Le urla di Katniss mi svegliano
all’improvviso e subito la
stringo a me mentre lei continua ad urlare.
-Ehi, ehi. Va tutto bene, ci sono qua io.- le
sussurro
dolcemente tra i capelli. Era solo un incubo, Kat. Sei qui, con me.-
Le bacio la fronte e le asciugo le lacrime mentre
lei si
calma lentamente. Soffro a vederla così… ma
immagino che anche per lei sia
terribile vedere me paralizzato dai miei incubi: mi sveglia dolcemente
per
mostrarmi che lei è lì con me e che sta bene.
E’ viva, sana. Mi ama.
-La prendevano. Snow la prendeva e la mandava agli
Hunger
Games e moriva… saltava in aria perché faceva
cadere la mia spilla…- mormora
terrorizzata.
-Chi, amore?-
-La nostra bambina…- singhiozza lei,
toccandosi il ventre
che ormai è leggermente rigonfio.
Deglutisco, tremando al pensiero di nostra figlia
costretta
a combattere ai giochi della fame, costretta ad uccidere per
sopravvivere. Ma
Snow non c’è più , l’abbiamo
ucciso, l’abbiamo sconfitto. Ma i nostri incubi,
gli incubi di Katniss, rimangono sempre e comunque e da quando abbiamo
scoperto
che tra sei mesi diventeremo genitori sono andati ad aumentare sempre
di più.
E’ passato un mese ormai da quando la
prima e ultima
edizione degli Hunger Games della Pace è finita: Jane e
Matthew sono tornati a
Capitol City e si sono sposati il giorno dopo il loro rientro; avevano
capito
quanto la vita potesse essere breve. Jane mandava lettere quasi ogni
giorno,
raccontandoci di quanto il percorso di Matt nell’accettare la
sua nuova
menomazione fisica fosse faticoso: erano arrabbiati. Tutti e due.
“ Ma almeno
siamo vivi”, diceva sempre Jane alla fine delle sue lettere.
Speravo che quella
ragazza così giovane, che era stata ferita dalla vita in
tutti i modi possibili
e immaginabili, capisse che la vita bisogna viverla davvero e non sono
sopravvivere ad essa: ma era ancora presto. Le ferite erano ancora
aperte.
Avrebbe capito, ne sono sicuro.
-Sarà al sicuro, Katniss. Non
c’è nessun pericolo per lei,
fintanto che ci siamo noi. E Haymitch. E Johanna! Pensa te, dubito che
qualcuno
proverebbe anche solo a darle un pizzicotto.- la consolo, sorridendo.
Ma lei non ricambia il sorriso. E’
terrorizzata… Ma cerca di
nasconderlo, per non farmi soffrire. So che non è felice di
questa gravidanza,
di questo figlio perché ha paura di non amarlo, crede di non
essere capace di
amare. Ma io so che Katniss è la persona più
materna del mondo, è nata per
proteggere e per amare in modo così fiero e totale che quasi
mi spaventa alle
volte. E’ che lei non sa che
effetto può
provocare. Se non volesse questo bambino, se ne sarebbe
già liberata anche
se fosse stato mio.
-Che ore sono?- mormora lei, rimanendo sempre tra
le mie
braccia.
-Sono le nove…-
-Incubi?-
-No, stai tranquilla.- le dico, mentendo. Non ha
bisogno di
doversi preoccupare anche di me, soprattutto nelle sue condizioni.
–Dovrei
andare in panetteria, per vedere se Tom e Jack hanno bruciato
completamente il
pane o c’è ancora qualcosa da salvare.-
-Ma non vai mai la mattina presto. Stai con me.-
borbotta
lei, arrabbiata.
-Oh, oh qualcuno vuole le coccole mattutine?- le
dico io,
sornione mentre lei arrossisce di botto e mi da un colpo sul petto.
-Non essere sempre così malizioso,
Mellark. Avevo solo
voglia di stare con te sai. Soprattutto visto che dobbiamo pensare a
come a
dire del bambino a Haymitch, se non l’ha già
capito da solo visto che ormai sto
iniziando la mia trasformazione in balenottera azzurra.- dice lei,
guardandosi
la pancia una volta piatta.
-Beh, visto come ti abbuffi di croissant e panini
al
formaggio abbiamo la giustificazione a questo “ aumento di
peso”.-
-Dio, oggi vuoi proprio morire.- esclama lei,
lanciandomi un
cuscino addosso.
Mi alzo dal letto ridendo e prendo il suo viso tra
le mie
mani: dio quanto è bella il mattino.
-Giuro che tornerò presto. Ma oggi devo
davvero andare a
lavoro. Abbiamo avuto un mese di vacanza, giusto?-
-Se lo si può chiamare così!
Vai… ma torna presto.-
-Ti amo…- le sussurro baciandola e poi
bacio anche il suo
ventre, dove il nostro “fagiolino” sta crescendo.
