Libri > Percy Jackson
Segui la storia  |       
Autore: Fantasiiana    13/02/2014    6 recensioni
Se tenete alla vostra sanità mentale vi consiglio di NON LEGGERE questa storia.
Fatti e persone presenti all'interno di essa NON sono puramente casuali, purtroppo.
Se avete un po' di sale in zucca, CONTINUATE A SCORRERE LE STORIE, NON FERMATEVI! (Per la vostra sicurezza).
Se siete degli squilibrati, CONTINUATE A SCORRERE LE STORIE, NON FERMATEVI! (Per la vostra sicurezza).
Se siete ragazzi razionali, che non credono a forze sovrannaturali o che possano minimamente esistere altre creature al di fuori dei mortali, PERFETTO! Potete leggere quanto volete, sempre che lo vogliate, ma se la storia comincia a piacervi: FERMATEVI! (Per la vostra sicurezza).
Ah, dimenticavo, sono Adèl Raicemond e, purtroppo, non sono una persona normale. Non proprio...
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ade, Annabeth Chase, Nico di Angelo, Nuovo personaggio, Percy Jackson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Anno nuovo, impresa nuova






L'arena era gremita di gente e non solo dei mezzosangue che si erano soffermati al campo per l'inverno: Chirone aveva convocato in urgenza tutti i semidei.
Il Signor D era assente, cosa che mi parve strana: sebbene odiasse quel posto, non mancava mai di presenziare agli eventi.
Mi sedetti accanto a Nico. In quei giorni il nostro rapporto era più o meno migliorato. Certo, non andavamo in giro saltellando e tenendoci allegramente per mano -cosa che non avrei fatto neanche se fosse stato possibile-, ma almeno avevamo imparato a non insultarci o a gridarci contro ogni cinque minuti... capitava solo una volta o due ogni tre ore.
Tutti parlavano e salutavano i compagni appena arrivati al campo.
Sedute tra la Casa di Ares e la Casa di Apollo, vi erano Jenny ed Elinor che ridevano spensierate.
Abbassai lo sguardo tormentandomi le mani in preda alla rabbia.
Quante bugie...
-Covare rancore, per un figlio di Ade, può essere pericoloso- esordì Nico.
-Che intendi?- chiesi guardandolo.
-Bè, considerando che nostro padre è il Signore dei Morti e la morte è all'ordine del giorno nella nostra vita...
-Okay, ho capito. Siamo delle spietate macchine da guerra assassine!- sbottai esasperata.
-Guarda che hai frainteso.
-Scusami. E' che mi sento così...
-Arrabbiata?- Sorrise.
Annuii.
-Devi imparare a controllarlo, Adel. Il rancore potrebbe essere fatale anche a te.
Stavo per chiedergli se parlasse per esperienza, ma Chirone suonò la sua conchiglia per attirare l'attenzione su di lui.
-Eroi!- urlò, e la platea calò nel silenzio.
-Tempi bui stanno piombando su di noi. La pace calata sulle nostre vite da sei anni rischia di essere disturbata da un nuovo nemico.
-Intendi Crono? E' risorto?- chiese qualcuno della Casa di Apollo.
-No. Questo nemico è un nemico furbo, invisibile e perciò più terribile.
-Più terribile di Crono?- chiese qualcuno.
-Non può essere!- esclamò un'altra.
-Affronteremo ogni minaccia a testa alta e vinceremo di nuovo!- urlò uno della Casa di Ares e fu seguito dai suoi fratelli e sorelle in un ulro collettivo.
-Silenzio!- urlò Chirone, sovrastando il fracasso. -Dieci anni fa, Crono rubò la Folgore di Zeus e mise contro i Tre Pezzi Grossi. Questa volta, il nostro nemico, ha provveduto a mettere gli dei tutti contro tutti.
Silenzio.
-Ricorderete la guerra di Troia, quando Eris gettò la mela d'oro destinata alla de più bella fra Era, Afrodite ed Atena. Bè, questa volta, qualcuno ha destinato una lancia d'oro al dio e alla dea più potente. La lancia in questione, la Lancia del Potere, racchiude tutti i poteri degli dei ed è destinata ad un sovrano assoluto. Tutti gli dei credono di essere i più potenti e non sono disposti a rinunciare alla Lancia del Potere e al titolo di Signore Universale.
