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Autore: Ibelieve93    11/02/2014    3 recensioni
Stella Rossi è una hostess su uno degli aerei di lusso della compagnia Skyland .
Ama viaggiare ,volare , ma nonostante i suoi numerosissimi “avanti e indietro” per il mondo , non ha mai incontrato l’amore in vita sua .
Gabriel Gray , un poliziotto americano che non sopporta l'altro sesso per svariate ragioni , è costretto a proteggere Kevin , un sedicenne nonché testimone importante per un processo che si terrà in Italia .
Stella e Gabriel si incontreranno per caso durante un viaggio tutt’ altro che calmo da Los Angeles a Milano , e saranno costretti ad unire le forze per salvarsi la vita .
E se dovesse nascere l'amore ?
Il poliziotto e l'hostess cosa faranno ?
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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 Ho attraversato gli oceani del tempo per trovarti




Capitolo28. Don't let me go
 


Gabriel
 


Dopo lo scoppio di quella bomba erano cambiate molte cose .
In me, nelle persone che conoscevo, nell’aria.
Il mio migliore amico non c’era più.
Non era più a questo mondo, non più al mio fianco .
E risultava strano perfino ai miei stessi pensieri il ricordo della sua morte .
Assurdo.
Non riuscivo a capacitarmene. 
Eppure…già mi mancava terribilmente .
Avevo un vuoto dentro, incolmabile.
Con il vecchio James potevo dir di esserci cresciuto.
Eravamo amici di vecchia data, sin dai tempi dell’accademia.
Con lui ne avevo combinate di tutti i colori.
E quando quella bara fredda in metallo, contenete il suo corpo, mi passò accanto , mi avvalsi per lunghi minuti del beneficio del dubbio .
E se fosse corso da me da un momento all’altro per dirmi : “ Ehi Gabriel, sei sempre il solito idiota ! Fai sempre l’opposto di quel che ti dico!”  ?
No.
Lui non sarebbe più tornato da me, a tirarmi fuori dai guai come faceva sempre, ad ascoltare le mie numerose  lamentele rivolte verso il capo , e ad impedirmi di agire d’istinto invece che con il senno .
Dovevo imparare a convivere con questo pensiero: non ci sarebbe stato nessun ritorno da parte sua.
Aveva preso un biglietto di sola andata per l’ aldilà.
E forse chissà , magari lì ci sarà possibilità d’ incontro !
Un giorno forse ci rivedremo di nuovo .
Chi poteva negarlo ?
Io non davo nulla per scontato.  
Suo figlio. Quel piccolo che ancora doveva venir a nascere sarebbe cresciuto senza suo padre.
“No amico mio , non abbandonerò la tua famiglia. Farò il possibile per portare a termine questo caso , e poi mi  occuperò di loro, vedrai. Non ti preoccupare ” dissi in un sussurro , come se lui potesse sentirmi .
Come se lui potesse vedermi.
“Hai già un fratellino, piccola mia” pensai ad alta voce.
Mia figlia , chissà quando l’avrei rivista e se sentiva la mia mancanza. 
Alzai gli occhi verso l’alto e trassi un profondo respiro che , per ovvie ragione , si trasformò in una pigra nuvoletta bianca che faticò a sollevarsi e a confondersi con l’aria circostante .
Il cielo era stellato quella notte .
Nessuna nuvola , neanche la più microscopica , e quindi nessun eventuale minaccia meteorologia in avvicinamento .
Almeno da quel punto di vista potevamo star tranquilli.
La neve o chissà cos’altro avrebbe potuto rallentar ancor di più il nostro viaggio, già cominciato con non poche difficoltà .
Il tempo di sbrigar faccende riguardanti ciò che era accaduto al distretto , le ore che c’erano volute per avere il via dai piani alti per partire definitivamente , avevano fatto sì che io , Stella e il resto della compagnia imboccassimo l’autostrada A1 a mezzanotte già inoltrata .
