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Autore: Manny_chan    20/06/2008    2 recensioni
Ramar è una terra tranquilla, dominata da nobili e da regnanti.
Tra pirati, maghi, mutaforma, draghi e altre creature fantastiche si snoda una straordianria avventura; molti destini vi sono coinvolti.
Una vecchia leggenda che parla di magia e guerre sarà la chiave di questa storia...
Un racconto scritto a quattro mani da Sakuraeen e Manny_chan
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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6.

L'aria si era rinfrescata e le fronde degli alberi davano un senso di oscurità e irrequietezza.
I rumori del bosco lasciavano capire che si era ancora nel mondo dei vivi e questo tranquillizzava un po’ gli uomini, che si misero a parlare della motivazione di tutte quelle leggende e a cantare per sciogliere quel clima di tensione.
Kadra era in cima alla colonna, scura in volto e si guardava davanti con sguardo lontano inavvicinabile.

Egle si affiancò a Tobias e senza farsi vedere gli porse un pugnale con la lama uncinata.
Era scuro in volto e aveva un espressione seria e cupa, sottovoce gli disse “ascolta io non so che succederà in questo viaggio, ma ho un presentimento che non mi piace affatto.

Indicò con un cenno il pugnale “tienilo, in caso l'umore degli uomini degenerasse e se finissero per impazzire, attaccandoti, non esitare ad usarlo”
Il verso di una civetta lo fece voltare allarmato, scrutò nel fitto della foresta ma non vide altro che una massa buia.

Sospirò sollevato e disse in tono più sereno “Capisco perchè la gente di qui sia superstiziosa, questa foresta sembra una porta per l'oltretomba!”

Gli sorrise cordialmente mettendogli il pugnale nella tasca del mantello e allontanandosi per affiancarsi a Kadra.

Tobias tastò con diffidenza il pugnale attraverso la stoffa del mantello, fece una smorfia, non gli piacevano le armi.
Si guardò intorno preoccupato, in effetti l'atmosfera era peggiorata drasticamente da quando avevano oltrepassato i margini della foresta...
Erano passate alcune ore quando finalmente gli alberi si diradarono, ma Tobias non era sicuro che fosse un buon segno.
La maggior parte delle piante era scura de rinsecchita, e contrastava con alberi decisamente più rigogliosi ma dalle foglie nere come la pece.
Il ragazzo si affiancò a Kadra "non vi avvicinate agli alberi" disse "ne ho sentito solo parlare e può darsi che siano leggende, ma sembra che gli alberi neri catturino e prosciughino la vita di chiunque li tocchi" mormorò.
Quasi a sostegno delle sue parole un vento gelido si levò, ululando tra le piante...

Kadra lo guardò poi sorrise “a me più che altro sembrano solo alberi morti va bene avvertirò tanto vale starsene tranquilli”.
Si voltò verso i suoi uomini “Ehi gentaglia questo posto è già di per se abbastanza inquietante e confesso non mi piace affatto, ora ho saputo una leggenda secondo cui gli alberi rinsecchiti potrebbero prosciugare le forze vitali, personalmente mi sembra assurdo e che violi ogni legge della fisica conosciuta, ma dato che questo posto è assurdo cercate di tenervi lontano da quei maledetti alberi.”
Si voltò riprendendo a cavalcare mentre i marinai si riunivano al centro del passaggio bisbigliando sulla foresta.

Tobias borbottò qualcosa che suonò come "chissà perchè tutto quello che dico viene etichettato come leggenda", ma non questionò oltre e si rimise in cammino.

Le ore scorrevano lente e monotone, Gekko sbadigliò vistosamente guardandosi intorno.
Fu allora che vide un guizzo dorato tra gli alberi.
Sospettoso si guardò di nuovo attorno, poi si separò dal gruppo di pirati per scoprire che cosa fosse.
Per poco non si soffocò con la propria saliva quando. da un cespuglio. sembrò comparire dal nulla una bellissima ragazza, coperta solo dei suoi lungi capelli biondi.
"Tu... cosa..." balbettò il marinaio avvicinandosi ancora, la ragazza lo guardò smarrita, poi tese le braccia verso di lui "aiutami" sussurrò.
Gekko non se lo fece ripetere, si avvicinò lasciando che gli mettesse le braccia attorno al collo, fece per sollevarla ma la stretta improvvisa ed estremamente forte dell'altra lo fece boccheggiare.
Lanciò un grido inarticolato quando si accorse che la bionda ragazza era sparita, ed al suo posto era comparso uno dei nodosi alberi neri che lo stava lentamente avvolgendo con i suoi rami simili a tentacoli...

I marinai sentendo il grido si voltarono di scatto ripercorrendo il breve tragitto compiuto, poi videro Gekko avvolto dalle spire di un albero che urlava “c'era una donna nuda , poi un albero qualcuno mi aiuti!”
I marinai smontarono dalle selle ma l'albero si tramutò in donna e con le sue forme si strinse ancora più a Gekko, che arrossì violentemente, per poi riprendersi e fissare i marinai che guardavano come maniaci le aggraziate forme della fanciulla.
L’uomo nel frattempo continuava a chiedere aiuto ma invano, gli uomini rimanevano lì imbambolati a fissare lo spettacolo.
Sospirando Kadra fece per scendere di sella quando, Gekko esasperato dalla situazione assurda proruppe !Maledetti imbecilli riprendetevi è un alberooo!”
A farsi dare degli imbecilli gli uomini si offesero, sguainarono le spade e si scagliarono contro la creatura che si era ritrasformata nuovamente in un albero per riuscire a rispondere meglio ai colpi.

Tobias rimase ad osservare da lontano, non c'era bisogno del suo intervento, i marinai muniti di spade ebbero presto la meglio sull'albero e Gekko sembrava stare bene.
Quando gli uomini ebbero finito di infierire sull'albero, ormai ridotto ad un cumulo di grosse schegge un cupo brontolio scosse la terra facendola tremare.
Il ragazzo si guardò intorno spaventato, gli era sembrato...
Scosse la testa no, era impossibile, eppure gli era proprio sembrato che somigliasse in maniera impressionante ad un guaito di dolore...

Il viaggio riprese, ma gli uomini erano molto agitati.

Cavalcarono in silenzio ognuno con i propri pensieri, si stavano rendendo conto che le stranezze di quel luogo erano di molto superiori alle aspettative.
Due ore dopo Kadra ordinò di fermarsi e preparare il campo.
Gli uomini misero in piedi le tende ed obbedirono, poi si adoperarono per reperire legna per il fuoco e mettere su la cena.
Si sedettero tutti attorno al fuoco guardinghi e armi alla mano, la zuppa prese bollore e iniziò a rilasciare il suo aroma facendo brontolare lo stomaco di tutti.