-E non pensano che sia uno stratagemma per farli solo distruggere a vicenda?- chiese Elinor, rossa in viso e con la voce tremante.
-No, bambina- rispose dolce Chirone. -A loro non importa. Sono troppo orgogliosi. Persino Atena...- disse con aria dispiaciuta.
-Bè, non vedo quale sia il problema: Ares è il più forte!- esclamò Clarisse.
-Scusami? Atena è la più sapiente. Lei merita la Lancia!- ribattè un figlio di Atena.
-Io dico che è grazie al sole di Apollo che queste doti secondarie vengono alla luce!- replicò qualcuno della Casa di Apollo, alzandosi.
-Luce che però viene oscurata dal buio della notte- disse fiera una figlia di Nyxe.
-Il nostro canto provvede a diradarlo.
-Ma per favore! Voi e le vostre poesie! Siete facilmente sostiuibili con una lampadina o un I-pod!- rise Clarisse.
-Come hai detto prego?
-Mi hai sentita, lampadina.
-Questa me la paghi, spadaccina da quattro soldi!
Si lanciarono l'uno contro l'altra.
-Smettetela! Non c'è ragione di lottare!- urlò un ragazzo della Casa di Efesto.
Lo guardarono tutti.
-Efesto e i suoi regnano!
Urlo di approvazione e insulti dalle altre Case.
Tutti litigavano, l'intera platea era in subbuglio, e presto cominciarono a nascere delle risse.
Gli unici che si astenevano erano Annabeth, Percy, Nico e Cecil, che cercava, invano, di calmare i suoi fratelli. I primi due, notai, gettavano occhiare nervose tutt'intorno, come se fossero sul punto di parlare per difendere il proprio genitore, il secondo, semplicemente, non prestava attenzione, e se lo faceva non si curava delle liti.
Io, di mio, non avevo motivo di intervenire. Primo, perchè non sapevo molto della condizione reale dei poteri degli dei, secondo, ero comunque convinta che la morte mettesse tutto a tacere, ma non avevo bisogno di urlarlo ai quattro venti per sentire di avere ragione: lo sapevo e basta.
Il suono della conchiglia di Chirone interruppe il frastuono di voci, tonfi di corpi caduti e lo schricchiolare sinistro di visi che venivano colpiti da mani nemiche chiuse a pugno o aperte a schiaffo.
Calò il silenzio, ma le occhiate di fuoco non cessarono, anzi.
-Non vedete ciò che state facendo?- urlò Chirone. -Siete caduti nella trappola del vostro nemico e avete attaccato il vostro migliore amico, il vostro compagno, il vostro alleato, pur di dimostrare che siete i più forti! Bè, sappiate che così siete solo deboli.
Silenzio.
-Dunque, propongo un'impresa. Ho ragione di pensare che l'artefice di tutto questo sia la stessa dea che giocò lo stesso scherzò milioni di anni fa.
Suspance.
-Eris.
Occhiate ai vicini di postazione.
-E' logico pensare che la dea della discordia voglia questa guerra per acquastare più forza, e diventre Signora Universale. Ma del perchè, non mi è chiaro. Ora, abbiamo tre figli di Eris qui al Campo. Io pretendo che non venga fatto loro alcun male e che niente cambi tra di voi!
-E l'impresa?- domandò Clarisse.
Pausa d'effetto.
-Ho deciso che a partire saranno le poche persone che si sono dimostrate in grado di tenere testa alla discordia. Perciò saranno Annabeth, Percy, Nico, Adel e Cecil a partire.
Un coro di "cosa?!", tra cui anche il mio, si sollevò dalla folla tornata urlante.
-La novellina? Non è giusto!- protestò Clarisse.
-Le regole sono chiare! Tre semidei!
-Perchè sempre loro? E noi un'impresa mai?
-Basta!- urlò Chirone e per la terza volta tutti si zittirono.
-Così ho deciso, ma ho un'impresa anche per tutti gli altri.
Sguardi speranzosi.
-Cercate di non uccidervi a vicenda!