Ed adesso erano le due .
Erano trascorse soltanto due ore di viaggio , e già eravamo fermi per la nostra prima sosta .
Sbuffai , continuando ad osservare il cielo, mentre me ne stavo poggiato di schiena alla portiera destra dell’auto su cui viaggiavo insieme a Stella, Kevin e ad un tizio di nome Johnny, un tipo davvero molto singolare .
Ero stanco oltre l’immaginabile .
Sentivo le membra pesanti, ma non potevo chiudere occhio .
Milano sarebbe dovuta apparire davanti ai nostri occhi entro l’alba, non un’ora di più .
 “ma quanto cavolo ci mettono a prendersi un caffè ” mugugnai contrariato controllando l’orario sul display del mio nuovo cellulare , un Galaxy di colore bianco .  
Ebbene sì, il mio caro iPhone aveva subìto una tragica fine durante quel che non si poteva definire di certo un semplice inconveniente .
Scossi la testa seccato.
Erano le 2:14
“ Fra poco questa pausa caffè sarà durata un quarto d’ora! Ma che idioti ” bisbigliai, dando una controllatina alle altre due auto della nostra scorta , posteggiate non molto distanti dalla nostra .
Sebastiano e Cristiano, se ne stavano rintanati nella loro auto , al riparo dal freddo pungente.
Mi squadravano in modo strano di tanto in tanto, con quei loro occhioni , ma erano poliziotti  simpatici, alla mano. Persone di cuore . Sentivo che potevo fidarmi di loro.
L’altra auto invece era vuota , poiché il conducente se ne stava assieme a Johnny all’interno dell’Autogrill, per quel benedetto caffè che sembrava non aver mai fine.
Emily .
Un poliziotto donna davvero capace, eppur in quel momento davvero imprudente . 
Eravamo fermi da troppo tempo , e a me stavano iniziando a prudere le mani dal nervosismo.
Riportai gli occhi al cielo per l’ennesima volta .
Quel mantello blu della notte, che avvolgeva il mondo, era uno dei tanti spettacoli che offriva la natura .
Le stelle sparse sopra di esso , che se ne stavano sospese con aria pigra emanando lievi bagliori , mi affascinavano come fossero tanti piccoli diamanti messi tutti insieme .
La luna crescente poi, si lasciava intravedere in mezzo a due imponenti colline che si stagliavano all’orizzonte . Potevo scorgerne le loro sagome curve grazie alla pallida ed argentata luce lunare.
Il silenzio che diffondeva la notte, nonostante le auto che continuavano a sfrecciare sull’autostrada, era piacevole, confortante e rassicurante .
Cercai di frenare uno sbadiglio, ma fu più forte di me.
Avrei tanto voluto scambiar qualche parola con Stella, ma non era possibile in quel momento.
Lei dormiva insieme a Kevin sui sedili posteriori dell’auto.
Mi affacciai per guardarla attraverso il vetro e sorrisi.
Era così bella, anche quando dormiva. Era girata su un fianco, proprio verso di me, i capelli castani e lisci le incorniciavano il volto ovale , le labbra morbide ed invitanti erano leggermente dischiuse e le piccole spalle si alzavano e si abbassavano al ritmo regolare del suo respiro .
Avevo una gran voglia di accoccolarmi accanto a lei, per assaporare ogni attimo della sua presenza , del suo profumo, del suo respiro fra le mie labbra... ma non potevo.
Kevin invece aveva un modo tutto suo di dormire.
Gambe divaricate, bocca completamente spalancata , sentii anche uno strano rumorino più di una volta.
Il signorino russava. Era ufficiale!
Inarcai un sopracciglio quando una mano gli andò a finire accidentalmente su una gamba della mia donna
Toglila o ti farò le dita a spezzatino, ci può scommettere  pensai, e come se avesse percepito i miei pensieri, ecco che la sua mano se ne andò quatta quatta mentre si girava per voltarmi le spalle .
