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Autore: EonFreeSoul    07/02/2014    1 recensioni
Cinerea è uno dei personaggi più amati della saga TLOS, ma se ci riflettete bene nessuno sa nulla della sua storia, l'unica informazione che abbiamo scoperto è la corruzione da parte di Malefor.
Ma per quale motivo? Cos'è successo durante il soggiorno della dragonessa nel suo covo? Qual'è stato il suo passato?
Scommetto che ve lo siete chiesti.
Se siete curiosi di scoprirlo, questa fanfic fa al caso vostro.
Avventura, combattimenti, amori, dubbi e leggende si intrecceranno durante il racconto, accompagnando Cinerea , e ovviamente anche voi, cari lettori C;
Genere: Avventura, Fantasy, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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Malefor aveva esultato quando quella lontana notte, aveva visto tornare Demone carico di uova:- Ebbene? Dov’è l’uovo del drago viola?- aveva chiesto impaziente, avvicinandosi a lui e sventolando la coda scura per l’agitazione.
- Non l’abbiamo saputo prendere Maestro… è arrivato un drago e…- non riuscì a finire la frase.
-Cosa?!- ruggì irato- ti rendi conto della gravità della situazione?! Hai mandato all’aria i miei piani! Inutile scimmia! Hai complicato le cose più del previsto! Per la rabbia sputò una sfera di fuoco enorme sul pavimento, lasciandolo rovente e notevolmente bruciato.
Poi sembrò essersi calmato e si girò nuovamente verso Demone :- Spero che tu abbia qualcos’altro da dirmi: per esempio, com’era quel guastafeste di un drago?- disse con voce più ferma.
- Il drago era arancione e rosso e sapeva dominare molto bene il fuoco, è stato lui a soffiarci l’uovo.
Il muso di Malefor si piegò in una smorfia d’odio mentre sussurrava una sola, breve parola:- Ignitus…
Istintivamente si portò gli artigli su una spalla, dove spiccava una grossa ustione accompagnata da una cicatrice: sembrava essere stata prodotta da un’unghia molto affilata.
Non sarebbe bastato distruggere dieci mondi per compensare il rancore che provava per lui: gli aveva rovinato la vita, non lo avrebbe mai perdonato.
Si riscosse dal passato:- C’è altro?- chiese.
Finalmente Demone, con grande piacere, iniziò a tirar fuori il vero succo del discorso:- Vedendo che le cose andavano male, abbiamo pensato di prendere dei piccoli regali, in prestito…- ridacchiò sulla frase che aveva appena detto e mostrò orgoglioso l’uovo a macchie.
Il Maestro delle Ombre sembrò interessarsi al piano del capo-scimmia e gli si avvicinò, prese l’uovo dalle sue mani e iniziò ad esaminarlo attentamente, concludendo il tutto con un sorrisino malefico:- Mi stupisci sempre, Demone, e molte delle volte in bene: questa è una di quelle volte…, spero che tu ne abbia prelevate altre.
Lui annuì, pavoneggiandosi davanti al suo padrone:- Sì, molte altre: abbiamo preferito i colori scuri, simbolo del male, male che entrerà in questi neo-mostri molto presto!
Ed era così: il male sarebbe arrivato veloce come una saetta e avrebbe lasciato tracce pesanti da cancellare.
Misero le uova in una sezione a parte del covo: la più calda, satura di aria nera e magica; una sorta di incubatrice naturale che avrebbe favorito la schiusa delle uova in modo rapido ed efficace.
E venne il giorno: le uova iniziarono a schiudersi una dopo l’altra, senza interruzioni; anche l’uovo a  macchie si schiuse e ne nacque una draghetta grigia.
La chiamarono Cinerea appunto per questa sua caratteristica.
Dalla sua nascita sarebbero derivate molte sofferenze, anche se ancora nessuno lo sapeva e tutti si beavano in un mondo che ben presto avrebbe rotto il suo delicato equilibrio e sarebbe precipitato nell’oscurità.
 
