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Autore: TaliaAckerman    12/02/2014    5 recensioni
[Revisione in corso]
Il secondo atto della mia personale saga dedicata a Fheriea.
Dal terzo capitolo:
- "Chi hanno mandato?- mormorò Sephirt dopo essersi portata il calice di liquido rossastro alle labbra. – Chi sono i due maghi?
- Nessuno di cui preoccuparsi realmente. Probabilmente due che dovremmo avere difficoltà a riconoscere. Una ragazzo e una ragazza, lei è quasi una bambina da quanto l’infiltrato mi ha riferito. Credo che ormai l’abbiate capito: non devono riuscire a trovarle.
- E come mai avete convocato noi qui? – chiese Mal, anche se ormai entrambi avevano già intuito la risposta.
Theor rispose con voce ferma: - Ho un incarico da affidarvi"
Se volete sapere come continua il secondo ciclo di Fheriea, leggete ^^
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'II ciclo di Fheriea'
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JEKSE, CAPITALE DELL’HARYAR


Stupefatta, Gala si guardò intorno. Non riusciva a spiccicare una parola.
Jekse, intorno a loro, semplicemente brillava. Uno scintillio insistente, incredibile, di un potente color tra l’aranciato e l’amaranto.
Le abitazione, anche le più nobili, si ergevano colorate lungo le vie della città, quasi interamente costituite di mattoni; nelle piazze e piazzette statue dalle svariate dimensione – sempre rosse – conferivano all’ambiente un tocco artistico e giocoso, interamente realizzate in argilla o terra del deserto. Persino le persone che percorrevano le vie della capitale si sarebbero confuse con i muri delle case, non fosse stato per il colore corvino dei loro capelli.
Jel, a suo fianco, si volse sorridendo verso di lei, in viso un’espressione compiaciuta. – È magnifica, non credi?
La ragazza non aprì bocca, limitandosi a muovere in capo in cenno di assenso. Non aveva mai visto nulla di simile. La prima volta che si era recata a Città dei Re, una volta, e il sentimento che aveva provato ammirando l’Arena e il Palazzo Reale era stato il più vicino a quello che scuoteva il suo animo ora. Ma se la grande capitale di Fheriea era per lei un luogo familiare oramai, Gala era sicura che mai si sarebbe abituata alla Città Scarlatta. Alla fine rise, divertita dall’effetto che lo spettacolo aveva avuto. Non c’era più tempo per godersi una visita turistica di Jekse.
- Andiamo, dai – disse dando una lieve spinta al compagno. Riprendendo a camminare e tirandosi dietro i cavalli, Jel si slacciò il mantello. – Caldo eh? – chiese alla strega, la quale annuì imitandolo.
Una volta affidati i cavalli ad un giovane stalliere – al costo di ben quindici hire ciascuno – i due maghi affrettarono il passo in direzione del palazzo del governatore; era dal termine della Guerra passata che l’Haryar non poteva vantare di un re.
Potrebbe essere così che finirà. Come allora. Le Terre del Nord rimarranno chetate con il sangue…
Un lieve brivido si impadronì di Gala Sterman a quel pensiero. Vi erano analogie tra la situazione attuale e quella precedente allo scoppio della guerra di duecentocinquant'anni prima. Anche allora una nazione si era sollevata contro le altre, anche allora il Gran Consiglio aveva inizialmente sottovalutato le potenzialità dei ribelli. Non è la stessa cosa. Quando Will Cambrest aveva assunto il comando delle armate del Bianco Reame in effetti non era stato per dirigersi contro l’Haryar soltanto, ma per combattere anche legioni di alleati provenienti dalle terre aldilà dei confini di Fheriea. Era al termine di quella lunga, devastante battaglia che le Pietre erano state create, che i grandi maghi del mondo avevano giurato che mai più avrebbero permesso un simile conflitto. Ma anche così, l’utilizzo di quei talismani sarebbe costato la vita di centinaia di persone…