Che avesse sentito il mio pensiero?
Risi . La sua mi era quasi sembrata la famosa mano della famiglia Adams .
Scossi la testa ancora divertito , ed il vetro del finestrino si appannò definitivamente per il mio respiro .
A quel punto mi spostai ritornando alla posizione precedente, questa volta infilando le mani nelle tasche dei Jeans per ripararle dal freddo .   
Per dormire così serenante, entrambi dovevano sentirsi al sicuro .
Mi faceva piacere.
Stella e Kevin si fidavano ciecamente di me, ed io di loro.
Lei , infatti, prima di partire mi aveva detto: “ Con te mi sentirò sempre a casa , al sicuro”
Che dolce che era…
Mi chiedevo se meritassi tutta quella sua dolcezza nei miei riguardi .
  “Scusa, abbiamo preso più tempo del dovuto” si giustificò Johnny all’improvviso ,  allungando una mano per offrirmi…
“Un caffè? Mi sono preso la libertà di prenderlo anche a te , dato che adesso ti metterai alla guida al posto mio ” spiegò facendo spallucce
Lo ringraziai con un cenno del capo , prima di girare intorno all’auto per mettermi al posto di guida. Finalmente potevamo ripartire! Era ora! Vidi Emily ancheggiare verso la sua auto con la coda dell’occhio e trassi un profondo respiro.
Ma Johnny mi bloccò non appena afferrai la maniglia dello sportello con un : “ Voglio dirti solo una cosa prima di ripartire”
Lasciai la maniglia ghiacciata, e presi a fissarlo intensamente, nonostante la penombra non mi permettesse di squadrare bene ogni centimetro del suo volto spigoloso presente dall’altro lato dell’auto .
“ Avanti, parla” l’incitai io posando un braccio sul tettuccio della Mercedes scura .
“ Io credo che sia meglio che tu tenga lontano da te Stella” rivelò , dopo un piccolo colpetto di tosse
Inarcai un sopracciglio: “ Come scusa?” domandai con aria stranita. Avevo capito bene?
“ E’ pericoloso per lei star con te . Ti rendi conto che se accadesse qualcosa lei farebbe di tutto per salvare te invece che se stessa ? Prova amore per te , è evidente e non è un bene. Lei è una testimone , la sua vita è più importante della nostra in questo momento!  ”
Scoccai la lingua per poi proferir parola: “Aspetta , tu vorresti insinuare che io sia un pericolo per lei ?”
“Non intenzionalmente” spiegò , quasi intimorito da quella mia reazione decisamente non positiva.  
“Quindi dovrei dirle di rifiutare ciò che prova per me , dovrei allontanarla , perché ciò che proviamo l’uno per l’altra potrebbe metterla in pericolo ? ” provai a riassumere , leggermente infastidito dalle parole del mio collega . Non mi piaceva per niente quel discorso.
“ In sintesi, sì. Ad esempio ieri mattina , credimi se ti dico che sarebbe corsa dentro al distretto, subito dopo lo scoppio, pur di trovarti se io non l’avessi fermata ! E ha chiesto a me di farle sapere tue notizie il prima possibile ! Ma lei non deve occuparsi di altro se non della sua testimonianza! ”
Serrai la mascella . Non aveva tutti i torti.
L’avevo notato anch’io ma…come potevo allontanarla, anzi come potevo io allontanarmi da lei ?
Se fosse successo qualcosa, di sicuro Stella avrebbe avuto difficoltà a lasciarmi andare… era vero, ma questo davvero poteva essere un rischio maggiore per lei ?
Allontanarla invece avrebbe risolto il problema ?
Non ho nessuna intenzione di farla soffrire a causa mia, ma se Johnny avesse ragione?
Meglio la sua rabbia su di me che la sua morte a causa mia.
“Ci penserò” mi decisi a rispondere prima di salire in auto, con un enorme peso sul cuore.
 
