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Autore: virgi_nihal    06/02/2014    4 recensioni
«Sei diversa dalle altre, Lily.» dice diventando improvvisamente serio «Per esempio, non so assolutamente niente di te!»
«Perché dovrei dirti qualcosa di me?» chiedo, riuscendo a sfidare il suo sguardo per un po’.
«E’ esattamente questo di cui parlavo.» continua, scompigliandosi i capelli.
«Conosco praticamente tutte le ragazze del nostro anno. Tu, invece, sei sempre sulle tue.»
Scuoto la testa e sorrido pensando alle “amiche” di James.
Non dubito del fatto che sappia molte cose di loro: è stato praticamente con tutte. [...]
-
Quando alzo gli occhi i suoi sono a due centimetri dai miei e io sobbalzo.
Avevo sempre avuto ragione dopotutto sugli occhi di James che tutti reputavano banalissimi occhi marroni. Li osservo attentamente e noto un cerchio verde scuro intorno alla pupilla e numerose pagliuzze dorate. Sono straordinari.
Mi accorgo di aver messo una mano sulla sua guancia solo quando sussulta lievemente.
La ritiro immediatamente maledicendomi per l'ennesima volta, ma le mie considerazioni vengono interrotte bruscamente quando la distanza tra i nostri visi si annulla del tutto e io mi ritrovo con la schiena al muro a baciare James Potter. [...]
Genere: Comico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, James Potter, Lily Evans | Coppie: James/Lily
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Capitolo 8
PORTAMI VIA

«E quindi?»

«E quindi lui non mi ha lanciato la pozione addosso!» concludo afflitta.

Sev sospira e si appoggia al muro grigio dell’aula di pozioni, adesso completamente vuota.

Dove tutto ha avuto inizio.

Per un attimo mi guardo intorno, cercando il posto in cui ero seduta quel giorno, come se in questo modo possa ottenere le risposte alle mie domande.

Poi abbasso lo sguardo e mi lascio cadere su una sedia, pensando che forse non saprò mai cosa è davvero successo quella mattina.

Alla fine, se ci penso, mi rendo conto che non è poi così importante: ma allora perché ho un disperato bisogno di sapere chi è stato?

«Senti, Lily, io credo che tu debba lasciar perdere questa storia una volta per tutte, e con lei anche Potter.» esclama come se mi avesse letto nella mente.

«Non posso.» ribatto.

«Non puoi. E perché?» chiede lui visibilmente infastidito.

Apro la bocca per rispondere, ma lui riprende a parlare, anticipandomi.

«La verità è che ti importa di quel Potter molto più di quel che credi.» dice, un po’ troppo ad alta voce.

Non capisco cosa gli prenda: davvero non riesce a capirmi?

Per un attimo non mi sembra nemmeno lui.

Comincia a camminare per la stanza scuotendo la testa, fuori di sé.

«Sai una cosa? Se non vuoi aiutarmi, non preoccuparti. Non ho bisogno di te. » dico arrabbiata.

Faccio per uscire dall’aula, ma lui mi raggiunge e mi tira per un braccio, obbligandomi a guardarlo negli occhi.

«Che cos’ha di così speciale, Lily? Perché hai perso la testa per lui?»

«Lasciami, adesso. Mi fai male!» cerco di liberarmi dalla sua presa, inutilmente.

«Non fai altro che parlare di lui! Ti stai rendendo ridicola, Lily!»continua, ignorandomi.

Le sue parole mi feriscono più di quanto dovrebbero e per un istante riesce veramente a farmi sentire malissimo.

«Adesso basta!» urlo «Non so di cosa parli»

«Lo sai benissimo. Smettila di fingere con me! Nemmeno l’Amortentia ha funziona… » si blocca di colpo.

Di cosa sta parlando? Scruto il suo sguardo piuttosto vicino, che si trasforma da furioso a impaurito. Molla la presa e si allontana lentamente da me, portandosi le mani tra i capelli.

«E questo cosa vorrebbe dire?» chiedo con voce tremolante.

Abbassa lo sguardo e si morde il labbro inferiore, come maledicendosi.

Così, questa volta sono io ad avvicinarmi e ripeto la domanda con più risolutezza.

«Cosa vorrebbe dire “l’Amortentia non ha funzionato”?»

«Perché lui si e io no, Lily?» chiede, quasi scoppiando in lacrime.

«Perché?»

Non posso credere a ciò che penso stia per dire.

«Appena siamo saliti su quel treno per arrivare ad Hogwarts ho capito che qualcosa era cambiato. Non saremmo più stati “io e te”: ci sarebbe sempre stato Potter tra i piedi. Devi vedere come lo guardi!»

Scuoto energicamente la testa: non voglio sentire il resto.

Poi lui poggia le sue mani sulle mie spalle e riprende a parlare:

«Non lo sopportavo. Non lo sopporto! Così, dopo l’ennesimo insulto da parte sua nell’aula pozioni non ce l’ho fatta e…»

«Basta!» mi rendo conto di star piangendo.

