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Autore: callmemavy    16/02/2014    4 recensioni
[Hotel Transylvania]La festa di compleanno di Mavis è appena finita, ma i problemi della coppia appena nata iniziano solo ora: il sangue di Jonathan risveglierà gli istinti da predatrice della vampira, il passato nascosto di Dracula verrà a galla e l'attacco di un uomo misterioso metterà in pericolo la vita della coppia oltre a rischiare una guerra fra umani e mostri.
Questa storia è un'avvincente susseguirsi di romanticismo, angoscia ed avventura, che aggiunge molto sentimento a questo splendido film.
Prometto a tutti i lettori che questa storia non rimarrà incompiuta!
Questa sembra essere l'unica fanfiction su Hotel transylvania in italiano al mondo, che tristezza, mi sento tanto solo... RETTIFICO, non è più la sola, ora è solo la prima, che bello!
Genere: Angst, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Cuore di demone'
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Dedico questo capitolo alla mia fidanzata ed a tutte le persone che mi seguono!

Alla fine sono lieto di annunciarvi l'ultimo capitolo!


CAPITOLO 43: Finale

Ci fu un attimo di silenzio, fino a che si fece largo fra i draghi una giovane donna asiatica dai lunghi capelli color verde che aveva due corna di cervo in testa; era poco più alta di Mavis ed indossava un kimono bianco con larghe maniche orlate di verde ed un hakama(un tipo di gonna lunga a pieghe) verde.

La donna misteriosa si avvicinò a Dracula a passo spedito, il rumore acuto dei suoi geta (gli infradito in legno tipici giapponesi) scandivano ogni suo passo, fino a che non arrivò di fronte a lui.

-Esigo una spiegazione, ADESSO!- Ruggì minacciosamente.

-Shin Ryu, non credevo che ritenessi la questione dell'umano così importante da scomodarti per venire fin qua...- Esclamò Drac con calma.

-Il problema dell'umano è grave, ma ne discuteremo in futuro. So che TU sei immischiato nel disastro che è successo oggi, perciò ti conviene parlare!- Continuò la donna carica di rancore.

-Forse se ci calmiamo ne possiamo parlare da persone civili...- Jonathan provò a distendere gli animi, ma venne tagliato fuori dalla donna con arroganza:

-Nessuno ti ha interpellato! Tieni la bocca chiusa umano, il tuo futuro è già abbastanza incerto...-

Il ragazzo guardò Drac nella speranza di ottenere un po' di aiuto, ed invece il vampiro lo prese per una spalla e lo fece indietreggiare, dicendo:

-Jonny, non intrometterti in cose che non ti riguardano.- La voce del costa era turbata, come se fosse sottomesso a fare qualcosa che avrebbe preferito non fare, poi si rivolse alla donna e continuò, -Penso tu abbia percepito il demone che si è svegliato poco fa.-

-Sì, un camazotz, potrei dire che è opera tua, ma sarebbe un complimento eccessivo, dopotutto nella tua famiglia non c'è nessuno in grado di dar vita ad un demone così potente.-

-Ma c'è stato qualcuno in grado di sconfiggerlo.- Rispose Drac con tono spavaldo.

-Tu e quel traditore? Non farmi ridere, non sareste in grado di sconfiggere una cocatrice da soli!-

-Mmh...- Il vampiro si guardò in torno, -Non vedo demoni in giro...- Concluse con fare beffardo.

-Un demone c'era e la vostra bravata di volerlo combattere da soli ci è costata cara, sai chi era Argan, vero?-

-E...era?- Il vampiro strinse i denti e distolse lo sguardo da Shin, senza continuare.

-Ha combattuto al mio fianco nella Grande Battaglia contro Lilith, all'epoca ero giovane e lui mi è stato vicino in quei momenti difficili. Gli devo la vita e nonostante siano passati vari milioni di anni non potrò mai dimenticare quello che ha fatto per me... l'unica cosa che non capirò mai è cosa ci vedesse di tanto importante in quello squallido ex-umano da decidere di farlo diventare draghiere.-

-È un interrogatorio ufficiale?- Chiese Drac, la sua calma iniziava a vacillare.

-No, no lo è, non sei obbligato a rispondermi. Semplicemente sentivo di essere in diritto di sapere per quale causa il mio più fidato guerriero avesse sacrificato la propria vita.- La donna si voltò, -Ricordati solo una cosa succhia sangue, le tue azioni comporteranno delle conseguenze, e fossi in te non farei troppo affidamento alla benevolenza dell' Ordine del Drago, perché anche se lo hai fondato tu, porta il mio nome per un motivo...- Detto ciò la ragazza esplose in una lingua di fuoco verde che si allungò per diversi metri in aria, poi le fiamme si dissiparono mostrando ciò che la donna era realmente, un dragone orientale, verde, serpentiforme, con un muso allungato, le corna da cervo, una fitta criniera, una cresta che percorreva tutta la schiena e due lunghi e sottili baffi, aveva anche due ali piumate bianche, ma erano sottodimensionate per la dimensione del drago, erano immobili, come se non le servissero per volare, infatti sembrava fluttuare.