 

Stella
 


Mi svegliai di soprassalto .
Boccheggiando .
L’auto su cui viaggiavamo aveva rallentato quasi di colpo , perché ?
L’adrenalina era già in circolo .
Il cuore aveva iniziato a pompare con forza sangue ed ossigeno in ogni vena , arteria e quant’altro . 
Ero già pronta a tutto: a scattare, a scappare, ad urlare , a difendermi con le unghie e con i denti pur di sopravvivere .
Cosa stava succedendo o cosa era appena accaduto ?
Strabuzzai gli occhi alla ricerca di risposte nonostante fosse tutto immerso nel buio.
Notai qualche segnalazione, qualche operaio con il giubbotto catarifrangente , qualche deviazione , ed a quel punto trassi un profondo respiro . 
Il poliziotto alla guida aveva dovuto rallentare quasi di colpo per seguire una deviazione che per un po’ ci costrinse a procedere su una sola corsia.  
Erano lavori che purtroppo causavano dei rallentamenti capaci di crear traffico autostradale anche a quell’ora della notte ! 
Ma un momento !
Non doveva esserci Johnny alla guida ?
Il profilo del conducente era totalmente diverso da come potevo notare grazie alla penombra creata dalle luci del cruscotto davanti lo sterzo e dai comandi accesi del climatizzatore in funzione appena sotto il navigatore, dove la nostra posizione era evidenziata attraverso una piccola e simpatica macchinina blu , che si muoveva a scatti .  
I lineamenti del viso del conducente erano più dolci rispetto a quelli di Johnny , il naso era più piccolo , e i capelli ancor più corti e lisci rispetto a come lo sbirro dagli occhi color cioccolato portava.
Stella! Mi riproverai da sola! Non riconosci neanche l’uomo che ami tanto, sei ammattita ?
Quel ragazzo alla guida era senza alcun dubbio Gabriel , ne rimasi molto sorpresa …e piuttosto sollevata.
Johnny non guidava granché, anche se era un tipo simpatico .
Quindi il mio sbirro preferito e gli altri quattro poliziotti dovevano aver sicuramente già effettuato una breve sosta . Wow !
Non me ne ero neanche accorta, fantastico!
Eppure…non avevo mai avuto il sonno pesante! Di solito al più piccolo rumore sussultavo.
In cuor mio sperai con tutto il cuore di non aver emesso qualche strano suono nell’aria , dato il mio naso era un po’ chiuso .
Ma c’era qualcun altro come me , che sicuramente non s’era accorto di quel cambio : mio fratello .
Kevin stava ancora sonnecchiando come un poppante nella propria culla .
Mancava soltanto il ciucciotto fra le labbra ed era al completo . 
In un certo senso sentivo una sorta di fastidio invadermi le membra quando lo guardavo , ovviamente dopo aver scoperto chi era , ma non per colpa sua .
Era per colpa di mio padre .
Il saper che si era rifatto una vita, una famiglia, lontano dall’Italia…non preoccupandosi del fatto che avesse un’altra figlia nell’altra parte del mondo… mi faceva star male, malissimo.
Cosa avevo io che non andava ? Perché le persone che la vita mi metteva al fianco ,  non mi volevano più con sé dopo un po’ ?
Guardai ancora una volta il profilo di Gabriel
Tu…tu non mi abbandonare . Non lasciarmi mai andare .
Sarebbe troppo per me, insopportabile.

