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Autore: Alexander_Supertramp    05/02/2014    2 recensioni
Era nervosa.
Non l’avrebbe mai ammesso di fronte a nessuno, ma l’iniziale eccitazione per essere stata scelta nella squadra dei medici da campo da inviare a Capitol City, era stata rapidamente sostituita da una strisciante sensazione di ansia e paura.

Semplicemente, la storia di Prim. In 4 capitoli. Tutto ciò che è successo dal momento in cui venne scelta per far parte della squadra di soccorso ai paracadute. Almeno secondo me.
Genere: Angst, Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Katniss Everdeen, Mrs. Everdeen, Primrose Everdeen, Ranuncolo, Rory Hawthorne
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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Epilogo
 
 
Una semplice tomba di marmo bianco.
Una liscia e fredda lastra, con sopra inciso null’altro che il nome.
Primrose Everdeen.
Nessuna data. Nessun bisogno di far sapere a che giovane età sia stata strappata la vita a quella dolce ragazza.
E una piccola foto. Due trecce bionde, un visino pallido ed un bellissimo sorriso.

Celius si avvicinò a quella lapide con passo lento.
Era sopravvissuto per miracolo alle esplosioni. Aveva riportato gravissime ustioni sul lato destro del corpo, ma grazie alla chirurgia di Capitol City se l’era cavata.
Dentro di sé sapeva però di essere morto. Perlomeno nell'animo, non poteva essere più vivo. Non dopo quello che aveva passato. Non dopo aver visto la più dolce delle creature avvampare come un fiammifero.
Erano passati sei mesi da quel giorno a Capitol City. Solo dopo tutto quel tempo il giovane medico si era convinto di poter affrontare quel viaggio fino al 12.
Glielo doveva. Quella giovane eroica si sarebbe meritata una statua in suo onore, altro che quella bianca lastra di marmo.
Ma aveva subito compreso che questa era più consona al carattere di Prim. Mai vanagloriosa, mai in cerca di attenzioni non richieste.

Si inginocchiò davanti alla tomba. Aveva con sé tredici primule bianche, che mise in un vasetto affianco la lapide.
Le lacrime che non erano ancora uscite per piangere quella morte si fecero rapidamente strada sulle guance.
«Ce l’ho fatta poi a venirti a trovare, visto?» sussurrò al silenzioso marmo. «Be', alla fine abbiamo vinto, l’avrai saputo. Solo, questa vittoria ha un sapore amaro. Ci siamo lasciati dietro molte cose, che non torneranno mai più, e tu sei una di queste. E fa male, anche solo pensarci. Tu ne avresti dovute fare di cose, per costruire questa nuova Panem. Avevi l’età, il coraggio e la determinazione necessaria per farlo».
Cercò di calmarsi mentre i singhiozzi lo scuotevano. Si alzò.
«Addio, Primrose. Non so se riuscirò a tornare qui. Ma sono sicuro che qualsiasi cosa bella vedrò in questo mondo, mi farà pensare a te. Mi aiuterà a non dimenticare».
Detto questo, si allontanò dalla lapide, dirigendosi verso l’uscita del cimitero.
Una volta uscito la vide. Il cimitero non era molto lontano dal Villaggio dei Vincitori.

Katniss Everdeen, la Ragazza di Fuoco, la Ghiandaia Imitatrice, stava seduta su una sedia a sdraio nella veranda della sua casa. Tra le braccia, un gatto piuttosto brutto, che stava accarezzando dietro le orecchie.
Per un attimo i loro sguardi si incrociarono, e rimasero fissi l’uno sull’altro per qualche istante.
Dopodiché Celius girò i tacchi e si diresse verso il centro del Distretto, per raggiungere poi la stazione, dove un treno lo stava aspettando per portarlo a Capitol City.
 

Angolo dell’Autore:
TE ENDE! (Cit.)
Sono riuscito a portare a termine quest’impresa. Ringrazio coloro che hanno recensito, e tutti quelli che hanno silenziosamente letto e seguito questa ff.
Spero di tornare presto con qualche nuova idea, ma non ho in mente niente per l’immediato.
 
Alexander_Supertramp
  
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