-Ci rivedremo presto.- Disse Shin Riu prima di volare via venendo seguita da tutti i draghi.

Jonathan era rimasto meravigliato da ciò che aveva appena visto, nonostante al castello avesse incontrato una miriade di mostri di tutte le specie, quel drago era così possente che fece la apparire Glen, la viverna-scaldabagno di Dracula, come un chihuahua; inoltre non avrebbe mai immaginato che alcuni draghi potessero trasformarsi in umani.

Ma l'unico sbalordito era lui.

Tutti gli altri mostri, soprattutto Drac, erano molto preoccupati, tanto da cancellare il sorriso stupefatto del ragazzo e fargli smettere di guardare il cielo solcato dai draghi.

-Drac? Non... Non mi sembra andata poi così tanto male...- Disse Jonny per cercare di tirare su il morale al vampiro.

Dracula alzò le sopracciglia pensieroso, poi sospirò chiudendo gli occhi per un attimo.

-Be', effettivamente non è andata male... Certo è che dovrò dare non poche spiegazioni all'Ordine...-

-E allora di cosa ti preoccupi?- Esclamò Jonny dando un paio di forti pacche alla schiena del vampiro, -Non preoccupiamoci ora dei problemi futuri, altrimenti staremo male sia prima che dopo!-

-In pratica vorresti dirmi di vivere la giornata senza pensare al futuro?-

-Esatto!- Concluse l'umano pieno di entusiasmo.

Il vampiro alzò un sopracciglio, quasi sconvolto.

-È davvero così bello vivere nella stupidità per non vedere i problemi di questa difficile esistenza?- Domandò il conte ridacchiando.

Jonathan sbuffò e lo guardò male, -Cosa vorresti insinuare?- Gli chiese con tono minaccioso.

-Il fatto che tu non lo abbia capito sottolinea la mia tesi!- Rispose Drac con voce altezzosa, mentre gli altri mostri trattenevano le risate a fatica.

-Guarda che ti stendo con un calcio rotante in stile Chunk Norris!- Lo minacciò il ragazzo iniziando una goffa serie di pugni e calci all'aria, resa ancora più ridicola dai "Pew! Bam! Wha-Tha!" che urlava per enfatizzare i colpi.

-Ma tappati quella bocca, ragazzo!- Disse Drac sparando un fulmine dall'indice che colpì l'umano in pieno volto trasformando la sua bocca in una zip chiusa.

Ciò fece arrabbiare ancora di più Jonathan che iniziò a sbraitare ed a mugolare rumorosamente, ma prima che il vampiro potesse fare altro entrambi vennero interrotti da un lampo di luce viola che scivolò da sotto il mantello di Dracula per poi materializzarsi in un piccolo pipistrello.

-La volete smettere di comportarvi come bambini?!- Mavis sgridò entrambi, era realmente arrabbiata, non scherzava come stavano facendo suo padre e Jonathan.

-Piccola svergognata, torna sotto al mio mantello!- La esortò il padre che provò ad avvolgerla di nuovo sotto al suo mantello, ma la pipistrellina lo interruppe bruscamente:

-NO! STAI ZITTO!-

Il vampiro rimase basito, non aveva mai ricevuto una risposta così irrispettosa dalla figlia in tutta la sua vita, ma visto ciò che lei aveva passato preferì lasciarla sfogare. Ovviamente il fatto che la figlia non avesse alcun vestito, seppur tasformata in pipistrello, lo tormentava a tal punto che lanciò un'occhiataccia agli amici mostri, che sbuffando e rolling i loro occhi si voltarono.

-Jonny! Come fai a prendere ciò che è successo con così tanta leggerezza? E tu, papà, come fai ad andargli dietro?!-

-Dai, Mavis!- Jonathan iniziò a parlare, -Ha imparato tuo padre a seguire il flusso e lasciarsi i problemi alle spalle, perché tu no?-

-Jonny! Ma ti rendi conto che sono un'assassina? Lo capisci questo o sei troppo stupido? Era già dura sopportare il fatto di aver ferito i miei zii e mio padre, di aver quasi ucciso te, a di aver spezzato una lancia sacra, ma quel drago... speravo di sbagliarmi, ma so chi era Agran, conosco la sua leggenda... E per causa mia quel draghiere adesso verrà condannato a morte...-

Il piccolo pipistrello scese a terra ed abbassò i grandi occhi umidi, non aveva il coraggio di guardare Jonathan negli occhi, non dopo ciò che aveva fatto.

-Mavis, non essere così dura con te stessa, tu hai fatto molto più di quanto ti possa immaginare...- L'umano si interruppe mentre si avvicinava a lei, -Mavy guardami...- Le disse con gentilezza, ma il pipistrellino non si mosse, -Ho detto GUARDAMI!- Ripeté con un tono più alto, quasi arrabbiato.

La vampira alzò lentamente lo sguardo offuscato dalle lacrime, solo una cosa era nitida, lo sguardo dolce del ragazzo.

