Camminavo in un corridoio diretta verso la biblioteca; la McGrannit aveva appena annunciato a tutti i Grifondoro che la notte di Natale si sarebbe tenuto il Ballo del Ceppo ed io camminavo pensierosa, con una strana tensione addosso. Non mi ero fatta notare molto in quei primi tre anni, chi avrebbe potuto aver voglia di invitarmi? Pensai che, comunque, sarebbe stato ugualmente divertente andarci da sola... Insomma, stiamo parlando di un ballo ad Hogwarts! Con il gruppo di Fred avevo legato prima dell'estate e, anche se durante l'estate avevo sentito solo Fred e magari il rapporto con gli altri si era raffreddato, forse sarei riuscita a passarlo con loro. Mentre ero assorta tra i miei pensieri mi sentii chiamare:
«Sally!»
Mi voltai di scatto e fu come trovarselo materializzato davanti!
«Hey Lee, piano! Dove corri?»
«Ehm, scusa... Stavo cercando te! Ti chiamavo, ma non mi sentivi!»
«Oh, scusa ero sovrappensiero... Beh, dimmi pure! Come va?» Chiesi, facendogli un gran sorriso: mi erano mancati lui e tutti gli altri.
«Bene, bene! Io... Non abbiamo parlato molto da quando siamo tornati! Tu come stai?»
«Bene, grazie! No, in effetti è stato un po' complicato riprendere il ritmo, poi c'è il torneo e con tutti questi nuovi inquilini c'è un caos incredibile! Haha»
«Hai ragione, chi si aspettava un evento del genere? A proposito, speravo di vederti quest'estate alla Coppa del Mondo... Insomma, c'eravamo tutti! Sarebbe stato bello riunire il gruppo...»
«Ehm la mia famiglia è un po' troppo babbana per questi eventi e da sola sarebbe stato un po' complicato venire...» Dissi, un po' invidiosa.
«Meglio così, in fondo. Sai, l'attacco dei Mangiamorte dopo la partita è stato terrificante!»
«Attacco? Chi sono i Mangiamorte?»
«Non hai sentito? I Mangiamorte erano i seguaci di... Tu-sai-chi, quando era potente. Si sono presentati dopo la partita seminando il caos. Hanno addirittura evocato il Marchio Nero! Il Suo marchio...»
«Davvero? Ma... è incredibile!»
«Già... E' stato abbastanza terrificante ma probabilmente è stato solo uno scherzo di cattivo gusto di un nostalgico gruppo di Mangiamorte! Quindi, almeno ti sei risparmiata questo spettacolo. Però mi... ci sei mancata! Cioè, insomma... Intendo a noi del gruppo.»
«Davvero? Haha sono sicura che siete riusciti a divertirvi lo stesso! Prima dell'attacco, almeno...»
«Beh, in realtà non siamo stati per nulla insieme! Sai, ognuno con le sue famiglie... Se ci fossi stata tu sarebbe stato diverso.» Mi sorrise, «Ormai sei a tutti gli effetti un membro del gruppo!»
«Beh...» Risposi, notevolmente emozionata, «Sarà per la prossima volta, allora!» Sorrisi raggiante.
«Ecco, appunto... Senti Sally, hai sentito del... Sì insomma, del... Ballo del Ceppo?»
«Oh...Si!» Esclamai, presa in contropiede. «Ehm... Sì, certo! Ce ne ha appena parlato la McGrannit...»
«Giusto, c'ero anche io...»
«Vero! Haha» Risi imbarazzata, abbassando lo sguardo. Cosa cavolo rido?, pensai... La mia solita risata nervosa!
«Beh, allora... Hai già deciso con chi andare?»
«No... Insomma, pensavo di stare con voi del gruppo più o meno...»
«Bella idea! Insomma, se vuoi possiamo andarci insieme...» Alzò lo sguardo e notò qualcosa che dovette allarmarlo nella mia espressione tesa e si affretto a precisare: «... Intendo che potremmo raggiungere insieme gli altri! Così quando saranno tutti a ballare, avremo compagnia anche noi...» Credo fosse l'unico ragazzo a diventare blu imbarazzandosi.
«Beh, a quel punto potremmo... Insomma, ballare anche noi...No?» Buttai lì, con un tono più acuto del normale nella voce.
Mi sorrise «Beh, sì... Immagino di sì.»
«Perfetto, allora! Faremo così...»
«Ok...» Ci guardammo imbarazzati per un attimo, poi ci fissammo le punte dei piedi ed io mormorai:
«Devo proprio andare adesso. Ci... Vediamo!»