Chirone ci convocò quella sera stessa.
Eravamo nella Casa Grande, in una stanza adibita alla riunioni.
-Dunque, ragazzi, è necessario che nessuno si tiri indietro da questa impresa, perchè non troverei altri in grado di compierla. Di solito solo tre semidei dovrebbero partire, ma questa missione richiede provvedimenti drastici.
-Chirone, com'è possibile che una lancia contenga tutti i poteri degli dei?- chiese Annabeth.
Il centauro sospirò. -E' questa la parte peggiore, bambina. La Lancia del Potere, inizialmente, era una semplice lancia. Gli dei hanno provveduto a riversare i loro poteri in essa, per una sfida. Chi si tirava indietro dimostrava di non avere coraggio. Era sul biglietto.
-Avevano anche un biglietto delle istruzioni?- chiesi.
Nico mi guardò male.
-Scusa, nervosismo.
-Non ce n'è bisogno, Adel. Sei stata brava. Siete stati tutti bravi a resistere alla tentazione della discordia- si complimentò Chirone.
-Quando è cominciato tutto questo?- chiese Cecil, timorosa ma con voce ferma.
-All'ultimo consiglio annuale: al solstizio d'inverno.
Ci ragionai su.
Solstizio... inverno... Se quello d'estate viene il ventuno Giugno, quello d'inverno... Dicembre? Dov'ero io? Io ero...
-Papà c'era al consiglio?- chiesi sottovoce a Nico, e lui annuì.
-E' necessario trovare il colpevole ed esortarlo a ritirare il dono per distruggerlo. Gli dei hanno tempo per decidere chi tra loro è il più meritevole fino al ventuno Gennaio, ad un mese esatto dall'ultimo consiglio. Se non avranno deciso per quel giorno, scoppierà una guerra in cui l'ultimo che rimarrà sarà il vincitore. E non stiamo parlando della guerra che rischiò di nascere qualche anno fa, quando la folgore di Zeus venne rubata, ma di una guerra che vedrà schierate tutte le divinità, nessuna esclusa.
Per un momento, le immagini del mio sogno mi riaffollarono la mente, finchè non vidi la falce della Donna in Nero che calava su di me.
Sussultai.
-Non c'è un modo per distruggere semplicemente la Lancia?- chiese Percy.
-E anche se fosse, a che servirebbe? La sfida è già stata lanciata. Finirà nel sangue, come la guerra di Troia.
-Atena non permetterà una cosa del genere!- intervenne Annabethl alzandosi.
-Cerca di comprendere, bambina. Atena non può tirardi indietro neanche se volesse. E poi fu proprio lei una delle artefici della guerra di Troia.
-Mai dire ad una donna che c'è qualcuna più bella di lei- commentò Percy.
Annabeth gli lanciò un'occhiataccia.
-Voglio dire... Non che tua madre non sia bella! Altrimenti neanche tu lo saresti... Cosa non vera, dato che sei splendida!- disse tutto d'un fiato.
Cercai di non ridere.
-Serve anche che qualcuno vada dall'Oracolo per sentire la profezia- avvertì Chirone.
-Ci vado io- si offrì Percy, alzandosi.
-Tu non vai da nessuna parte!- lo fermò Annabeth spingendolo a risedersi in malo modo.-Cosa? E perchè?- si lamentò Percy.
-Smettetela- ordinò Chirone. -Ci andrà Adel.
Calò il silenzio, in cui tutti mi guardarono.
Non capivo perchè lo facevano e presto mi innervosì.
-Ho qualcosa in faccia?- chiesi tastandomi il volto.
-Non hai sentito? Dovrai andare tu dall'Oracolo- rispose Annabeth.
-E allora perchè... Un momneto, cosa?! Io? Che c'entro io?
-Tu hai dimostrato particolare maturità all'arena. E poi non ti farà male partecipare più attivamente all'impresa- rispose Chirone.
-Ma...
-Niente ma. Ora vai al piano di sopra, prima porta a destra. L'Oracolo ti sta aspettando.
Mi alzai lentamente, come in trance. Non capivo perchè proprio io dovessi andare. C'era gente più... qualificata? Esperta? Comunque qualcosa sempre più di me là dentro, e invece no! Io. Senza motivo. Che Chirone volesse sbarazzarsi di me?
Senza accorgermene, arrivai davanti alla porta indicatami.
Un cartello dipinto a mano con un colore diverso per ogni lettere recitava:

 

Stanza dell'Oracolo. Bussate tre volte e non toccate i miei pennelli!


Pennelli? mi chiesi corrugando la fronte e bussando come indicato.
Mi rispose un frettoloso "avanti", quindi premetti sulla maniglia ed entrai.
Fui investita da qualcosa che sembrava odore di tempera.
La stanza era spaziosa, ben illuminata, ma soprattutto, immersa nel caos più totale. I muri della stanza erano ricoperti da un grande murales dipinto a mano raffigurante il Campo Mezzosangue; tele e barattoli di vernice erano sparse sul pavimento. In un angolo della stanza vi era un letto coperto da lenzuola azzurro pastello, sopra il qualce vi era seduta una ragazza dall'aria familiare che parlava al telefono, agitandosi rossa in volto.
-No, papà, ti ho detto che non ci torno a casa per questo mese... Da amici! ... Ma che vuoi? Sono abbastanza quande da fare quello che... Sì, sì, come vuoi, ciao.
Riattaccò ficcando il telefono sotto il cuscino. Poi incorciò le braccia mettendo il broncio, dando segno di non volersi muovere.
Mi scharii la voce, spostando il peso da un piede all'altro.
Si voltò di scatto a guardarmi.
-Ehm... Ciao. Io... Io non volevo origliare. Solo che...
-Non preoccuparti! Io sono Rachel, tu?- rispose tutta allegra, alzandosi.
La riconobbi solo allora, con i capelli rossi intorno al viso e i jeans colorati a mando.
-Adel.
-Siediti, Adel, siediti- mi invitò prendendomi per mano e trascinandomi nel letto.
-Allora, sei qui per la profezia, vero?
-Come...
-L'ho intuito. Non siamo ancora arrivati alla parte del "vengo posseduta dallo spirito di Delfi, uuuuuuh!"- disse muovendo le mani.
Sorrisi divertita.
-Allora, sei nuova, vero?
-Sì.
-E già ti affidano un'impresa. Ne sarai orgogliosa!
-Veramente non so come funzioni questa cosa dell'impresa... Sono solo confusa.
-Oh, ci farai l'abitudine- disse facendo un gesto vago con la mano. -Ora, vediamo se ho una profezia per te.
Rimase a guardarmi in silenzio. Credevo stesse per parlare, ma dopo un paio di minuti di silenzio mi guardai confusa attorno.
-Ehm... Che stiamo aspettando, esattamente?
-Che strano...- mormorò lei. -Credevo che... Oh, eccola!- esclamò e si irrigidì subito dopo. Chiuse gli occhi e un secondo dopo, quando li riaprì, erano verdi. Ed infine parlò, con una voce roca, vecchia, che non le apparteneva.

La dea vendicatrice portetà, ciò che soffrire farà.
Colei che ama, il figlio del caduto salverà.
L'arma degli dei distrutta sarà e la morte, alla fine, prevarrà.