Non le useranno. Non ce ne sarà bisogno. La guerra non scoppierà neanche, e tu lo sai.
- Guarda – le sussurrò Jel ad un tratto. Gala alzò lo sguardo, e i suoi lineamenti si distesero in un sorriso stupito: assorta com’era nei propri pensieri, non si era accorta che lei e il giovane erano arrivati ai margini di una piazza di dimensioni modeste, al cui centro si innalzava una statua i cui dettagli la strega non riusciva ancora ad identificare. Ma soprattutto, sullo sfondo si parava davanti a loro il palazzo reale dell’Haryar. Era sicuramente la costruzione più particolare, e in un certo senso più triste, che Gala avesse mai visto. Imponente – anche se notevolmente di meno rispetto alla reggia di Città dei Re – costruito anch’esso nel medesimo color scarlatto che caratterizzava la città. Le uniche avvisaglie di marmo che spezzassero quella monocromia consistevano nella scalinata d’accesso, che si srotolava maestosa verso la parte occidentale della piazza. Una grande cupola era stata eretta sulla sommità centrale dell’edificio, punto caratterizzante dell’architettura Haryarita.
– È splendido…- si lasciò sfuggire la ragazza; Jel le mollò una pacca sulla schiena.
– Dovresti imparare a controllare le emozioni – disse ridendo – Non fosse per la divisa ti si potrebbe scambiare per una semplice viandante che ammira le bellezze del…
- Oh, sta’ un po’ zitto! – rispose lei piccata. Poi però sorrise leggermente: l’amico aveva ragione.
– Ora però andiamo – riprese lui tornando serio. – Ci aspetta un compito importante.
- Credi che i Custodi saranno restii a consegnarci la Pietra? – domandò Gala mentre riprendevano a camminare verso il palazzo. Jel ponderò un istante, come faceva sempre, poi rispose: - Direi di no. A quest’ora, il maestro Althon dovrebbe già aver spedito un corvo per spiegare le nostre ragioni e firmare il permesso…
Rincuorata, Gala tacque. Era curioso, ma la giovane si sentiva piuttosto intimidita: prendere in custodia uno di quei talismani arcani era un onore immenso, e lei in quel momento trovava di essere perfettamente inadeguata. E se lei e Jel non fossero stati in grado di proteggerli? Se fossero stati loro trafugati, magari – e al pensiero il suo stomaco si chiuse – da qualche spia ribelle?
I due maghi si inchinarono profondamente nel raggiungere l’estremità della scalinata principale, al cospetto di due snelle guardie avvolte in una elegante cappa color mattone. Poi, Jel rialzò il capo e dichiarò:- Siamo membri del Gran Consiglio di Città dei Re. Siamo qui per incontrare i Custodi. Senza lasciarsi scivolare il cappuccio dalla testa, una delle due Guerriere replicò con voce ferma:- Per autorizzarvi a passare ci necessita un permesso firmato dal sovrano o dal maestro Althon.
Tranquillo, Jel estrasse da sotto la tunica la carta di una lettera, oggetto che ogni membro del Consiglio possedeva. Accanto alle firme di tutti i sovrani e Maestri di Fhrieea Althon, come gli altri, aveva scritto le parole:

Io, Felinor Althon, maestro alla corte di Jekse e consigliere del Re, garantisco al possessore di tale documento il permesso di varcare le soglie del Palazzo d’Haryar in quanto membro del Gran Consiglio e alleato delle Cinque Terre.

La Guerriera che aveva parlato annuì quasi impercettibilmente. – Scusate il disturbo, consiglieri – poi si scostò per farli passare e senza apparente fatica spalancò gli imponenti portoni.
Anche dopo che ebbero varcato la soglia, Gala rimase con la bocca spalancata. Guerriere. Tutt’altra pasta rispetto alle guardie reali di città dei Re. Quello delle Guerriere era un ordine estremamente antico e prestigioso, fondato quasi un millennio prima dalla lady ariadoriana Varija Akcest. La maggior parte di esse era di sangue ariadoriano, dal momento che la loro sede era stata edificata a Tamithia. Guerriere… le migliori combattenti che Fheriea – e forse il mondo – avesse mai conosciuto. Ogni giovane donna di qualsiasi paese doveva aver desiderato di essere una di loro, almeno una volta nella vita. Agili, aggraziate e letali, erano sottoposte ad addestramenti e preparazioni durissime fin da piccole, e il risultato era eclatante: solitamente, neppure generali e membri dell’esercito osavano attaccar briga con una di loro.
Un uomo dimezza età, rosso di capelli e vestito regalmente, si avvicinò loro poco dopo il loro ingresso. Si inchinò rispettosamente e si presentò come l’attendente del governatore. – Lord Greyo sarà ben disposto a ricevervi. – aggiunse con un sorriso. Jel e Gala ringraziarono educatamente, dopo di che si apprestarono a seguirlo verso la sala del trono. Una stanza ampia, dal pavimento marmoreo ingentilito da numerosi tappeti pregiati e le pareti cosparse di arazzi, antichi dipinti e statue d’argilla cotta. Il trono, esposto in bella vista a ridosso della parete di fondo, non era occupato; il Governatore sedeva su di uno scranno di dimensioni ridotte, anche se dorato e finemente lavorato neri braccioli e nello schienale. Egli era un uomo sulla sessantina, i capelli rossicci leggermente brizzolati. Anche se era seduto, se ne poteva notare il piglio nobile e composto: teneva le mani regalmente appoggiate ai bordi del proprio scranno, e con la schiena dritta sfiorava soltanto il velluto nello schienale. Un tempo doveva essere stato un uomo abbastanza prestante, ma ora l’età e le responsabilità avevano segnato la sua figura, appesantendola e cospargendone il volto di profonde rughe.
Gli manca solo la corona… pensò Gala sorpresa. Immediatamente si sentì decisamente infantile. Per l’ennesima volta, lei e il suo compagno si inchinarono.
- Consigliere Jel, è per me un grande piacere ricevervi – annunciò il governatore in tono cordiale. - Ma... - lanciò un gentile sguardo di domanda verso Gala. - Mi era stato parlato di un solo membro del Consiglio...
- C'è stato un cambio di programma - tagliò corto Jel. - E poi Gala non è un Consigliere, ma un'apprendista. È qui come mia assistente.
Ignorò lo sguardo offeso che la compagna gli rivolse nell'udire quelle parole.
Stranamente, il Governatore non fece ulteriori domande, anzi, rivolse alla ragazza un rapido cenno di inchino. - È un piacere conoscervi, signorina...?
- Gala Sterman - completò la strega arrossendo. - Ma l'onore è mio, mio signore.
Greyo le rivolse un sorriso in cui Gala lesse, o almeno così le sembrò, un'ombra di simpatia, poi assunse un tono più diplomatico.
– Sono certo che il viaggio per raggiungere la città non sia stato particolarmente agevole. Vi sarei grato se accettaste di accomodarvi…- e così dicendo indicò due delle numerose sedie dorate che stavano appoggiate contro la parete alla sua destra. Ringraziando, i due maghi fecero come era stato richiesto. Nel sedersi, Gala represse uno a stento sbadiglio. Jel le lanciò un’occhiataccia.
Il Governatore Greyo riprese a parlare in tono estremamente serio:- Mi è giunta stamattina una lettera dal maestro Althon. Mi ha spiegato la decisione presa dal Consiglio, indi anche lo scopo della vostra missione…
- Spero non sia per voi qualcosa di oltraggioso…- lo interruppe Jel in tono pacato, rispettoso ed educato come di consueto. L’uomo accanto a loro sorrise.
– Oltraggioso? È ciò che deve essere fatto per prevenire una guerra, secondo ciò che il Maestro mi ha riferito. E se questa è la volontà del Consiglio, io mi atterrò ad essa.
Jel parve sollevato a tali parole e anche Gala si sentì all’istante più tranquilla. Avevano il pieno appoggio del Governatore, dunque. – Vi ringrazio, mio signore – il mago fu come sempre il primo a ricordare le buone maniere. Gala si riscosse, e aggiunse:- Siamo lieti di ricevere la vostra approvazione.
Greyo la guardò di traverso; pareva a metà interessato, a metà divertito. – Se non sono scortese, voi quanti anni avete? – le domandò incuriosito.
Lei si sforzò di non arrossire; non era il primo uomo a chiederglielo. Alzò il volto e disse distaccata:- Quindici, mio signore.
Il Governatore sorrise:- Vi devo porgere i miei complimenti, in questo caso. Sono in dovere di dirvi che non è da tutti entrare nel Consiglio alla vostra età.
Se ne fosse stata capace, la ragazza avrebbe gonfiato il petto come un tacchino.








Note della tapina e derelitta autrice: glom… lo so. Questo non si può più definire neanche ritardo. Sono de-so-la-ta. Scusate, tutti i lettori, in particolare le fedelissime LadyRevengeson, Denisa99, Veronica e Hirye. Ho aviuto tanti, ma tanti problemi e oimpegni in questo periodo che davvero non ho trovato il tempo di pubblicare, per cui figuriamoci l’ispirazione. Spero che questo quinto capitolo (anche se non lunghissimo) abbia ripagato almeno qualcosina…
… se sì ovviamente fatemelo sapere con una recensione :D
Un bacione a tutti, non faccio promesse di aggiornamenti fulminei ma mi sento di dire che una posticipazione così abnorme non capiterà più tanto presto… ciao :3
Talia_Federer
  
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