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Autore: Mojita_Blue    01/02/2014    1 recensioni
Alexandra e Caroline. Due ragazze così diverse tra loro, ma allo stesso tempo così uguali.
E se un giorno le loro strade si incrociassero formando un unico destino?
Riusciranno l'amore, l'amicizia e la famiglia ad aiutarle a superare le complicazioni della vita?
Genere: Commedia, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Ecco la paga che ti spetta. Sei stata molto brava.”
Il vecchio Raymond consegnò a Chloe la metà dei soldi guadagnati, dandole pacche affettuose sulla sua spalla.
“Grazie Esmund.” Gli sorrise lei. Si tolse il cappellino che teneva per esercitare il mestiere e prese la propria borsa.
Cominciare a lavorare era stata davvero un’ottima idea. Non lo faceva da molto, ma le serviva per dimostrare la sua indipendenza. Certo, questo piccolo lavoro non le fruttava molti soldi, tuttavia le erano molto utili.
Aveva cominciato a voler darsi dar fare da quando Christopher le aveva regalato quella collana che tanto le piaceva, ma che da sola non si sarebbe potuta permettere. Lui sapeva gestire bene i suoi soldi. Una parte la utilizzava per sé e l’altra la conservava per il futuro.
Al contrario lei sperperava tutti i suoi soldi, fin quando non le restava nulla. A volte chiedeva anche la paghetta in anticipo ai suoi genitori, così da potersi comprare qualcosa di carino, ma non proprio utile.
In quel momento capì che doveva aprire gli occhi, in modo da utilizzare solo i soldi che guadagnava per se.
Uscì dal Chiosco soddisfatta, fuori era ormai sera. In fin dei conti stare a contatto con le persone le piaceva.
Solo dopo un po’ girò la testa accorgendosi di qualcosa di strano. Dall’altra parte della strada vi era la persona più improbabile che si aspettasse di trovare. Ethan.
Era appoggiato al muro di un’abitazione, mentre guardava distrattamente in una zona non ben precisa.
Chloe si sentì per un istante a disagio. Avanzò a passo spedito a volte guardandolo con la coda dell’occhio.
Ad un certo punto però si diede della stupida. Non aveva senso avere timore, dopotutto non si parlavano da due anni. Doveva essere li per puro caso.
Ma dovette ricredersi quando lo intravide dietro di lei ad una decina di passi di distanza. Com’era possibile che stesse camminando nella sua stessa direzione?
Quando voltò a destra capì che il suo timore era fondato. La stava seguendo!
Accelerò il passò e sentì che lui fece lo stesso. Adesso si sentiva davvero inquieta, il cuore che batteva a mille. Arrivò in prossimità di un semaforo. Corse verso l’altra parte della strada in tempo, prima che esso segnasse rosso. Un’orda di macchine sfrecciarono per la corsia, senza dare il tempo ad  Ethan di attraversare. Chloe fece un sospiro di sollievo. Questo lo avrebbe trattenuto per un po’, ma era troppo presto per cantar vittoria.
Preferì non prendere a solita scorciatoia che utilizzava spesso per tornare  a casa in fretta. Era una stradina buia e poco raccomandabile e con Ethan che la seguiva si sentiva ancora meno sicura.
Prese a fare il giro largo camminando in fretta.
Non capiva cosa volesse da lei. Era da tempo ormai che si ignoravano e sapere che la stava pedinando era una cosa inquietante, ma allo stesso tempo insolita. Tempo fa, se fosse stato arrabbiato non si sarebbe affatto comportato così, anzi! Sarebbe venuto spedito da lei per iniziare ad urlarle contro, incurante delle persone presenti. Vide la sua casa in lontananza e capì di averla scampata.
Cominciò a velocizzare il passo sempre di più , fino quando non si mise a correre.
Era a pochi passi dalla meta, ma si bloccò di colpo. Appoggiato al cancello con le braccia conserte, c’era Ethan, con lo stesso sguardo vago di prima. Aveva preso la strada più corta!
Chloe iniziò ad avere davvero paura. Per di più quella zona era isolata e al buio, se non per un lampione che illuminava con luce tetra la strada. Non sapeva che fare. Non c’era altro modo di rientrare.
Un piccolo pensiero si fece strada nella sua mente: Forse era meglio se chiamava Christopher. Scosse la testa con vigore scacciando quella ridicola idea. Non avrebbe cercato aiuto da nessuno, se la sarebbe cavata da sola.
In un gesto del tutto disperato, decise di attraversare il cancello cercando di passargli accanto indifferente.
Improvvisamente però, si sentì afferrare per le spalle per poi essere spinta verso il muro.  Strinse gli occhi, timorosa.
Ricordava quella stretta. Il giorno in cui l’aveva umiliato era stata afferrata per il polso con la stessa forza e determinazione; mentre con l’altra mano le aveva preso il volto, con l’intento di farla tacere.