-Mavy, sei riuscita a sconfiggere un demone, te ne rendi conto? Camazotz avrebbe ucciso tutti noi se tu non glie lo avessi impedito! È solo sua la colpa del male che ha fatto, tu hai fatto il possibile per impedirglielo.-

-Il mio cugi ha ragione!- Disse Frank rivolgendosi a lei.

-Verissimo, sei stata molto coraggiosa.- Confermò Wayne.

Stavano tutti sorridendo orgogliosi di lei, e questo le infuse molta sicurezza, tanto da strapparle un sorriso.

L'unico imbronciato era Drac che incrociò la braccia arrabbiato d'innanzi ai suoi amici.

-Ragazzi, penso che sia l'ora di tornare in hotel, perché intanto non vi incamminate?-

I quattro si lamentarono un po' fra di loro, ma ubbidirono ed iniziarono a camminare verso il castello.

-Dai pipistrellaccia dagli occhi grandi, ti riaccompagno a casa.- Disse Jonny amorevolmente, poi la fece salire su una sua mano e la abbracciò con delicatezza.

Il vampiro sorrise, in quella scena vide il riflesso di se stesso e Martha, anche lui adorava abbracciare la sua amata quando lei era trasformata in una piccola e soffice pallina di pelo, ma il sorriso non durò a lungo e dopo un attimo di stupore l'espressione sul volto del conte divenne sempre più arrabbiato, fino a sfiorare la follia omicida.

La figlia infatti, presa dall'emozione, era tornata in forma umana per ricambiare l'abbraccio di Jonathan.

In un lampo Dracula raggiunse la figlia alle spalle, era così arrabbiato che il suo cuore iniziò a battere forte, come non aveva nei battuto nemmeno quando era umano, tanto che le vene del viso si gonfiarono, la sua pelle divenne rossa, i suoi occhi si iniettarono di sangue ed i suoi canini divennero talmente lunghi da obbligarlo a stare con la bocca spalancata; il tutto sommato alla sua faccia accigliata e cupa lo resero più terrificante di Camazotz stesso.

Jonathan in quel momento aveva gli occhi chiusi e non si era accorto della trasformazione della ragazza, ma ebbe un brivido di terrore, come se una minaccia incombesse su di lui, perciò aprì gli occhi ritrovandosi faccia a faccia a quel demonio.

Il giovane umano sbiancò, tanto che iniziò a sentire addirittura il calore del corpo, normalmente più freddo, della ragazza. Sarebbe saltato via dalla sua pelle stessa se il terrore non lo avesse paralizzato completamente.

Il vampiro non ringhiò, né ruggì come di solito faceva, questa volta non ne aveva bisogno, forse perché se avesse aperto di più la bocca non avrebbe resistito alla tentazione di staccare la testa del ragazzo a morsi.

Per cercare di provare la propria innocenza Jonathan lasciò Mavis e mise le mani in vista, poi tentò di liberarsi dalle braccia della ragazza, ma più lui si divincolava e più lei lo stringeva e più il volto di Drac diventava rabbioso; sembrava quasi che gli uscisse il vapore dalle orecchie, anzi, stava realmente fumando, al Sole si era spostato ed alcuni raggi passavano attraverso gli alberi illuminandolo dietro la testa.

Il vampiro non si era accorto di bruciare, e quel fumo lo rendeva innegabilmente più inquietante.

-Jonny, cos'è questo profumo di nutria in salsa flambé?- Domandò la vampiretta, che aprendo gli occhi si ricordò del suo "piccolo" problema e si trasformò subito in pipistrello scendendo a terra ed avvolgendosi nelle sue ali, imbarazzata, -Scusa, scusa! Spero di non averti messo in imbarazzo! Sono così maldestra a volte...-

-Giuro. Non. Ho. Visto. Niente.- Disse il ragazzo scandendo bene ogni singola parola, ovviamente la frase era più rivolta a Dracula che a Mavis.

Il vampiro prese la figlia e la portò con gentilezza sotto al suo martello, il suo volto era tornato ad essere quello di un amorevole padre, come se non fosse accaduto nulla.

Jonathan fece un sospiro di sollievo, ma la sua serenità fu breve, infatti il conte prese il ragazzo per il suo colletto e si avvicinò a lui nuovamente con quella faccia spaventosa, sussurrandogli all'orecchio:

-Se succede un'altra volta o se racconti ciò che è successo a qualcuno GIURO che ti prendo la bocca a te la tiro così tanto da renderti in grado di baciarti la nuca da solo!-

L'umano si mise una mano sulla bocca, poi la fece Scorrere fino alla nuca.

-Ma sei pazzo? Mi voi trasformare in un elefante?-

-Se preferisci posso infilarti una mano in gola e poi ti rigiro come un calzino, sai dopo a cosa assomiglieresti?-

-NO... a cosa?- Domandò Jonathan, titubante.

-Ad un umano rigirato come un calzino!-

Ci fu un attimo di silenzio.

-Come battuta non era il massimo...- Affermò l'umano un po' deluso.

-Oh... ragazzo, ma io non ho fatto alcuna battuta...- Concluse Drac, il suo volto era tornato normale, ma il suo ghigno sadico lo faceva sembrare un vero psicopatico.

Jonathan ingoiò rumorosamente e non aggiunse altro.