«Oh, sì certo! Ciao, Sally...»
«Ciao...»
Mi allontanai da Lee a passo svelto, ancora incapace di realizzare cos'era successo... Non avevo mai pensato a Lee in quel modo e forse non avrei dovuto farlo nemmeno allora, sarebbero andati al ballo come amici! Chissà se Fred lo sa... Mi ritrovai a pensare, ma... Cosa importa? Fred è mio amico! E anche Lee... Non c'era nulla a cui pensare e di cui preoccuparsi. Tutto nella norma: una serata tra amici.
Cercò di fermare i pensieri, ma la sua testa faceva tutto da sola: E Fred con chi verrà? Beh, di sicuro avrà l'imbarazzo della scelta...Basta! Non sono affari miei, ci divertiremo la notte di Natale, questa è la cosa importante.
Scrollò la testa,cercando di scacciare i pensieri, e si decise ad andare in biblioteca, finalmente.
Le settimane successive furono... Strane! Lee mi sorrideva in modo strano e imbluiva(?) violentemente quando mi incrociava, facendomi arrossire a mia volta; Fred, invece, diventò un po' strano e intimidito: non scendeva tanto la sera e sembrava evitarmi. Ricordo di aver passato quelle settimane in ansia, cercando di decidere cosa fare per capire cos'era successo. Per fortuna mi anticipò e una sera, finalmente, scese in sala comune trovandomi lì, come al solito.
«Buonasera, straniero!» Scherzai per smorzare la tensione che gli si leggeva in volto, funzionò.
Mi sorrise e rispose: «Perché straniero?»
«Mah, così! Ti volevo prendere in giro perché era da un po' che non ci si vedeva!» Gli feci una linguaccia,
«Ah, capisco...» Evitò il mio sguardo e si sedette accanto a me. Sembrava imbarazzato... Era così strano!
«A dir la verità mi stavo un po' preoccupando.» Decisi di parlare, preoccupata dalla sua reazione... «Non devi certo rendere conto a me di ciò che fai, ma pensavo di aver fatto qualcosa che avesse incrinato la nostra amicizia senza accorgermene...» Vidi la sua espressione colpita e perplessa, così mi affrettai ad aggiungere: «Oddio scusa, noi ragazze tendiamo a farci molti film!» Risi, nervosa.
«No Anne, scusami tu... Hai ragione! Sono sparito, mi dispiace. Ma non è assolutamente colpa tua, non pensare mai niente del genere!» Esitò. «Sono stato molto impegnato con George, poi le lezioni, e poi...» Sembrava in preda all'ansia, ed era strano: Fred... In ansia?
«Qualcosa che non va?» Chiesi. «Se ti va, possiamo parlarne...»
«No, niente!» Mi interruppe. «E' solo che... Devo scusarmi con te!»
«Scusarti? E di cosa? Se è per questi giorni che non ci siamo visti non ti preoccupare, davvero! Avevo solo paura che fosse successo qualcosa tra noi ma se mi dici che non è così, allora puoi stare tranquillo! È tutto ok, non devi sentirti...»
«No Anne, non è per quello.»
«E di cosa dovresti scusarti, allora?» Risi, convinta che fosse solo uno dei suoi soliti scherzi. Eravamo seduti sul divano davanti al fuoco, quando si voltò verso di me capii che non stava scherzando. «Fred che...?»
«Anne, io... Vedi, sai del ballo del Ceppo?» Annuii silenziosamente, continuando a non capire. «Ecco. George ed io abbiamo fatto una scommessa. Sai come mi faccio prendere dalle scommesse, no? Divento stupido. Insomma, avevamo deciso di scommettere su chi avesse avuto prima l'accompagnatrice per il ballo; ho accettato e lui ha proposto Angelina e Alicia come ragazze a cui puntare. Beh, preso dal l'imbarazzo per l'argomento - come sai sono un disastro con le ragazze - ho accettato di corsa; avevo in mente solo di vincere la scommessa e di togliermi il pensiero: odio queste situazioni imbarazzanti!»
«Ma Fred, io cosa...?»
«Aspetta, fammi finire. Alla prima occasione, ho chiesto ad Angelina se volesse essere la mia accompagnatrice e al suo “Sì” mi sono sentito sollevato, mi ero tolto il pensiero. Ma... E' stato solo un attimo, subito dopo mi sei venuta in mente tu.»