In passato , prima che tutta questa storia iniziasse , avevo fatto di tutto per ignorare quel senso d’abbandono , di sofferenza che ogni tanto m’assalivano. Mi ero imprigionata in una finta gabbia d’oro.
Con la mia solarità e dolcezza avevo cercato di cancellare tutto quel vuoto che esisteva dentro di me…ma i risultati non ero stati molto convincenti.
Nonostante avessi una zia, dei cugini , dei nonni materni ed anche uno zio -prima che scoprissi chi era veramente- che mi amavano tanto , era come se la mia vita risultasse un gran peso per il mondo intero ..anche se magari non era realmente così .
Avevo anche delle care amicizie. Charlot, Gloria…e avevo anche Samantha, prima .
Poi c'era Anne, che aveva iniziato a starmi simpatica…
Ma fino ad ora l’unico ad essere riuscito a colmare quella parte di sofferenza che dimorava in me , e che era in grado di non farmi sentire totalmente un peso sulla Terra era Gabriel , e perché no? Anche Kevin!
I miei due angeli!
Perché entrambi mi amavano profondamente , e stavano condividendo con me tutta quella situazione . 
Il sedicenne mi considerava e amava come fossi la sua sorella maggiore, pur non sapendo che ero effettivamente tale!
Ciò mi faceva sentir importante e sperare in meglio. 
Se magari avesse saputo tutta la verità almeno , non ci sarebbero state troppe possibilità di un suo possibile rifiuto , o peggio ancora… di ribrezzo nei miei confronti . 
Forse per Alessandro ci sarebbero state delle difficoltà!
Il spiegar tutto alla sua nuova famiglia…non sarebbe stato affatto semplice!
Ma a me di lui cosa m’importava ? Lui mi aveva abbandonata!
Per lui non so se il mio perdono sarebbe mai arrivato.
Però…a pensarci bene, il rivelar tutto avrebbe distrutto l’idea, il ruolo, che Kevin aveva e vedeva in suo padre.
Era cresciuto in una famiglia vera , con un padre , una madre .
Perché io avrei dovuto intromettermi e turbarlo ?   
Forse se avessi scoperto prima il nostro legame , se non mi fossi così tanto affezionata a lui , qualcosa nei confronti di mio fratello sarebbe stata diversa , ma ora lui...no.
Come potevo?
Non riuscivo a non voler altro che bene al mio fratellino , che avevo sempre desiderato avere d’altro canto .
 E Kevin , ancor prima che venissi a conoscenza della verità , lo era diventato veramente per me .
Quindi…sorrisi e gli accarezzai una spalla con affetto .
Poi spostai lo sguardo sul cruscotto illuminato da una fredda luce chiara , e lessi la velocità a cui stavamo andando e l’ora .
150 Km/h , ed erano le 3:02 di notte .
Non potevamo andar ancora più veloci per via delle numerose auto che sfrecciavano davanti a noi .  
Gabriel sorpasso quattro auto ed un tir lungo metri e metri !
Mi faceva un po’ impressione passare accanto a quei grossi mezzi , dove una ruota era alta quanto un auto .
Sospirando appena , mi sporsi verso di lui e presi ad accarezzargli le spalle : “Ehi” gli sussurrai dolce
Lui si voltò per un istante verso di me , e sfoderò un mezzo sorriso  non appena i nostri sguardi si sfiorarono :
“Ehi . Pensavo stessi ancora dormendo” esordì lui , quando ormai i suoi occhi erano già ritornati sulla strada. 
Scossi la testa : “ Non più. Ho dormito abbastanza, ed ora mi sembra più che giusto che ti faccia compagnia, dato che anche Johnny sembra che stia dormendo profondamente. Ti terrò sveglio io”
 “Oh bene, perché per più di una volta ho rischiato di addormentarmi seriamente” ammise
“ Da quanto tempo è che ti sei messo alla guida ?” domandai preoccupata.
Il saperlo così stanco non mi faceva star serena .
“Quasi un’ora”
“Vuoi che guidi io? Magari potresti approfittarne per riposarti un po’” proposi tranquillamente facendo spallucce.
Aggrottò le sopracciglia , diventando di colpo incredibilmente serio : “ No, non c’è bisogno.”
 “ Non mi credi capace? Non dirmi che sei anche tu uno di quei tipi che dicono che le donne al volante sono un pericolo costante! ” scherzai , per poi regalargli un dolce bacio sul collo .
Lui si allontanò da me come fosse infastidito da quel contatto
“ No, so bene che saresti capace. Ma non occorre” rispose…freddamente
Non aveva mai usato quel tono freddo e distaccato con me…o meglio l’aveva fatto in passato , ma perché ancora non ci conoscevamo !
Era stato il primo giorno, prima in aereoporto e poi sull’aereo…quando ancora eravamo due estranei .
Cosa era potuto succedere in tre ore , tanto da fargli cambiare completamente atteggiamento nei miei riguardi ?
Che avevo fatto? 
“Cosa c’è? ” chiesi seria .
C’era qualcosa di diverso in lui .
 Trasse un profondo respiro e strinse più forte le dita intorno al volante : “ Devo confessarti una cosa” mormorò
Perché temevo cosa stesse per dirmi ?
Rimasi in silenzio, in attesa.
Il cuore in gola e la bocca dello stomaco serrata.
Stella! Tu pensi sempre al peggio.
 
