Quattordici febbraio: il silenzio della luna.
“Non ci si sente mai tanto soli come lo si è di notte…”
“Parla per te, io ho delle voci da zittire nella mia testa.”
“Parla per te, io ho delle voci da zittire nella mia testa.”
La luna opaca deride le gracili gesta umane;
si fa beffe della loro paura, dei gemiti, dei lamenti
e sghignazza quando i raggi del sole l’accarezzano agonizzanti.
Scende la notte e il vento fa capolino tra le imposte marce
ruggendo e miagolando: riesce quasi a coprire i singhiozzi di terrore:
il ticchettio malinconico dei passi solitari lungo la strada.
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