«Fred, ma...» Cercai di interromperlo,
«No Anne, ascolta. Io non so, ho pensato che magari... Sarebbe stato bello andare insieme! Siamo così a nostro agio e in quel momento, tutto a un tratto, invitare te mi sembrava la cosa più naturale da fare, ma ormai avevo invitato Angelina...» Mi guardò, sinceramente dispiaciuto ed evidentemente in attesa di una mia reazione, ma mi limitai a guardarlo perplessa. «Anne, ho voluto essere sincero con te! Più che altro avevo bisogno di dirtelo... Ma non devi pensare che ti avrei usata come seconda scelta o solo per sfuggire all'imbarazzo con Angelina; sono imbarazzatissimo anche ora ma so che mi conosci bene, ormai. Ti prego, se ti dico che mi sarebbe davvero piaciuto andare con te al ballo, devi credermi...» Mi guardò diritto negli occhi e mi sentii arrossire; non so cosa avrebbe fatto un'altra al mio posto, ma non riuscii a non pensare a quanto fosse stato dolce e sincero, a quanto fosse dispiaciuto e teso il suo viso...
«Certo che ti credo... Fred, non devi scusarti di nulla! Magari è vero, sarebbe stato bello andare insieme ma è più naturale che tu vada con Angelina! Noi siamo amici... Io sono più piccola di te, sarebbe stato anche un po' strano. Angelina è una ragazza fantastica e se rompi presto il ghiaccio potreste divertirvi parecchio!» Gli feci un occhiolino e gli sorrisi. Non sapevo se mi dispiaceva o meno che andasse con Angelina; adoravo quella ragazza, ma avvertito una leggera gelosia. Speravo non si notasse anche perché non avrei potuto andare con lui comunque:
«Non sarei potuta venire in ogni caso, voglio andare a casa a Natale. Sai, sarei dovuta andare con Lee ma mi è appena arrivata una lettera: mia nonna sta male, e devo andare...»
«Tua nonna? Anne... Mi dispiace! Sta molto male? Che scemo! Non ti ho nemmeno chiesto quali fossero i tuoi programmi, ti ho buttato addosso questi problemi inutili... In più ti ho evitato, scusami! Sono stato un cretino...»
«Fred, non dire così! Non potevi sapere, non sei affatto cretino! Sei la persona migliore che conosca... Davvero, non scusarti più!» Mi sorrise, finalmente sollevato, ed io ricambiai con un sorriso raggiante.
«Quindi ti aveva già invitato Lee? Non pensavo che voi...»
«No!» Mi affrettai a dire, mentre diventavo rossa come un peperone. «Insomma, ci saremmo andati come amici... Nel caso voi altri foste tutti occupati, per... Farci compagnia.»
Inarcò un sopracciglio: «Te l'ha detto lui che sareste andati come... Amici?»
«Beh, sì... L'abbiamo deciso insieme. Perché?»
«Vedi... Credo che tu gli piaccia!»
«Ma no, cosa vai a pensare? Sono solo una ragazzina!»
«Non sei mai stata una ragazzina! Non per me... Magari prima, per qualcuno. Anne, man mano che cresci diventi... Sì insomma, una donna! Due anni di differenza ormai non sono niente! E poi dovresti renderti conto che stai diventando davvero... Bella. Sì, direi bella.» Arrossii ancora di più, raggiungendo il limite, e quando mi guardò rise gentilmente del mio imbarazzo:
«Non devi imbarazzarti! Te lo dico come un... Fratello, ecco.» Ma arrossì anche lui, era una situazione stranissima.
«Oh, beh... Non credo di piacerli ma, grazie. Sei sempre così premuroso!» Sorrisi.
«Come fossi tuo fratello, te l'ho detto... E lui a te piace?»
«No! Beh, non credo... Non ci ho mai pensato! E' tutto così strano, insomma... Senti! Mi fai un piacere?»
«Hem, certo!» Rispose curioso, «Dimmi tutto.»
«Beh, dirò io a Lee di mia nonna, ma... Mi dispiace mollarlo all'ultimo momento. Potresti aiutarlo a trovare qualcuna?»
«Beh si, posso provarci...»
«Promettimelo! Mi sento davvero in colpa...»
«Beh, sei Anne! Ti senti sempre in colpa... Ma vedrai che capirà, non dipende certo da te!»
«Sì, ma mi dispiace che resti solo...»
«Non ti preoccupare, ci penso io. Te lo prometto.»
«Bene, grazie!» Sorrisi raggiante.
«E di che? Haha... Allora, quando parti?»
«Beh, all'inizio delle vacanze...»