Rachel tornò in sè, guardandosi intorno.
Non appena mi vide, immobile come una statua, battè le mani allegra.
-L'avevo detto che sarebbe arrivata! Allora, com'era?
Silenzio.
-Wow, deve averti proprio scioccata.
-Questa profezia... riguarda me?
-Oh, sì. Ma non la conosco, era tanto brutta?
Corrugai la fronte. -Non conosci la profezia?
-No.
-Ma...
-Lo so, è difficile. Diciamo che l'Oracolo di Delfi si diverte a fare avanti e indietro dal mio corpo all'Oltretomba.
-Quindi non ricordi nulla?
-No. E' già tanto che avverta quando una profezia sta arrivando. Quache anno fa venivano nel bel mezzo di una lezione senza che potessi farci niente, non appena mi domandavano "chissà come sarà il tempo la prossima settimana"!
-Wow...- dissi senza alcuna enfasi.
-Bene, ora vai. Si staranno chiedendo che fine hai fatto.
-D'accordo- dissi alzandomi.
-Buona fortuna con l'impresa!- mi augurò.
-Sei sicura di voler rimanere qua da sola?- le chiesi.
-Oh, no, non preoccuparti. Io e la TV abbiamo un appuntamento immancabile!- disse indicandomi una pila di tele bianche appoggiate alla parete.
-Ehm...
Prima che potessi farle notare che non c'era nessuna TV, Rachel si avviò verso il muro, e scostando una tela mi mostrò uno schermo neto, interrompendo la mia idea che fosse pazza.
Spostò tutte le tele e ne emerse una TV a schermo piatto con chissà quanti pollici.
-Il segnale è disturbato per tutti gli alberi qui intorno, ma Apollo mi ha procurato tutti i DVD della serie Glee. Sai, lui ama e serie dove si canta.
Rimasi in silenzio con gli occhi sgranati, senza sapere che dire.
-Ora vai, su!
Mi diressi alla porta e, una volta uscita, me la richiusi alle spalle, salutando una Rachel intenta a trafficare con DVD dalle facciate colorate.