–Amo anche te, fai il bravo
con la mamma.-
Volo in bagno, afferrando dei vestiti mentre
Katniss scende
in cucina a mangiucchiare quello che trova: con quello che trova
intendo
qualunque cosa. Stamattina si è buttata sul tradizionale,
afferrando un
croissant. Ah no. Ci ha messo sopra del ketchup: voglie strane. Speravo
che
almeno sarebbero arrivate più tardi!
-Che c’è?- mi chiede a bocca
piena.
-Niente tesoro, sei bellissima.- le dico,
piazzandomi il mio
sorriso migliore in faccia e uscendo dalla porta dopo averle dato un
ultimo
bacio sulla guancia. Una volta che esco dal cancello del Villaggio dei
Vincitori, frugo tra le mie tasche. Sento la scatoletta di velluto e
sorrido
entusiasta: stasera ci sarà la miglior proposta di
matrimonio mai vista in
tutta Panem. E non vedo l’ora.
POV KATNISS
Ho sempre, costantemente fame. Non riesco a
contenermi,
sembro una pazza divoratrice.
Considerando che sono al terzo mese,
diventerò una balena di
qui a poco. Però almeno la mattina vomito anche
l’anima, quindi potrebbe
considerarsi uno sport dal momento che l’invasore ha deciso
che non devo andare
a caccia. La gravidanza mi ha intorpidito tutti i sensi: se fosse per
me,
starei tutto il giorno a dormire e a mangiare in casa. In pigiama,
ovviamente.
Ma Peeta è così entusiasta del fatto che
diventeremo genitori che si trattiene
dal saltellare qua e la per la casa, quindi almeno il fatto di alzarmi
e di
vestirmi glielo devo: deve sapere che la vecchia Katniss non
è sparita del
tutto, trascinata via dall’onda di ormoni che l’ha
assalita. Uff, cosa faccio
qua tutta sola?
“ Ci sarebbe la camera di Prim da
liberare, prima che nasca
il bambino.” Mi dice una voce dentro di me. Ma
quell’idea è troppo dolorosa,
troppo assurda e non riuscirei mai a fare una cosa del genere, non
senza Peeta
almeno.
Lo sguardo malinconico mi cade
“sull’anello” che porto
ancora nell’anulare sinistro. Sorrido istintivamente a quel
semplice pezzo di
plastica e lo accarezzo dolcemente. Ma poi mi rabbuio subito pensando
al fatto
che non abbiamo più parlato di matrimonio e ormai
è passato più di un mese da
quando Peeta mi ha fatto la proposta, nel buio della nostra camera di
Capitol
City. Forse ha cambiato idea.
Potrebbe benissimo, chi mai vorrebbe sposare una
come me?
Guardati, Katniss, il tuo corpo è
distrutto, rattoppato,
segnato dagli Hunger Games e dalla guerra. Il tuo corpo una volta
snello ora
non lo è più, non puoi considerarlo neanche
più il tuo corpo visto che sei
stata invasa, c’è un intruso. Un intruso che tu
non avresti mai voluto ma Peeta
lo vuole. Peeta vuole un figlio e tu gli darai un figlio
perché, Dio, non ti meriteresti
quel ragazzo neanche tra
cento anni. Sei rotta, sei spezzata, sei MALATA. Come
potrebbe amarti un
ragazzo forte e bello come lui? Sì, di sicuro ti
lascerà. Un giorno si stuferà
di te e il depistaggio prevarrà su di lui. Magari ti
farà anche il favore di
ammazzarti.
-Dolcezza?! Dolcezza!!!Katniss apri questa
dannatissima
porta!!!-
Le urla di Haymitch mi risvegliano dal torpore in
cui ero
caduta e mi accorgo che sono rannicchiata in un angolo con il viso
fradicio per
le lacrime e Haymitch batte sulla porta senza fermarsi un attimo.
Sobbalzo e
corro ad aprirgli.
-Cosa diamine stavi facendo, Katniss?- mi urla
lui,
prendendomi per le spalle.
Katniss. Non mi chiama mai così e
faccio un’espressione
stranita.
-Niente, io… lascia stare Haymitch. Lo
sai che a volte ho i
miei momenti ed è inutile che ti preoccupi. Non andranno mai
via.-
-Sì ma, cristo. Visto il tuo passato e
i recenti Hunger
Games sai che voglio comunque assicurarmi di tenerti in vita. Oddio,
non
fraintendere: sarebbe uno spasso non averti più qui in mezzo
a rompere ma per
il ragazzo sarebbe devastante quindi mi assicuro che tu non faccia la
pazza.-
borbotta lui, rosso in viso.
-Mmm sì Haymitch, ti voglio bene anche
io.-
-Come prego?-
Oh merda. Oh merda, merda. Cosa diamine mi sta
succedendo?
Questi ormoni maledetti mi fanno anche sproloquiare?! Cioè
io e Haymitch
sappiamo di volerci bene ma giammai ce lo siamo detti e mai lo diremo.
Lo fisso,
diventando bordeaux e ridacchio nervosa esclamando un –
Scherzavo Abernathy,
datti una calmata.-
-Ok. Comunque ti volevo solo chiedere se avevi
qualche
bottiglia del liquore che ti aveva dato Sue. A casa è
finito.-
-Cynthia l’ha nascosto?-
-Oh, dolcezza, non rompere e dammi quella roba.