Cinerea si guardò intorno, interessata da quel mondo nuovo e proprio per questo interessante, saggiandone i profumi, i colori e i suoni.
Accanto a lei c’era uno strano oggetto rotondo blu scurissimo sfumato che traballava in continuazione e a poco a poco si stava riempiendo di crepe.
Incuriosita, tentò di andargli incontro, ma inciampò in una strana sostanza viscosa che avvinghiava tutto il suo corpo; era disgustosa da vedere, ma magari aveva un buon sapore.
Spinta da una sensazione di fastidio proveniente dallo stomaco, Cinerea la addentò.
Aveva un gusto nullo e le stava appiccicando le piccole fauci, quindi pensò di sputarla.
In compenso aveva scoperto che morsicando e tirando quel velo appiccicaticcio poteva aprirsi un varco per uscire e così fece.
Finalmente libera, potè assaporare appieno la sensazione di movimento e osservare i propri arti apertamente.
Aveva già capito l’uso di quelli inferiori, che le servivano per muoversi, ma aveva due strane cose
sulla schiena che la ingombravano soltanto e le davano fastidio.
Fece scattare un muscolo e l’ala si aprì, ma solo per metà: infastidita, gettò indietro il collo e morse la membrana, tendendola verso di lei.
Si aprì del tutto, ma le faceva molto male per il morso propiziatorio che aveva usato.
In compenso ora riusciva ad aprirle e a chiuderle regolarmente.
L’uovo scuro in parte a lei si era schiuso, rivelando un drago blu striato di nero più grande di lei; le si avvicinò ma Cinerea, diffidente, gli mollò un calcio sul collo.
Il nuovo nato per tutta risposta ringhiò, ma sotto sotto si vedeva che era interessato e voleva giocare. Era un maschio.
In poco tempo si scatenò una zuffa tra colpi bassi e alti, azzannate, artigli e code che schizzavano in ogni direzione mentre gli altri draghetti li osservavano divertiti.
-Basta così, Fraigon, Cinerea e tutti gli altri, dobbiamo andare!- ringhiò qualcuno rabbiosamente. Quel qualcuno era Demone.
Alla sua vista tutti ammutolirono di colpo, non solo i cuccioli, ma anche le guardie stesse:- Malefor li vuole vedere- spiegò lui, ringhiando minaccioso ad una scimmia che aveva invano tentato di opporsi alla sua idea.
Così li condusse fuori dalla stanza, mentre lei lo guardava sospettosa.
 
-E così sono loro i nuovi nati- osservò Malefor squadrandoli  uno ad uno, compiaciuto del lavoro del suo comandante.
-Proprio così, Maestro, li addestreremo al più presto! E avremo nuovi soldati pronti ad ogni genere di battaglie!- spiegò trionfante Demone, accarezzando Cinerea sul capo in un gesto di appagamento.
Il Maestro delle Ombre sembrava molto interessato a lei e questo la mise un po’ a disagio: la guardava con occhi penetranti assaporando ogni singolo particolare del suo corpo: il colore, le numerose corna, la sua coda affilata…
Per dimostrargli che aveva ragione, Cinerea cercò di tagliare con la lama della coda un paletto di ferro che spuntava dal pavimento.
Prese la mira e si concentrò, poi il colpo, ma la sbarra non si mosse di un millimetro, anzi,le procurò un brutto buco sulla coda.
Lei lo guardò, dispiaciuta e dolorante; ma Malefor parve molto colpito:- Giovane, il tuo impeto ti fa onore, vedrai che tra poco avrai modo di combattere quanto vuoi- sogghignò e sussurrò qualcosa a Demone, poi entrambi risero sguaiatamente.
Fraigon ruggì con loro, e Cinerea lo seguì; in poco tempo i gridi di guerra degli intrepidi draghi risuonarono come risa di fantasmi nella notte, quando l’alba era molto lontana e lo sarebbe stata ancora, per molto tempo…
   
 
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