In quel mentre era arrivato Christopher a trascinarla urlante lontano da lui.
“Chloe…”
La sua voce la fece tornare al presente.
“Chloe, guardami.” Non sembrava un ordine, più che altro una richiesta. Scosse la testa, abbassando il capo. Ethan le lasciò le spalle e lei quasi istintivamente mise le braccia davanti al volto, come a volersi fare da scudo.  Il ragazzo non capiva questo suo comportamento, come se avesse timore di lui.
“Voglio parlarti!” Esclamò. Chloe alzò la testa infastidita.
“Perché adesso cominci a perseguitarmi?”
Ethan si lasciò prendere dall’irritazione.
“Siete voi che perseguitate me! Perché avete raccontato a Madison di me e te? Perché non avete lasciato che le cose accadessero?” Si passò le mani  tra i capelli. “L’ho persa! Mi ha lasciato, capisci?! Senza lasciarmi spiegare…”
Chloe non l’aveva mai visto così… abbattuto. Di certo per lei non lo era mai stato.
“Mi dispiace, ma io non so nulla. Non ho mai ordinato di dire niente a nessuno.”
“Come faccio a crederti?”
“Ti ho mai mentito?”
Il ragazzo rimase un istante in silenzio.
“No.” Sussurrò infine. Era nervoso, affranto e si tormentava le mani continuamente. Erano rare le volte in cui era così, poiché di solito era sempre tranquillo e controllato.
“Lo so che quello che sto per dirti ti può risultare stupido e strano, ma... Ho bisogno del tuo aiuto. Ti prego parla con Madison, dille che non ho mai avuto intenzione di usarla. Lei…Lei non mi vuole rivolgere la parola…” Chloe strabuzzò gli occhi. Era davvero così disperato da arrivare fino a questo punto?
Abbassò la testa. In fin dei conti anche lei avrebbe voluto avere la stessa considerazione in passato.
No; non doveva pensare a se stessa, la questione ora era Madison. Ma Ethan era davvero cambiato?
Voleva molto bene a lei e non sapeva che dirle.
Ethan sorrise, mesto.
“Capisco. E’ naturale che tu stia così. Sono uno stupido; come ho potuto chiedere proprio a te di aiutarmi?”
“Se vuoi… Lo farò.”
“C-Cosa?” Sussurrò incredulo.
“Ho detto che lo farò… Per Madison. Gli piaci ancora e se davvero sei cambiato…” Non le lasciò il tempo di finire la frase e l’abbracciò. Chloe rimase tesa in quel gesto; semplicemente non se l’aspettava. Sorrise.
“Beh… Consideralo anche un modo per scusarmi dell’umiliazione ricevuta.”
Ethan scosse la testa sciogliendo l’abbraccio.
“No… Quello che ti ha umiliata sono stato io. E più volte anche. Sono molte le cose di cui mi pento Chloe. Ma noi due… ”
“Lo so… Non era destino. ” Sorrise fiduciosa. “Ma per voi due forse si. Per te e Madison. Parlerò io con lei. Ma mi devi promettere che la tratterai come merita di essere trattata. Le voglio molto bene.”
“Non rifarò lo stesso errore. Dimentica il passato, sono diverso.”
Chloe prese coraggio e gli prese il braccio.
“Sarà difficile, ma per noi c’è ancora una possibilità. Come amici, un qualcosa di diverso. Ricominciamo da capo. Per lei... E per noi.”
Probabilmente aveva ragione. Posare l’ascia di guerra e fare come se nulla fosse accaduto. Ma non sarebbe stato facile e questo lo sapevano bene. Soprattutto per lei:  Dimenticare eventi, rancori, amore risultava del tutto complicato. Ma pensò che in fondo lo stava facendo per qualcuno a cui teneva.
Non importa cosa sarebbe successo dopo, l’importante era il presente.
Qualche lacrima liberatoria le scivolò lungo le gote. Non seppe darsi un motivo preciso del perché stesse piangendo. Ma stavolta, era certa, non era né per rancore né per tristezza.
Ethan l’abbracciò nuovamente, ringraziandola più e più volte. Non poté far altro che sorridere.
 
Madison come di consuetudine si diresse verso il bagno. Non lo faceva per un motivo preciso, più che altro era un modo per staccare un po’ dalle lezioni. Dopo essersi fidanzata però aveva iniziato ad aspettare in un luogo prestabilito per potersi vedere con Ethan. Ma ora era diverso. Lo incrociava spesso e l’unica cosa che poteva fare era voltare l’angolo o ignorarlo completamente. Nonostante tutto però, il ragazzo si ostinava ad attenderla alla fine delle lezioni o durante l’allenamento.
“Hill, sei troppo distratta. Più concentrazione, questa è una cosa seria!” La rimproverò l’allenatore un giorno.