«Non posso credere che tu l’abbia davvero fatto!»

«Lily,…»

«A me! La tua migliore amica! Cosa speravi, che mi sarei innamorata per sempre di te per una stupida pozione?» cerco di trattenere i singhiozzi, invano.

Mi sento del tutto tradita da quello che avrebbe dovuto essere quasi un fratello per me.

«Non capisci che io posso amarti più di così, Lily?» chiede, quasi urlando.

Si avvicina velocemente a me e poggia le sue labbra sulle mie.

Per un istante rimango immobile, incapace di reagire.

Poi ritrovo quel briciolo di forza che non mi ha ancora abbandonato e mi stacco da lui, tirandogli uno schiaffo.

Il suono risuona secco e nitido nell'aula vuota.

«Stai diventando un Serpeverde proprio come tutti gli altri. Spero tu sia felice, ora.»

Mi allontano dall’aula senza aggiungere altro, cercando di nascondere il mio viso rigato dalle lacrime.

 

-------

 

«Ha fatto cosa?!» Mary spalanca gli occhi incredula fermandosi di botto in mezzo al corridoio pieno di studenti.

Per poco non le finisco addosso.

«Certo che hai una vita proprio complicata..» commenta dopo avermi scrutato per qualche secondo. «Più che complicata direi che fa proprio schifo» borbotto riprendendo a camminare.

«Beh, hai una cotta stratosferica per Jam..» un mio sguardo ammonitrice la interrompe «Va bene, va bene, lo chiameremo “tizio” da ora in poi» sbuffa infastidita.

Scoppio a ridere.

«Dove ero rimasta?... Ah giusto. Hai una cotta stratosferica per tizio, che però potrebbe essere data da una pozione d'amore che ti ha rovesciato addosso non proprio accidentalmente il tuo migliore amico che sappiamo solo ora essere innamorato di te» riprende fiato sorridendo «sembra la trama di una fiction».

Sorrido amara «Di cui io sono la protagonista» commento alla fine.

A forza di parlare siamo arrivate all'aula di Storia della Magia.

«Prendi i posti in fondo: voglio sapere più particolari» dice appena entro.

Mi affretto verso i banchi più lontani dalla cattedra, ma noto che questi sono già occupati da James e Sirius.

Da POTTER e BLACK. Mi rimprovero mentalmente.

Non voglio fare la figura della scema imbambolata in piedi e perciò prendo posto nei banchi immediatamente davanti.

Mi giro verso Mary che sta prendendo posto accanto a me.

«Cosa vuoi sapere?» chiedo appena il professor Ruf inizia a parlare.

«Perchè ogni volta mi fai la stessa domanda?» sorride alzando gli occhi al cielo.

«Okay.. allora: diciamo che dopo che ho urlato addosso a tizio sono andata da Severus» mi interrompo «Andiamo Mary, sai già tutte queste cose! Perchè le vuoi risentire?».

«Sono la principale fonte di gossip del nostro anno, vuoi farmi finire sul lastrico o no?» chiede innocente

«Come la principale font..» mi interrompo di botto «Oh no! No, no, non mi dirai che tutta la scuola sa cosa mi sta succedendo!».

Lei ridacchia divertita mentre mi vede arrossire «Tranquilla, Lily! Ti farò avere la tua parte di soldi.»

Quasi cado dalla sedia «Girano scommesse?» chiedo con voce strozzata.

«Non sai quante» mi strizza l'occhio.

Sto per avere un istinto omicida.

«Da quanto va avanti questa storia?»

«Più o meno da quando mi hai mollato a quel ballo» il suo sguardo si rabbuia un po'.

«Lo stai facendo per vendetta?» chiedo incredula.

«La vendetta è per le Serpi, io sto solo accelerando tutto» dice tranquilla

«Tutto cosa? Non c'è niente!»

«Si, solo un bacio e una dichiarazione in piena regola» commenta alzando gli occhi al cielo.

«Cosa hai raccontato di preciso?» sono esterrefatta

Lei mi strizza l'occhio «Segreti del mestiere».

Dopodiche ogni tentativo di scoprire che cosa ha raccontato, quando, dove ecc.. fallisce miseramente.

Dopo circa cinque minuti passati ad ascoltare il professor Ruf parlare in maniera soporifera mi guardo intorno, sia per distrarmi, sia per accertarmi che nessuno ci abbia sentite.

Speranza vana.

«Ehi, Evans!» Potter mi chiama da dietro.

«Hai sentito tutto vero?» chiedo esasperata sapendo già la risposta.

Lo vedo annuire.

«Ci vieni alla partita stasera?» chiede dopo alcuni momenti di silenzio.

Grifondoro contro Tassorosso.

Ho una voglia di andarci pari a meno settanta.

Anche perchè so già come andrà a finire visto che Tassorosso fa pena.

Non vogliamo che la gente pensi che ti sei imboscata con Severus da qualche parte vero Lily?

«Certo» dico cercando di mettere su un sorriso convincente.