-Torniamo all'hotel,- Disse Drac iniziando a camminare verso il castello, -Mavis si è addormentata, penso che anche tu sia stanco... E poi mi devo far aggiustare questo braccio, è fastidioso il fatto che mi pruda pur non essendoci...-

-Mi dispiace...- Rispose Jonny sentendosi un po' in colpa.

-Sei stato molto coraggioso ragazzo. Mi hai salvato la vita.-

-È stato un onore!- Disse il ragazzo sorridendo, -Ma... posso farti una domanda?-

Il vampiro lo guardò, -Certo, dimmi pure, immagino che ci siano molte cose che vorrai sapere sul mondo di mostri.-

-Be', effettivamente sono più di una... I draghi mi hanno sempre affascinato...-

-Ti ascolto.-

-Perché tutti sembrate essere tanto preoccupati per quella lancia? È magica o qualcosa del genere?-

-Le armi sacre dei draghi, è considerata un'offesa grave definirle magiche, infatti la magia, indipendentemente se usata per fare del bene o del male, è sempre un'energia demoniaca. Non puoi sconfiggere un demone con la magia perché loro son magia pura. Le armi sacre non sono strumenti, sono creature vive, prima erano draghi vissuti per millenni in meditazione fino a che la loro anima è diventata una energia sacra purissima e che hanno sacrificato il loro corpo con cui vengono forgiate queste lance che contengono la loro anima. Sono loro che scelgono il cavaliere, e se ti concentri più addirittura sentirle parlare.-

-Non credevo che fossero così importanti...-

-Dovresti essere orgoglioso di te stesso, sei il primo umano che è riuscito a brandire un'arma dei draghi.-

-Whaa! Il primo? Davvero? Sono troppo forte!-

-Sì, sì, ma non te ne vantare in giro, scoppierebbe uno scandalo mondiale, nessuno lo riteneva possibile...- Commentò Drac, sorridendo.

-Ok... Un'altra cosa, quella donna che sembrava una sacerdotessa giapponese ha nominato un "Consiglio del Drago", cos'è?-

-Dici l'"Ordine del Drago"?-

-Sì, quello!-

-Diciamo che è un'organizzazione politica. L'idea di fondarlo è stata la mia per cercare di creare una legislazione precisa che tenesse conto delle esigenze di tutti i mostri, prima erano solo i draghi a dettare legge, inoltre così facendo i draghi si sono accorti delle potenzialità di altri mostri e così sono nati i draghieri. La prima cerchia dell'ordine è formata da otto membri, ognuno di essi rappresenta una macrocategoria di mostri, fra i quali io sono il rappresentante dei mostri delle tenebre, e la seconda cerchia è formata da venti mostri che rappresentano le venti razze più diffuse. Ci riuniamo una volta ogni cinque anni, oltre alle riunioni straordinarie quando succede qualcosa di importante e penso che a breve ne verrà indetta una per tutto ciò che è successo. Fu proprio grazie ad una di queste riunioni svolta alle Hawaii che conobbi Martha...

Comunque probabilmente verrai convocato anche tu alla prossima, perciò avrò l'opportunità di parlartene meglio.-

-Wow! Speriamo che non mi condannino a morte!-

-Oh, no, non ti preoccupare, qualcuno lo proporrà, ma la decisione definitiva raramente è così drastica!-

-Che cosa?- Jonathan sobbalzò spaventato, ma vedendo il conte ridacchiare si calmò subito.

Dracula si fermò ed iniziò a schiacciare varie pietre per terra fino a che non si aprì un passaggio sotterraneo.

I due lo attraversavano ed in poco tempo raggiunsero il lungo ponte di pietra, purtroppo in pieno Sole.

-Avrei dovuto dire a Waine di chiedere Jack di venirmi a prendere con il carro funebre...-

-Che facciamo? Vado avanti io e parlo con il tuo autista?-

-Non ce ne sarà bisogno, giovane umano.-

Jonathan guardò Drac, ma non era stato lui a parlare, così entrambi si guardarono intorno, ma non c'era nessun altro.

Poi all'improvviso i due vennero abbagliati da centinaia fasci di luce di tutti i colori, Dracula dové proteggersi sotto al suo mantello per non bruciarsi, ma Jonathan poté ammirare quell' incredibile spettacolo. Un limpido serpente d'acqua stava uscendo dal lago e la luce del Sole che lo attraversava veniva scomposta in tutti i colori dell'arcobaleno, poi dall'acqua si materializzò un grande serpente marino azzurro, con tre coppie di lunghi baffi sottili, non di peli, ma carnosi come quelli di un pesce gatto e con due grandi ali viola dietro alla testa. Il drago marino era cavalcato da un uomo alto almeno quattro metri con le gambe verdi squamose ad una folta barba nera piena di alghe e conchiglie, indossava una tunica greca e brandiva un tridente dorato.

I due assomigliavano molto alla statua del tritone su Leviatano della fontana sul giardino interno del castello, tanto che Jonny immaginò fossero loro.