«Mi dispiace per tua nonna... Se hai bisogno, fatti sentire!»
«Certo... Grazie Fred.»
In quel momento, messa da parte la preoccupazione per il comportamento di Fred, mi invase quella per mia nonna. Avevo evitato di pensarci da quando, quel pomeriggio, mi era arrivata la lettera e pensavo solo che avrei dovuto avvertire Lee al più presto. Stava davvero male ed io le ero molto legata. Qualche lacrima scese solitaria.
«Hey,» Intervenne Fred, «Vedrai che starà bene! Vieni qui...» Mi abbracciò. Fu un abbraccio lungo e dolcissimo, del tutto amichevole e confortante, caldo e sincero. Mi sentii invadere dal suo calore, dal suo affetto e lasciai che la tensione si sciogliesse lasciandomi andare in un pianto silenzioso. Non so quanto tempo restammo così.
«Va meglio, grazie.» Dissi, infine.
«Sicura?» Annuii. Ci staccammo e rimanemmo un po' in silenzio.
Fu Fred a parlare per primo:
«Anne, continuo a credere di essere stato uno stupido a non pensare subito a te per il ballo. Lee è stato molto più intelligente, il che è sorprendente! Haha Sai, l'età conta poco, sei fantastica!»
Abbassai lo sguardo, imbarazzata. Era incredibile come riuscisse sempre a trovare il modo per farmi ridere e per farmi sentire speciale. Ridendo dissi:
«Esagerato! Però, se proprio ci tieni, qualche sera invece di studiare mettiamo un po' di musica tunz tunz e ci facciamo un valzer! Haha» Continuai a ridere, asciugando le ultime lacrime.
«Ma certo! Come ho fatto a non pensarci prima? Poi mettiamo un lento e ci balliamo un Cha Cha Cha, no?»
«Ovvio!» Scoppiammo a ridere e, come sempre quando mi trovavo con lui, fu tutto perfetto.
La mattina dopo decisi di parlare a Lee. Mi sentivo terribilmente in colpa ma dovevo fare presto, non era giusto rimandare. Mi ci avvicinai in Sala Grande, durante la colazione: stava insieme agli altri, c'era anche Fred.
«Ciao ragazzi!» Salutai. «Ehm, Lee... Potresti venire un attimo? Ti devo parlare...»
Ammutolirono tutti e lui divenne di un blu violaceo, temetti si potesse sentire male!
«Sì, certo...» Rispose, alzandosi. Ci allontanammo e buttai un ultimo sguardo a Fred che mi fece l'occhiolino, incoraggiandomi.
«Cosa... C'è qualcosa che non va?» Chiese Lee, fermandosi di botto e voltandosi. Gli finii addosso, presa alla sprovvista e stavo quasi per cadere. «Oh, scusa!»
Si affrettò a dire,
«Non è niente.» Lo guardai titubante, «Senti Lee, mi dispiace dirtelo ma... Vedi... Non posso più venire al ballo con te...»
«Non... Ho fatto qualcosa che non va?» Disse perplesso e terrorizzato.
Mi affrettai a rispondere: «No, per niente! Non è colpa tua, è che...»
«Se te l'ha chiesto qualcun altro, non ti preoccupare! Era solo per farci compagnia, hai tutto il diritto...»
«No Lee, assolutamente! Non avrei mai accettato l'invito di qualcun altro. E' solo che, vedi... Devo tornare a casa per le vacanze. Mia nonna sta male ed io... Devo andare, Altrimenti...»
«Certo! E' ovvio che devi andare! Oddio Sally, mi dispiace! Sono così stupido...»
«No che non lo sei! Non potevi sapere... Mi dispiace tanto Lee, sarebbe stato divertente! Mi... Sarebbe piaciuto venire con te!» Dissi, imbarazzata.
«Sì, sarebbe stato bello... Ma è giusto che tu vada a casa, pensa a tua nonna.» Mi guardò preoccupato, «Vedrai che andrà tutto bene!»
«Speriamo... Grazie, Lee. Per aver capito.»
«Non devi ringraziarmi, è normale! E poi io... Ti voglio bene!»
Lo guardai stupita, «Oh, grazie! Sì, anche io te ne voglio!» Mentre pronunciavo queste parole notai che si stava avvicinando sempre di più e lo guardai perplessa.
«Sally, vedi...» Disse, «Avevo paura a dirtelo ma... Tu mi piaci. Sei... Fantastica! Volevo venire al ballo con te per dirtelo e per...» Si avvicinò pericolosamente e, prima che potessi rendermene conto, mi baciò.