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Autore: kk549210    19/02/2014    2 recensioni
Gli inizi della carriera JAG di Harmon Rabb jr, riletti sotto una prospettiva diversa.
Un po' prima di "Amare è per sempre".
Genere: Avventura, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Harmon 'Harm' Rabb
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Amare è per sempre'
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Harm si schiarì la voce per rispondere a quella domanda così diretta, e ora più che mai legittima, della moglie.
-Mentirei se ti dicessi che non ho voglia di volare. Insomma, mi viene soltanto quando sono a bordo di una portaerei, o se vedo un aereo o quando mi faccio la barba o se mangio una pizza o se vedo un film… - le disse guardandola intensamente con i suoi profondissimi occhi cerulei. Livia deglutì nervosa, temendo un po’ il seguito – …ma la mia vita ora ha preso un altro corso. Ho trovato un nuovo modo di servire la Marina. E soprattutto ho trovato te. Non mi va affatto di passare turni di sei mesi su una portaerei senza tornare mai a casa. Questo non esclude che io salga su un Tomcat, qualche volta… OK?
La moglie annuì con un sorriso. Il fatto che lui fosse realmente appagato della sua nuova vita la rasserenava. Harm strofinò il naso contro il suo e prese a baciarla molto dolcemente, con studiata lentezza, e ad abbracciarla teneramente. Voleva che lei si sentisse al sicuro, che comprendesse a pieno di essere per lui la vera casa. E che la loro unione era la radice solida su cui costruire la loro esistenza. Desiderava tanto che in quel terreno fertile germinasse una nuova vita. “Bisogna lavorarci sopra” si disse e insinuò una mano sotto la maglietta di lei. “Non ora” pensò Livia a sua volta.
-Dammi un attimo di respiro! Ti devo far vedere una cosa… - gli disse alzandosi a malincuore dal divano.
Harm era doppiamente deluso. Aveva interrotto un momento davvero magico. E per che cosa, poi?
 -Guarda qua, sei sulla copertina di Aviation week di questo mese. E’ arrivato proprio stamattina – gli fece notare la moglie. “Dovunque si trovi, signore, suo padre sarà fiero di lei” gli aveva detto il responsabile del ponte di volo sulla Seahawk. Ora anche Livia lo era, nonostante la sua avversione al mondo militare. E questo lo ricompensava un po’ dell’interruzione del suo dolcissimo assalto amoroso.
-Un giorno tu sarai sulla copertina del Time, quando vincerai il Nobel per la medicina.
- Sì, se mai avverrà, avrò ottant’anni per gamba! - scherzò lei.
-Se fosse per me, in copertina ci staresti già ora… - la stuzzicò lui  - … su Vogue!
La guardò con ammirazione. Aveva sposato una donna di notevole finezza. Era elegantissima anche con una semplice polo grigia e un paio di jeans. E i nuovi, fantastici occhialetti verdi le conferivano un’aria ancor più affascinante.
-Temevo che sparassi qualche stupidaggine delle tue… e tirassi fuori qualche altra copertina- rise lei.
-No, io la mia donna non la condivido con nessuno, nemmeno in foto – le sussurrò Harm all’orecchio.
- Non guardi l’articolo all’interno? Per fortuna che è una rivista letta principalmente da uomini… il servizio è pieno di foto tue… e fai una gran bella figura - osservò Livia fingendosi gelosa.
-Guarda che nelle forze armate ci sono anche le donne! – fece lui sfogliando distrattamente le pagine – Meglio non approfondire quello che hanno tentato di farmi alcune, anche recentemente…
Livia non sentì nemmeno. Era troppo concentrata sulle mani del marito che erano arrivate nel punto che le interessava e ora tenevano in mano un piccolo fascio di fogli bianchi infilati dentro la pubblicazione.
-Che cos’è questo? – chiese Harm stupito.
-Analisi del sangue – ribatté Livia fingendo indifferenza.
-Sei malata? – fece lui con aria preoccupata.
-Niente che non si risolva tra una trentina di settimane… - disse lei, mentre il marito aggrottava la fronte – Sono incinta, di tre settimane.
Harm si sciolse al sorriso più splendido che si fosse mai sentito addosso in vita sua. Quello che sognava era già lì, concretamente. Abbracciò di nuovo sua moglie, con una tenerezza e una delicatezza che non si conosceva. Il gioioso e appassionato calore di un futuro padre.
-Sono l’uomo più felice del mondo! – esclamò, ripensando a quel sabato pomeriggio di tre settimane prima, quando l’aveva portata fuori con Sarah, per farsi perdonare una missione improvvisa su un sottomarino messo sotto scacco da un pericoloso hacker – Che bello! Il quarto aviatore della famiglia Rabb!
- Chi? Harmon Rabb III? No, ti prego… concedimi un po’ di originalità! E se fosse una bambina?
-Fantastico! Una bella principessina… nella famiglia Rabb siamo maschi da generazioni, mi piacerebbe tanto avere una figlia! Oppure anche due bei gemellini, una femmina e un maschio!
-Il solito megalomane! Io preferirei avere un figlio alla volta, ma lo scopriremo all’ecografia…
-A me va bene comunque, purché sia sano.
-Purché ci sia – replicò lei.
Harm era colpito dalla forza di sua moglie. Dalla fede profonda che la rendeva disponibile ad affrontare qualunque incerto della vita. E anche dalla sua profonda lealtà, poiché gli aveva voluto chiedere del volo prima di dirgli del bambino. “Ora ho un motivo in più per rimanere a terra”.
-Che ne dici… ce ne stiamo un altro po’ stretti stretti, tutti e tre? – chiese Livia.
-Perché? C’è bisogno di chiederlo? – accettò lui con un sorriso.
  
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