 
“ Non sono più sicuro di amarti” buttò lì, come se fosse cosa di poco conto.
C…come? C…cosa?
Avevo sentito…quelle…parole…io…
Incredula. Sbigottita.
Adesso mi sveglio. Sto sognando.
Era quasi come se quelle parole non fossero state dette a me .
Ritornai a sedere composta al mio posto .
Quelle parole, presero a rimbombarmi nella mente senza sosta .
Non sono più sicuro di amarti.
E per un terribile istante credetti che il mio cuore avesse cessato di battere.
“ Perché?” ebbi il coraggio di chiedere mentre le mani mi tremavano .
Ormai le lacrime avevano invaso i miei occhi , offuscato la vista .
E detestai ancor di più quella mia sciocca sensibilità.
Non volevo apparir fragile in quel momento, eppure…non riuscivo a mostrarmi forte, a fare a meno di quelle lacrime che non si fermavano nemmeno se ordinavo loro di farlo .
Era come se fosse stata abbattuta una colonna portante delle mia vita , che era stata capace , fino a quel momento , di tenere in piedi ed intatto il tempio del mio cuore.
Attraverso lo specchietto retrovisore osservai abbastanza bene il suo volto rigido ed impassibile.
Provai a cercar qualche traccia di pentimento…ma non ne trovai, a meno che lui non fosse un bravo attore!
In quel caso stava recitando bene la sua parte. Fin troppo bene.
“ Ci siamo lasciati travolgere dalla situazione…” proseguì con voce roca , guardando sempre dritto davanti a sé.
Ad ogni sua parola mi arrivava puntualmente una pugnalata in pieno petto .
E faceva così male!
Ad ogni colpo un pezzo della mia anima scivolava via, incontro all’oblio.
Alla fine…mi stava abbandonando anche lui .
Incredibile
Le mie forze avrebbe retto anche questo ennesimo sogno infranto ?
Sarei riuscita a nascondere al mondo anche il mal d’amore?
Non potevo saperlo con certezza .
Ero sola .
In uno scatto di follia, di voglia di ribellarmi a quel mondo che voleva negarmi qualsiasi tipo di amore sibilai:  “Quindi…per te, io non conto più nulla ? Niente sarà più come prima , come se niente fosse successo ? Cosa c’è, eh? E’ bastato che quella poliziotta, com’è che si chiama? Ah sì Emily, ancheggiasse intorno a te tutto il pomeriggio per farti capire che io non valgo poi molto ? ” il mio tono era sprezzante, disgustato e fermo nonostante le lacrime mi rigassero il volto senza sosta ed in silenzio.
Lo vidi deglutire e scuotere la testa con decisione: “Lei non conta niente per me. Come…te”
Secco. Deciso.
“ Sai cosa penso? Penso che tu non sia poi così diverso da Victoria! Siete fatti della stessa pasta!
Avresti potuto aspettare ancor di più a dirmi tutto questo , che dici Gabriel ? Forse volevi divertirti ancor di più portandomi a letto ! Cercavi vendetta ? Volevi far provare ad una ragazza cosa si provasse ad essere lasciati come lei ha fatto con te? Io sono stata la stupida che ti è capitata a tiro? ” ero furiosa, fuori controllo, nonostante cercassi in tutti i modi di non gridare. Non avrei gradito un interruzione da parte di Johnny o di Kevin.
Gabriel serrò la mascella: “Sei ridicola”
Incassai anche questo colpo e sorrisi amaramente con ormai tutto il volto completamente bagnato : “ sai cosa c’è? Mi illudevo del fatto che il nostro amore potesse essere la nostra forza”
E davanti a quelle parole , ciò che rendeva i suoi occhi impenetrabili fu spazzato via come foglie al vento per un brevissimo istante .
Non mi sfuggì una piccola scintilla di dolore , che notai attraverso lo specchietto .
Ma allora…perché?
Perché dirci tutte quelle parole , se poi a soffrire eravamo entrambi ?
Non ci capisco più nulla.
Mi afferrai così , all’unica cosa che in quel momento poteva dar una spiegazione a quel suo modo di fare .
L’unica , che sembrava esser la più plausibile .
“Gabriel , se stai facendo tutto questo solo per proteggermi…sappi che stai distruggendo una parte che amavo veder crescere dentro di me”
“Io…” esordì lui, ma Kevin si svegliò proprio in quel momento , sbadigliando sonoramente: “ Che succede qui , gente? Dove siamo ? ” domandò sereno stiracchiandosi come poteva
Siamo tra il buio e la luce , fratellino  







Angolo Autrice
 
Ciaooooo ragazzi ^^ nuovo capitolo appena terminato , e temo che purtroppo rifletta parte della tristezza che in questi giorni sto inspiegabilmente percependo :/ perdonatemi, spero vi sia piaciuto ugualmente ;) in caso contrario cercherò di recuperare nel prossimo capitolo ;)  
Forse saranno i troppi impegni, un esame in avvicinamento , le tante cose che si vogliono fare…ma che poi non tutte si riescono a portare a termine a farmi sentir così ? Mah…mistero misterioso :/  
E’ il “famoso” periodo no insomma ! :/
Ma passerà ;) e non voglio annoiarvi con il mio stato d’animo adesso XD
Dunque , dunque ^^  quindi  *bando alle ciance*  il nostro Gabriel è fermamente convinto che sia meglio allontanar Stella , piuttosto che rischiar di perderla per colpa del loro amore , al contrario della fanciulla che  sostiene il contrario .
Quale dei due secondo voi ha ragione ?
Quanti di voi uccideranno Johnny per aver messo la pulce nell’orecchio del nostro sbirro? ^^
Ringrazio infinitamente di cuore tutti voi che preferite, seguite e ricordate questa storia :) <3
Chi recensisce ogni capitolo *_____*  vi adoro ragazze, grazie per il sostegno  ^^
E tutti gli altri che leggono silenziosamente  ^^   
 Al prossimo capitolo ;) <3
Un bacione a presto ;) 
   
 
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