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Autore: effe_95    14/02/2014    3 recensioni
[ STORIA IN FARE DI REVISIONE ]
Claudia Rossi è una ragazza di sedici anni, frequenta il terzo anno del liceo Classico insieme a Francesco, il suo migliore amico dall'infanzia, ha una madre non troppo presente, un fratello cresciuto troppo in fretta e un padre che sembra sparito.
Yulian Ivanov ha diciotto anni, un carattere ribelle e spensierato, un passato che non vuole essere ricordato, e un'altra nazione nel cuore, la Russia.
Le vite di questi due ragazzi si incontreranno quasi per caso, per raccontare una storia passata di due persone che hanno solo bisogno di essere salvati.
Genere: Generale, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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Salvami, ti salverò.
61.Nessun problema.
 
e pensare a quanto tradirono tutti quei baci 
che tolsero via dalle bocche le frasi che avremmo voluto gridare 
per convincerci che di amarci noi non ne saremmo mai stati capaci 
e allora tu spiegami dei nostri baci il senso 
e se un senso lo trovi dimmi almeno qual è 
dimmi se c'è... 
 
Negramaro – Sei
 
E così alla fine era arrivato anche Maggio, e un altro anno stava passando.
Francesco guardava con fare preoccupato la lista di tutti gli argomenti che avrebbe dovuto ripetere in vista dell’esame di Stato e tremava.
Alcune cose avrebbe dovuto studiarle praticamente dal principio, per non parlare poi degli argomenti di classico, c’era davvero da mettersi le mani nei capelli.
Nel cortile della scuola non c’era praticamente nessuno, mentre aspettava che Claudia uscisse dalla classe una volta terminata la simulazione di sei ore del tema d’italiano, lui come al solito era stato uno dei primi a consegnare, ma non se ne pentiva affatto, non aveva nulla da scrivere più di quello che aveva scritto.
Quel giorno nell’aria c’era qualcosa di strano, Francesco si sentiva stranamente tranquillo, come se avesse trovato un equilibrio stabile, come se la sua anima fosse finalmente in pace con se stessa. E lui ne conosceva benissimo il motivo.
Agneszka arrivò esattamente un minuto dopo quel pensiero, i capelli le stavano nuovamente ricrescendo, le punte cominciavano ad essere ondulate, e li avrebbe portati di nuovo lunghi.
Gli occhi esprimevano tanti sentimenti, ma nessuno di questi era negativo.
Anche lei sembrava essere veramente tranquilla, serena.
<< Ti ho preso un frappé al pistacchio, così ti rinfreschi mentre aspetti Claudia sotto questo sole cocente >> Commentò porgendo il bicchiere all’amico, Francesco sorrise e lo prese molto volentieri, freddo tra le sue mani calde.
<< Grazie >> Il gusto pistacchio era sempre stato il suo preferito, Francesco fu contento che Agneszka se ne fosse ricordata, era bello notare quella piccola serie di attenzioni.
<< Ho deciso di partire, sai? Vado a studiare a Londra, i miei devono trasferirsi lì per lavoro, e io andrò con loro. Sono sicura che cambiare aria mi farà bene >> Disse lei portandosi la cannuccia alla bocca per godersi un po’ quel suo frappé alla fragola.
Francesco la imitò nel gesto e tornò a fissarla.