Tobias era seduto su una roccia e fissava distrattamente un insetto dai vivaci colori blu e azzurro che si stava arrampicando su un rametto.
Non aveva mai visto un insetto del genere...
Talmente preso dal suo compito a malapena si accorse che un marinaio muscoloso gli si era avvicinato.
Gli fece un sorriso sdentato "ehi piccolo" disse prima di dargli una pacca sulle spalle talmente forte da farlo ruzzolare giù dalla roccia.
"Ehi, scusa" aggiunse, lo aiutò a rialzarsi, poi lo sollevò usando un braccio solo e lo rimise seduto.
Tobias sospirò spolverandosi i vestiti "nulla, non fa nulla" disse, poi prese la ciotola di zuppa che l'altro gli stava porgendo.
"Sai" disse l'omone dopo essere andato a prenderne una anche per se "ho detto al cuoco di farti la porzione più abbondante" gli strizzò l'occhio "hai bisogno di mettere su un po' di carne su quelle ossicine, sei gracile come un passerotto".
Si sedette su un tronco abbattuto di fronte a lui, Tobias fece per dire qualcosa ma fu interrotto dall'arrivo di altri cinque o sei pirati che, dopo avergli arruffato a turno i capelli si sedettero attorno.
Tutt'ad un tratto Tobias si ritrovò al centro dell'attenzione con i marinai che chiedevano della magia e dei demoni o che facevano battute.
Confortato da quell'improvviso calore si ritrovò a raccontare di come fosse la vita nelle terre centrali, gesticolando enfaticamente e causando scoppi di risa ogni volta che, preso dal racconto, rischiava di cascare dalla roccia su cui era seduto...

Kadra era in disparte e osservava la scena divertita.

Quel clima di quiete gli piaceva era cosi tranquillizzante e starsene lì a bere un infuso di lamarìe caldo la faceva sentire un'altra persona.
Erano anni che non passava una serata in un clima così tranquillo, le tornò alla mente un giorno di qualche anno prima quando lei e  suo padre avevano abbandonato la ciurma per andare in cerca di uva spina e funghi.

Scosse la testa, tempi passati che non sarebbero mai più tornati ma, in fondo andava bene anche così.
Alzò lo sguardo al cielo e si lasciò ammaliare dallo splendore di delle stelle, annegando in un mare di ricordi del passato…

Dopo aver deciso i turni di guardia gli uomini si accoccolarono alla bell'e meglio.

Tobias si rannicchiò di fianco a Gekko che gli aveva offerto metà della sua coperta visto il vento gelido che aveva ripreso a soffiare, poi si addormentò.
La notte passò tranquilla e la mattina dopo tutti sembravano riposati ed in forma, si rimisero in marcia dopo colazione senza troppi problemi.
Camminavano da alcune ore quando una voce li fece sussultare "Aspettate!".
I marinai si guardarono intorno pronti ad ogni evenienza, non sapevano di chi fosse quella voce, ma a Toibias fece tornare in mente quella della radura, era sicuro che fosse la stessa.
"Continuate pure se è vostro desiderio farlo" continuò la voce "ma prestate onore a questa terra, poiché qui dimorano le anime di coloro che non hanno pace dopo la morte".
Dalla foschia sottile che avvolgeva il sentiero apparve un'ombra, che via via si fece sempre più nitida, i pirati si resero conto che era quella a parlare.
"Dopo questo, passate pure se volete, ma prestate attenzione al guardiano" concluse l'ombra mentre i lineamenti si definivano, era uno spettro, ma non era trasparente come si raccontava fossero i fantasmi.
Sembrava solido, ma aveva comunque qualcosa di etereo.
Era un ragazzo di circa vent'anni, aveva i capelli biondi, ricci e corti, gli occhi di un blu intenso ed il viso dai lineamenti delicati.
Sebbene fosse più robusto, a tutti balzò subito agli occhi di tutti la somiglianza che aveva con Tobias,

"Liam" sussurrò quest'ultimo sgranando gli occhi mentre Galaeel planava dolcemente fermandosi sul ramo di un albero accanto allo spettro...

Quando sentirono la bocca di Tobias pronunciare quel nome e videro il falco, tutti si voltarono verso il ragazzo che fissava lo spettro ad occhi sgranati.

Alcuni gli si avvicinarono chiedendo timorosi “ ma tu conosci questo fantasma come è possibile?”

 Altri erano troppo scioccati per parlare e altri ancora si misero a pregare le loro divinità, chiedendo di essere risparmiati dalle disgrazie.
Kadra si grattò la testa pensierosa ,avvicinandosi a Tobias, si affiancò al ragazzo dicendo “Questo tipo l'ho visto in una visione, il giorno in cui hai fatto quello strano rituale di trapasso energetico..., Chi è?”

Tobias la sentì a malapena "mio fratello" mormorò mentre gli occhi gli si riempivano di lacrime.
Scivolò lentamente giù da cavallo avvicinandosi a Liam, ignorando i marinai che lo imploravano di non avvicinarsi, perchè era pericoloso.
Avanzò come in trance fina a quando fu a pochi passi dal ragazzo "Liam" ripeté allungando una mano.
L'altro sorrise "Tobi" disse allungando a sua volta la mano, fin quasi a sfiorare il palmo dell'altro, senza tuttavia toccarlo "sei cresciuto".
Il ragazzo annuì debolmente mentre le lacrime gli scorrevano lungo il viso "perchè...", " perchè sono qui?" lo precedette l'altro "perchè non posso avere pace fino a che il mio nome sarà associato a quello di un traditore... me l'hai promesso no?" aggiunse sorridendo "ho fiducia in te".
Tobias non rispose limitandosi a guardarlo come se si aspettasse di vederlo svanire da un momento all'altro.
Liam allungò l'altra mano fin quasi a sfiorargli il viso, poi spostò la sua attenzione su Kadra "tu" disse "lui sarà contento" aggiunse.
Poi sorrise notando lo sguardo confuso della ragazza, fece un cenno con la testa indicando un'ombra che stava emergendo dalla nebbiolina "ciao piccola Kadra" disse l'ombra mentre i suoi contorni si facevano più nitidi...