Tornai nella stanza delle riunioni, ripetendomi la profezia in continuazione per non dimenticarla. Ma era difficile non togliersela dalla testa, dato che da quella dipendeva la tua vita.
Trovai tutti in silenzio, eccetto Percy e Annabeth che parlottavano animatamente.
Chirone era immerso nelle sue riflessioni e si massaggiava il mento con gli occhi socchiusi, camminando avanti e indiestro sulla sua sedia a rotelle.
Nico seduto vicino a Cecil, lanciava occhiare imbarazzare alla ragazza, scrutandola di sottecchi.
Lei, notai, aveva incassato la testa fra le spalle e si tormentava le mani, cercando di nascondere lacrime, ancora imprigionate fra le ciglia, che però scintillavano alla luce del camino.
Non appena chiusi la porta, le teste di tutti scattarono in alto a guardarmi.
-Allora?- mi chiese Chirone.
-La dea vendicatrice porterà, ciò che soffrire farà- citai. -Colei che ama, il figlio del caduto salverà. l'arma degli dei distrutta sarà e...- esitai.
-E? Continua, bambina- mi incalzò Chirone.
-E la morte, alla fine, prevarrà- conclusi.
Il silenzio si fece carico di tensione, ancor più di prima.
-Non fate come se fossi già nella fossa!- sbottai.
-Ma no, cara... La profezia non deve per forza riferirsi a te.
-E a chi, allora?
-Bè...
Silenzio.
-Sentite, non ha importanza, adesso...- tentai di dire, ma Nico di alzò in piedi.
-Non ha importanza? Stai dicendo che non ti importa di morire?!- urlò.
Ero spiazzata. -No! Ma solo che ci sono cose più importanti!
-Giusto. Tu non parteciperai a quest'impresa.
-Cosa?!- chiesi stupita. -Ma la profezia...
-Proprio per questo. Non ti lascerò morire.
-Non puoi decidere per me!
-L'ho appena fatto.
Guardai Chirone.
-Nico, cerca di capire...
-Che cosa?! Un'impresa mi ha già portato via una sorella! Non pemetterò che succeda di nuovo!
Calò il silenzio.
-Io partirò, Nico. Con o senza il tuo consenso- dissi calma.
Lui mi guardò truce, con quei suoi occhi gelidi e roventi insieme.
-Bene. Va' incontro alla tua fine, allora.
Se ne andò sbattendo la porta.
Mi sedei sul divano, vicino a Cecil. Chirone mi posò una mano su una spalla.
-Chi può essere la dea vendicatrice?- chiesi.
-Bè, la dea della vendetta è Nemesi. Ma in questo caso, possiamo supporre che si riferisca ad Eris- rispose il centauro. Aveva un'aria abbattuta.
-E il figlio del caduto? Può riferirsi ad un figlio di Crono?- chiese Percy.
-Sì, ma nè Era, nè Anfitrite, nè Persefone sono in pericolo, e a meno che i Tre Pezzi Grossi non abbiano fatto nuove conquiste, dubito che riusciremo a capire come il figlio del caduto possa salvare colei che ama.
-Almeno sappiamo che la Lancia sarà distrutta- conclusi.
-Giusto- sorrise Chirone. -Guardare il lato positivo delle cose è sempre un buon inizio.
-Okay, ma come troveremo Eris?- chiese Annabeth.
-Dunque, ho riflettuto parecchio su questo e sono giunto alla conclusione che uno stadio sarebbe l'ideale- rispose Chirone.
-Uno stadio?- chiesi.
-Oh, sì. Eris è sempre presente tra le folle, dove è facile che scatti una rissa, come tra i campi di battaglia.
-Okay, ma non sappiamo quando verrà l'occasione di...- replicò Annabeth, ma Percy la anticipò.
-In realtà è prevista una partita di football per il tredici.
-Davvero? Dove?- chiese Chirone mentre Annabeth assumeva una faccia stupita e confusa.
-A Phoenix.
-Bene, allora avete nove giorni per arrivarci.
-E... Nico?- chiesi.
-Parlerò io con lui. E' necessario avere più semidei possibili, soprattutto uno come lui.
-D'accordo.
-Ora andate a dormire. Partirete domani pomeriggio, così avrò il tempo di avvertire il Signor D.
Ci alzammo e ci dirigemmo alle nostre Case.
Ne approfittai per parlare con Cecil, rimasta in silenzio fino ad allora.
-Cecil!- la chiamai affiancandola.
-Ciao, Adel- mi salutò lei abbattuta.
-Mi dici perchè piangevi, prima?
Mi guardò disperata. -Hai... Mi hai vista?
-Ehm... Non dovevo?
Tirò su col naso. -E' che non credevo che scegliessero proprio me.
-Che vuoi dire?
-Forse tu sei felice di avere l'occasione di combattere e vivere un'avventura, Adel, ma io non sono come te. Mi piace la mia vita qui. E poi non so fare nulla, se non occuparmi delle mie piante...
-Cosa dici, tu...
-Io, cosa? Non sono brava in nulla! Vi rallenterò e basta...
Non sapevo cosa replicare. Non ero mai stata brava a consolare la gente. Risolvevo i miei problemi in un altro modo, io, eliminandoli alla radice.
-Senti, Cecil. Non so se quello che dici è vero. Non so se non sei capace a far niente. So soltanto che hai un cuore grande, che sei coraggiosa e sei stata una dei pochi a trattarmi come una perosna, preoccupandoti dei miei sentimenti. Sei importante per questa missione, con o senza un'arma.
Mi guardò per un paio di secondi, poi mi sorrise riconoscente, asciugandosi gli occhi umidi di lacrime. -Grazie, Adel.
Sorrisi.
-Sei una persona meravigliosa, sotto quella facciata da dura. Sono felice di averti conosciuta.
Deglutii, in imbarazzo.
-Vedrai che andrà tutto bene, a dispetto della profezia.
-Grazie.
Si voltò e se ne andò alla sua cabina.
Sospirai e mi diressi anch'io alla Casa 13.
Trovai Nico che dormiva nel suo letto, con ancora indosso i vestiti del giorno. Presi una coperta dall'armadio e lo coprii, poi mi cambiai, mettendomi il pigiama, e mi stesi nel mio letto, infilandomi sotto le coperte. Il sonno mi accolse subito fra le sue braccia calde, allontanando i pensieri dell'impresa e di quel continuo "e la morte, alla fine, prevarrà" che mi tormentavano.