La possente coppia perse tutto il suo splendore quando iniziarono a sputacchiare ed a lamentarsi:

-Drac! Quando hai intenzione di salare l'acqua di questo lago? È fastidiosa, lo sai?- Disse il draghiere ancora schifato.

-Dopo tutto questo tempo che non vieni in Transylvania la prima cosa che fai è lamentarti?-

-E tu dopo tutto questo tempo che non mi vedi mi brontoli subito?- Rispose il Tritone, -E così questo è il famoso umano? La notizia ha già fatto il giro del mondo facendo nascere il più grande scandalo di tutti i tempi. Sulla Gazzetta dell'Inquisizione la morte di Van Helsing è solo alla settima pagina... Te ne ho portato una copia!- Disse l'uomo estraendo un quotidiano gocciolante e completamente stinto, -Va be', come non detto...-

Jonathan e Dracula ridacchiarono mettendo in imbarazzo il tritone che provò a cambiare discorso:

-Se vuoi ti faccio ombra e ti accompagno al castello.-

-Sì, mi faresti un bel favore.-

L'uomo scese a terra, mentre Leviatano si trasformò in acqua e poi un'onda gigantesca si sollevò da parte a parte del ponte generando un lungo tunnel acqueo.

I tre si incamminarono dentro, l'acqua era in movimento continuo e faceva un forte frastuono.

Jonathan si guardava intorno stupefatto della potente magia di quel drago marino.

-Scusatemi se non vi ho ancora presentati, Jonathan lui è Poseidone, fa parte della Prima Cerchia dell'Ordine, rappresenta i mostri delle acque salate, mi ha accompagnato alle Hawaii per una riunione dell'Ordine, e siano diventati amici durante il lungo viaggio. Poseidone lui è Jonathan.- Disse Drac.

Il tritone porse la mano, ma l'umano rimase immobile. Il gigante lo guardò perplesso, ma poi il ragazzo iniziò a balbettare:

-P...Poseidone? Il dio degli abissi?-

-No, non esagerare, sono solo il tritone più anziano e forte, ma non sono io che scateno tempeste o maremoti... Al massimo potevo affondare una flotta un paio di millenni fa, ma con queste moderne navi al massimo faccio venire il mal di mare ai marinai...-

-Scusatemi se vi faccio questa domanda, ma cos'è la "Grande Battaglia"?-

-Vuoi avere tu l'onore?- Disse Dracula a Poseidone.

-Con piacere. È stata una battaglia durata quasi un millennio fra i draghi e Lilith, la madre di tutti i demoni. Nessuno sa come o perché lei sia nata, ma l'unica cosa che voleva era distruggere tutto ciò che avesse un'anima. Prima della sua nascita non esisteva la magia e l'unica razza intelligente sulla Terra erano i draghi, poi 66 milioni di anni fa tutto cambiò, la battaglia fu un massacro non solo per i draghi ma anche per la maggior parte degli esseri viventi del mondo intero che si estinsero in massa. Sopravvissero solo i piccoli animali e pochi draghi fra cui solo Shin Ryu e Agran hanno vissuto fino ad oggi ed adesso ne è rimasto solo uno.

Quando Lilith è stata sconfitta le schegge del suo spirito sono volate in tutto il mondo e tutti gli esseri viventi che sono stati colpiti sono diventati creature magiche, dando vita ai mostri.-

-Che storia incredibile, mi dispiace per la morte di quel drago... e non credevo che potessero esistere creature così tanto antiche!- Disse Jonathan.

-Già, infatti i draghi asiatici normalmente non hanno le ali, esse iniziano a crescere dopo più di un milione di anni di vita, e lei è l'unica della sua razza ad averne.- Poi si rivolse al vampiro, -Drac, qualsiasi cosa tu decida di fare io ti appoggerò, so che riesci sempre a scegliere la strada giusta. Mi fido di te.-

-Grazie...- Rispose il conte sorridendo, -Bene, siamo arrivati, grazie per l'ombra!-

-Di nulla! Ci vediamo!- Disse il tritone, poi saltò nell'onda ed in un attimo il tunnel d'acqua svanì.

Dracula aprì il mantello, Mavis sonnecchiava a testa in giù aggrappata alla giacca del padre. Jonny la stava guardando, lei era dolcissima, ma quando si accorse che il vampiro si era voltato verso di lui guardò altrove facendo finta di nulla.

-Sveglia dormigliona, siamo a casa.- Disse Drac con voce amorevole.

La pipistrellina aprì gli occhi ancora stanchi e suo padre con un incantesimo la ritrasformò in umana perfettamente vestita.

-Oh, grazie papà, non mi ero accorta di essermi addormentata.- Disse Mavis sbadigliando e stiracchiandosi, poi si strofinò gli occhi e si aggiustò la gonna.

-Mavis, come stai?- Le domandò Jonathan.

Lei sorrise, finalmente tutto sembrava essere tornato sulla via giusta.

-Siete arrivati finalmente,- Era la voce di Griffin, -La situazione inizia ad essere poco gestibile la dentro, Frank, Murray e Waine sono in seria difficoltà.-

-E tu perché non sei ad aiutarli?- Lo rimproverò Drac.