Kadra si irrigidì sulla sella, mentre la figura di un uomo, con una lunga barba nera e i capelli altrettanto lunghi, raccolti in tante lunghe trecce si materializzava.
Aveva un passo deciso e quando comparve del tutto sorrise, un sorriso caldo e dolce.
Kadra rimase alcuni attimi con gli occhi lucidi poi rispose “Si signore!”
saltò giù da cavallo mettendosi sull'attenti.
Lui scosse la testa ridendo “Non sei cambiata molto vedo,, ora comandi tu la mia nave con l'aiuto del fido Egle”. Guardò l'uomo con la pelle scura che fissava il fantasma scioccato.
Kadra rispose nuovamente “Si signore! mi prendo cura io della nave! E' tutto in ordine signore e nulla è degenerato.”
Lui sorrise nuovamente e le sfiorò il volto “Bene” rispose
Kadra si fece piccola piccola e abbassando lo sguardo con voce timida sussurrò “E' tutto tenuto come desiderate voi Eccellenza, non ho cambiato nulla delle regole e la precedente ciurma ha avuto un lauto saldo compresa la vostra parte come desideravate.”
L'uomo sorrise nuovamente “Vedo che porti ancora quella spada da bambini al fianco …”
Kadra si irrigidì nuovamente e rispose “Si Eccellenza!” poi si rifece nuovamente piccola e continuò “E' il primo dono che vostra eccellenza mi ha fatto…”
Arossì in volto e abbassò lo sguardo, lo spettro si voltò e il suo sguardo mutò improvvisamente diventando duro e freddo con occhi così profondi da scatenare brividi in chi li guardava.
Con voce imperiosa tuonò “Egle!”
L'uomo scese di corsa da cavallo “Si Capitan Bared!” esclamò.
”Ascoltami, e ascoltate tutti… il viaggio che state compiendo è carico di rischi, non sottovalutate ciò che incontrerete e siate prudenti e rispettosi, esiste molto di più di quel che vi è dato conoscere nel mondo.”  La sua voce si fece più tenue e si rivolse all'uomo “Egle Grazie per non aver abbandonato la mia piccola principessa”.
Sorrise e si chinò su Kadra che fissava ancora il suolo “Ti voglio bene piccola e ricorda ,Tu sei molto di più di quello che gli esseri umani che ai incontrato credono... se vuoi puoi essere il sole, ma cerca di approfittare della stella che hai incontrato.”
Kadra alzò lo guardò sorpresa ma Bared spostò lo sguardo su Tobias e gli sorrise,avvicinandosi a Liam.

Tobias distolse a fatica lo sguardo dal fratello per osservare il nuovo arrivato, un po' intimorito dall' suo aspetto e dal portamento.
L'uomo si chinò verso di lui "sii la sua luce" mormorò appena, Liam sorrise "oh, lo sarà vecchio mio, non temere" disse, poi si chinò avvicinandosi a Tobias , sfiorandogli la fronte con le labbra "non puoi cambiare ciò che è già stato deciso fratellino" mormorò "lascia che gli eventi seguano il loro corso".
Si allontanò appena "non è male qui un po' monotono, ma si sopravvivere" disse ridacchiando della sua battuta, smise immediatamente però quando si accorse che l'altro stava per rimettersi a piangere, "ehi" mormorò per incoraggiarlo "posso anche aspettare, so che prima o poi farai luce su quello che è successo, per ora lascia che accada ciò che è già deciso".
Tobias tirò su col naso asciugandosi gli occhi con la manica "ma deciso da chi?" mormorò con voce lamentosa "e perchè?" chiese.
Liam sospirò "questo non te lo posso dire... ma sappi che quando sarà il momento tutto ti sarà chiaro"...

Kadra vedendo lo spirito andarsene, fece alcuni passi verso di lui allungando la mano poi si fermò riabbassando il capo e mordendosi il labbro, Bared si voltò sorridendo “Si? che c'è bambina?”
Lei alzò lo sguardo con il groppo in gola “Ecco io... io…” chinò nuovamente il capo tormentandosi le mani poi guardò i suoi uomini che la fissavano sorpresi deglutì di nuovo ed urlò “ Grazie per tutto ciò che avete fatto per me Eccellentissimo signor Capitano, Grazie di Tutto!”.

Riabbassò il capo mentre Egle si avvicinava e le cingeva le spalle per farle coraggio “Capitano...” disse poi “voi siete morto… come mai siete qui? Avete percepito la nostra sofferenza per la vostra scomparsa?”
I due uomini si fissarono poi Bared scosse la testa facendosi nuovamente serio “non solo. Io sono stato ucciso a tradimento durante uno scontro leale e quel marine maledetto è ancora vivo…”.
Kadra alzò lo sguardo di scatto, furente “Lo sto cercando Eccellentissimo e quando lo troverò lo torturerò fino a fargli pentire di essere nato! Poi lo ammazzo come il peggiore dei cani! Dovrà sentire le sue urla per un mese intero!”.
L'uomo la guardò sospirando “Kadra, so che mi vendicherai e so che sarai più crudele e violenta di quanto io mi possa immaginare, ma non è solo questo il motivo che mi ha portato qui. Quello che ti attende… figlia mia è un destino a tratti ben peggiore di tutto quello che hai vissuto fino ad adesso e per affrontarlo dovrai essere disposta a lasciarti alle spalle il passato e ad accettare un potere ben più grande di quello che già possiedi.”

Lanciò uno sguardo a Tobias “Quel ragazzo che tu hai preso sotto la tua ala per proteggerlo dalle difficoltà della vita... si trova nella tua stessa situazione”, eruppe in una grande risata mentre tutti fissavano Kadra visibilmente imbarazzata.

“Esattamente ragazzo! La storia dello schiavo è solo una copertura per mantenere la fermezza e l'orgoglio di pirata; diciamo che la mia figlioccia ha la tendenza ha riunire le persone deboli attorno a sé e cercare di fare di tutto per farle diventare forti e proteggerle. Lo stesso vale per voi marinai. Chi non è stato raccolto dalla strada quando pensava che fosse finita o stava per togliersi la vita?” aggiunse.

Kadra non diceva una parola, ma il rossore sul suo volto e l'imbarazzo che provava lasciavano ben intendere che colui che parlava, aveva perfettamente ragione.
Bared fissò tutti gli uomini che si guardavano l'un l'altro sempre più sorpresi e proseguì “Lasciate che gli eventi vi guidino e imparate da essi perchè avrete molto da imparare e molto da conoscere. Il futuro sia per te Kadra, che per il fratello di Liam, vi mette di fronte ad una grande responsabilità... preparatevi…”
"Proseguite pure" Intervenne Liam "in fondo è destino che accada, procedete e non abbiate timore delle ombre che costeggiano il cammino, chissà che non incontriate anche qualcuno che desiderate rivedere" disse.
"Fate attenzione alle illusioni del guardiano..." aggiunse "anche se credo che sappiate già di che si tratta" sorrise lanciando un'occhiata a Gekko ce balbettò qualcosa avvampando.
Liam fece cenno a Kadra di avvicinarsi, parlando solo a lei e a Tobias "la storia degli arcimaghi non è una leggenda, e la loro eredità è saldamente intrecciata al vostro destino, sta a voi scoprire in che modo".
Sorrise dolcemente a Tobias "è l'ora" mormorò, "aspetta" lo fermò il ragazzo "c'è anche..." la voce gli si incrinò, ci pensò Liam ad intervenire per lui "no" rispose "la mamma non c'è... è rimasta per un po', ti ha osservato e protetto..." sospirò "ma quando ha visto che c'e l'avresti fatta anche senza di lei si è messa il cuore in pace, l'hai resa orgogliosa di te".
Sorrise dolcemente "non piangere più per noi" mormorò, poi indietreggiò "ora devo proprio andare fratellino" disse arretrando ancora e svanendo nella nebbia "sarà Galaeel a vegliare su di te", il falco stridette come a sostegno di quelle parole...