Angolo Autrice
Ciiiaaao <3
Amatemi perchè non c'era messo che oggi dovevo pubblicare u.u Invece l'ho fatto. TA-DAAA!
Che ne pensate? Chiara la faccenda dell'impresa? Vi piace l'idea? E la profezia? Na schiefezza, eh? XD
Alloooora, non so che cosa dire -strano, eh?-
Tranquilli, qualcosa la trovo.
Vediamo... Si è finalmente capito di che Case sono Jenny ed Elinor! Congratulazioni a tutti quelli che l'avevano indovinato e a me che non riesco a fare un minimo di mistero <3
Poooi: spero di non essere stata troppo OOC con Chirone (chissà perchè non mi convince :( ), con Annabeth e Percy, ma soprattutto con Nico e Rachel. Passo a spiegare.
Un dolcissimo Nico incazzato urlante: ho pensato che fosse il miglior modo per far capire che ad Adel ci tiene, eccome ^^ Ha paura di perdere anche lei e perciò fa quello che fa. Ma tranquilli, tutti e due parteciperanno all'impresa ;3
Rachel: non mi convince neanche :( E' una tipa stravagante nel libro e creativa, ma tutto sommato normale. Ecco, spero di non aver omesso nulla e di non aver aggiunto un carattere che non ha. In caso contrario perdonatemi, non ra mia intenzione D: !!
Ora: APOLLO E GLEE. Come potevo non metterlo?! Ce lo vedo troppo a fangirlizzare sulla coppia RachelxFinn, ma soprattutto sulla KurtxBlaine (la mia preferita u.u).

Apollo: Non dimenticare il fatto che Queen è una stronzetta!
Io: Giusto, scusa.


Passiamo all'annuncio più importante.
PER TUTTI COLORO CHE NON VEDEVANO L'ORA DI UN MOMENTO FLUFF TRA GABRIEL E ADEL, PROSSIMAMENTE SU QUESTA PAZZA PAZZA STORIA IL CAPITOLO "Afrodite mi ha proprio fregata alla grande" !!!!
E per prossimamente intendo il prossimo capitolo XD CHe arriverà presto. UHUHUH! Tutto per voi u.u Amiamo la Adriel (lo so, non è il massimo dei nomi, ma Gadel non me gusta u.u)

Adel: Ma... Ma... Ma O.O !!!
Io: Shhhh! Lascia fare.
Afrodite: Non so se ridere in modo malefico con un MUAHAHAHH o esultare con un EVVAI!!! Mmh....
Io: Sì, continua ad applicarti, vedrai che arriverà l'ispirazione^^


Dunque, non so cos'altro dire. Spero che il capitolo (bello lungo eh!) vi sia piaciuto e che non ci rimaniate male che manca l'angolo sclero :(
Un bacio a tutti <3 Non vi ringrazierò mai abbastanza per tutto. VI ADOOOOORO!
-Fantasiiana :3

  
Leggi le 6 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Percy Jackson / Vai alla pagina dell'autore: Fantasiiana