-Ero con loro, ma sono stato travolto dalla folla...-

-Già, infatti non hai un bell'aspetto!-

Mavis e Jonathan ridacchiarono in silenzio per non far arrabbiare ulteriormente Griffin.

-Molto spiritoso... perché invece di perdere tempo non entri? Non ti fa freddo qui fuori "sbracciato" come sei?- Commentò ironicamente l'uomo invisibile.

-Ti diverte ridere dalle disgrazie altrui? Dai seguitemi.- Concluse il conte avviandosi alla porta rotante.-

Una volta entrati nella chiassosa hall cadde il silenzio, le poche decine di mostri rimasti si fiondarono sui tre tempestandoli di domande, talmente caotiche da essere incomprensibili.

A Dracula bastò alzare l'indice per ammutolire tutti, non aveva usato alcuna magia di paralisi, semplicemente tutti gli ospiti erano pronti ad ascoltarlo.

-Va tutto bene.- Si limitò a dire.

Ci fu un nuovo attimo di silenzio imbarazzante, forse la risposta non era sufficiente a placare la curiosità dei mostri, così si fece avanti Jonathan:

-Ragazzi! Mavis sta bene, io sto bene, Drac sta bene, Van Helsing è solo un ricordo ed il castello è al sicuro come al solito, cosa volete di più?-

-Bla blvblo blublu prrrrt!- Gorgogliò uno sahuagin rosso sputacchiando in faccia all'umano che non poteva capire quel linguaggio, perciò intervenne Drac:

-Demoni? Anche io ho incontrato i draghi, ma nemmeno loro hanno trovato alcun demone e se ne sono andati. Perciò conformo che siamo tutti al sicuro.-

-E come facciamo a fidarci?- Domandò un gremlin.

-Se mio padre non fosse sicuro della sicurezza di questo posto mi avrebbe riportata qua?- Rispose Mavis scacciando ogni dubbio rimasto.

-Grazie a tutti per la comprensione e scusate per il disagio, ora però devo accompagnare i miei ragazzi in infermeria per ulteriori controlli, se non vi dispiace...- Chiese il vampiro cordialmente.

I mostri aprirono un varco ed i tre si incamminarono verso il passaggio segreto che si aprì sul pavimento con uno schiocco di dita del vampiro.

-Dove credi di andare arciduca?- Le parole di Murray facevo fermare i tre, -Qui la gente ha parlato di una certa festa... Quand'è il grande giorno?- Domandò la mummia trepidante.

-Murray, vecchio festaiolo, lasciali riposare almeno!- Gli rispose Frank.

Dracula si limitò a sorridere e poi riprese a camminare.

-Papà, non posso riposare in camera mia? Questo posto è pieno di brutti ricordi...-

-Lo so pidocchina, ma è bene rimanere in osservazione per un pochino.-

-Jonathan, potresti stare accanto a me?- Domandò la giovane al ragazzo.

-Be', sarebbe piacevole, ma deve essere d'accordo anche tuo padre...-

-Per te Jonny ho preparato un'altra stanza.- Disse Dracula con tono autoritario.

La ragazza abbassò lo sguardo un po' triste.

-Non preoccuparti vampiruccia, starò con te fino a che non ti addormenterai,- Propose Jonny, -D'accordo?- Concluse rivolgendosi a Drac, che a suo malgrado accettò con un lieve cenno del capo.

Mavis piegò la testa all'indietro per incrociare lo sguardo del padre che era proprio dietro di lei, aveva un bel sorriso luminoso.

I tre arrivarono nella stanza di Mavis che si sedé sul letto, si tolse le scarpe e si sdraiò, intanto Jonathan si sedé su una sedia accanto al letto, accarezzò i capelli dalla ragazza con le dita facendoli poi scivolare sulla sua guancia ed infine le prese la mano intrecciando le sue dita con le sue.

-Ti amo Mavy.- Sussurrò.

-Ti amo Jonny.- Rispose lei allo stesso modo.

Drac in quel momento stava parlando con una mumminfermiera alla porta e le parole della figlia gli fecero provare un brivido di piacere un po' amaro; condivideva la felicità di Mavis, ma sapeva che non sarebbe stato più lui il centro della sua attenzione, ma dopotutto aveva trovato qualcuno realmente degno di lei, qualcuno che la amasse, rispettasse e proteggesse come lui aveva fatto in questi 118 anni, e forse era giusto così.

La mumminfermiera se ne andò ed il vampiro si voltò verso la figlia, si era già addormentata.

-Jonny, ti ricordi i patti?- Disse, ma non ottenne risposta.

Era crollato anche lui, stremato, la sua testa era caduta all'indietro facendo spalancare la bocca, stava russando ed un rivolo di bava scendeva fino al collo.

Il vampiro si avvicinò a lui, tratteneva a fatica le risate, poi si soffermò un attimo sulle mani dalle dita intrecciate.

-E va bene, hai vinto, ma solo perché non voglio svegliare la mia Mavy-Wavey... Ma se rimani così ti verrà il torcicollo!-

Così Drac usò la sua magia per alzare la testa del ragazzo e con uno schiocco di dita fece comparire un cuscino dove appoggiò la sua testa, ora stavo in una posizione nettamente più comoda.