Kadra fissò Liam perplessa, poi vedendo che si voltava e se ne andava assieme a Bared sgranò gli occhi “Capitano...”
L'uomo si voltò mostrando un sorriso dolcissimo “bambina mia, per me è ora di andare… vivi felice e guida la mia nave verso un futuro di gloria.”
”Sarà fatto Eccellentissimo capitano… padre...” disse lei.
Il pirata le sfiorò la guancia “grazie è la prima volta che mi chiami così ...”

Lei chinò la testa tentando di non scoppiare in lacrime e lui proseguì “mi fa piacere che lo pensi, ma sai bene che io non lo sono davvero... a proposito di questo, ho un messaggio da parte del tuo vero padre…”.
Kadra alzò il volto di scatto, aveva gl'occhi sgranati ed era in preda a sentimenti contrastanti, Bared tirò fuori il suo sguardo divertito, riprese “Ti manda a dire queste parole: Kadra figlia mia si orgogliosa della tua razza e del tuo sangue perchè in te è racchiuso il futuro e presto tutti gli appartenenti al nostro popolo ti saranno debitori... Sia io che tua madre siamo fieri di te.”
Bared si voltò e si allontanò in silenzio al fianco di Liam.

Kadra. scioccata li fissava. notando per la prima volta quanto il suo salvatore fosse imponente; con le spalle larghe e la sua alta statura, quando sparirono in lei si generò un vuoto profondo, si voltò a testa china e con voce cupa disse “Rimettiamoci in marcia!”.

Egle la fissò sospirando poi annuì facendo un cenno agli uomini.

Tobias risalì a cavallo e si rimise in marcia, tenendo lo sguardo fisso avanti a se.
Aveva gli occhi gonfi e tirava su col naso di tanto in tanto, ma non piangeva, non l'avrebbe fatto...
Galaeel planò dolcemente per appoggiarsi alla sua spalla, strofinandogli la testolina contro ad una guancia.
Il ragazzo sospirò "avevi sentito il suo richiamo vero?" disse con la voce incrinata, non capiva come avesse potuto non riconoscere la voce di Liam nella radura.
Lanciò uno sguardo a Kadra, poi le si affiancò, forse non era il momento giusto, ma non resistette alla tentazione di punzecchiarla.
"Per proteggerlo dalle difficoltà della vita?" chiese mentre in sorriso gli increspava le labbra "mi è crollata l'immagine della ragazza spaventosa" aggiunse spostandosi appena nel caso avesse deciso di buttarlo giù da cavallo...

Kadra si voltò di scatto rossa in volto per l'imbarazzo “beh fattela rivenire! L'eccellentissimo parla troppo.”
Si staccò dal gruppo mandando il cavallo al trotto senza guardare nessuno.
Gli uomini fecero una risatina sotto i baffi poi si riunirono attorno a Tobias e uno di loro con la faccia tutta escoriata disse “è incredibile e chi se lo aspettava... e noi che la credevamo una persona severa e inflessibile invece ha un gran cuore. Ci ha ridato la speranza e un obbiettivo da raggiungere. Sai che mi ha detto quando mi ha tirato giù dalla forca di campagna dove mi avevano lasciato a morire? Dimostra loro chi sei ! Diventa qualcuno! Ahahahah ero proprio un fallito allora non c'è che dire”

Gli diete un amichevole buffetto sulla spalla e si allontana seguito dagli altri.
Kadra nel frattempo rimuginava su quanto gli era stato rivelato, ad un certo punto si fermò voltandosi “Schiavetto! Avvicinati un attimo.” Scandì bene quel schiavetto  e attese.

Tobias si avvicinò, quell’attimo in cui non aveva avuto pensieri era già svanito.
Gli mancava Liam, gli mancava in maniera impressionante e l'averlo rivisto aveva acuito la sua sofferenza.
Avrebbe voluto parlargli ancora, avrebbe voluto mostrargli che cosa era diventato capace di fare, avrebbe voluto poterlo abbracciare...
Chinò la testa affiancandosi al cavallo di Kadra, capiva che era già stato fortunato a poterlo rivedere, tuttavia avrebbe voluto di più, più tempo...

La ragazza aspettò che Tobias gli fosse a fianco poi seria gli domandò “Che ne pensi di questa storia del nostro destino intrecciato all'eredità degli arcimaghi? Ora sono propensa a credere che siano esistiti, Capitan Bared non amava la menzogna , ma non mi convince quest'avviso del destino. Non capisco, che centriamo noi con quei vecchi ammuffiti da secoli nelle loro cripte?” sospirò…
Il cielo si era fatto temporalesco in breve tempo e ora tirava un aria gelida e pungente.
La giovane alzò lo sguardo sospirando e disse meditabonda “Ho idea che faremmo meglio a cercare una caverna in cui rifugiarci e alla svelta.”

Tobias annuì, seguendola, anche lui aveva una brutta sensazione.
Dopo quasi un'ora di marcia dalla foschia emerse la sagoma di una grotta, e seguendo gli ordini di Kadra i marinai entrarono, nonostante qualcuno dicesse che gli ricordava la bocca dell'inferno.
Accesero un fuoco e si disposero in modo da tenere d'occhio sia l'ingresso, che le viscere oscure della grotta.
Tobias si sedette a fianco a Kadra "senti, voglio mettere in chiaro una cosa" disse cupo "per il momento lascerò che le cose vadano per il loro corso" mormorò "ma ho una missione da compiere, e quando sarà il momento non lascerò che niente e nessuno si metta sulla mia strada", vedere Liam gli aveva dato una nuova determinazione...

Kadra non disse nulla, non c'e n'era bisogno, gli sorrise e si limitò a dire “quanto avrai riflettuto sulla mia domanda riguardo agli arcimaghi ci terrei davvero ad una tua opinione”.
Gekko, che era di turno per il rancio cucinava fischiettando e intanto fissava i due ragazzi, proprio in quell'attimo il fuoco si spense e tutti si ritrovarono al buio.
La paura cominciò a dilagare e i marinai attaccarono a dare la colpa a spiriti e alle illusioni maledette.
Ad un tratto apparvero miriadi di piccole lucciole verdi che danzavano in circolo al suono di un verso gutturale.
I marinai impallidirono e rimasero fermi immobili come statue poi, le luci sparirono e tornò il buio.
Gli uomini si avvicinarono gli uni agli altri, improvvisamente davanti a loro apparve un folletto tutto illuminato da una luce verde fosforescente che sorridendo maligno fece “Buh!”  poi scomparve e il fuoco si riaccese con una gran vampata.

