suoi genitori, le torture, gli abusi, la guerra l’avevano resa una persona cinica e spietata. Adesso non riesce più a fidarsi di nessuno, preferisce isolarsi e rinchiudersi in quella palestra, perché solo così può veramente distrarsi dal suo passato, solo così riesce a sentirsi meglio. Perché sviluppando i suoi muscoli, aumentando la sua forza, si sente protetto da qualsiasi futura minaccia, si sente in grado di poterla affrontare a testa alta e senza timore. In questo modo può proteggere quella famiglia che si è creato con estrema fatica, quella famiglia alla quale deve la vita. Sua moglie l’ha salvata, l’ha resa una persona migliore. Ha sognato di essere il suo aguzzino perché la sua mente ed il suo cuore desiderano l’esatto opposto e le ricordano che forse un tempo ne sarebbe stato capace. Silenziosamente ringrazia la sua donna ogni giorno per aver scacciato i fantasmi del suo passato, che in questo periodo hanno deciso di tornare a tormentarla… e sa perché?- Vegeta per la prima volta era rimasto senza parole… non aveva fiatato, non aveva pronunciato nemmeno una sillaba durante l’analisi del dottore ed ora attendeva altrettanto silenziosamente la conclusione di quell’enfatica diagnosi inaspettatamente tanto veritiera quanto amara.
-Perché per la prima volta in tutta la sua vita si è lasciato andare ai sentimenti, a quelle emozioni che aveva rinchiuso in quella gabbia fatta di rancore ed odio, temendo di essere deluso un’altra volta ed ecco il perché dei suoi incubi. Ha semplicemente subito impotente, sotto la volontà dei suoi tristi ricordi che le rammentavano di essere stato un essere malvagio e, per questo motivo, immeritevole di ricevere amore. Ma le hanno anche mostrato le vere ragioni del suo essere impuro. Lei ha sofferto e, per questo motivo, ha causato dolore ad altre persone, colpevoli solo di aver avuto una vita migliore della sua- lo sguardo del saiyan era assente. Quell’uomo aveva davvero scavato nel suo animo ed era riuscito a ricavarne la sua storia. La storia del principe dei saiyan.


Salve gente,
Sinceramente non so cosa dire... dovrei scrivere qualcosa che abbia un senso, ma sono bloccata! Lo so, non sono normale! L’unica cosa che mi viene in mente è che ieri ho visto Pearl Harbor, bellissimo film sulla seconda guerra mondiale ed ho pianto come una fontana! Questo il motivo del piccolo pensiero sulla guerra. Ma l’idea di affrontare, seppur brevemente, questo tema mi è stata gentilmente offerta da Zappa, che ringrazio con tutta me stessa! Sei un angelo! <3
Adesso a voi la parola! Anche perché non so più che scrivere!
Baci, Luu.

P.s. Volevo ringraziare: (lo so, sono ripetitiva. Ma vabbè..!).
StarDoll95, Zappa e angelo_nero per le recensioni
cassandra76, countrygirl_90, higoku, Kay_Loves_DB, angelo_nero, Armstrong_92, haflinger_95, Silver saiyan, Panty GS e Deby93 per aver inserito la storia tra le seguite
66S_Fvendetta, coniglietto 94 e carmelina 89 per averla inserita tra le preferite!
Grazie infinite <3
  
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