Erano passate alcune ore e dopo aver sistemato alcuni problemi e danni all'hotel dovuti ai lupetti scalmanati ed all'assenza di personale durante la ricerca di Mavis, Dracula poteva rilassarsi un attimo godendosi il suo braccio nuovo. Certo, non era altro che un braccio di uno zombie attaccato alla sua spalla con un po' di nastro adesivo. Non rispondeva perfettamente ai suoi comandi e puzzava di rancido, ma tutto sommato era meglio di niente in attesa che quello vero ricrescesse.

Il vampiro era sulla sua bara e guardava il dipinto di Martha.

-Chi lo avrebbe mai detto che la nostra piccola sarebbe cresciuta così velocemente? Be', è vero che ha la tua stessa età di quando mi hai conosciuto, ma lei ha ancora un aspetto così giovane, sembra quasi una bambina... forse è un segno dei tempi che cambiano, magari le generazioni moderne smettono di invecchiare prima... Ma come posso lasciarla andare per la sua strada? È così difficile da accettare... Se solo tu fossi qui con me a consigliarmi... io sono sempre stato quello dalla mente bloccata sulle proprie idee che rifiuta ogni cambiamento e tu eri l'unica a convincermi a provare cose nuove, ma adesso sono solo e non so che fare.-

-Devi solo imparare a vivere la tua vita...- Una voce leggera e dolce, come un lieve sospiro di una madre amorevole, -Io vivrò per sempre nel tuo cuore, ma la tua vita è incompleta senza una persona che ti ami e non puoi obbligare tua figlia a starti accanto per sempre, è da egoisti...-

-Martha? N... non è possibile!- Esclamò Drac stupefatto.

-Apri il tuo cuore ad un nuovo amore, pensi sia stato un caso salvare quella ragazza nel bosco? Era il vostro destino.-

Dracula era troppo emozionato per rispondere, ma poi notò che sulla luce della porta c'erano le ombre di qualcuno che faceva capolino e che sembravano ridacchiare, così il conte aprì il mantello con talmente tanto rapidità che sollevò un fitto polverone da terra.

-Coff! Coff! Coff!- Qualcuno poco distante da Dracula tossì rumorosamente, era Griffin reso visibile dalla polvere che si era posata su di lui.

-Dovevo immaginare che fosse opera tua, nel gioco dei mimi sei una schiappa, ma ad imitare le voci sei sempre stato un fenomeno.- Disse il vampiro puntando minacciosamente il dito verso la parete sopra Griffin, ma accorgendosi dell'errore con l'altra mano prese il braccio zombie mal funzionante e lo portò all'altezza giusta per indicare il volto dell'uomo invisibile.

-Oh, dannazione, ci ha scoperti!- Disse Wayne.

-Filiamocela!- Esclamò Murry, ma prima di potersela dare a gambe il vampiro usò la sua magia per catturarli e portarli davanti a se.

-Questo trucco te lo ha insegnato la tua amica "ho-occhio-per-i-dettagli"?- Domandò Griffin, -Oppure dopo più di cento anni ti sei accorto che questa camera aveva bisogno di una pulitina?-

-Cosa volevate fare?- Gridò il conte infuriato, -Vi sembra bello scherzare su questa cosa sapendo quanto mi fa stare male?-

-Io non ero d'accordo,- Frank iniziò a parlare, -Ma mi dispiace vederti sempre triste quando pensi a tua moglie. Dopotutto quello che Griffin ha detto è vero, è quello che anche Martha vorrebbe.-

-Tu non puoi sapere quello che Martha vorrebbe, e non puoi giudicarmi perché tua moglie è ancora viva!- Rispose Dracula, rabbioso, questa risposta lasciò sdegnati tutti.

-Anche io ero come te,- Disse Frank con un tono talmente serioso che non sembrava nemmeno lui, -Ho vagato per il mondo alla ricerca di una cosa che sembrerà minimale, ma è ciò che ci distingue dagli altri, un nome. Mio padre non me ne ha mai dato uno, mi ha sempre chiamato "esperimento" o "demonio" e solo perché è morto non vuol dire che io non possa averne uno. Devi solo imparare a vivere la tua vita staccandoti dal passato, perché non credo che Martha sarebbe contenta di sapere di essere il fardello che impedisce a te ed a Mavis di vivere veramente liberi e sereni.-

-Lo zing solo una volta nella vita accade.- Citò Drac sospirando e voltandosi.

-È vero, ma come lo zing ti ha fatto iniziare una nuova vita, la sua scomparsa, a tuo malgrado, te ne ha fatto iniziare un'altra.- Disse Frank e gli altri mostri annuirono.

-No, nel mio cuore c'è e ci sarà per sempre soltanto Martha...-

-Se è così che la pensi ci dispiace di averti preso in giro,- Rispose Wayne, -Ma Viky dov'è? Pensavamo di trovarla al castello.-

-Già, mi aveva promesso qualche tatuaggio!- Continuò Murray.

Dracula spalancò gli occhi, terrorizzato, aveva lasciato Victoria in infermeria, proprio nella stanza accanto a quella dove Mavis e Jonathan stavano riposando.