I marinai sbiancarono dallo spavento e alcuni tentarono la fuga, furono però fermati dallo sguardo cupo di Kadra che non ammetteva repliche.
Gli uomini si guardarono l'un l'altro e uno azzardò “la prego capitano…”
Un bagliore rosso attraversò lo sguardo di Kadra e tutti arretrarono, ritornando seduti e iniziando a confabulare mentre il freddo iniziava a penetrare nella caverna.

Tobias era rimasto tranquillamente seduto al suo posto, meditando sul fatto che non aveva mai visto nulla del genere, ma essendo cresciuto nelle terre esterne, dove le stranezze erano all'ordine del giorno, non era preoccupato.
"Così non li tranquillizzi" disse rivolto a Kadra mentre il fuoco si affievoliva di nuovo, ed un vento caldo attraversava la grotta seguito dall'eco di una risata demoniaca, che provocò di nuovo una certa agitazione.
Dei piccoli fuochi fatui apparvero danzando per qualche secondo nell'oscurità fuori dalla grotta, per poi sparire altrettanto rapidamente.
Tobias sospirò alzandosi in piedi proprio mentre il fuoco riprendeva ad ardere "non dovete avere paura" disse appoggiandosi alla parete di roccia.
Si guardò intorno lanciando un'occhiata d'intesa a Kadra "se sono fantasmi non possono farvi del male, se sono spiriti non ne hanno motivo a meno che non li offendiate o li provocate".
Si fece pensieroso "e se fossero demoni non si limiterebbero a spaventarci in questo modo" concluse, "Liam ha detto -fate attenzione alle illusioni del guardiano-" disse infine "è questo quello che credo siano, null'altro che illusioni..."

Tutti lo fissarono e Gekko con voce spaventata chiese “Ne sei sicuro? Tobi, sei sicuro di quel che dici?”.
Gekko aveva preso a chiamare con quel diminutivo affettuoso Tobias poiché lo considerava come un figlio e gli voleva un gran bene, ma in quella situazione non sentiva di aver fiducia nelle parole di nessuno.
Quindi lo guardò speranzoso attendendo le sue parole.
Kadra dal canto suo invece nonostante avesse deciso di lasciar fare a Tobias non riusciva a frenare il suo cattivo umore.
Aveva rivisto Capitan Bared e nonostante lui avesse rovinato la sua reputazione di fronte ai suoi uomini era stata felice di rivederlo, però le sue ultime parole l'avevano profondamente turbata

Kadra figlia mia, sii orgogliosa della tua razza e del tuo sangue perchè in te è racchiuso il futuro e presto tutti gli appartenenti al nostro popolo ti saranno debitori…
Quelle ultime parole del capitano rimbombavano nella sua testa.
Suo padre... ricordava a mala pena la figura di suo padre, la visione più intensa di lui era stata l'ultima quando aveva assunto il suo vero aspetto con le grandi scaglie argentee e gli occhi azzurri… con rabbia ricordò tutti gli avvenimenti che ne erano seguiti.

Dimenticare il passato, questo aveva detto Capitan Bared, ma era impossibile dimenticare un passato come il suo. E perchè doveva aiutare quei folli che le avevano tolto tutto e dato inizio ad un incubo da cui era venuta parzialmente fuori solo grazie al capitano?
Persa in questi pensieri si estraniò dal mondo, immergendosi in elucubrazioni e ricordi.
Nel frattempo fuori la pioggia continuava a cadere e piccole creature giravano per i boschi emettendo un suono molto simile alla pioggia che cadeva ma che risuonava più simile ad una melodia.

Tobias nel frattempo rassicurò gli uomini per l'ennesima volta "ho una certa familiarità con le cose strane, ricordate?" disse abbozzando un sorriso.
Sperando che le sue parole sortissero qualche effetto si avvicinò a Kadra, sembrava pensierosa, ma aveva bisogno di parlarle.
"Kad... capitano" disse richiamando la sua attenzione "volevo... riguardo a quello che ha detto Liam...".
Fece un respiro profondo "ci ho pensato, non ho idea di che cosa centriamo noi con gli arcimaghi, ma è evidente che è una cosa importante" sospirò.
Si guardò intorno "probabilmente il destino era già all'opera quando ci siamo fermati proprio in questo posto" disse alludendo alla leggenda degli oggetti e del guardiano "potremmo cercare... questo famoso guardiano no?" chiese "forse in questo modo inizieremo a capirci qualcosa" concluse...

Kadra riemerse dai suoi pensieri e lo fissò “Si potremmo farlo… e chiedergli qualche spiegazione. Già che ci siamo potremmo vedere se esiste anche l'anfora di rubino che cita la leggenda…”
Sospirò fissandolo negli occhi , notando per la prima volta quanto fossero azzurri e attendendo risposta.
Intanto gli uomini si erano riseduti guardandosi attorno intimoriti e mandando al diavolo ogni cosa strana che notavano.
Egle invece in disparte stava intagliando un pezzo di legno era rimasto in silenzio fin dal principio e a tratti guardava Kadra e a tratti gli uomini.
Anche lui era di pessimo umore, accadevano troppi fatti strani per i suoi gusti, inoltre preferiva la vita di sano saccheggio alle cacce al tesoro.
Sospirò fissando di nuovo Kadra e pensò “Ma che ci trova in quel ragazzo? Perchè le loro vite sono intrecciate? Cosa significano le parole di Capitan Bared?” si chiedeva.

Con frustrazione si rese conto di essere un po’ geloso di quel ragazzo, perchè ora era più legato di lui al suo capitano.
Tuttavia non poteva farci nulla e poi quel Tobias non era così male come persona, infondo gli stava simpatico, era come avere un secondo fratellino.

Esattamente come Kadra, che considerava una sorellina minore. Sospirò fissandoli di nuovo, in qualche modo, nonostante la piccola gelosia che provava, si ripromise di proteggerli entrambi durante il loro cammino.

Tobias rimuginò per qualche minuto sulla proposta di Kadra, poi annuì "la trovo una buona idea" disse.
Sbadigliò vistosamente, nonostante il sole fosse appena tramontato aveva un sonno incredibile, fece appena in tempo a sedersi per terra che il sonno lo avvolse, facendolo addormentare profondamente.
Durante le prime ore il suo sonno fu tranquillo, ma a notte fonda iniziò ad agitarsi e a mugugnare qualcosa, un sogno particolarmente vivido e reale aveva preso forma nella sua mente...

Kadra guardava il tramonto sul ponte della Milenia, dimostrava qualche anno in più ed indossava un elegante camicia azzurra e vaporosa, insolitamente femminile, che le arrivava a circa una spanna sopra il ginocchio.
Era trattenuta in vita da una cintura di pelle nera, come gli attillati pantaloni.
Accanto a lei c'era un ragazzo, i lunghi capelli biondi e ricci erano raccolti in una coda, in un primo momento pensò che fosse Liam, poi guardandolo meglio si rese conto di essere lui stesso, con qualche anno in più sulle spalle.
Era vestito in modo stranamente elegante, indossava un corpetto di velluto blu ricamato in oro e dei pantaloni dello stesso colore.
Ad un tratto Kadra sospirò rivolgendosi a lui " Ora affronteremo un futuro più radioso, sei ricco e hai fatto fortuna, resterai con me? ".
Il Tobias del sogno le rispose " Il futuro lo vivremo assieme e lo affronteremo l'uno affianco all'altra" .