Il suo viso si illumina «Perfetto» dice con un piccolo ghigno «perchè ho una sorpresa per tirarti su il morale»

 

-------

 

Quello stesso pomeriggio, quindi, mi ritrovo seduta sugli spalti strapieni, circondata da un gruppo di ragazzine che continuano a urlare il nome di James.

Bellissimo inizio, considerato che ancora le squadre non sono in campo.

«Lily!» sento una voce familiare che mi chiama.

Quando mi giro mi trovo davanti lo sguardo allegro di Alice.

«Ehi!» la saluto «vieni a sederti accanto a me prima che lanci una fattura a qualcuno».

La vedo sorridere e solo quando si accomoda al mio fianco mi rendo conto di essere l'unica non vestita di giallo e oro.

«Anticonformista?» Alice mi strizza l'occhio mentre arrossisco.

Non faccio in tempo a replicare che Grifondoro fa il suo ingresso in campo.

L'urlo delle ragazzine quasi mi spacca i timpani.

Quando poi ricominciano a urlare il suo nome perdo la pazienza.

«Silencio» mormoro con la bacchetta in mano.

Molto meglio.

La partita inizia e devo ammettere che è meno noiosa di quanto mi aspettassi, nonostante Tassorosso sia nettamente inferiore.

Esulto insieme a tutta la mia casa quando i punti vengono segnati alzandomi in piedi e battendo le mani.

Arrivo persino a trasfigurare il mio maglione verde con i colori dei Grifoni.

Ogni volta che la Pluffa passa attraverso gli anelli avversari mi giro verso Alice, e quando i nostri sguardi si incrociano scoppiamo a ridere.

Il nostro divertimento dura poco, ma è seguito da una gioia più grande.

James Potter riesce a prendere il boccino in meno di un quarto d'ora.

La partita si conclude con 190-20.

«Wow... siamo in cima alla classifica» esclama Alice emozionata.

«Già.. sempre che Potter non perda tutti i punti di oggi con qualche scherzo» ribatto nascondendo un sorriso.

Il suddetto Potter sta volando proprio in questo momento rasente le tribune e sembra cercare qualcuno.

Ho la vaga idea di sapere chi sia quel “qualcuno” e infatti cerco di nascondermi dietro Alice, anche se è più bassa di me.

Il mio maglione, ritornato al suo colore originale, mi tradisce.

«Evans!» mi chiama mezzo metro sopra di me.

Vedo le ragazzine isteriche del ClanPotter fulminarmi con un'occhiataccia.

«Come hai fatto a trovarmi?»

«Beh.. solo uno stupido metterebbe i colori delle Serpi nella tribuna dei Grifondoro» mi risponde con un sorriso.

Non sembra far caso al fatto che mi ha dato della stupida.

«Allora monti?» scende lentamente verso di noi arrivando alla mia altezza.

Lo guardo allibita.

«Ma sei scemo?» esclamo «Lo sai che soffro di vertigini, idiota!»

Mi guarda confuso «Da quando?»

Gli tiro un pugno sul braccio e lui scoppia a ridere di fronte alla più grossa balla che io abbia mai detto.

«Allora sali?» mi guarda negli occhi

«No!» esclamo di nuovo «Ho..» mi guardo intorno «la gonna! Sì ho la gonna!»

Lui mi guarda come se fossi scema «Di quale gonna stiamo parlando?»

Abbasso lo sguardo sui miei jeans scoloriti.

Merda.

Sospira mentre si rialza in volo e finalmente ritorno a respirare.

Solo per avere un infarto un secondo dopo quando sento la sua voce amplificata per il campo.

«Vorrei ringraziare la mia fan numero uno, colei che mi ha sempre sostenuto e aiutato in modi che neanche immagina» fa una pausa teatrale «Lily Evans!»

La tribuna esplode in un boato.

Voglio sotterrarmi.

Aiutato? Sostenuto? Secondo me si è bevuto qualcosa.

«E' un cretino..» sussurro ad Alice mentre mi faccio piccola piccola.

La sento ridere tra i miei capelli «Penso che sia solo innamorato»

«Ti sei bevuta qualcosa pure tu?» chiedo guardandola male.

Lei scoppia nuovamente a ridere per poi farsi indietro.

Mi giro davanti a quegli occhi verdi

«Se salgo mi lasci in pace?» chiedo nascondendo un sorriso.

Lo vedo annuire, e allora monto a cavalcioni sulla scopa.

«Portami via da qui» lo supplico.

«Dove vuoi andare?» mi guarda incuriosito.

Ci penso un paio di secondi

«In alto» dico infine.

Prendiamo quota lentamente.

Quando siamo abbastanza in alto da far sembrare tutti solo puntini neri si ferma.

Mi guardo intorno meravigliata e sorrido involontariamente.

Restiamo così per un tempo che mi sembra infinito: abbracciati a contemplare il nostro mondo.

«Grazie» sussurro alla fine, quando torniamo al campo ormai deserto.

Prima che possa rispondere sono già scappata via verso il castello.

 

 

  
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