<< Si, sono d’accordo con te. Londra è una bella città, credo ti ci troverai bene >>
Agneszka annuì regalandogli un bel sorriso, caldo e affettuoso, si stavano dicendo addio ancora una volta, ma era tutto diverso dalla prima, era una cosa che avevano voluto insieme.
<< Tu cosa farai dopo? L’hai già deciso? >>
<< Si. Mi inscriverò alla facoltà di matematica, è la mia materia forte e mi piace >>
<< Sei sempre stato un maledetto genio in matematica! Non ho mai capito come potesse essere possibile! >>
Scoppiarono a ridere entrambi, sereni come non lo erano mai stati quando si frequentavano, alla fine quella era davvero la scelta giusta per entrambi, Agneszka sarebbe sempre stata malata se restava accanto a Francesco, e Francesco non si sarebbe mai rialzato se lei avesse continuato ad aggrapparsi a lui.
Non c’era bisogno di lacrime per poterlo capire.
<< Francesco, grazie per tutto quello che hai fatto per me >> Mormorò lei, approfittando del fatto che l’orecchio del moro si trovasse vicino la sua bocca, Francesco sorrise lievemente e le strinse una mano. Era da così tanto tempo che non si sentiva così sereno, sentiva di aver scordato cosa fosse il dolore.
<< Tutto sommato, forse i nostri baci un senso l’hanno avuto >>
Agneszka annuì, alzandosi in piedi e mettendosi di fronte a lui con aria solenne.
<< Sai, alla fine io ti ho solo usato >>
<< Guarda che lo so >>
<< Scusami >>
<< Nessun problema >>
Risero ancora una volta entrambi, Francesco con le mani strette tra quelle di lei, le lacrime agli angoli degli occhi e le labbra piene di riso.
Si, alla fine tutto stava andando al posto giusto. Se non fosse successo quello che era successo, Francesco non avrebbe mai conosciuto Iliana, non avrebbe mai saputo cosa fosse l’amore vero, quello che ti lega a una persona per tutta la vita e anche dopo la vita.
<< Nessun problema >> Ripeté il moro lasciandole finalmente le mani.
Era giunto il tempo di dirsi addio e di andare.
<< Sii felice >>
Gridò lei quando ormai si trovava dall’altra parte del cortile, Francesco allungò una mano verso la sua figura e strinse il bugno.
<< Contaci! >> Replicò a sua volta, e poi Agneszka sparì.
Francesco sorrise ancora una volta, ripensando a tutte le cose belle vissute con quella persona, che erano state molte di più di quelle brutte, e pensò che adesso sarebbe stato finalmente bene. Non c’era mai stata nessuna colpa da ripagare, non c’era mai stato nessun amore da ricambiare, non c’era nessun rimpianto da portarsi dietro.
L’avevano capito veramente, in quei pochi mesi trascorsi insieme.
Il tempo guariva anche le ferite.
Claudia lo trovò sorridente quando uscì dall’edificio, contento come non lo vedeva da moltissimo tempo.
<< Perché ridi? >> Domandò la rossa, mentre l’amico le passava un braccio attorno alle spalle e la stringeva forte a se camminando.
<< Che ne dici se andiamo a mangiare insieme qualcosa e poi si va al cinema? >>
 Claudia lo guardò con aria stralunata, era da un secolo che non facevano più una cosa del genere.
<< Si >> Mormorò incerta, ma molto presto l’allegria di Francesco contagiò anche lei.
Le sembrò di tornate indietro nel tempo.
 