Tobias aprì gli occhi di scatto mettendosi a sedere, che cos'era quello?
Cercò di calmare il respiro che era divenuto veloce ed affannoso, si sentiva esausto come dopo aver utilizzato la magia.
Centrava forse quel sogno assurdo?

Kadra dormiva un sonno senza sogni. Dopo che Tobias si era sopito, ore prima, aveva cenato velocemente in compagnia degli uomini, che erano tutti di scarso appetito e umore incerto, avevano parlato per un po’ e insieme e si era deciso come affrontare ulteriori visioni di quel genere.
Subito dopo tutti si erano coricati , Kadra si era posizionata vicino a Tobias e si era addormentata di colpo esausta. Ora nella caverna si sentivano soltanto i respiri degli uomini rannicchiati gli uni agli altri e il buio della notte.
Improvvisamente Kadra si voltò mugugnando poi si coprì ulteriormente con la coperta rannicchiandosi su se stessa.

Tobias si strinse le braccia come se avesse freddo, lanciò un'occhiata a Kadra che gli dormiva accanto, tornando a riflettere sul sogno di poco prima.
Era straordinariamente vivido, fin troppo, quando la Kadra del sogno aveva allungato la mano sfiorando la sua aveva percepito distintamente la sua pelle morbida e calda, ed il suo profumo leggero.
Ma allora se non era un sogno che cosa era?Il futuro?
Quello stava ad indicare una nuova evoluzione dei suoi poteri? Il suo sesto senso si era sviluppato ulteriormente?
Da quando era li stavano succedendo un sacco di cose strane, fin troppe.
Si prese il viso tra le mani mentre le lacrime incominciavano a scorrergli lungo il viso, si sentiva confuso e spaventato.
Un singhiozzo piuttosto rumoroso gli sfuggì dalle labbra, gli doleva la testa e tremava come se avesse la febbre, ed oltretutto non riusciva a capire che diavolo stesse succedendo.
Detestava non avere il controllo sui propri poteri, lo faceva sentire patetico ed indifeso...

Kadra aprì lentamente gli occhi e sentendo dei singhiozzi si alzò, vide Tobias che tremava violentemente piangendo , gli si avvicinò coprendolo con la coperta e gli sussurrò gentilmente “Che succede? Tranquillo... se è per la storia di tuo fratello ti aiuterò io a trovare i suoi assassini e potrai vendicarlo.”

 Gli porse un fazzoletto incerta sul da farsi, non era brava a consolare le lacrime e sapeva bene che per quanto potesse dire non avrebbe mai compreso abbastanza quel che provava Tobias.
Così lo condusse vicino al fuoco e lo fece sedere riattizzando le fiamme dalle ceneri calde.

Tobias si lasciò condurre docilmente accanto alle braci, poi sospirò "scusa...non volevo svegliarti" mormorò "e non è per mio fratello" aggiunse stringendosi nella coperta.
Fece un respiro profondo "non credo di essere più in grado di controllare la mia magia"disse infine, "o meglio credo che ormai sia lei a controllare me e questo mi spaventa" confessò mogio mogio.
Le raccontò del sogno, omettendone il contenuto e dicendo solo che era estremamente reale e vivido, come una visione del futuro...

Kadra seduta al suo fianco rifletté in silenzio e poi rispose “Io credo che la magia non potrà mai controllarti… in qualche modo fa parte di te e dipende da te… magari l'incontro con tuo fratello ha attivato stati d'animo che hanno causato questo sogno, se anche fosse una visione del futuro penso che in qualche modo potrebbe aiutarti a capire cosa ti aspetta. A mio parere non dovresti temere così tanto di perdere il controllo ma io confesso di non poter dar pareri …”

Sorrise con amarezza guardandosi la mano e continuò “io non so nemmeno di che genere sia il potere che ho dentro. Riesco a mutarmi in drago e ho la loro forza eppure ho una struttura umana lo so da alcune analisi mediche fatte.”
Sorrise un po’ impacciata “Bah, lasciami perdere sono un caso atipico in tutti i sensi io .”
Si alzò andando a frugare fra le provviste e dopo poco tornò con un bricco e un pacchetto di carta e risedendosi chiese “Caffè? Fa un freddo boia e mi sembra il momento ideale che ne dici?”

Tobias annuì, "forse hai ragione" continuò poi "ma fin'ora ho sempre avuto pieno controllo sui miei poteri, e le visioni non rientravano tra quelli" mormorò.
Osservò Kadra mettere il bricco sopra il piccolo fuocherello che aveva riattizzato, poi fece un debole sorriso "però visto che non è nulla di pericoloso direi che posso stare tranquillo" mormorò.
Rimase in silenzio per un po', poi accettò con gratitudine la tazza che gli porgeva la ragazza.
Se la rigirò tra le mani per scaldarsi le dita gelide, poi ne bevve un sorso.

Tossì facendo una smorfia, era forte e amaro, niente a che vedere con quello che si beveva nelle terre esterne, dove era uso bollirlo con acqua e miele.
Chiuse gli occhi abbandonandosi ai ricordi di quegli oziosi pomeriggi un cui Liam si sedeva sotto il grande salice con una tazza in mano, e dopo aver finto di essere intransigente glielo lasciava assaggiare di nascosto...

Kadra fissò Tobias assorto e sorrise, chissà a che pensava , sembrava qualcosa di piacevole a giudicare dalla sua espressione, lei invece non riusciva a far altro che pensare alle ultime parole di capitan Bared.
Tornò a fissare il fuoco, odiava i draghi e odiava suo padre che lo era, se solo fosse stato umano…

Eppure lui aveva detto di essere orgoglioso di lei, che bizzarria del destino.
Destino, ecco un altro termine che non le piaceva affatto, aveva idea di essere entrata in un circolo vizioso da cui sarebbe stato difficile uscire.

Bevve un sorso del suo caffé meditabonda, poi soprappensiero si domandò “chissà che genere di vita conducevano gli arcimaghi?”.
Sospirò tornando a meditare e continuando a bere il suo caffé.

Tobias si riscosse voltandosi verso di lei "non lo so con certezza" rispose, "quello che so è ciò che narrano le leggende".
Bevve un'altro sorso di caffé prima di continuare "sembra che abitassero tutti insieme in un unico villaggio, ma che a volte si assentassero per recarsi dove era richiesta la loro presenza" disse.
Svuotò la tazza, poi si strinse nella coperta "luoghi in cui non pioveva da mesi, regioni scosse dai terremoti, villaggi colpiti da tremende epidemie" recitò "vegliavano su Ramar, davvero non capisco perchè gli uomini li abbiano attaccati" aggiunse meditabondo, soffocando uno sbadiglio...

