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Autore: bazinga132    02/02/2014    0 recensioni
"Mi sveglio, ancora assonnata per la grande serata di ieri ,mi sistemo, senza guardare, i miei lunghi capelli scuri, mi siedo sul letto e cerco le pantofole, non le trovo, che strano! Così apro i miei occhi verdi per cercarle. Ma un attimo dopo sobbalzo dal letto, confusa e spaventata..." ecco questo è l' inizio di questo capitolo
P.S. siate buoi con me è il mio primo racconto che pubblico >.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Quando mi risveglio mi ritrovo in una cella completamente bianca e insonorizzata. Mi hanno tolto il mio pigiama fatto di pile e messo uno di quei vestiti strampalati. Fuori dalla porta vedo sempre quei uomini in divisa, sembrano preoccupati.
 Si accorgono che sono sveglia, aprono la porta e mi portano con loro in una stanza, mi lasciano lì e se ne vanno . c’è un ragazzo, che sembra poco più grande di me, che mi fa accomodare e inizia a farmi qualche domanda:
-“Nome e cognome prego”- mi chiede il giovane “poliziotto” che io ho soprannominato “Red” proprio per la sua divisa.
-“Caroline Donald”- risposi
-“Età e data di nascita”-continuò con aria fredda.
-“Ho 16 anni e sono nata l’ 8 ottobre del 1996”-risposi un po’ seccata.
Notai che Red fece un piccolo sorriso sarcastico, ma lo nascose subito e rifece la domanda:
-“Età e data di nascita”-
-“Ho 16 anni e sono nata l’8 ottobre del 1996”- risposi di nuovo con nervosismo e sfida.
Sbuffò, chiuse il libretto dove segnava le mie risposte e uscì dalla camera. Rimasi lì per 5-10 minuti in attesa che qualcuno arrivasse per darmi spiegazioni. Niente. Mi alzai per sgranchirmi le gambe e girai per la grande stanza piena di computer e di oggetti di cui non sapevo nemmeno l’esistenza. Qualcosa frenò la mia ‘passeggiata’: un calendario. Nella camera c’è un calendario che dice che è il 5 Aprile del 2056! come è possibile!? Mi ricordo che ieri ero appena tornata dalla festa della mia migliore amica Sarah, e ora mi ritrovo nel 2056!
Ritorna Red, mi prende e mi porta in un luogo che non avevo mai visto, sempre  un enorme grattacielo,  ma con una grande scritta sopra “International Lab”. Perché mi mandano in un laboratorio internazionale? Non sono un’ esperimento.
Saliamo  fino all’ ultimo piano, il 53°, è un’ unica stanza, più che altro un laboratorio, colorata solo di grigio e bianco e con quelle luci d’ ospedale che a me mettono ansia. C’è un uomo in quella sala, il classico scienziato pazzo: capelli bianchi sparati, camice bianco con sotto vestiti tutti trasandati.
Ci dà il benvenuto nel suo laboratorio e si presenta: James Lick ecco il nome dello scienziato pazzo, me lo aspettavo più strano.
 
 

  
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