<< Ecco, te lo metto sotto il cuscino, va bene? >>
Iliana sistemò accuratamente la fotografia sotto il cuscino di Jurij e sorrise.
L’amico la guardava steso nel suo letto d’ospedale, che ormai l’ospitava da quattro mesi, con quei suoi occhi acquerello un po’ stanchi contornati di rosso e un leggero sorriso sulle labbra violacee.
<< Vorrei che mettessero quella fotografia sulla mia tomba, che dici, ti da fastidio? >>
Domandò il ragazzo toccandole il braccio con un dito sottile e pallido, Iliana scosse la testa, non le importava affatto di far finire la sua foto su una tomba, le importava solo che in quella foto era con il suo amico Jurij, era solo quello che contava.
<< Non ti stanca venire qui tutti i giorni? >>
<< No, non sono molto lontano da casa, sai? >>
Jurij fece finta di non sapere che invece doveva prendere il treno ogni giorno solo per andare a trovarlo,  ma non per egoismo, perché sapeva perfettamente che Iliana ci sarebbe rimasta male se lui l’avesse allontanata.
<< I capelli mi sono ricresciuti vero? Sai, prima ci tenevo tantissimo ai miei capelli >>
Commentò il ragazzo passandosi la mano sulla testa, sui quei capelli che erano finalmente ricresciuti dopo tutte le chemio fatte e il dolore sopportato, Iliana li toccò a sua volta, morbidi e sottili tra le sue mani.
<< Sono di un bellissimo colore >> Jurij sorrise, sollevando la mano per accarezzarle il viso, Iliana prese con delicatezza la mano che aveva appena sfiorato la sua guancia e la baciò, facendo attenzione a non toccare l’ago che la bucava.
<< Tu, sei bellissima >>
<< Sai Jurij, ho deciso che il mio primo figlio lo chiamerò come te >>
Jurij ridacchiò facendo un certo sforzo e guardò di nuovo il cielo, imprigionato in quella stanza d’ospedale.
<< Ma come fai a sapere che sarà maschio? >>
<< Lo sarà, punto e basta! >>
Tra i due calò il silenzio, interrotto solamente dal fastidioso rumore della macchina che monitorava tutto quello che faceva il corpo di Jurij, persi a guardare le nuvole, chi a cercare ancora una volta Venere, chi a contare le stelle.
<< Non mi rimane più molto tempo ormai, queste cose uno come me le sente. Tra poco diventerò un angelo Iliana, un angelo che proteggerà la mia mamma, mio padre, mia sorella e te. Non ti dirò di non piangere, questa volta puoi farlo, ma ricordati tutto quello che ci siamo detti, non dimenticare nemmeno una sola parola, altrimenti sarà come se io non fossi mai esistito >>
Iliana sentiva già la strada delle lacrime farsi largo nel suo cuore, ma non avrebbe pianto lì davanti a lui, doveva mantenere tutte le sue promesse e l’avrebbe fatto a qualsiasi costo.
<< Nessun problema >> Mormorò stringendogli ancora più forte la mano.
<< Ah, mi sarebbe piaciuto davvero vivere ancora un po’, ma pazienza, quello che ho visto mi basterà per sempre >>
Jurij sospirò sorridendo, lui, che aveva ancora tante e tante cose da vedere.
Iliana si stese accanto a lui, che le fece un po’ di posto in quel piccolo letto, e rimasero in quella posizione per parecchie ore, fino alla fine del turno di visita, quando arrivò il momento di salutarsi.
<< Ciao Jurij >> Mormorò Iliana quando si trovava ormai accanto alla porta della stanza, Jurij si girò verso lei e le regalò il sorriso più bello che le avesse mai mostrato.
<< A domani Iliana >>
 
Solo che quella notte Jurij volò su una stella e diventò quell’angelo che aveva sempre sognato di essere. Iliana lo sognò, e lo sognò con quel sorriso con cui l’aveva salutata l’ultima volta, felice, allegro e spensierato, e non avrebbe pensato mai più che la vita era da buttare, e si sarebbe ripresa il tempo perduto, e avrebbe ricordato sempre le cose dette, fatte, vissute insieme.
Quando apprese la notizia pianse, ma pianse rivolta verso il cielo e sorrise.
<< Adesso è arrivato il momento di presentarti a Francesco, Jurij >>



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Effe_95

Buonsera a tutti.
Vi chiedo immensamente scusa per il ritardo, nonostante io avessi detto di avere dei capitoli in più da postare, non ho trovato un attimo solo per farlo. Quest'anno ho l'esame di maturità e le cose sono piuttosto complicate, ce la sto mettendo tutta ;)
Detto questo, spero che il capitolo vi piaccia, che non sia troppo triste e che alla fine voi abbiate sorriso come ho fatto io. Jurij è proprio uno di quei personaggi che non avrebbe voluto vedere le lacrime, altrimenti non avrebbe mai potuto aiutare Iliana come ha fatto, io lo adoro quel ragazzo :)
Grazie mille in anticipo a tutti voi, alla prossima.


 
  
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