“Mi scusi.” Sussurrò lei soltanto. Sentiva la presenza di Ethan sugli spalti più pressante che mai e la cosa la deconcentrava. Aveva pesino iniziato a prendere l’uscita secondaria pur di non incontrarlo.
Voltò l’angolo, facendosi strada fra la calca di alunni che si dirigevano nella propria aula.
Aprì la porta trovandosi inaspettatamente Chloe che si aggiustava i capelli allo specchio. Strano, di solito non le piaceva venire nei bagni; li trovava sporchi e poco gradevoli. La bionda la guardò di sottecchi.
In realtà quell’incontro non era del tutto casuale. L’aspettava da un po’. Da qualche giorno Madison era diventata troppo evasiva, specialmente con lei e riuscire a incrociarla da sola era molto difficile.
Così decise di aspettarla nel posto a parer suo più ovvio nella scuola. Dopotutto conosceva le sue abitudini.
“Ciao Madi…”
“Ciao.” Sussurrò l’altra a disagio. Era diventato troppo complicato parlare con lei, soprattutto dopo le cose che aveva detto Ethan. Avrebbe tanto voluto appoggiarla, ma proprio non riusciva ad essere sciolta come prima.
Si avvicinò allo specchio accanto a Chloe. Aprì la fontana sciacquandosi lentamente le mani. Entrambe si guardavano di sottecchi, ma nessuna delle due riusciva a pronunciare parola.
Alla fine Madison emise un gemito frustrato, buttando la borsa a terra con vigore e voltandosi verso di lei.
“Senti Chloe io…”
“Mi dispiace.”
“Cosa?” Sussurrò frastornata.
“Si, mi dispiace. Non volevo che tu lo venissi a sapere in questo modo e a causa di questo hai rotto con Ethan. Avrei dovuto dirtelo prima, ma in realtà non credevo fosse necessario.”
In realtà non le andava per nulla di parlarne, soprattutto i primi giorni in cui aveva conosciuto Madison. La mora infatti l’anno dopo la sua rottura con Ethan si era traferita da un’altra scuola. Principalmente la storia non la conosceva.
“Non è colpa tua. Hai fatto quello che ritenevi giusto.  La verità è che il vero problema era lui.”
“Non dire così.” Sussurrò Chloe.
“Invece si. Non mi ha voluto dire la verità. E ora che ho scoperto queste cose… Come potrò fidarmi ancora?” La bionda si morse il labbro, abbassando il capo.
“L’ho incontrato la scorsa sera. Mi ha chiesto aiuto. Ha detto di riferirti che non ha mai avuto l’intenzione di usarti.” Madison fece una faccia sarcastica e infastidita al tempo stesso.
“Ha addirittura osato chiedere ad una sua ex di aiutarlo.”
“Non importa, davvero…”
“Non dire sciocchezze. Avete passato due anni insieme.”
“Questo… Questo non conta.”
“Oh, si che conta invece! E’ qualcosa di importante e non puoi nasconderlo. Puoi dire a Ethan che non mi interessano le sue giustificazioni.”
“Madison ora basta!” Urlò Chole ormai all’apice della pazienza. “Quel che è successo è successo. Ma non pensare a ciò che era e che sarà. Pensa ad ora! Guarda bene ciò che hai davanti e non lasciartelo scappare. Perché so che Ethan ti piace, giusto?!”
Madison girò la testa altrove, gli occhi velati dalle lacrime.
“I-Io… Lo amo.”
“E allora non lasciare che finisca così! Io e Ethan eravamo…troppo diversi. La pensavamo in modo differente. Ma non è il tuo caso! Perché voi avete un legame che va oltre quello che ho avuto io in precedenza. Quando ho rivisto Ethan sapevo che qualcosa in lui era cambiato. Lo so, non si era mai comportato così. Non l’avrebbe fatto per nessun altro. Ti fidi di me Madison?”
La ragazza annuì.
“Allora pensaci Madison. Io e lui abbiamo chiarito oramai, ma non ci sarà più nulla. Io voglio la tua felicità. Promettimi che lo farai.”
La mora non seppe cosa rispondere. Sperò di poterci credere davvero. In fin dei conti Chloe non le aveva mai mentito e se davvero credeva che Ethan potesse amarla davvero… allora provò a sperare. Ma doveva rifletterci su e lo doveva fare da sola. Annuì soltanto abbracciandola.
“Scusami Chloe. Ho ignorato anche te in questi giorni. Ma la verità e che... Avevo timore. Soprattutto dopo quello che è successo… non volevo che rimanessi male.”
La bionda ridacchiò.
“Sei proprio una sciocca. E’ una storia passata ormai. Puoi confidarti con me per tutto e questo lo sai.”
Madison sorrise. Con un filo di speranza probabilmente tutto sarebbe tornato come prima.

  
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