Kadra riemerse dalle sue elucubrazioni sentendo la voce di Tobias, rifletté qualche secondo su quello che gli aveva detto poi rispose “Ne sai di cose sugli arcimaghi eh!” sorrise facendo l'occhiolino.

Poi si rabbuiò e continuò “Perchè li hanno attaccati dici? Perchè sia gli uomini, che i draghi che le altre creature sono stupide, boriose e non vedono ad un palmo del loro naso.”
Posò la tazza alzandosi, poi disse con voce leggermente velata di tristezza “scusami ma certi discorsi mi rievocano in continuazione gli eventi spiacevoli della mia infanzia” sorrise tristemente poi si stiracchiò e concluse “io torno a dormire, notte”
Si allontanò dal fuoco rannicchiandosi in un angolo e riaddormentandosi.

Tobias la osservò per un attimo, interrogandosi ancora sul sogno di poco prima, alla fine lo archiviò come semplice sogno, seguendo l'esempio di Kadra…

 


Il mattino dopo i marinai radunarono le loro cose in silenzio, non avevano alcuna voglia di parlare, ma Tobias notò compiaciuto che sembravano meno nervosi della sera prima.
Una volta sistemato tutto si rimisero in marcia, la nebbiolina si era diradata, in compenso però, una pioggerellina fine, leggera e gelata aveva incominciato a cadere.
Ben presto, senza quasi rendersene conto, i pirati si ritrovarono zuppi...

Cavalcarono per alcune ore tra la pioggerella fitta in mezzo alla foresta.
Non si distingueva nulla e l'aria era satura di un odore di bagnato e muffa.
Gli uomini cavalcavano a testa bassa avvolti dai mantelli estivi con i musi lunghi e adirati, quella piccola scampagnata si stava rivelando oltremodo irritante, anche se ora non sentivano più tutta quella paura nei confronti delle creature del bosco, quella pioggia era una cosa insopportabile.
Durante il percorso svoltarono a destra seguendo la piantina che avevano trovato in uno dei villaggi vicini, Tobias e Kadra erano in cima alla colonna e cavalcavano a testa china completamente fradici.
Improvvisamente i cavalli nitrirono spaventati ma loro non riuscirono a frenare in tempo, furono disarcionati e si ritrovarono a cadere nel vuoto.
Atterrarono su un folto cespuglio, metri più sotto, che profumava oltremodo perchè pieno di fiori.

Aprirono gli occhi, era buio pesto e in alto sentivano le grida dei marinai che chiedevano se stavano bene.
Kadra si affrettò a rassicurali che era tutto a posto, poi si guardò attorno.
Di fronte a lei poco distante notò un lampo azzurrognolo, si alzò un po’ stordita e corse a vedere.
Con occhi colmi di stupore vide un immensa nave volante di quarzo finissimo, intarsiata con motivi floreali e una magnifica polena a forma di fata, rimase qualche attimo imbambolata ad ammirare quello splendore dell'architettura navale poi tornò indietro agitatissima ed urlò “La Megora! E' infondo a questo crepaccio muovetevi a scendere! Intanto io e Tobias andremo in esplorazione!”.

Lo prese per un polso aiutandolo ad alzarsi, poi se lo trascinò dietro sempre tenendolo per mano in preda all'eccitazione della scoperta.

Tobias si liberò dalla presa di Kadra gemendo, "fa piano" borbottò massaggiandosi il polso, aveva cercato di aggrapparsi per non cadere ma aveva sbattuto il braccio contro una roccia.
Si guardò intorno, la Megora era in perfette condizioni, probabilmente la nicchia di roccia in cui si era incagliata l'aveva protetta dalle intemperie.
Rabbrividì involontariamente "Ka... capitano" mormorò guardandosi intorno "ci sarà... anche l'equipaggio?".
Era pallido e spaventato, non aveva problemi con i fantasmi e gli spettri, ma con i cadaveri era diverso, scheletri o altro che fossero...

Kadra lo guardò massaggiarsi il polso, poi fece una risatina impacciata “Scusa non mi ero accorta! Sono così entusiasta che fatico quasi a ragionare, sai è cento anni che si cerca la Megora e noi l'abbiamo trovata! Non so se ci saranno gli scheletri dei marinai ma è probabile, comunque sta tranquillo ormai sono morti e non possono farci nulla neanche se lo volessero.”
Gli sorrise poi guardò nuovamente l'immensa nave a pochi passi da lei , ne toccò lo scafo , si voltò e chiese “Che dici saliamo? Saremo i primi dopo cento anni che ne vedranno l'interno e scoveranno il suo tesoro.”

Tobias annuì poco convinto, avrebbe voluto aspettare, ma Kadra era così eccitata dalla scoperta che dubitava di poterla convincere, così la seguì docilmente.
Appena messo piede sul ponte della nave rimase senza fiato, si guardò intorno incredulo, lo sfarzo che regnava su quella nave era incredibile, le assi del ponte erano di pregiato marmo bianco delle terre desertiche, sottili venature azzurre e rosa si rincorrevano per tutta la superficie, era chiaramente una nave progettata solo per volare,troppo pesante per navigare.
Probabilmente era destinata al trasporta dei nobili, visto lo sfarzo.
Tobias si avvicinò all'albero maestro, le vele erano di seta azzurra, e le corde bianche erano dello stesso materiale, "con quello che vale una di queste il mio villaggio sarebbe a posto per anni" mormorò.
Si voltò, rendendosi conto di non vedere più Kadra, pensando che poteva essere scesa sotto coperta si avviò anche lui in quella direzione.
All'interno il lusso non era meno che fuori, le pareti rosso e oro erano tempestate di piccole pietre trasparenti che riflettevano la luce, creando giochi che permettevano di vedere anche senza l'ausilio di torce.
Fece per voltare l'angolo trovandosi di fronte un vecchio scheletro mummificato, cacciò uno strillo appiattendosi contro al muro, a giudicare dai vestiti e dagli sfarzosi gioielli doveva essere una donna, quella che sembrava essere una sciabola la trapassava da parte a parte.
Tobias fece un respiro profondo, poi passò oltre entrando in quella che doveva essere la sala da pranzo, per un attimo rimase abbagliato, lì tutto luccicava, dalle fini porcellane alle posate d'oro e d'argento, nonostante la polvere accumulata.
Ma l'oggetto più prezioso era una statua in fondo alla stanza, si avvicinò, rendendosi conto di avere la bocca spalancata, la richiuse osservandola con meraviglia.
Era una sirena a grandezza naturale, i materiali con cui era stata creata erano uno più pregiato dell'altro.
La pelle di finissimo alabastro rifletteva la tenue luce dando l'illusione che fosse viva, i capelli erano composti da una miriade di fili d'oro e scendevano fino a coprirle il seno.
Gli occhi erano due zaffiri, di una lucentezza impressionante, e le labbra di rubini, teneva tra le mani una cetra d'argento intarsiata di piccoli diamanti e smeraldi.
La coda era composta da centenaria di scaglie, azzurre attraversate da venature verdi.
Mentre osservava la statua si disse che probabilmente c'erano voluti anni di lavoro per crearla…

Ad un tratto un brivido gli corse lungo la schiena, mentre il suo sguardo veniva magneticamente attratto dalle scaglie della coda, erano così belle, aveva una gran voglia di accarezzarle...