Dopo un attimo di panico il vampiro riuscì a trovare una scusa credibile:

-Mi dispiace, ma non potevo permettere l'arrivo di altri umani, già Jonny è stato una eccezione. Le ho cancellato la memoria e le ho ordinato di non tornare mai più.-

-Grazie mille conte di Noialandia!- Lo rimproverò Murray.

-Peccato, mi stava simpatica...- Esclamò Frank.

Ma il vampiro non li ascoltò e corse fuori dalla stanza urlando:

-Vado a vedere come sta Mavis, torno subitooooo~!-

I tre mostri, e probabilmente anche Griffin, alzarono le spalle, confusi per lo strano comportamento di Drac.

In un attimo il vampiro raggiunse la porta della stanza dell'infermeria, era titubante.

-O Victoria è morta dissanguata dopo la trasfusione, oppure è fuggita, perciò di cosa mi preoccupo?-

Il vampiro aprì la porta ed entrò dentro.

-Finalmente sei tornato, pensavo ti fossi dimenticato di me!-

L'inaspettata voce dalla donna fece sobbalzare Drac.

-Che diavolo ci fai ancora qui?!- Le disse avvicinandosi a lei, -Perché non sei fuggita se ti sei ripresa?-

Lei era seduta sul pavimento con la schiena appoggiata al muro.

-A dire la verità ho provato a forzare la porta di questa prigione, ma non sono riuscita a trovare la serratura.-

-Serratura? Prigione? Ma hai provato ad aprire la porta usando la maniglia? Questa è una infermeria, le porte non hanno serrature e non si possono chiudere a chiave!-

-A si? Io ho dato per scontato che fosse bloccata...- Disse Victoria, visibilmente frustrata.

Drac fece una facepalm, anch'egli avvilito.

-E tu saresti quella che mi ha quasi ucciso?-

La ragazza ridacchiò.

-Drac vuoi un po' di pistacchi?- Disse porgendo la mano piena di semi al conte.

-No, grazie... ehi, aspetta, dove hai trovato dei pistacchi?-

-Be', io adoro i pistacchi e tu hai lasciato la tua dispensa magica incustodita...-

-Maledetta ladra di pistacchi!- La brontolò il vampiro riprendendosi il vasetto magico.

-Basta scherzi, so perché sei qui.- Disse l'umana con voce improvvisamente seria.

Dracula rispose annuendo con la testa, il sorriso che aveva in volto era scomparso.

-Ma non te lo posso permettere,- Continuò, estraendo un pugnale dallo stivale, il vampiro fece un passo indietro, -Hai ucciso troppe persone, troppi innocenti... Non posso permetterti di uccidere anche me.-

Dracula aprì una mano ed il suo stocco comparve.

-Il tuo cuore è già straziato dai lamenti della tua vita passata, non voglio aggiungere anche la mia voce, non te lo meriti, sei una brava persona.- Lei concluse sorridendo, ma con le lacrime agli occhi.

Poi Victoria chiuse gli occhi, le lacrime le solcavano il viso, impugnò il pugnale con entrambe le mani e lo puntò in mezzo al proprio petto, dritto sul cuore.

Ma un attimo prima di fare forza sentì le mani fredde del vampiro toccare le proprie.

L'umana alzò lo sguardo verso il volto di Drac.

-Ti ringrazio per la generosa offerta,- Disse il vampiro, -Ma la rifiuto.-

Victoria lasciò il pugnale, era confusa.

-Ci sono cose che devo sistemare io stesso.- Dracula riprese a parlare puntando il suo stocco dove prima era appoggiata la lana del pugnale.

La ragazza chiuse gli occhi.

-Sai, non mi hai ancora brontolata.- Lei disse con voce soffice.

-Per che cosa?-

-Per averti chiamato "Drac"...-

-Potevi scegliere meglio le tue ultime parole.-

Victoria ridacchiò mentre la fredda spada del vampiro penetrava la sua carne, il suo cuore, fino a fermarsi sulla dura parete.

La ricciola testa rossa scivolò all'indietro appoggiandosi al muro, spirando, nemmeno quello stocco, che aveva spezzato il suo cuore, era riuscito a spezzare il suo sorriso.


Questo capitolo è stato il capitolo più lungo che io abbia mai scritto, come al solito credevo che sarebbe stato più breve ed invece...

Spero che questo capitolo e la fanfiction vi siano piaciuti!

Questa potrebbe essere l'ultima occasione per recensire, ho detto "potrebbe" perché come voi avrete notato ho lasciato molte cose in sospeso ed ho ancora molte idee per un possibile seguito.

Purtroppo sono molto impegnato ed iniziare un'alta lunga storia toglie molto tempo, lo faccio con piacere, ma per me è veramente dura. Non so se scriverò il continuo fra una settimana, un mese o mai, l'unica cosa certa è che se inizierò questo nuovo progetto lo porterò a termine, come ve l'ho dimostrato con la mia prima fanfiction.

Perciò fatemi sapere se volete che continui!

Ci vediamo e grazie per la lettura!

  
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