Non riesco a
dormire senza. –
Sospiro e vado a prendere l’alcool per
Haymitch. Io non
riuscirei mai a dormire senza Peeta, è il mio farmaco.
Così come la vodka è
quello di Haymitch.
POV PEETA
Sono le sette di sera
quando apro la porta di casa con il sorriso sulle labbra.
Ma il salone è
vuoto, nonostante il camino sia stato acceso da poco, visto che il
fuoco è
bello vivo.
-Kat?-
Non mi risponde. Ho sempre terrore quando non
sento la sua
voce che mi saluta o non la vedo mentre corre tra le mie braccia e mi
bacia
timidamente, non appena varco la soglia di casa nostra. Salgo piano le
scale e
vedo che è sdraiata sul nostro letto in posizione fetale: da
quando è incinta
dorme tantissimo. La devo svegliare ma mi rannicchio vicino a lei e la
guardo e
mi beo del suo respiro un po’ pesante. Delicatamente poso la
mano sul suo
ventre e, anche solo con questo semplice gesto, il cuore mi parte a
mille. Non vorrei
mai disturbare il suo sonno ma dobbiamo andare. Inizio a darle dei baci
sul
viso sino a che non sento un mugolio infastidito.
-Sei tornato…- mormora girandosi verso
di me.
- A quanto pare.-
-Sono le sette, mi hai lasciato qui tutta sola.
Tutto il
giorno.-
-Potevi fare una passeggiata. O andare a caccia.-
-Sono una grassa donna incinta. E vomito. E ho
fame. Sempre-
-Perdonami… Però ora
dobbiamo uscire.-
-Uscire? Perché?! No Peeta, ti
prego…- piagnucola lei,
stringendosi a me.
-Andiamo, ragazza in fiamme. Dobbiamo andare, ho
una
sorpresa per te.-
-Una torta?!-
-No!- rido io, vedendo la sua espressione delusa.
–Molto meglio,
fidati.-
Lei sbuffa mentre si mette dei jeans e un
maglioncino
leggero: il fresco di Settembre si fa già sentire nel
distretto 12. E’
bellissima come sempre ma oggi anche di più. Lascia i
capelli sciolti e si
avvia con me fuori di casa. Stiamo per arrivare al Prato quando lo vede.
-Peeta… Perché il viale
della memoria è pieno di petali di
ciliegio? Siamo a settembre, perché ci sono i ciliegi?-
mormora lei. – E perché
c’è un gazebo sul prato?-
Sorrido sornione, stringendole la mano. Ho passato
l’intera
giornata, aiutato anche dai miei amici del Villaggio e della
Panetteria, a
preparare la sorpresa per Katniss. Ho ordinato i petali di ciliegio da
Capitol
City e ho cosparso il viale della memoria che porta sul Prato con i
petali e
poi ho montato le lanterne e l’enorme gazebo bianco. Ho
cucinato tutte le
leccornie che più piacciono alla mia ragazza. Lei non dice
niente mentre la
faccio accomodare su uno dei cuscini: guarda tutto a bocca aperta.
-Hai fatto tutto questo per me?- mormora, basita.
-Certo, Kat. Per chi altro avrei dovuto farlo?-
-Ma perché proprio io Peeta? Cosa ho
fatto io per meritarmi
te?-
-Tu mi hai sempre amato e sempre meritato, Katniss
Everdeen.
E’ solo che l’hai capito più tardi di
me. Ma eravamo destinati a stare insieme,
destinati a soffrire e a perdere le nostre famiglie, i nostri amici. Ma
ci
siamo ritrovati nel dolore, Kat. Siamo ancora qui, insieme, nonostante
tutto. E
non ti mentirò, anche io ho pensato a un certo punto che era
meglio lasciar
perdere perché non mi avresti mai amato. Ma poi
nell’arena dell’orologio,
quando sono andato contro il campo di forza e quando mi sono
risvegliato e ti
ho visto così sconvolta, ho capito. Tu mi amavi davvero. E
siamo rinati insieme
dopo la guerra: siamo due persone totalmente diverse, spezzate ma
felici. E io
te lo voglio chiedere nel modo perfetto in cui meriti che ti venga
chiesto:
Katniss Everdeen, vuoi diventare mia moglie. Vero o falso?-
Lei guarda l’anello che le porgo, su cui
ho fatto incastonare
la perla che le avevo donato nella seconda arena. Le lacrime solcano il
suo
viso arrossato per l’emozione e poi mi rivolge il sorriso
più dolce che io
abbia mai visto.
-Vero.- mormora, abbracciandomi.
Oddio i miei feelsssss!
Ho aggiornato solo due giorni fa ma
davvero non sono riuscita a trattenermi dal pubblicare adesso! Ero un
fiume in
piena! Commentate sennò mi arrabbio tanto e divento cattiva
U.U….Un bacio cari…
E’ abbastanza Everlark questo capitolo xD?!