Kadra stava ammirando gli oggetti delle camere, stentava a credere che quella fosse una nave pirata non aveva mai visto tanta ricchezza in vita sua, con un lampo di genio decise che l'avrebbe smontata tutta e rivenduto ogni singolo pezzo , il ricavato poi, se lo sarebbero suddiviso equamente fra tutti.
Camminando per il lungo corridoio dalle pareti rosso e oro notò la mummia di una donna trafitta da una sciabola.
La esaminò alcuni secondi poi si allontanò grattandosi la testa, da come era vestita probabilmente era la famosa moglie del capitano che le leggende raccontavano essere una sciupa uomini e che adorasse sopratutto farsi gli elfi perchè li riteneva più attraenti.
Sorrise, da quel che si diceva li privava della volontà con qualche incantesimo e poi ne faceva quel che voleva, probabilmente era stato uno di loro a infilzarla oppure il suo stesso marito.
Sghignazzò dicendo ad alta voce “bella mia questo t'insegna a non approfittarti degli uomini, nella prossima vita ci penserai due volte probabilmente”.
La superò entrando nell'ampia sala, in fondo alla stanza vide Tobias, lo chiamò ma lui non rispose, sorpresa si avvicinò e notò che osservava con occhi vacui la statua di  una sirena.

Ammirò l'oggetto di magnifica qualità, era incredibile pensare che l'arte riuscisse a creare capolavori simili, dopo un po’ che guardava la statua però, notò che Tobias continuava a comportarsi in maniera strana e proruppe “Vuoi forse baciartela quella statua?”.
Con suo stupore vide Tobias alzarsi sulle punte dei piedi e sfiorare le labbra della sirena con un bacio, poi voltarsi verso di lei, lo sguardo spento e lontano.

Kadra rimase imbambolata alcuni attimi, poi si riprese e si avvicinò ancora di più fissandolo e disse “Tobias ma sei scemo? Prima baci la statua e ora mi fissi con quegli occhi da allupato, che vuoi baciare pure me?”
Il tono che usò era ironico ma Tobias si avvicinò, baciandola davvero sulle labbra, sconcertata Kadra fece un passo indietro , poi arrossì violentemente in un misto tra rabbia e imbarazzo.

“Non ci riprovare mai più!” urlò, poi gli diede uno spintone, mandandolo a ruzzolare lontano dalla statua , su un mucchio di cuscini in velluto ammucchiati a poca distanza da lì.
Si voltò ad osservare nuovamente la statua ancora adirata e imbarazzatissima, quello era il suo primo bacio…

Osservò la statua con una gran voglia di fracassarla , poi quando notò la pietra di cui era fatta la coda, la sua ira si trasformò prima in stupore, poi in sconcerto, era la stessa pietra del monile del mercato vista giorni addietro.
Rimase a fissarla alcuni secondi poi alle sue spalle sentì mugugnare e che Tobias con voce un po’ impastata e disorientata domandava “Che ..che succede? Stavo guardando la statua e poi…”.

Sempre guardando la statua e coprendola alla vista del giovane, Kadra chiese con voce cupa “Tobias per caso tu hai sangue elfo nelle vene?”.

Il ragazzo, che si stava massaggiando la testa, quando udì la domanda di Kadra, si paralizzò.
Sentì il suo cuore accelerare i battiti, e adesso per quale assurdo motivo saltava fuori con quella domanda?
Il tono con cui l'aveva apostrofato l'aveva messo in allarme -e adesso che mi invento?- pensò mentre il cervello gli lavorava febbrilmente per elaborare una risposta.
Quando però sollevò lo sguardo per incrociare quello di Kadra fu come se la mente gli si svuotasse, lei sapeva già la risposta a quella domanda, o per lo meno ne era quasi certa, mentire non sarebbe servito a nulla.
Si mordicchiò nervosamente il labbro "si" disse infine con un filo di voce "mia nonno era uno degli ultimi Elfi delle terre Esterne" mormorò...

Kadra sospirò “Bene con questa conferma direi che il mistero è risolto…”.
Lo fissò con severità “Ti proibisco di avvicinarti o guardare questa statua! Da quel che ho capito la pietra di cui è fatta è in grado di stregare gli elfi. Prima ti sei comportato in modo strano… e non chiedermi cosa hai fatto!”  arrossì imbarazzata distogliendo lo sguardo e proseguì “ma non voglio che ricapiti chiaro! Appena arrivano gli uomini la faremo seppellire così non creerà più problemi.”

Tobias si alzò, avvicinandosi all'uscita della sala da pranzo "non ci tengo ad avvicinarmi di nuovo a quella cosa" borbottò "non è una bella sensazione quella di non avere alcuna volontà".
Si diedero all'esplorazione della nave, le stanze che scoprirono erano una più elegante e sfarzosa dell'altra.
Arrivarono in una enorme sala da ballo, luccicanti lampadari di cristallo.
Mentre erano intenti nell'osservare gli strumenti accatastati un angolo però, una forte scossa di terremoto fece tremare il pavimento e tintinnare con violenza i lampadari.
Ma non fu quella ad allarmare Tobias, bensì la forte scarica di energia che gli attraversò il corpo "hai sentito?" ansimò stringendosi le braccia..

Kadra annuì “si l'ho sentita che diavolo era?”.
Non fece in tempo a dire altro che un improvviso senso di torpore l'invase cadde in ginocchio boccheggiando “To… Tobias c'è qualcosa che non và qui do… dobbiamo andarcene.”
Cadde a peso morto sul terreno, qualche secondo dopo anche il ragazzo si accasciò a terra… come addormentati…

 


 

Come dite? Che sono una sadica a farla finire così? XD Lo so U,U
Ehehe é_é siamo perfide XD ^w^

 

Come sempre un grazie a chi legge, commenta e inserisce questa storia tra i preferiti^^

 

xlady wolf

M:be, il bacetto ora c'è stato XXD (anche se Tobi non lo sa U.U)
S: é_é EHEH Sono perfida io XDXD ^O^ diciamoci il vero adoro la mia cuccioletta (cioè Manny ^^)
MHH Già pubblico sul sito e il forum non l'ho mai frequentato cambia qualcosa ? O_o
Ehehe il bacetto XD mi sa che in questo capitolo vedrai qualcosina d'interessante XD

   
 
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