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Autore: OfeliaMontgomery    07/02/2014    2 recensioni
Katarina nel 1790 venne trasformata da Victor Lockwood, uno dei vampiri del consiglio. La donna ormai vampira gli strappò il cuore e lo guardò morire.
Nel 1823 nacque la sua unica figlia, nata dall'amore tra lei ed umano. I vampiri del consiglio lo scoprirono, così andarono da lei ed uccisero l'umano, tentarono di uccidere anche la sua bambina, ma scappò. Da quel giorno non fece altro che scappare e nascondersi da loro.
Adesso nel 2014 cercheranno di vivere una vita normale, ma la scomparsa di sua figlia sconvolgerà tutta la sua vita.
Genere: Mistero, Sovrannaturale, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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8, aprile, 2014
“Mi chiamo Lavinia Maria Castellani, sono nata il 14 settembre del 1823 da madre vampira e padre umano. Mio padre, Riccardo Castellani, lavorava come maggiordomo in una villa in Italia, dove ha conosciuto mia madre che era un’ospite della coppia che abitava lì. E’ morto poco dopo la mia nascita. E’ stato ucciso dal consiglio di vampiri. Volevano uccidere anche me per vendicarsi di mia madre che aveva ucciso Victor Lockwood, uno dei più importanti vampiri del consiglio, ma mia madre è riuscita a scappare portandomi con lei. Da quel giorno abbiamo sempre viaggiato, se così si può dire. Perché in realtà stavamo scappando da loro. Appena scoprivano in che paese ci eravamo trasferite scappavamo. Mia madre aveva paura che mi avrebbero portata via da lei o cosa più importante, mi avrebbero uccisa. Ormai sono quasi due secoli che scappiamo. Per adesso per fortuna ancora non ci hanno trovate, spero di rimanere ancora per molto qui a Greenwich Village…”
 
– Lavinia Maria Castellani esci da quella stanza e vieni subito qui – urlò Katarina dalla cucina.
L’appartamento in cui vivevano aveva due camere da letto, un piccolo soggiorno, una cucina con moderni elettrodomestici e un bagno con tutto il necessario. I pavimenti erano in legno massello e il soffitto era alto fatto in legno. L'edificio aveva più di cento anni.
Un servizio di portineria era attivo 24 ore al giorno. Di notte c'era anche uno staff di sorveglianza per la sicurezza, in caso entrassero drogati o delinquenti.  C’erano anche un ascensore e i locali di lavanderia.
Katarina stava battendo due dita sul tavolo della cucina dal nervoso, poco dopo arrivò Lavinia con in bocca una penna rosa. Indossava un paio di pantaloncini corti blu, una t-shirt bianca con stampato sopra un bacio e alle gambe degli scaldamuscoli rosa. I capelli era raccolti in uno chignon puntati con una matita.
– Ti rendi conto che per colpa di questo stupido racconto la scuola mi ha chiamato? – sbraitò Katarina contro la figlia, Lavinia togliendosi dalla bocca la penna rispose – Ho scritto la verità, sono stanca di mentire – alzò le spalle.
– Non puoi raccontare la verità! Devi raccontare quella che abbiamo studiato per anni, non puoi buttare via tutti questi anni per questo – esclamò Katarina sbattendo il foglio sul tavolo.
– Noi scappiamo e basta! Per una volta non possiamo essere felici e stare in una città senza scappare? –
La donna fece una risata sarcastica – Come? Spiegami come? Forza illuminami, il consiglio dei vampiri ci cerca ormai da quasi duecento anni, come puoi pensare che qui non ci troveranno e uccideranno –
– Possiamo combatterli, possiamo ucciderli –
Katarina scosse la testa – Io e te? Non vorrei dirtelo ma sono più di duecento vampiri pronti ad ucciderci. Non possiamo ucciderli né tanto meno combatterli senza morire! –
– Non saremo sole, ci sono tantissimi vampiri che sono dalla nostra parte, ad esempio lo zio Tom, lui ci aiuterebbe –
– Con Tom siamo in tre, beh un bellissimo numero, ma siamo sempre in minoranza –
Lavinia urlò esasperata – Tu non capisci, io non ce l’ha faccio più a vivere così, sempre se si può chiamare vivere questa vita, scappiamo sempre –
– Per favore Lavinia basta, sono stanca, è sempre la stessa storia – disse sospirando Katarina.
– Va bene – disse incavolata Lavinia prima di tornare in camera.
– Guarda che è pronta la cena – le disse la madre prima che Lavinia entrasse del tutto in camera sua. La figlia sbuffò tornando indietro. Si sedette a tavola e aspettò che la madre le servisse la cena.
Katarina poteva mangiare cibo, anche se non le era dispensabile, poteva bere anche solo sangue e sarebbe stata bene lo stesso. Invece Lavinia doveva mangiare perché lei era metà umana e metà vampire, quindi necessitava sia del sangue che del cibo.
Servì la cena e mangiarono in silenzio, poi Lavinia accese la tv per sentire qualche notizia.
Era stato trovato un uomo completamente dissanguato in un cassonetto della spazzatura.
– Lavinia! – Katarina accusò la figlia che guardava la televisione con occhi spalancati – Mamma non sono stata io – disse guardando sconvolta la madre.
Era impossibile, le avevano già trovate? Oppure c’era un nuovo vampiro che stava distruggendo la loro quiete?
  
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